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- 1820 - 10 aprile - Nasce a Wismar (Carl) Hermann von Gloeden (10/4/1820-5/7/1862), futuro padre di Wilhelm [1]. Contrariamente a quanto il figlio amava far credere, Hermann non apparteneva alla casata nobiliare dei von Gloeden, e tanto meno poteva fregiarsi di quel titolo baronale. Anche se, secondo Roger Peyrefitte, spiega peraltro che Hermann ne avrebbe fatto uso "a titolo di cortesia", ossia in senso puramente onorifico[2]. L'uso "de courtoisie" prevede che un titolo venga riconosciuto nella conversazione quotidiana a una persona che in base alla legge feudale non vi ha diritto, per esempio un figlio non primogenito di un nobile. Lo stesso Gloeden faceva un evidente uso "de courtoisie" del titolo, definendo "la baronessa von Gloeden"[3] sua sorella Sophie Raabe, che non era neppure figlia di Hermann von Gloeden bensì di un borghese.
- 1824 - 25 gennaio - Nasce a Wismar Charlotte Maaßen (25 gennaio 1824 - 4 aprile 1904), futura madre di Wilhelm[4]. La famiglia è finanziariamente solida, bene introdotta negli ambienti della nobiltà, e di tendenze politiche conservatrici.
- 1842 - 22 maggio - Matrimonio fra il Pastore Johann Magnus Wilhelm Raabe (Wismar, 16/2/1811 - 25/1/1848) e Charlotte Maaßen[5].
- 1848 - 25 gennaio - Muore appena trentasettenne il Johann Raabe[6], primo marito di Charlotte Maaßen.
- 1848 - 13 agosto - Nasce postuma, dalla futura madre di Wilhelm e da Johann Magnus Wilhelm Raabe, Sophie Raabe (13/8/1848-11/11/1930)[7], che avrebbe condiviso molti soggiorni a Taormina col fratellastro Wilhelm.
- 1851 - 4 luglio - Matrimonio fra Hermann von Gloeden e Charlotte Maaßen vedova Raabe, a Wismar[8].
- 1853 – 9 febbraio - Nasce a Castelmola Giuseppe Intelisano (morto il 23/11/1938), il futuro parroco di Castelmola, amico di Gloeden nonché proprietario della “Casa bianca” sul Monte Ziretto[10].
- 1858 - 29 giugno - Muore, tredicenne, Gertude Charlotte Raabe (1845-1858), sorellastra di Gloeden[11].
- 1856 - 16 settembre - Wilhelm von Gloeden nasce in questa data[12] a Völkshagen (oggi frazione di Marlow, nel Granducato di Meclemburgo-Schwerin), dove il padre lavorava come guardia forestale, da Hermann (Erminio) von Gloeden e da Charlotte Maaßen.
- 1856 - 10 ottobre - Nella chiesa luterana di Blankenhagen[13] viene battezzato Wilhelm Iwan Friederich August von Gloeden.
- 1856 - In data non precisata, Hermann von Gloeden si trasferisce con la famiglia a Dargun, dove ha ottenuto la promozione a "ispettore forestale"[14]. Alle sue dipendenze avrebbe fatto apprendistato il giovane (era nato nel 1838) Wilhelm Joachim von Hammerstein[15]
- 1861 - 19 dicembre - Come da atto di nascita e di battesimo, viene al mondo in questa data Giovanni Crupi (sulla cui tomba figura però per errore la data del 1859)[16].
- 1862 - 18 febbraio - Nasce il barone Carl von Stempel, futuro amico di Gloeden e informatore di Roger Peyrefitte per il suo romanzo Eccentrici amori[17].
- 1862 - 5 luglio - Muore prematuramente a Dargun, di “febbre tifoide”, anche il padre di Wilhelm[18].
- 1863 - Primo viaggio del pittore tedesco, conte Ottone Geleng (22/03/1843-22/07/1939) a Taormina [19].
- 1864 - 20 gennaio - Charlotte Maaßen, vedova Gloeden, si risposa col barone Wilhelm Joachim von Hammerstein, nato il 21/2/1838, ossia di 14 anni più giovane di lei[20], già sottoposto del defunto marito nel servizio forestale del Meclemburgo-Schwerin, ai primi passi d'una carriera politica e giornalistica nell'estrema destra. La famiglia risultante è descritta come assai cristiana (di tradizione pietista) e conservatrice, se non addirittura reazionaria.
- 1864 - Ottone Geleng si stabilisce definitivamente a Taormina[21], la cui bellezza egli propaganda durante i suoi viaggi in Germania.
- 1865 - Muore, a 22 anni, anche Martha Sophie Raabe, sorellastra di Gloeden[22].
- 1865 - 30 dicembre - Nasce alla sorella di Giovanni Crupi, Concetta maritata Galifi, il figlio Francesco Galifi, che sarebbe stato il continuatore dell'azienda dello zio, ribattezzata "Galifi-Crupi"[23].
- 1867 - 22 marzo - Nasce Frida von Hammerstein, sorellastra di Gloeden[24].
- 1869 - 22 gennaio - Nasce Magdalene von Hammerstein, sorellastra di Gloeden[25].
- 1872 - Nasce a Taormina Giovanni Marziani[27], da famiglia illustre ma impoverita, risalita socialmente solo grazie all'apertura, da parte del padre Rosario Marziani (1842-1911), dell'Hotel Victoria, caratterizzato da bassi prezzi e buona cucina. Giovanni sarebbe stato fotografo, amico di Gloeden, e avrebbe gestito un negozio di fotografia nei locali dell'Hotel Victoria stesso (sul Corso Umberto)[28].
- 1873 - 7 ottobre - Il diciassettenne "W. v. Gloeden", che dà un indirizzo di Lipsia, mette in vendita sulla rivista "Die Gefiederte Welt" ("Il mondo dei pennuti") un pettirosso e un codirossone[29].
- 1875 - 20 luglio - Nasce, da famiglia facoltosa, proprietaria dell'"Hotel Naumachie", Carlo Siligato (1875-1959)[30]. Attorno al 1893 avrebbe posato nudo per Gloeden[31]. Dopo aver studiato arte a Venezia, sarebbe diventato il compagno e convivente dell'inglese Robert Hawthorn Kitson (3 luglio 1873-17 settembre 1947), artista e costruttore, nel 1901-1905, della casa-museo "Casa Cuseni"[32], tuttora esistente. I due avrebbero anche adottato e allevato, come coppia omogenitoriale, un bambino orfano del terremoto di Messina.
- 1875 - 9 settembre - Sulla rivista "Die Gefiederte Welt" ("Il mondo dei pennuti"), "W. v. Glöden", da "Schwertow bei Zelasen (Pomerania)", mette in vendita vari esemplari di uccelli[33].
- 1875 - 23 settembre - Su "Die Gefiederte Welt" si ripete l'annuncio di Gloeden[34].
- 1876 - Un indirizzario di Weimar[38] registra la presenza di Gloeden in Berkaestrasse, 7.
- 1876 - Gloeden pubblica un articolo su una rivista di caccia[39].
- 1876/1877 - Gloeden studia pittura presso l'Accademia d'arte di Weimar con Carl Gehrts[40]. Per quanto questa influenza possa essere durata al massimo un anno, Gehrts trasmise durevolmente a Gloeden il gusto per le ricostruzioni artistiche dell'antichità classica e medievale.
- 1876/1877 - Ricovero di Gloeden per tubercolosi a Görbersdorf (oggi Sokolowsko, in Polonia), nel sanatorio del dottor Hermann Bremer, per un anno. Gloeden interrompe gli studi, per non riprenderli mai più[41].
- 1877 - 12 agosto - Gloeden riceve in dono un libro con dedica da Th. Scheve, "in ricordo del nostro soggiorno insieme a Görbersdorf"[42].
- 1877 circa - Gloeden medita d'intraprendere la carriera d'attore, ma un medico esclude che sia compatibile coi suoi problemi polmonari[43].
- 1877/78 - Rosario Marziani, futuro padre del fotografo Giovanni Marziani, inaugura l'Hotel Victoria in questo anno, o forse addirittura nell'anno precedente[44].
- 1878 - Primo interesse alla fotografia, come dichiara in un articolo del 1910: "Nel 1878 io cominciai ad occuparmi di fissare col mezzo della fotografia scene vere di vita vissuta". Il mito campanilistico secondo cui avrebbe "in realtà" imparato a fotografare da Giovanni Crupi non ha base: in quell'anno il futuro amico aveva appena 17 anni. Gloeden indica invece come suo maestro il taorminese Giuseppe Bruno, probabile maestro anche di Crupi. Accanto a Bruno sarebbero stati importanti per la sua formazione fotografica il pittore e fotografo Francesco Paolo Michetti (1851-1929), e per quanto riguarda il nudo soprattutto il cugino Wilhelm Plüschow, che potrebbe essere stato il primo a introdurlo alla nuovissima arte della fotografia[45].
- 1878 - Primo viaggio di Gloeden a Taormina (su istigazione di Ottone Geleng, conosciuto durante una visita di quest'ultimo a Berlino) alla ricerca di un clima che lo aiuti a guarire dalla tubercolosi[46]. Inizialmente alloggia presso l'Hotel Victoria, nel quale si fa preparare bagni d'acqua di mare, che a suo dire avrebbero avuto poteri terapeutici[47]. Secondo un'altra fonte: "Durante il primo anno a Taormina, Gloeden visse in un'ala del convento di San Francesco"[48]. Nel 1907 avrebbe dichiarato che era "arrivato in Sicilia credendo di avere solo pochi mesi da vivere e che, in questo clima soleggiato e in quest'aria chiara e pulita, ha trovato salute e vita"[49]. In realtà, il progetto iniziale era stato quello di stabilirsi a Napoli, dove già viveva il cugino Wilhelm Plüschow, ma l'aria di quella metropoli aveva causato ricadute del male[50], così aveva finito per scegliere Taormina. Almeno fino al 1904 Gloeden vi avrebbe trascorso "la Stagione" (dal tardo autunno alla primavera inoltrata) tutti gli anni, muovendosi inizialmente anche su Capri e sull'Abruzzo, con visite a Napoli per tutto il periodo in cui vi abitò il cugino Plüschow.
- 1879 - Giugno. Wilhelm Plüschow firma e data da Taormina una foto che lo ritrae[51], a testimonianza dell'immediata frequentazione tra i due cugini. Non ha invece il minimo fondamento la favola inventata da Peyrefitte, che lo vuole imitatore e rivale di Gloeden:
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« Vi fu un tedesco che tentò di attribuire la mia abilità alle mie qualità germaniche e purtroppo si trattava di un cugino mio, e barone. Si chiamava Pluschow e viveva di solito a Roma: dopo un anno di leale concorrenza si dette per vinto e allora c'intendemmo sulla divisione del bottino: l'accordo fu che egli si sarebbe dedicato alle donne italiane lasciandomi il campo libero coi ragazzi di Sicilia.[52] »
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- 1879 - 28 giugno - Nasce a Taormina Pancrazio Buciunì[53].
- 1879 - Apre a Napoli il negozio del mercante d'arte tedesco Mario Bockwinkel[54], che avrebbe svolto un ruolo importante nel presentare al mondo germanico la produzione italiana di Plüschow, Gloeden, Geleng, Sommer, e altri ancora[55].
- 1879 - Secondo Peyrefitte il convento di San Francesco è venduto a un privato, e Gloeden è costretto a trovare una nuova abitazione[56].
- 1880 - 21 maggio. Nella lista degli ospiti del “Rathaus Hotel” di Berlino è registrato "Gloeden, pittore"[57].
- 1880 - Fine maggio/giugno - Con un viaggio di un mese in treno, attraversando Vienna, Gloeden si reca in Sicilia[58].
- 1880 - 17 giugno - Le prime apparizioni pubbliche di Gloeden riguardano un tema talmente inatteso, l'ornitologia, da far sospettare un caso di omonimia. Tuttavia l'autore di questi articoli specifica di muoversi fra Schwertow (città del patrigno del "nostro" Gloeden) e Taormina/Napoli, quindi è logico concludere che si tratti davvero di lui. Che con la firma "W. v. Gloeden" pubblica sul numero del 17 giugno 1880 di "Die Gefiederte Welt" ("Il mondo dei piumati") un articolo sull'Averla piccola[59].
- 1881 - Sulla rivista di caccia "Monatsschrift des Deutschen Vereins zum Schutze der Vogelwelt" appare un articolo di Gloeden, che descrive l'atteggiamento verso gli uccelli della popolazione del Sud Italia, che l'autore afferma di aver frequentato per quattro anni. Il pezzo è firmato "da Taormina in Sicilia", ma le osservazioni nominano anche Capri e Napoli[60].
- 1881 - 21 aprile/15 dicembre - Nell'annata 1881 di "Die Gefiederte Welt", "Herrn W. von Glöden in Taormina auf Sizilien" appare[61] tre volte nelle "risposte in breve" ai lettori, ed una come autore d'un articolo illustrato[62] che spiega come costruire una gabbietta da viaggio. Collaudata nella primavera del 1880, nel corso d'uno spostamento di quasi un mese in treno dalla Germania alla Sicilia, passando attraverso Vienna, riuscendo a evitare che il povero uccellino ci lasciasse, letteralmente, le penne.
- Marzo 1882 - Friedrich Nietzsche parte per la Sicilia, dove si sarebbe fermato per più di un mese. Il suo biografo Joachim Köler specula che possa avere visitato Taormina e possa avervi incontrato la bellezza degli efebi esaltati da Gloeden, ma è costretto ad ammettere che su questo periodo della vita di Nietzsche non è rimasta la minima documentazione. Köler specula a lungo[63] sul possibile ruolo giocato dalle foto di Gloeden, che però per la massima parte non erano ancora state create e non potevano quindi avere alcun effetto sull'eventuale decisione di Nietzsche di visitare Taormina.
- 1882 - 13 maggio - Nasce Pancrazio d'Allura, che avrebbe posato per una serie d'immagini di Gloeden (fra le quali la celebre "Gelosia", M 1521) e sarebbe successivamente diventato il compagno e convivente del cantante lirico tedesco Ludwig Wüllner (1858-1938). Alla sua morte avrebbe ereditato da lui la proprietà della "Casa rossa" sul Monte Ziretto. Sarebbe morto a 84 anni, sposato ma senza figli, il 5 febbraio 1967[64].
- 1882 - Data ignota - Plüschow fa un viaggio ad Atene, dove conosce il grecista italiano Vito Domenico Palumbo (1854-1918), che visse ad Atene con una borsa di studio nel 1882/1883[65].
- 1882 - 12 luglio - Wilhelm Plüschow inizia l'attività di commerciante d'arte a Napoli[66]. Un annuncio pubblicitario comunica che il suo distributore sarebbe stato A. Twietmeyer a Lipsia[67]. Un successivo annuncio[68] comunica che i suoi prezzi sono 80 pfennig per una stampa, 7 marchi per 10 stampe, e 30 marchi per 50 stampe. I soggetti reclamizzati includono: Ritratti di bambini, Musicisti, Ragazza di Capri, Ragazza romana, Odalisca, Scena turca, "Piccolo" (ragazzino napoletano), Graziella (ragazza romana), Ragazzini turchi, "Une prière" (ragazzo turco).
- 1882 - 30 dicembre - Da Napoli, Wilhelm Plüschow scrive una lettera al critico e scrittore Wolfgang Kirchbach (1857-1906) trattando la vendita di alcune proprie foto, e chiedendogli di non usare più l'indirizzo di Posillipo bensì quello di Napoli[69].
- 1883 - 15 gennaio - Da Siracusa, Wilhelm Plüschow scrive a Wolfgang Kirchbach una cartolina postale[70], scusando il proprio ritardo nel rispondere col fatto di stare viaggiando in Sicilia, da dove conta di tornare a Napoli entro una settimana. Chiedendo infine che, per i pagamenti dovuti a Plüschow, Kirchbach utilizzi la ditta "Steinheil & figli" di Monaco di Baviera.
- 1883 - 18 gennaio - Da Taormina, Wilhelm Plüschow scrive una lettera[71] a Wolfgang Kirchbach, chiedendo il suo aiuto in un progetto editoriale (mai realizzato), ossia un libro contenente 12 foto proprie e 12 di "suo cugino" (Gloeden). Plüschow si offre di far conoscere Capri a Kirchbach. Aggiungendo che la domenica successiva suo cugino Gloeden, che negli ultimi cinque anni aveva vissuto soprattutto a Taormina, lo avrebbe accompagnato a Napoli, dove conta di trascorrere il resto dell'inverno (e dove Kirchbach è invitato a far visita). La lettera trascrive anche la risposta (in italiano) d'un "sig. Palumbo"[72] incontrato ad Atene, a cui era stato proposto di tradurre in italiano un'opera di Kirchbach.
- 1883 - Il pittore Lawrence Alma-Tadema possiede già, in quest'anno, foto di nudo di Wilhelm Plüschow[73].
- 1883 - 24 novembre - Nasce ad Aci Sant'Antonio Gaetano D'Agata, che sarebbe stato assistente di Gloeden, e avrebbe prodotto anch'egli foto di nudo maschile. Sarebbe morto nel 1949[74].
- 1883 - Secondo Gaetano Rizzo risale a quest'anno (anziché al più comunemente accettato 1885) la fondazione del negozio di Giovanni Crupi[75].
- 1884 - 1 settembre - Gloeden invia a un amico una foto con dedica, datata, da Francavilla a Mare[76]. Frequenta quindi già in quell'anno[77] il cenacolo artistico, appunto a Francavilla a Mare, di Francesco Paolo Michetti[78], che lo incoraggia a continuare dopo aver visto le sue prime realizzazioni fotografiche. Tra le foto scattate in Abruzzo figurano già numerosi nudi, di solito con messe in scena macchinose, cariche di oggetti di scena, meno essenziali quindi dello stile degli anni successivi.
- 1884 - 13 settembre - Presso la casa d'aste "Rudolf Lepke" di Berlino vengono aggiudicati due quadri di paesaggio di Gloeden. Il prezzo spuntato è 60 marchi, che lo stesso articolista giudica esiguo[79].
- 1885 - A Taormina, Giovanni Crupi, ventiquattrenne, apre un negozio di fotografia in via del Teatro Greco[80]. Risale a questo giro d'anni l'amicizia fra Gloeden e Crupi, che per un periodo, di cui purtroppo non sono per ora definibili le date esatte, agiscono di concerto, viaggiando insieme e scattando foto che sono a volte letteralmente riprese da pochi metri di distanza. Crupi non condivide però l'interesse di Gloeden per il nudo, e le foto che scattano assieme sono quasi tutte di paesaggi.
- 1885 - Da quest'anno fino al 1890, la ragione sociale della ditta di Wilhelm Plüschow a Napoli aggiunge: "Esportazione di vini italiani"[81].
- 1885 - 14 marzo - La "Münchener Fremdenblat", registra l'arrivo a Monaco di "Pluschow, Neapel"[82].
- 1885 - 2 giugno - Muore senza figli, affondando nell'Oceano indiano assieme alla nave "Augustus", di cui era il capitano, Falko von Gloeden (1847–1885), ultimo detentore legittimo del titolo baronale dei von Gloeden, che si estingue con lui. Gli sopravvive infatti solo la sorella Anna Ulrike von Gloeden (1852-1935) che però, essendo donna, non può trasmettere il titolo.
- 1885/1890 - In questo periodo un giovanissimo Vincenzo Galdi è il modello più fotografato da Wilhelm Plüschow a Napoli. Gloeden usa la casa affittata assieme a Plüschow per scattare foto di nudo a ragazzi napoletani. Condivide con Plüschow anche viaggi a Pompei. Non condivide però quasi mai col cugino i modelli.
- 1887 - Nel descrivere lo stato d'abbandono in cui versa l'ex convento di San Domenico a Taormina, lo scrittore tedesco Carl August Schneegans (1835-1898) osserva:
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« A quale altro uso si adopreranno le altre stanze, non si sa ancora, il Governo e il Municipio non sembrano aver preso finora una decisione; e intanto permettono al pubblico di servirsi di quell'edifizio come più gli aggrada. Nell'antico refettorio un pittore ha posto il suo studio; in un'altra sala ha sede una società drammatica[85]. »
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Il "pittore" era senza dubbio Gloeden, di cui è stato in effetti tramandato che visse nel convento prima d'acquistare la casetta con giardino prospiciente. Numerose sue foto di nudo sono ambientate nei chiostri del San Domenico.
- 1887 - 4 novembre - Il fotografo di corte austriaco Fritz Luckhardt presenta, a un convegno della Società fotografica di Vienna, gli "studi artistici dalla Sicilia" di Gloeden e/o Plüschow, senza però menzionare il nome dell'autore[86].
- 1887 - Due incisioni tratte da immagini di Gloeden appaiono, senza menzione dell'autore, sulla "Westermanns Monatshefte"[87].
- 1888 - Francesco Paolo Michetti in Abruzzo fotografa nudo Gabriele D'Annunzio[88].
- 1888 - In un libro sugli uccelli domestici, Karl Russ ripubblica la descrizione della gabbietta da viaggio del "signor Gloeden"[89].
- 1889 - 25 dicembre - Bruno Eelbo dedica una copia della seconda edizione del suo libro Sonnige Tage al suo amico: "W. von Gloeden in Taormina"[90].
- 1890 - 26 marzo. Nasce a Castelmola da famiglia contadina Maria Intelisano, nipote del parroco don Giuseppe Intelisano. Nella sua breve vita (sarebbe morta a soli 14 anni) fu una delle modelle più apprezzate da Gloeden[91].
- 1890 - 4 aprile - Il militante omosessuale John Addington Symonds scrive in una lettera di aver comprato per corrispondenza foto di nudo maschile da Napoli e da Taormina[92].
- 1890 - Gloeden scatta alcune foto a una donna indiana e ad un "cowboy"[93] del "Circo Barnum", durante la prima delle sue tournées in Italia[94].
- 1890 - 6–19 luglio - Secondo soggiorno documentato di Gloeden nel castello di Neubeuern[95]. Accanto alla sua firma appare (al n. 174) quella di "Giovanni Cru...", sempre in data "19/7/1890", che i trascrittori non sono riusciti a decifrare, ma che è certamente quella di Giovanni Crupi.
- 1890 - 24 settembre - Terzo intervento di Gloeden sul libro degli ospiti del castello di Neubeuern[96]. Di nuovo appare accanto alla sua (al n. 183), nella stessa data "24/9/1890", una firma non decifrata, "Giovanni ....", che è nuovamente "Giovanni Crupi", di ritorno in Sicilia.
- 1891 - 27 Marzo. Un ritratto di ragazzo di Plüschow (foto n. 1588) porta la didascalia e la data "Capri, 27/3 1891[97].
- 1891 - Aprile - John Addington Symonds, critico, scrittore e fondatore del movimento omosessuale inglese, nomina Gloeden e Plüschow, che "producono immagini d'incomparabile grazia, che mostrano le qualità più raffinate dell'arte creativa"[98].
- 1892 - Charles Stoddard scrive in una lettera di avere comprato foto di Plüschow per corrispondenza, e descrive i patemi d'animo nell'andare a ritirarle in dogana[99].
- 1892 - Febbraio - Gabriele D'Annunzio visita Palermo e Monreale. È possibile, ma per ora non dimostrato, che la sua visita a Gloeden a Taormina, di cui è stata tramandata memoria ma non la data, si collochi in questa occasione. D'Annunzio aveva conosciuto Gloeden presso Michetti, in Abruzzo[100].
- 1892 - 8 aprile - Plüschow abita ormai a Roma, in via Sardegna 34[101]
- 1892 - 16 dicembre - Quello che è oggi il "Museum für Fotografie" di Berlino compra da P. Bette due "Immagini da Roma" di Plüschow (in realtà ambientate una a Pompei e una ad Atene), al prezzo di 80 pfenning l'una[102].
- 1892/1894 - In base all'età apparente di Pietro Mazza, nato nel 1876, che appare in alcune foto nelle quali dimostra fra i 16 e i 18 anni, è in questo giro d'anni che Gloeden scatta una serie di foto a Siracusa, specificamente alle Latomie. In questo periodo Mazza è il modello più fotografato da Gloeden, presente in decine di scatti, inclusi alcuni realizzati a Napoli.
- 1893 - 14 gennaio. Nasce Giacomo Lanfranchi, che sarebbe stato il modello di Hypnos, e uno dei più fotografati da Gloeden[103].
- 1893 - 16 febbraio - Gloeden scrive in tedesco la poesia scherzosa "Nobis et amicis" sul secondo volume del libro degli ospiti del castello di Neubeuern.
- 1893 - Peyrefitte e Leslie[104] stabiliscono a questo anno l'assunzione di Pancrazio Buciunì, quattordicenne, come "caruso" (garzone) nella servitù di casa Gloeden.
- 1893 - Giugno - Joseph Gleeson White (1851-1898) pubblica su "The Studio" un saggio sul nudo in fotografia, illustrandolo con immagini di Gloeden (scattate a Taormina), Plüschow e Frederick Rolfe[105].
- 1893 - 3 agosto. Quello che è oggi il "Museum für Fotografie" di Berlino acquista 37 immagini di Gloeden, dal distributore Hugo Grosser di Lipsia, al prezzo complessivo di 46,27 marchi tedeschi[106].
- 1893 - settembre/ottobre - Gloeden espone 21 scatti alla "Photographic Society" di Londra, uno dei quali gli fa vincere la sua prima medaglia[107]. L'interesse per il suo lavoro è immediato ed esplosivo, e stimola numerosi commenti e recensioni positive.
- 1893 - 16 novembre. Quinto intervento di Gloeden sul libro degli ospiti del castello di Neubeuern.
- 1893 - 21 dicembre - Su "Nature" appare una pubblicità del distributore Erdmann & Schanz, che fra le altre cose propone a lettere maiuscole "LA CELEBRATA SERIE DI STUDI DEL CONTE W. VON GLOEDEN". La pubblicità appare anche su numeri successivi[108].
- 1893 - Entro il 22 dicembre - Gloeden espone a Bristol[109].
- 1893 - Un annuario di Berlino dà come indirizzo di famiglia del patrigno di Gloeden e di sua madre: "W. Kurfürstenstraße 112"[110].
- 1894 - Joseph Gleeson White (1851-1898) pubblica (senza firmare) in quattro puntate su "The Studio" un saggio sul nudo maschile in fotografia, illustrandolo con immagini di Gloeden, Plüschow e Frederick Rolfe.[111].
- 1894 - 23-24 aprile. Le foto di Gloeden sono ripetutamente commentate nel convegno pubblico del "Camera Club" di Londra[112].
- 1894 - 4 maggio. A questa data la ditta "Erdmann & Schanz" è stata nominata distributrice esclusiva delle foto di Gloeden nel Regno Unito[113].
- 1894 - Giugno. Pubblicazione, sulla "Velhagen & Klasings Monatshefte", d'immagini di Gloeden scattate a Posillipo, Taormina e Palermo. Fra esse, anche la foto G 0132, scattata presso il tempietto del giardino inglese della Reggia di Caserta[114].
- 1894 - 11 luglio. Gloeden querela Ottone Geleng, Adolfo Werther Fischer, Angelo Geleng e Pancrazio Siligato per averlo diffamato, spargendo voci sulla sua omosessualità[115] Pancrazio Siligato era zio paterno di Carlo Siligato, ma non è noto in che modo la circostanza possa avere influito sulla vicenda.
- 1894 - 14 luglio. Accomodamento (con risarcimento di mille lire) con Geleng e gli altri querelati[116].
- 1894 - 7 agosto. "Il nuovo imparziale" pubblica un breve testo di scuse (verosimilmente a pagamento) dei querelati da Gloeden[117].
- 1894 - Settembre. Gloeden espone a Londra presso la prestigiosa "Royal Photographic Society"[118].
- 1894 - 1 ottobre-4 novembre. Una foto di Gloeden è esposta al secondo "Photographic Salon" di Londra[119], ed è successivamente scelta per rappresentare l'Italia (assieme a Plüschow, ed altri) nella selezione presentata a novembre allo "Stanley Salon"[120].
- 1894 - 1 novembre. Una recensione su "Die Kunst für alles" afferma che il catalogo di vendita di foto di Gloeden, distribuito in Germania da Hugo Grosser di Lipsia, conta 750 scatti diversi per ciascuno dei due formati allora disponibili (sommariamente indicati come cm 11x17 e 20x25)[121].
- 1894 - "The American amateur photographer" menziona almeno 18 volte Gloeden nel corso di questa annata, e lo colloca fra i "grandi della fotografia". Pubblica anche un suo ritratto, a p. 325.
- 1894 - Entro il 31 dicembre. Secondo quanto è stato tramandato, in questo anno Gloeden, essendo stato sfrattato da una casa che aveva affittato nei pressi del Teatro Greco, comprò un edificio di sette vani con giardino, a due piani, di fronte all'ex convento di San Domenico[122]. Non è noto in che anno ciò sia avvenuto, ma una foto di Giovanni Crupi, datata 31/12/1894[123] mostra Gloeden e Crupi sulla scala esterna della nuova casa. Peyrefitte, nel suo romanzo, fa liquidare da Gloeden l'eredità paterna già nel 1879, per poter così comprare la villa[124]: Tuttavia, basandosi sui ricordi di Buciunì, Peyrefitte è assai poco affidabile sugli anni antecedenti all'arrivo del “Moro”. Noi oggi sappiamo che Gloeden visse nel convento stesso, unico ospite, fino alla sua apertura come albergo, e successivamente nell'albergo stesso, usando la casetta per ricevere ospiti e come atelier. È stato anche tramandato che nella parte finale della vita Gloeden e sua sorella Sophie Raabe, in difficoltà economiche, ne abbiano fatto l'unica dimora per entrambi.
- 1894 circa - In base alla sua età apparente (sui 18 anni) è in questo giro d'anni che Pietro Mazza accompagna Gloeden a Napoli, dove posa sulla terrazza di Villa Di Marco a Posillipo. In una conferenza nel 1898 Gloeden racconta un aneddoto che potrebbe riguardare lui: "Una volta per ricompensa portai uno dei miei modelli più bravi al museo di Napoli e rimasi deliziato dalla genuinità dei suoi commenti e dalla sua autentica gioia nell'ammirare le sculture di epoca classica"[125].
- 1894/1895 - Plüschow viaggia (da solo) in Egitto e Grecia. Alcune foto di questo viaggio sono vendute nel marzo 1895 al "Kunstarchäologisches Institut" di Strasburgo[126]. Del viaggio resta traccia in un articolo del 1897, che afferma che: "[Il signor Plüschow] di recente è tornato da un lungo tour attraverso Tunisia, Egitto e Grecia, e ha portato con sé una vastissima collezione di studi e scene"[127].
- 1895 - 4 luglio. Il patrigno di Gloeden viene licenziato dal giornale "Kreuzzeitung" per truffa, avendo gonfiato le fatture d'un fornitore intascando la differenza, e falsificando le firme degli amministratori[128]. Ha inizio lo scandalo Hammerstein. Quando emerge che Hammerstein ha pure svuotato il fondo-pensione del giornale, egli si dimette dal Parlamento e fugge con 200.000 marchi verso la Grecia[129].
- 1895 - Verosimilmente per garantire la restituzione delle somme sottratte da Hammerstein, vengono congelati i beni della sua intera famiglia, inclusa la dote della madre[130] e la quota di eredità di Hermann von Gloeden spettante a Wilhelm[131]: "Fu durante questo periodo che perse la sua fortuna, che aveva ereditato dal padre, un guardaboschi molto rispettato nel Meclemburgo"[132]. Secondo la tradizione, Wilhelm si trovò privo di mezzi di sussistenza, e dovette trasformare il suo hobby una fonte di reddito. Venne aiutato a sopravvivere anche dal buon cuore dei taorminesi[133].
- 1895 - Per aiutare Gloeden, il granduca Friedrich Franz III, sovrano del Mecleburgo[134] gli dona una costosa macchina professionale, capace di scattare immagini di cm 30x40[135]. Inoltre Friedrich Franz garantisce a Gloeden aiuti in denaro[136].
- 1895 - Con un atto di "pirateria" editoriale, lo "Wiener Almanach" pubblica come illustrazioni d'un articolo, senza mai citare gli autori, fotografie di Gloeden, Crupi e Bruno[137].
- 1895 - 27 dicembre. Una commissione d'inchiesta tedesca trova la madre di Gloeden presso il figlio, a Taormina (la casetta, essendo all'estero, non poteva essere sequestrata). Il patrigno, sotto il nome di "Dr. Heckert", è invece ad Atene, da dove è immediatamente espulso su richiesta della Germania[138].
- 1895 - 31 dicembre. Il barone von Hammerstein sbarca a Brindisi, dove è riconosciuto, arrestato ed estradato[139].
- 1896 - 8 gennaio - Hammerstein viene interrogato (in italiano) a Roma, dove si trova in arresto in attesa dell'estradizione. Sua moglie è a Taormina[140].
- 1896 - Aprile. Si conclude il processo contro Hammerstein, che è condannato a tre anni di carcere[141]. Si noti che, benché questo aspetto della vicenda non sia stato ancora studiato, è legittimo ipotizzare che la famiglia di Gloeden abbia comunque recuperato, in un momento imprecisato, almeno la parte dei beni eccedente i debiti di Hammerstein, visto che l'alto tenore di vita di Wilhelm negli anni successivi non può essere spiegato solo con la gestione d'una semplice bottega di fotografia, per quanto di successo.
- 1896 - Dopo anni d'inutilizzo per un contenzioso legale fra lo Stato e una famiglia nobiliare, l'ex convento di San Domenico apre come hotel di lusso[142]. Le foto di Gloeden ambientate in questo convento, che vi appare in stato d'abbandono, possono quindi essere datate a prima del 1896.
- 1896 - Secondo una tradizione orale diffusa a Taormina, l'imperatore di Germania (che era un collezionista di fotografie d'arte), in visita col suo yacht, avrebbe ricevuto in dono dalle autorità cittadine un album di foto della città. Non è stato però tramandato se in esso fossero presenti o meno foto di Gloeden.
- 1896 - Nel 1897 Robert Cust (1861-1940) racconta di avere incontrato di persona l'anno precedente Gloeden a Taormina e Plüschow a Roma, e di avere conosciuto alcuni dei loro modelli[143].
- 1896/97 - Viaggio di Gloeden a Napoli[144] con Pasquale Casillo, che viene fotografato da Plüschow nella "Domus dei Vetti"[145], aperta al pubblico nel 1896. La pubblicazione su rivista, nel marzo 1898, di queste foto, restringe gli anni del viaggio al 1896 o 1897. In tale occasione Gloeden scatta, dalla terrazza di Villa Barbaja, la celeberrima "Bella Napoli, terra del Fuoco"[146]. A una data non troppo lontana da questa risale anche la foto n. 07702 di Plüschow[147], in cui Casillo indossa un una sorta di tunica romana e una corona di fiori, mentre abbraccia con aria intensa un altro ragazzo (lievemente imbarazzato). Un caso più unico che raro di modello di Gloeden usato anche da Plüschow, in una scena decisamente "esplicita" per l'epoca.
- 1897 - Gennaio-aprile - Gloeden si è ormai attrezzato per la vendita per corrispondenza. In una pubblicità sulla “Photographische correspondenz”[148], offre stampe di tre formati: 30x40 cm che costano 3 marchi l'una, 18x24 cm a un marco, e 13x18 cm a 60 pfenning. Vengono accettati solo ordini superiori a 20 marchi.
- 1897 - Marzo. Gloeden invia foto a una mostra collettiva a Londra[149].
- 1897 - 20 marzo. Un turista annota sul retro di una foto del San Domenico, datata 20 marzo 1897, che un "conte tedesco" vive "tutto solo" nell'ex convento, in corso di trasformazione in albergo.
- 1897 - 10 aprile. Muore, di notte, in un parco di Cannes, il mecenate di Gloeden, il granduca del Meclemburgo Federico Francesco III. La sua morte ha tutte le caratteristiche d'un delitto omofobico, ma il potenziale scandalo è rapidamente soffocato: ufficialmente il granduca muore infatti nel proprio giardino, per "problemi respiratorii".
- 1897 - Pubblicazione di un gruppo di foto abruzzesi di Gloeden, risalenti al decennio precedente, sulla "Velhagen & Klasings Monatshefte", come illustrazione di un articolo sulla vita del popolo nell'Italia del Sud[150].
- 1897 - Maggio - Appare su "The photographic Times" un saggio di Joseph Gleeson White (1851-1898), questa volta firmato, sul nudo maschile in fotografia, con immagini di Gloeden, Plüschow e Holland-Day[151]. In esso si afferma che ormai la fama di Gloeden ha offuscato quellla di Plüschow.
- 1897 - Gloeden espone al Cairo[152]. Non si hanno per ora ulteriori notizie su questa mostra, ma è significativo il fatto che al momento di espatriare, nel 1900, Giovanni Crupi avrebbe scelto di rifugiarsi proprio in Egitto.
- 1897 - Gloeden riceve la visita dell'eccentrico pittore Elisaar von Kupffer (1872-1942) e del suo compagno Eduard von Mayer (1873–1960)[153].
- 1897 - Ottobre. La "Photographische Correspondenz" pubblica una breve ma utile nota biografica, che fornisce notizie sulla prima parte della vita di Gloeden[154].
- 1897/1898 - Fine dicembre / entro il 5 gennaio - Oscar Wilde, uscito di prigione il 18 maggio 1897, viaggia in Italia[155]. Il 21 settembre è a Napoli, dove sarebbe rimasto fino a metà gennaio[156]. Da qui fa una puntata a Taormina alla fine del 1897[157], in compagnia d'un russo che di cognome fa "Elder". Alloggia all'Hotel Victoria[158], proprietà della famiglia del fotografo Giovanni Marziani, vicino di casa e amico di Gloeden. Uno dei motivi della visita di Wilde è certamente il desiderio di conoscere Gloeden[159], la cui opera aveva fatto molto clamore a Londra grazie alle esposizioni degli anni precedenti[160]. Infine, il 6 gennaio 1898 More Adey gli scrive di aver saputo che è tornato a Napoli da Taormina[161].
- 1898 - 9 febbraio - Gloeden riceve la visita dello scrittore francese omosessuale Jean Lorrain (1855-1906), che gli propone di usare le sue foto per illustrare un racconto "pastorale" (mai apparso)[162].
- 1898 - 7 marzo - Oscar Wilde, reduce da Taormina, scrive al suo editore chiedendogli di mandare una copia omaggio della Ballata del carcere di Reading a quattro persone[163]. Una di esse è Wilhelm von Gloeden, un'altra è Albert Stopford, a Taormina.
- 1898 - Alexander Graham Bell (quello del telefono) e sua moglie visitano Gloeden[164], acquistando un lotto di fotografie che avrebbero poi pubblicato (non sempre citando l'autore) sulla rivista da loro sponsorizzata, il "National Geographic".
- 1898 - Primavera. Gloeden riceve la visita del barone svedese Carl von Platen (1863-1929), in viaggio assieme al suo amante sedicenne Herbert Lundgren (1882?-1898), malato di tubercolosi, affidatogli dalla famiglia per portarlo a un clima più salubre. Lundgren posa nudo per una serie di fotografie di Gloeden, tra cui la M 1412[165]. Sulla via del ritorno il ragazzo soccombe però al male. La polizia indaga sulla morte, e nel farlo trova le foto di ragazzi scattate da Platen stesso. Poiché l'omosessualità in Svezia è un reato, la famiglia, per evitare lo scandalo del processo, fa internare Carl in manicomio, ottenendo la semi-infermità mentale per "inversione sessuale"[166].
- 1898 - 6-7 luglio - Gloeden è presso l'"Hotel National" a Karlsruhe[167].
- 1898 - 21 ottobre - Gloeden è a Berlino, dove pronuncia un discorso alla "Freien Photographischen Vereinigung zu Berlin", di cui diventa corrispondente non-locale[168].
- 1898 - Gloeden diventa socio corrispondente della "Berliner Gesellschaft für Anthropologie, Ethnologie und Urgeschichte", cioè l'associazione berlinese per l'antropologia e l'etnologia. Ad essa fornisce foto "antropologiche" (cioè i suoi nudi di ragazzi siciliani), tuttora conservate nell'archivio di questa istituzione[169].
- 1898 - Fin da quest'anno, se non da prima, Gloeden inizia a produrre cartoline postali, la cui “invenzione” risaliva al 1893[170].
- 1898 - A Roma, Plüschow ha i primi screzi con la Legge: La Questura di Roma si era occupato del P... fin dall'anno 1898; in quell'epoca infatti si parlò di scandalo a cui il P... avrebbe dato luogo nel suo studio, allora situato in uno dei quartieri più aristocratici della città, dove si eseguivano fotografie di nudi. Il P... infatti eseguiva fotografie di individui di ambo i sessi a scopo artistico e forniva di esse pittori e scultori specialmente stranieri, e ne faceva delle spedizioni in altre città italiane ed estere. Il P... era poi in relazione con persone notoriamente dedicate alla pederastia passiva, qualcuna delle quali di rispettabile famiglia e benestante. [171].
- 1898 - Nel suo taccuino di viaggio di omosessuale un po' troppo appassionato di adolescenti, Partenza... vers la beauté![172], Achille Essebac giudica i modelli di Gloeden o troppo effeminati, o troppo virilmente bestiali, mentre va in visibilio per i "ragazzi di vita" di Plüschow, che dimostra di conoscere di persona.
- 1898 - 3 dicembre - Sesto intervento di Gloeden sul libro degli ospiti del castello di Neubeuern[173].
- 1899 - Febbraio e marzo - Gloeden partecipa a una mostra collettiva di fotografi dilettanti, organizzata dalla "Deutschen Gesellschaft von Freunden der Photographie" presso la Kunstakademie di Berlino[174].
- 1899 - Gloeden espone in una mostra monografica al "Keller & Reiner Art Salon" di Berlino[175].
- 1899 - Maggio - La "Photographische Correspondenz" pubblica due autoritratti di Gloeden: uno giovanile già edito nel 1894, seduto in uno studio, e uno più recente, in un travestimento da bandito siciliano. La seconda, scattata accanto al pozzo del "San Domenico", si può datare a prima del 1896, e mostra un Gloeden decisamente invecchiato[176].
- 1899 - Giugno. Gloeden pubblica un intervento nei "Photographische Mitteilungen"[177], in cui afferma tra le altre cose di aver mosso i primi passi grazie all'incoraggiamento di Francesco Paolo Michetti.
- 1899 - 16 giugno - Gloeden (o un suo assistente) ha scritto questa data sul negativo della foto numero M 1601, (oggi presso l'archivio Alinari) e sul negativo M 1600 oggi in collezione privata.
- 1899 - 22 giugno - Gloeden (o un suo assistente) ha scritto questa data sul negativo delle foto M 1626, M 1627 e M 1628 (oggi presso l'archivio Alinari). Quindi a questa data il catalogo di Gloeden aveva già raggiunto la metà della numerazione finale.
- 1899 - 12 agosto - Gloeden firma e data il frontespizio di un libro: "Heiligkreuz. 12/8 .99"[178]. Si tratta probabilmente della località turistica svizzera.
- 1899 - 15 settembre e 25 settembre. Ultimi due interventi di Gloeden sul libro degli ospiti del castello di Neubeuern[179]. Nell'intervento del 25 settembre Gloeden ringrazia l'ospite per aver tentato (senza successo) di acquistare l'"Isola delle Sirene" di Taormina (già Isola di San Nicola, a Mazzarò)[180] per regalargliela.
- 1899 - Luglio, novembre e dicembre - La poetessa e scrittrice russa Zinaida Gippius pubblica (in russo) il racconto d'una visita a Wilhelm von Gloeden, descrivendo gli (innocui) intrattenimenti danzanti che egli organizzava per i suoi ospiti, con l'aiuto dei giovani del luogo[181].
- 1899 - 8 dicembre - Presentazione delle foto di Gloeden presso la "Verein zur Förderung der Photographie" di Berlino[182].
- 1899 - Data ignota - In questo anno Gloeden riceve la visita di Gabriele D'Annunzio, che aveva conosciuto in Abruzzo nel cenacolo di Michetti[183].
- 1899 - Data ignota - Tracollo finanziario della baronessa Zoe von Stempel e del suo convivente, il fotografo Giovanni Crupi[184].
- 1900 - 10 gennaio - Gloeden pubblica (verosimilmente come prestanome per il cugino Wilhelm Plüschow) un piccolo annuncio su "Il Messaggero", cercando un assistente fotografo a Roma[185].
- 1900 - 13 gennaio - Gloeden pubblica il medesimo annuncio sull'edizione romana del quotidiano socialista "Avanti!"[186].
- 1900 - Le "Photographische Mitteilungen" pubblicano un articolo in cui Gloeden spiega un suo procedimento tecnico di stampa[187].
- 1900 - Giugno - La "Revue suisse de photographie" segnala una presentazione delle foto di Gloeden ai membri dell'"Association suisse de photographie"[188].
- 1900 - (data ignota) - Giovanni Crupi emigra in Egitto[189]. Lo studio fotografico "G. Crupi" è preso in mano dal nipote (figlio della sorella), Francesco Galifi (30/12/1865-21/04/1951) che rinomina la ditta "Galifi-Crupi", per mantenere la firma "G. Crupi" già dello zio.
- Fra il 1900 e il 1903 - Viaggio di Gloeden a Verona, assieme a Giacomo Lanfranchi (nato nel 1893, che nelle foto dimostra circa 8/10 anni) e un uomo adulto[190], fotografati nell'Arena. Data "ante quem" è quella della stampa datata 3 dicembre 1903.
- 1901 - 6 Agosto - "Gloeden - Capri" (sic) espone alcuni "nudi siciliani" a Lipsia, presso il mercante d'arte Pietro Del Vecchio[191].
- 1901 - Il barone Carl von Stempel (1862-1951), arriva a Taormina per salvare la madre dal fallimento, ricomprando le proprietà che Giovanni Crupi aveva ristrutturato coi soldi ottenuti da Zoe von Stempel[192].
- 1901 - Ottobre - In una riflessione sul nudo nella fotografia [193], Gustav Fritsch lamenta che, anche senza colpa del fotografo, i pur magnifici modelli di Gloeden sono sviluppati sessualmente in modo così esagerato da essere inadatti. Per questo un anatomista di Lipsia, il signor His, ha rifiutato di usare la collezione di Gloeden (come materiale didattico).
- 1901 - 18 novembre - 14 dicembre - Gloeden espone dieci immagini di grande formato al "Fourth Philadelphia Photographic Salon"[194]. I titoli sono: N. 256 “Siesta”; 257 “Study”; 258 “Rest during Harvest”; 259 “In Ambush”; 260 “The Charm of Evening”; 261 “Young Faun”; 262 “Orphaned”; 263 “The Land of Fire”; 264 “Madonna and Iris”; 265 “Greek Theater”.
- Fra il 1901 e il 1903 - Gloeden è a Tunisi, dove fotografa monumenti e persone. (Uno dei monumenti fotografati, la Kubba, era stato aperto al pubblico nel 1901, mentre una delle foto tunisine riporta un timbro di stampa del 1903). Iniziano gli anni del massimo successo, anche economico, di Gloeden, che sarebbero durati fino alla prima guerra mondiale. I contatti con la ditta "Lehnert & Landrock" sono molto probabili, viste le influenze reciproche, ma finora non provati da alcun documento.
- Fra il 1901 e il 1905. Robert Kitson (1873-1947), erede d'una dinastia di costruttori di locomotive, fa costruire la "Villa Cuseni" da Antonino Siligato, padre del suo compagno, Carlo Siligato[195]. Nei decenni successivi Kitson sarebbe stato uno dei ricchi omosessuali che trascorrevano a Taormina la "Stagione"[196]. Certamente conobbe Gloeden, che partecipò alle sue feste, anche se purtroppo sono rimaste solo scarse tracce della loro frequentazione[197].
- 1902 - Plüschow trasferisce l'attività al prestigioso Corso Umberto I (oggi Via del Corso), al numero 333. Lo si ricava dalla Guida Monaci del 1903, che contiene gli aggiornamenti comunicati entro la fine del 1902. La guida non avrebbe registrato ulteriori spostamenti fino all'edizione del 1907, dopo la quale il nome di Plüschow sarebbe scomparso.[198].
- 1902 - La foto M 1248 di Gloeden viene pubblicata sulla rivista omosessuale "Der Eigene""[199].
- 1902 - Data ignota - Secondo Salvo Di Matteo[200] risale a quest'anno il viaggio a Palermo di cui restano varie fotografie[201].
- 1902 - Primavera - Sempre secondo Di Matteo[202], in questo periodo Gloeden ricevette la visita del banchiere americano Pierpont Morgan.
- 1902 - 1 maggio - 20 ottobre. Gloeden espone a Düsseldorf (probabilmente alla “Deutsch-Nationale Kunst-Ausstellung Düsseldorf 1902”), dove vince la medaglia di bronzo[203].
- 1902 - 15 ottobre - Il quotidiano socialista "La Propaganda" rivela che "il re dei cannoni" Friedrich Alfred Krupp (17 febbraio 1854 - 22 novembre 1902), l'uomo più ricco della Germania, amico intimo del Kaiser, era stato allontanato da Capri a seguito d'un articolo de "Il Mattino" di Napoli su certi rapporti troppo intimi coi giovani locali, a partire dal 1898. L'articolo de "La Propaganda" viene ripreso da un quotidiano socialista tedesco, causando uno scandalo di proporzioni gigantesche (l'omosessualità in Germania è illegale). Il 22 novembre Krupp è morto, probabilmente per suicidio, anche se la versione ufficiale è che è stato ucciso da un infarto. Dello scandalo parla l'Europa intera[204]
- 1902 - Questa è la data di creazione ipotizzata con maggiore frequenza per il celebre "Caino".
- 1902 - Un testo pubblicato in questo anno (ma già apparso su rivista nel 1901) annota parlando dei fotografi taorminesi che:
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« Nella piazza S. Domenico trovasi un altro studio elegante e ben disposto del Sig. W. von Gloëden, artista di gusto finissimo e pieno d'ingegno. I suoi studi di nudi, teste o tipi sono originali e assai pregevoli per senso d'arte e correttezza di linee. Ne possiede una eccellente collezione e il suo studio merita d'essere visitato[205]. »
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- 1903 - 1-15 febbraio - Gloeden espone a Marsiglia presso il "Palais des Architectes", al "Primo salone internazionale di fotografia" organizzato dalla "Société de Photographie de Marseille", ed è premiato con una targa[206].
- 1903 - Marzo - Gloeden espone a Nizza al "VI Salon" organizzato da "L'artistique de Nice", dedicato al tema del nudo. La partecipazione era esclusivamente su invito[207].
- 1903 - 13 marzo - Plüschow scrive una cartolina postale alla libreria d'arte Fleischhauer di Stoccarda, chiedendo quante sue foto siano rimaste loro in deposito-vendita, e se possa inviar loro le novità[208].
- 1903 - Aprile - Gloeden partecipa all'esposizione internazionale organizzata al "Salone nazionale" (Nemzeti Szalon) dal "Photo Club" di Budapest, dove è premiato con la targa d'argento[209].
- 1903 - In questo anno la rivista "Die Schönheit" pubblica un cospicuo numero di foto di Gloeden. Sia pure in misura minore, la redazione avrebbe continuato a pubblicarne altre negli anni successivi, fino al 1911.
- 1903 - 4 luglio - Un articolo francese descrive lo studio di Gloeden, che Pancrazio Buciunì gestisce in assenza del barone[210].
- 1903 - 4 settembre - Viene registrata la presenza a Monaco del "pittore W. v. Glöden" in contemporanea a quella del suo patrigno "Freiherr v. Hammerstein", entrambi provenienti da Taormina[211].
- 1903 - Il fotografo Rudolf Franz Lehnert (1878-1948) viaggia in Sicilia e in Tunisia, dove decide di trasferirsi[212]. Nel 1904 avrebbe creato una società con l'uomo d'affari Ernst Heinrich Landrock (1878-1966), dando vita alla ditta "Lehnert & Landrock", la più celebre produttrice d'immagini "orientaliste" della Belle époque. La "Lehnert & Landrock" propose soprattutto paesaggi per il mercato delle cartoline postali, ma ad essere celebre è la ben più controversa produzione di nudo femminile e, in misura assai minore, maschile. Nel nudo e semi-nudo maschile[213] il richiamo alle pose di Gloeden e Plüschow è ben evidente; purtroppo il rapporto fra questi fotografi non è stato ancora studiato adeguatamente. Anche se non è irragionevole ipotizzare che il fatto che Gloeden e Plüschow monopolizzassero già il mercato del nudo maschile "esotico", abbia spinto Lehnert a limitare gli esperimenti col nudo maschile.
- 1904 - 10 febbraio - Giovanni Crupi sposa la 19enne Serafina Glybina, figlia di Caterina Polyakova, damigella della baronessa von Stempel[214].
- 1904 - 15 febbraio - Muore Giuseppe Bruno, nella sua casa-bottega in Corso Umberto 154[215].
- 1904 - 16 marzo - Muore il patrigno Wilhelm Joachim von Hammerstein[216].
- 1904 - 24 marzo - Matrimonio di Pancrazio Buciunì. Ne sarebbero nati sei figli e figlie. Sull'atto di matrimonio si qualifica come "maggiordomo"[217].
- 1904 - 25 marzo - "The New York Herald" annuncia che per motivi legati alla salute della madre a Berlino, per la prima volta dopo molti anni quest'anno Gloeden avrebbe saltato il suo solito soggiorno a Taormina[218]. Questo strano articolo su una non-notizia potrebbe essere letto come richiesta di Gloeden d'essere considerato "assente giustificato" all'imminente visita del Kaiser, che logicamente non si sarebbe presentato senza che il suo servizio di sicurezza preannunciasse la visita e verificasse il luogo in cui doveva avvenire.
- 1904 - 30 marzo - L'imperatore di Germania Guglielmo II fa tappa col suo yacht a Taormina per un giorno[219], trovando il tempo per visitare lo studio di Gloeden assieme a Kuno von Moltke e Philipp zu Eulemburg (che di lì a poco sarebbero stati coinvolti nello scandalo omosessuale detto "della Tavola Rotonda")[220]. Essendo appena morto il patrigno, tale gesto suona come un esplicito gesto di riconciliazione verso la famiglia di Gloeden. L'aneddoto di Nicolosi[221], secondo cui Gloeden avrebbe sdegnosamente rifiutato di ricevere il kaiser, o si riferisce a un'altra delle visite del Kaiser, oppure è apocrifo: Gloeden non era infatti a Taormina al momento di questa visita.
- 1904 - 4 aprile - Muore a Berlino Charlotte Maaßen, madre di Wilhelm[222].
- 1904 - 28 aprile - Muore a 14 anni la giovane modella Maria Intelisano, nipote del parroco di Castelmola[223].
- 1904 - 20 novembre - Nasce a Giovanni Crupi il figlio Paolo Erminio (“Erminio” è il nome italianizzato del padre di Gloeden)[224].
- 1904 - Data ignota - In questo anno l'attore e cantante lirico tedesco Ludwig Wüllner (1858-1938) acquista sul monte Ziretto un edificio, non lontano dalla "casa bianca" di Gloeden, che battezza "Villa Hellinglei", ma che localmente è noto come "La casa rossa". Esso possiede anche una "dépendance" più piccola, battezzata "Villa Eirene". [225].
- 1905 - L'editore tedesco Adolph Engel stampa, con data di quest'anno, una serie di cartoline postali con soggetti di Gloeden[226].
- 1905 - Gennaio - Gloeden espone ancora presso "L'artistique de Nice", e riceve un premio non meglio specificato[227].
- 1905 - 15 gennaio - Gloeden scrive al giornalista Hans Leuss, che aveva appena annunciato la prossima pubblicazionen d'una biografia per riabilitare il suo patrigno Wilhelm von Hammerstein (1838-1904), come rivelò Leuss stesso:
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« A metà gennaio, dopo che la mia corrispondenza aveva informato la stampa quotidiana dell'imminente pubblicazione, ricevetti una lettera dal signor v. Gloeden, che mi inviò diverse lettere in rapida successione, nelle quali mi informava che si stava tentando di sopprimere l'opera e che mi sarebbe stato chiesto di non pubblicare tutto o di consentirmi di esaminare il manoscritto. Il 15 gennaio giunse un telegramma dal signor v. Gloeden dalla Sicilia: "Per favore, non lasciatevi scoraggiare da nulla"[228]. »
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È abbastanza logico sospettare che Gloeden fosse in realtà il committente dell'opera.
- 1905 - Aprile - "Photographic times" pubblica, col titolo "The brothers"[229], la foto M 1849 di Gloeden, che rappresenta Giacomo Lanfranchi assieme a un altro ragazzo (che riappare anche nella foto n. 1948), il che suggerisce che anche un fratello di Giacomo potrebbe aver posato per Gloeden.
- 1905 - 17 maggio - Un breve articolo su "Der Elsässer" segnala che il Partito Conservatore sta cercando d'impedire la pubblicazione delle memorie del barone von Hammerstein, che invece è patrocinata dal "signor von Gloeden", suo figliastro[230].
- 1905 - (Entro agosto) - Hans Leuss pubblica la sua biografia per tentare di riabilitare la memoria del barone von Hammerstein, patrigno di Gloeden, nella cui prefazione scrive espressamente di aver ricevuto la documentazione e l'incoraggiamento (se non l'incarico) dal figliastro[231].
- 1905 - 26 agosto. Sophie Raabe e suo fratello Wilhelm von Gloeden scrivono una lettera allo zoologo Franz Stuhlmann (1863-1928)[232]. Sophie scrive sotto dettatura di Wilhelm, che sta male, e racconta che Ludwig Wüllner (1858-1938) ha appena trascorso quattro settimane sul Monte Ziretto, declamando poesie e cantando meravigliosamente per intrattenerli. Giacomo, dopo il matrimonio, è emigrato in America. Sophie e Wilhelm sono di nuovo in buoni rapporti col fotografo Giovanni Marziani, il quale ha appena perso la moglie[233]. Il Moro (Pancrazio Buciunì) è tornato al loro servizio. Il pifferaio, Rosario, è stato loro ospite per qualche tempo. Dopo di lei scrive di suo pugno Gloeden, che lamenta che tutti i turisti siano in America, mentre lui vorrebbe fare un giro della Sicilia con Stuhlmann. Di tanto in tanto sente ancora Lucio, e Rosario ha ricevuto i dieci franchi, che Gloeden gli ha centellinato un franco alla volta, ma lui ne ha speso lo stesso cinque in una botta sola per comprarsi un paio di scarpe. Al corrispondente viene anche chiesto cosa pensi del libro di Hans Leuss.
- 1905 - 1-30 ottobre - Gloeden partecipa alla mostra fotografica internazionale presso la "Kunsthalle" di Brema[234].
- 1905 - Dicembre - Gloeden partecipata con sei foto alla mostra organizzata a New York dal "Metropolitan Camera Club" per il "Second American salon (1905-1906)". Tra le foto esposte la n. M 0133 ("Far from the village school", più nota come "Mandorli in fiore") e la M 2031 ("Wrestlers")[235].
- 1906 - La scrittrice olandese Joanna Lugt pubblica in una rivista di viaggi una scelta di foto di Gloeden, affermando che esse erano state per molti un incentivo a visitare Taormina[236].
- 1906 - 27 febbraio - Il "New York Herald" segnala la partecipazione di Gloeden a un ballo mascherato a Taormina[237].
- 1906 - 2 marzo - Gloeden partecipa a un altro ballo mascherato[238].
- 1906 - 1-21 marzo - Otto foto di Gloeden sono esposte a Chicago al: "Sixth Chicago Photographic Salon - Second American photographic salon of the Federation of photographic societies". I prezzi di vendita sono 5 e 7,5 dollari[239].
- 1906 - 29 marzo-13 aprile - Tre delle foto di Gloeden sono esposte anche nella selezione della mostra di Chicago proposta a Minneapolis[240].
- 1906 - Aprile[241] - Re Edoardo VII d'Inghilterra, a Taormina per turismo, "si recò a visitare la collezione del Gloeden e, anzi, approfittò dell'occasione per acquistare alcuni fra gli esemplari più interessanti"[242].
- 1906 - Una delegazione italiana partecipa a un congresso mondiale contro la pornografia[243]. Associazioni come la "Lega contro le cattive letture" o la "Lega contro la pornografia" (fondata nel 1894) chiedono leggi più dure contro l'offesa al "comune senso del pudore", ma il boicottaggio da parte dei cattolici della politica dello Stato italiano impedisce loro ancora un'azione efficace. Le leggi liberali attenuavano infatti la censura contro le opere che avessero un valore artistico e culturale. La legge, dopo tentativi infruttuosi nel 1910, 1915 e 1920, sarebbe stata approvata solo dopo l'avvento del fascismo.
- 1906 - Gloeden partecipa all'esibizione annuale della "Royal Society" di Londra[244].
- 1907 - Una guida elenca così i fotografi e gli artisti presenti a Taormina: “Fotografie e articoli fotografici. W. v. Gloeden, rimpetto la chiesa S. Domenico; Crupi, Via Teatro Greco; Giov. Marziani, via Umberto I”[245]. Una differente guida conferma, elencando: "Fotografi. Crupi Giovanni, Marziani Giovanni, b.ne Gloeden Guglielmo, Cacopardo Giuseppe"[246].
- 1907 - 27 febbraio - 1907 - 27 febbraio - Gloeden partecipa al ballo in maschera offerto dal colonnello (gay) Thomas Bradney Shaw-Hellier (1836–1910) a Villa San Giorgio a Taormina[247].
- 1907 - 2 Marzo - Gloeden partecipa a un ricevimento[248].
- 1907 - 29 Marzo - Gloeden partecipa al ballo in maschera annuale del colonnello Shaw-Hellier[249].
- 1907 - 27 aprile - Maximilian Harden scatena in Germania lo "Scandalo della Tavola Rotonda"[250], che innesca un'ondata d'isteria anti-omosessuale in tutta Europa. Lo scandalo, che si sarebbe trascinato fino al 1909 con lo scopo (conseguito) di liquidare la fazione anti-guerra nell'entourage del Kaiser, fu seguito da tutti i principali giornali europei e popolarizzò un eufemismo che era stato creato nel lontano 1869: "omosessuale". Lo scandalo cambiò in molti modi la percezione dell'omosessualità, infrangendo la cultura del silenzio che, specialmente in area cattolica, aveva garantito che del fenomeno si parlasse il meno possibile, anche solo per condannarlo. Questa volta i quotidiani non potevano più censurare, come loro solito, i fatti, che stavano sconvolgendo gli equilibri politici europei. Ciò costrinse i cattolici a cambiare strategia (almeno fino all'avvento del fascismo), perché per combattere il "pericolo omo-sessuale" occorreva ammettere che gli omo-sessuali esistono. Plüschow, Gloeden e Galdi persero così nel giro d'un anno il "mantello dell'invisibilità", che aveva fin lì reso intenzionalmente ciechi i nostri avi sulle implicazioni omosessuali delle loro opere.
- 1907 - Maggio - Gloeden riceve la visita di Tryphosa Bates-Batcheller[251].
- 1907 - 15 maggio - A Roma, il cugino Wilhelm Plüschow è arrestato con varie accuse, dallo smercio di pornografia al prossenetismo e la corruzione di minorenni[252].
- 1907 - 15 maggio - Al momento dell'irruzione nello studio di Plüschow, a Roma, la polizia trova un ragazzo nudo che cerca di rivestirsi, in compagnia d'un celeberrimo cantante lirico e attore tedesco, Ludwig Wüllner (1858-1938)[253]. Per lo scandalo, Wüllner si sarebbe ritirato dalle scene e rifugiato a Taormina nella "Casa rossa" sul Monte Ziretto, che era a poca distanza dalla "Casa bianca" usata da Gloeden per le sue scampagnate[254]. Tuttavia la tempesta si sarebbe placata rapidamente, tanto che già nel 1910 sarebbe tornato a calcare le scene.
- 1907 - 16 maggio – "Don Giovanni Marziani" organizza nella sua Villa Elena un concerto in onore del direttore d'orchestra Edgar Kramer-Bangert, onorato, alla pari di Ludwig Wüllner (sic!) della cittadinanza onoraria di Taormina. Fra gli invitati è segnalato "il celebre pittore Wilhelm von Gloeden"[255].
- 1907 - 19 settembre-26 ottobre - Gloeden invia, alla 52a esposizione della "Royal Photographic Society" di Londra, 10 foto[256].
- 1907 - Ottobre - Il futuro re del Siam, allora studente in Inghilterra, è a Taormina, e dedica una visita a Gloeden e alle sue foto[257].
- 1907 - 4 novembre - A Roma è annunciato l'inizio del processo contro Plüschow (che è rimasto in carcere per tutto questo tempo)[258].
- 1907 - 6 novembre - Durante il processo in cui il Cancelliere Bernhard von Bülow (1849-1929) fece condannare a 18 mesi di carcere per diffamazione il militante omosessuale Adolf Brand (1874-1945), che gli aveva fatto "outing" accusandolo d'essere omosessuale, fu chiesto a Bülow se conoscesse Gloeden e il "Kunstphotograph W…. in Rom" ("fotografo d'arte W. a Roma"). Bülow se la cavò dicendo di sapere che Gloeden era un figliastro di von Hammerstein, che faceva il pittore a Taormina, e che aveva reputazione di avere dubbie tendenze[259]. Negò però di sapere chi fosse Plüschow. Non può sfuggire come la domanda sottintendesse un rapporto fra "conoscere Gloeden" ed "essere omosessuale".
- 1907 - 13 novembre - Un articolo sulla ripresa della "Stagione" turistica 1907-1908 segnala l'opera di Gloeden[260].
- 1907 - 16 novembre - Gloeden partecipa a un ballo[261].
- 1907 - La ditta dei Fratelli Lumière commercializza il procedimento dell'autocromia, per produrre foto a colori. Sappiamo che Gloeden lo sperimentò perché l'eredità Buciunì comprendeva almeno quattro lastrine in autocromia (una è oggi nell'archivio di Casa Cuseni)[262]. Tuttavia l'esperimento potrebbe essere rimasto fine a se stesso, dato che non conosciamo neppure un esemplare di stampa da autocromia di Gloeden.
- 1908 - 21 febbraio - Gloeden partecipa a un ricevimento[263].
- 1908 - 1 marzo - Gloeden partecipa al ballo in maschera del colonnello (gay) Thomas Bradney Shaw-Hellier (1836-1910)[264].
- 1908 - 4 aprile - A Roma, "Guglielmo" Plüschow è condannato a sette mesi e dieci giorni di carcere (che ha nel frattempo già scontato) e all'espulsione dall'Italia[265]. Il condannato fa ricorso.
- 1908 - 6 aprile. Sempre a Roma, anche Vincenzo Galdi è condannato, ma a soli tre mesi con la condizionale, per smercio d'immagini oscene[266]. Essendo riuscito a far sparire dallo studio quasi tutte le foto prima della perquisizione, sarebbe comunque riuscito a farsi assolvere in appello.
- 1908 - 23 aprile (“giorno di San Giorgio”)[267] - La foto di Gloeden M 2643 documenta l'inizio dei lavori di costruzione del nuovo edificio della "Villa San Giorgio" (oggi "Ashbee Luxury Hotel"). Le foto M 2674 e M 2675 ritraggono il giardino della villa e il proprietario, il già citato colonnello Thomas Shaw-Hellier. La nuova villa, come già la precedente, sarebbe rimasta l'epicentro della vita mondana di Taormina per i quattro anni successivi, fino alla morte del proprietario.
- 1908 - 28 aprile - Lo scrittore e critico d'arte Harry Kessler (1868-1937), in visita a Taormina in compagnia dello scultore francese Aristide Maillol, va a trovare Gloeden "che non vedevo da anni". Maillol commenta il carattere "orientale", quasi "assiro", dei corpi fotografati da Gloeden[268].
- 1908 - 6-28 maggio - L'onda lunga dello "Scandalo della Tavola Rotonda" raggiunge infine la Sicilia. Gloeden subisce una sequela di pesantissimi attacchi, quale "mercante di carne umana", dal giornalista e futuro deputato socialista Umberto Bianchi (1883-1956), che chiaramente sta cercando di scatenare uno scandalo simile a quello innescato da "La Propaganda" con Krupp nel 1902:
- 1908 - 6 maggio - Primo attacco di Bianchi. Il titolo dell'articolo è: Da Capri a Taormina[269].
- 1908 - 11 maggio - Secondo attacco di Umberto Bianchi, dal titolo: I fastigi della Tavola Rotonda a Taormina[270].
- 1908 - 18 maggio - Gloeden viene difeso da un quotidiano monarchico, "L'Azione", con l'articolo: I denigratori nordici, che attribuisce gli attacchi di Bianchi al desiderio dei settentrionali di denigrare la Sicilia[271].
- 1908 - 21 maggio - Terzo attacco di Bianchi, dal titolo: ...E i malfattori sudici![272].
- 1908 - 21 maggio - Nuova difesa di Gloeden da parte del quotidiano monarchico "L'Azione", sempre col titolo: I denigratori nordici[273].
- 1908 - 28 maggio - Quarto e ultimo attacco di Bianchi, dal titolo: ...E sempre i malfattori sudici![274].
- 1908 - 30 maggio - Tito Ragusa, un notabile legato all'industria del turismo, attacca Bianchi, accusandolo d'essere un pennivendolo, prezzolato da personaggi invidiosi del successo turistico di Taormina, che cercano di sabotare con calunnie. Invece Taormina non tollera l'omosessualità, e Gloeden è un artista stimato in tutto il mondo[275].
- 1908 - 14 giugno - Gloeden e i turisti che corrompono i costumi dei giovani taorminesi vengono attaccati (senza però far nomi) anche nella cattedrale di Taormina, dal "parroco arciprete", don Giovanni Battista Marziani (1881-1917), che poi pubblica a stampa il testo del sermone[276].
- 1908 - 25 luglio - Nell'elenco dei passeggeri sbarcati ad Amburgo nei giorni precedenti figura "W. Von Gloeden", imbarcato a Napoli[277].
- 1908 - 11 settembre - 24 ottobre - Gloeden partecipa al sedicesimo "Linked rings salon" di Londra[278].
- 1908 - 17 settembre-24 ottobre - Gloeden partecipa con tre foto anche alla 53ma esposizione della "Royal Photographic Society", a Londra[279].
- 1908 - 12 ottobre - Gloeden vuole presentare in questa data i suoi lavori alla "Deutschen Gesellschaft von Freunden der Photographie" di Berlino, ma problemi di salute glielo impediscono[280].
- 1908 - 22 ottobre - Vuoi perché deciso a schivare il clima tossico prevalso a Taormina, o vuoi perché la salute gli impedisce di viaggiare, a questa data Gloeden si trova ancora a Berlino, dove è registrato fra i partecipanti alla riunione della "Photographische Verein" (Società fotografica), dove presenta il suo lavoro[281].
- 1908 - 9 novembre - Gloeden fa un nuovo tentativo di presentare le sue foto alla riunione sociale della "Deutsche Gesellschaft von Freunden der Photographie” di Berlino, ma di nuovo la salute glielo impedisce. La presentazione, fatta in sua assenza, ottiene comunque il plauso dei soci[282].
- 1908 - 21-29 novembre - Gloeden espone a Bruxelles, all'"Association belge de photographie"[283].
- 1908 - Novembre - Dopo il matrimonio, avvenuto il 22 ottobre 1908[284], il principe ereditario di Germania, Augusto Guglielmo di Prussia (28/1/1887-25/3/1949), arriva a Taormina in viaggio di nozze e, secondo quanto tramandato, visita anch'egli lo studio di Gloeden[285].
- 1908 - 28 dicembre - Un disastroso terremoto rade al suolo Reggio Calabria e Messina, causando circa 80.000 morti. Taormina ne esce però incolume[286].
- 1909 - Gennaio (inizio) - Gloeden (o forse un suo assistente[287]) è a Messina a fotografare gli effetti del terremoto. Avrebbe contribuito al volume collettaneo: Messina e Reggio avanti e dopo il terremoto, edito nel 1909. Anche Giovanni Crupi pubblica foto del terremoto[288], quindi per questa data era tornato in patria.
- 1909 - Gennaio - "Mrs George C. Boss Jr" spaccia per proprie le foto, acquistate durante un viaggio in Sicilia, che illustrano un articolo sul "National Geographic magazine". Almeno sei sono di Gloeden[289].
- 1909 - 8 gennaio - Da un articolo del "Times" si apprende che Gloeden (o il suo distributore inglese) ha inviato a un'esposizione, presso la sede del "British Journal of Photography" di Londra, 60 stampe, per metà ritratti di ragazzi e ragazze[290]. La mostra s'intitola "Scenes and figures of the Coast near Messina" e capitalizza l'interesse per il recente terremoto di Messina[291].
- 1909 - Gennaio e febbraio. Un fiume di scampati al terremoto, in molti casi feriti, arriva per ferrovia a Taormina. La popolazione aiuta come può, e i ricchi espatriati danno un contributo. "Casa Cuseni" si trasforma temporaneamente in luogo di cura (ciò avrebbe meritato al proprietario, Robert Kitson, una medaglia, tuttora conservata). Tra gli sfollati è un orfano, che nel terremoto ha perso l'intera famiglia. Kitson e il suo compagno, Carlo Siligato, lo accolgono e lo allevano "come un figlio" fino alla maggiore età, sia pure senza un formale provvedimento d'adozione"[292].
- 1909 - 21 febbraio - Nasce a Taormina, da Giovanni e Serafina Crupi, Zoe Crupi[293].
- 1909 - Sitwell Osbert (1892-1969), diciassettenne, in vacanza a Taormina coi genitori, incontra Gloeden. Nelle sue memorie avrebbe ricordato che il fotografo viveva, con la sorellastra Sophie Raabe, nel principale albergo di Taormina, "ma ricevendo i visitatori in un ampio studio in città"[294].
- 1909 - 1 maggio - Gloeden prende parte, assieme a Giovanni Crupi, all'esposizione internazionale di Dresda[295]. Significativamente non partecipa come professionista, ma come dilettante[296]. Altrettanto significativamente, forse per evitare d'innescare ulteriori polemiche, a questo che è stato giudicato l'evento-culmine del "Pittorialismo Fotografico"[297]. Gloeden, ancora scottato dagli attacchi dell'anno precedente, evita il nudo. Contribuisce infatti solo con tre foto d'attualità, rappresentanti rovine del terremoto di Messina, che per di più vengono giudicate "non fra le sue migliori"[298].
- 1909 - 29 maggio - A Roma la Corte d'Appello respinge l'appello di Plüschow, confermando la condanna[299].
- 1909 - Gloeden prende parte alla "Mostra nazionale fotografica di Milano", dove vince una Medaglia d'oro dal Ministero della Pubblica istruzione per meriti resi al turismo[300]. Gloeden fa dono a Vittorio Emanuele III di un album d'immagini, che il re gradisce[301].
- 1909 - 12 ottobre - Viene rigettato l'ultimo ricorso di Plüschow. La sentenza d'espulsione dall'Italia diventa definitiva[302].
- 1909 - Dicembre - Il "National Geographic magazine" illustra un articolo con foto di Gloeden[303].
- 1910? (data imprecisata) - In un momento (per ora non definibile) di questo decennio, Gloeden delega la gestione dell'azienda a Pancrazio Buciunì, elevandone la posizione ad "aiutante", come quest'ultimo avrebbe affermato nel 1939: "Il sottoscritto si trova a gestire a Taormina un piccolo studio fotografico ereditato dall'artista tedesco Von Gloeden, presso il quale prestò servizio per circa trenta anni in qualità di Aiuto"[304]. Non basta: le foto che dal numero di catalogo e dal taglio di capelli rivelano una data più tarda, tradiscono anche una sensibilità artistica differente, che spinge a ipotizzare che si tratti di scatti di Buciunì, il quale nella medesima dichiarazione del 1939 avrebbe affermato esplicitamente di avere prodotto foto di nudo maschile[305]. Ciononostante non vi fu mai una cessione formale della ditta, tanto che, alla morte del barone, Pancrazio avrebbe dovuto trattarne[306] con l'unica erede, Frida von Hammerstein.
- 1910 - Maggio - Gloeden pubblica un intervento autobiografico sul mensile "Il progresso fotografico"[307].
- 1910 - 4 Maggio - A Parigi il governo italiano è tra quelli che firmano l' Accordo internazionale per la soppressione della circolazione delle pubblicazioni oscene[308], che ratifica nello stesso anno.
- 1910 - Luglio - Gloeden commissiona, o riceve come aiuto, un rapsodico articolo della giornalista e scrittrice siciliana Nina Matteucci[309], che insiste sulla sua natura di vero artista.
- 1910 - 15 luglio-15 settembre - Gloeden espone a Riga, in Lettonia, dove vince una medaglia di bronzo per le sue foto, in particolare per "Mandorli in fiore"[310]. Non è da escludere un'intermediazione di Carl von Stempel, che era appunto lettone.
- 1910 - 10 dicembre. La presenza di Gloeden è segnalata a Taormina, "già da qualche tempo", per la consueta "Stagione"[311].
- 1910 - 23 dicembre - Muore, a 74 anni, Thomas Shaw-Hellier. La villa passa in eredità alle nipoti.
- 1910 - La Guida-annuario Galàtola - Sicilia orientale, anno I, 1910-1911, elenca "W. von Gloden" tra i fotografi attivi a Taormina, accanto a Gaetano D'Agata[312].
- 1910 circa - Intorno a questa data Gloeden riceve la visita del mercante d'arte e collezionista americano Martin Birnbaum (1878-1970), che avrebbe ricordato la visita nella sue memorie[313].
- 1911 - Aprile - Gloeden partecipa all'esposizione fotografica di Algeri (dove in quell'anno si trovava il cugino Wilhelm Plüschow)[314]. Vince il diploma di medaglia d'oro (che sarebbe stato menzionato nel timbro di varie foto stampate dopo questa data).
- 1911 - 29 aprile-31 ottobre - Gloeden invia le sue opere all'Esposizione universale di Roma, dove vince la Medaglia d'argento per la migliore fotografia destinata a promuovere... il turismo[315].
- 1911 - 13 maggio - Gloeden riceve il giornalista francese Etienne Michel, che avrebbe pubblicato nel 1932 un vivace ricordo della visita[316].
- 1911 - 7 novembre - Viene segnalata la presenza a Taormina della sorella di Gloeden, Sophie Raabe[317].
- 1912 - 28 gennaio - Gloeden offre un banchetto, in presenza anche della sorellastra Sophie Raabe[318].
- 1912 - 20 marzo - Sophie Raabe prende parte a un ballo[319].
- 1912 - 27 marzo - Gloeden offre un ricevimento nel suo giardino[320].
- 1912 - 22 aprile - Gloeden partecipa al sontuoso ballo in costume offerto da Robert Kitson a Casa Cuseni[321].
- 1912 - 23 aprile - Gloeden offre un banchetto a casa sua[322].
- 1912 - 30 novembre - Gloeden è alla riapertura stagionale della sala da tè dell'Hotel Naumachie, di Carlo Siligato, compagno di Robert Kitson[323].
- 1912 - 6 dicembre - Gloeden offre "un gran banchetto"[324].
- 1912 - Iniziano ad apparire critiche che considerano "superato" lo stile di Gloeden:
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« In una fotografia monocromatica, qualsiasi elemento invadente dello sfondo svia l'attenzione dell'osservatore dal soggetto principale dell'immagine. Spesso si ammirano più gli accessori che la personalità al cui servizio sono usati. Penso qui, ad esempio, alle fotografie di Gloeden dall'Italia meridionale, che all'epoca erano così popolari e che circolavano in molte delle nostre migliori riviste illustrate per famiglie. Di sicuro le inquadrature erano sapientemente organizzate. Ma è fin troppo facile stancarsi di queste immagini, perché non hanno la forza della verità[325]. »
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- 1913 - 20 gennaio - Gloeden è fra gli invitati a un banchetto[326].
- 1913 - 28 gennaio - Gloeden offre un ricevimento musicale a numerosi invitati[327].
- 1913 - Febbraio - Gloeden riceve nel suo atelier la visita di Caroline Atwater Mason, che poi avrebbe descritto l'incontro in un libro[328].
- 1913 - 29 marzo - Gloeden e una "signora Hammerstein" partecipano a un concerto mondano[329].
- 1913 - 10 aprile - Gloeden organizza un ricevimento per la famiglia Kitson[330].
- 1913 - Aprile - Gloeden riceve la visita dello scrittore Anatole France, che alloggia nel prospiciente Hotel San Domenico[331].
- 1913 - 19 maggio - Gloeden è dato in partenza per Berlino, per la fine della "Stagione"[332].
- 1913 - 13 giugno - Quest'anno la Stagione è stata insolitamente lunga, e a questa data Gloeden risulta ancora a Taormina, dove offre un ricevimento per il cantante Ludwig Wüllner[333].
- 1913 - 30 ottobre - Viene segnalato il ritorno di Gloeden a Taormina[334].
- 1913 - 26 novembre - Elezioni politiche. S'inaugura l'alleanza fra conservatori e cattolici detta “Patto Gentiloni”, grazie al quale i cattolici tornano nell'agone politico. Una delle loro richieste politiche sarebbe stata una legge contro le pubblicazioni e le immagini che offendono “il comune senso del pudore” (ossia il loro), che sarebbero riusciti a ottenere solo col Fascismo e il Concordato del 1929[335].
- 1913 - Wilhelm Plüschow pubblica due ritratti maschili di africani[336], indicando come proprio distributore Erdmann & Schanz di Londra, lo stesso utilizzato da Gloeden.
- 1913 - La seconda edizione di I moderni processi fotomeccanici di Rodolfo Namias[337] stampa due immagini di Gloeden (M 1185 ed M 0133B) come esempio di "Stampa fotocollografica".
- 1913 - Dicembre - Sul numero di "Photographic Times" di questo mese Gloeden pubblica un piccolo annuncio in cui offre in vendita non solo la ditta, ma anche la casa e il terreno di Taormina[338]. Visto che nel gennaio successivo Gloeden risulta oggetto d'indagini giudiziarie per "pornografia", è facile interpretare questo gesto come reazione d'impulso contro qualche forma di persecuzione, di cui l'indagine è per ora l'unica parte riemersa. Solo ulteriori ricerche potranno chiarire se vi siano state anche una nuova campagna di stampa ostile o polemiche pubbliche.
- 1914 - L'annuario La Trinacria registra il "b.ne Gloeden Guglielmo" tra i quattro fotografi attivi a Taormina[339].
- 1914 - Gennaio? - In data non meglio precisata[340], Gloeden è segnalato o forse addirittura denunciato come produttore di pornografia[341]. Benché non sia ancora noto da chi provenisse la denuncia, l'episodio va certamente collegato allo scatenarsi, a partire dal 1904 circa, della campagna internazionale "virtuista" (di radici puritanico-protestanti ma abbracciata anche dai cattolici) per l'inasprimento delle leggi contro la "pornografia" in tutto l'Occidente. La rarefazione delle foto di nudo nella produzione di Gloeden immediatamente precedente la guerra fu certamente influenzata dal clima creato da questo movimento.
- 1914 - 1 e 2 febbraio - Due lettere di Ludwig Wüllner (1858-1938) nominano Gloeden e sua sorella (probabilmente Sophie Raabe), in gita alla "Casa bianca" sul monte Ziretto (vicina alla "Casa rossa" in cui abitava Wüllner), che sono suoi ospiti durante la scampagnata. Egli chiede anche al corrispondente di permettere al "suo Pancrazio" (d'Allura, convivente e futuro erede) di poterlo accompagnare in una gita sull'Etna[342].
- 1914 - 6 febbraio – Il Ministero dell'Interno scrive ai prefetti di Messina (ed altre città) per sollecitare i risultati delle indagini relative alle denunce per smercio di opere pornografiche a Taormina (contro "Guglielmo von Gloeden") e in altre città[343].
- 1914 - 22 febbraio - Il prefetto di Messina, Gino Buganza, risponde al Ministero di Grazia e Giustizia inviando sei foto-campione di Gloeden, protestando che egli:
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« dimora in Taormina da molti anni, e gestisce un gabinetto fotografico di gran pregio artistico, essendo stati i suoi lavori premiati in varie esposizioni italiane ed estere. »
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Nella comunicazione viene riportato anche il parere della polizia di Taormina:
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« La denunzia fatta a carico del Gloeden può essere effetto, dice il delegato locale, della gelosia che egli desta negli altri fotografi, i quali sono meno ricercati ed apprezzati di lui, e quindi dal commercio ritraggono minori guadagni del Gloeden. Il Delegato si è procurato sei di tali fotografie che trasmetto all'Onorevole Ministero, con preghiera di manifestare se esse siano da ritenersi oscene ed offensive della pubblica decenza; per quanto il Delegato soggiunga che in ogni caso egli non ha potuto raggiungere gli estremi del reato di azione pubblica contenuto dell'articolo 339 del Codice Penale, ed eseguire eventualmente il sequestro di essi, in quanto le fotografie stesse od altri lavori del genere non vengono distribuiti né esposti al pubblico, né offerti in vendita.
Assicuro intanto l'Onorevole Ministero che la vigilanza per la repressione delle sozzure omosessuali, e del commercio pornografico in Taormina, viene continuamente esercitata, per quanto con poco esito, data la straordinaria cautela usata dagli interessati[344]. »
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- 1914 - 24 febbrario - In un racconto francese, un turista esita a rinunciare a visitare Taormina, perché vuole acquistarvi foto di "modelli nudi", salvo convincersi quando scopre che le foto sono in vendita anche a Palermo[345].
- 1914 - Marzo - Gloeden lamenta su "Il Progresso Fotografico" che la sua opera è oggetto di pirateria da parte di editori e fotografi senza scrupoli[346].
- 1914 - 7 maggio - Gloeden partecipa a un banchetto[347].
- 1914 - 28 luglio. L'Austria-Ungheria dichiara guerra alla Serbia, seguita dalla Germania che il 1 agosto dichiara guerra alla Russia: inizia la Prima guerra mondiale. L'Italia per quasi un anno si sarebbe però mantenuta neutrale.
- 1914 - 1 agosto - Il "nobiluomo von Gloeden" appare in un elenco di nomi d'intellettuali presi garbatamente in giro da "Lacerba"[348].
- 1914 - 15 ottobre - Il Ministero di Grazia e Giustizia comunica al Ministero dell'Interno di aver deciso di non far proseguire le indagini contro Gloeden, nonostante il suo lavoro oltrepassi a volte i limiti della decenza, per esempio nelle foto M 0343[349], M 0361 ed M 0410[350], che secondo il Procuratore Generale presso la Corte d'Appello di Messina, sono:
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« oscene ed atte ad offendere il pudore, inquantoché la persona ingenua e di retti sentimenti non potrebbe non ritrarsi mortificata alla vista delle dette tre fotografie con le quali l'autore, per l'atteggiamento in cui fece posare il soggetto, pare abbia avuto il fine di mettere in evidenza le parti invereconde e quelle linee che meglio sono atte a stimolare la concupiscenza. »
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Ciononostante l'azione penale non pare giustificata, in quanto
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« in ogni ipotesi, manca o per lo meno non è sicuro l'altro degli elementi costitutivi del reato previsto dall'art. 339 del codice penale, cioè la diffusione, mediante esposizione al pubblico e offerta in vendita delle fotografie incriminabili, poiché il risultato delle indagini disposte non solo in Messina, ma in tutta la Sicilia, ha condotto a porre in essere che, mentre sono esposti al pubblico i ritratti fotografici segnati con i numeri 1387 e 1460[351], che si ritiene non possano in alcuna guisa integrare gli estremi della oscenità punibile, gli altri invece, della cui finalità morbosa potrebbe fondatamente dubitarsi, non sono stati né esposti al pubblico né offerti in vendita, così che non pare che, per ora almeno, l'esperimento dell'azione penale possa trovare reale fondamento[352]. »
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- 1914 - 19 ottobre - Ad Algeri Plüschow, entrato nel mirino delle autorità come suddito d'una potenza ostile, è trovato in possesso di materiale osceno e condannato a un anno di carcere[353]. Dopo questa data non si ha più notizia d'una sua attività fotografica.
- 1914 - 23 ottobre – Il Ministero dell'Interno comunica al prefetto la decisione di soprassedere sulla denuncia per pornografia contro Gloeden, salvo non dovessero emergere elementi nuovi, e rende le sei foto di Gloeden. Il 6 novembre il prefetto avrebbe poi comunicato di aver reso le foto alla polizia di Taormina, garantendo una zelante sorveglianza del fenomeno per il futuro[354].
- 1914 - 30 novembre - Gloeden registra, presso la Prefettura di Messina, la proprietà intellettuale di otto foto del catalogo cm 30x40. La registrazione sarebbe stata pubblicata sulla "Gazzetta Ufficiale" il 7 dicembre 1915. Tra le foto registrate, "Caino dopo l'uccisione", stampata il 16 febbraio 1912.
- 1914 - A Tunisi la ditta "Lehnert & Landrock", che ispirandosi alla produzione "orientalista" di Gloeden crea cartoline maliziose di donne a seno nudo e adolescenti un po' discinti, subisce un sequestro generale[355].
- 1915 - Gennaio - Il "National Geographic" usa a p. 64 una foto di Gloeden del terremoto di Messina del 1908.
- 1915 - 24 maggio. L'Italia dichiara guerra all'Austria-Ungheria (ma non alla Germania).
- 1915 - 14 novembre - Muore in guerra il modello prediletto, Giacomo Lanfranchi, nato il 14 gennaio 1893[356]. E' una delle persone reali su cui si basa il personaggio inventato di "Virgilio" nel romanzo di Roger Peyrefitte[357].
- 1915 - 7 dicembre - La "Gazzetta ufficiale" pubblica la notifica di registrazione delle foto, richiesta nel 1914 (tecnicamente Gloeden non è ancora un suddito nemico)[358].
1916, 1917, 1918[modifica]
- 1916 - A questa data Gloeden ha sospeso l'attività, e la logica suggerisce che, visto quanto era successo al cugino Plüschow ad Algeri, Gloeden si tenesse lontano dall'Italia, anche se non abbiamo nessun documento su di lui risalente al periodo della guerra. È nota un'unica stampa datata al 1916, ma dimostrabilmente creata in precedenza, perché porta il timbro con la data "1.7.<19>10".
- 1916 - 28 agosto - L'Italia dichiara guerra anche alla Germania. Gloeden è ora suddito d'una nazione nemica. Gli anni di questo periodo sono stati intenzionalmente lasciati nell'oscurità dai biografi di Gloeden, forse perché sono la parte meno "gloriosa" della sua esistenza. Non si sa neppure dove abbia trascorso il periodo della guerra.
- 1916 - Ottobre - Le foto di Gloeden illustrano per l'ultima volta un articolo del "National Geographic magazine"[359].
- 1916, 1917, 1918 - La guerra rende impossibile per Gloeden il viaggio annuale per "la stagione" a Taormina. Durante questa lunga assenza, lo studio e la casa di Taormina vengono sequestrati in data ancora imprecisata dalle autorità come proprietà di suddito nemico, ma affidati in custodia a Pancrazio Buciunì. Lui e Gloeden comunicano con l'intermediazione del gestore dell'Hotel Metropole, Carl Kockel, che era tornato in Svizzera, Paese neutrale[360]. Tale corrispondenza viene però intercettata dalla censura militare, e Buciunì è arrestato con l'accusa d'intelligenza col nemico, rischiando la fucilazione. Fortunatamente, dopo tre mesi di carcere, il processo si conclude con un proscioglimento in istruttoria[361].
- 1918 - 11 novembre - La Germania s'arrende. Finisce la Prima guerra mondiale.
- 1919 - Il socialista Guido Podrecca pubblica un libello antitedesco in cui afferma che per Taormina la guerra è stata salutare. Prima della guerra, "i robusti giovanotti, che si trasformavano in stalloni del tedesco, venivano alla fin fine considerati come un cespite d'entrata per il paese. Ma quando la guerra scoppiò e le "stagioni" cessarono, gli onesti ebbero un sospiro di sollievo e probabilmente anche i maschi delle femmine imperiali, sentirono il disgusto di quanto era troppo a lungo durato nel loro paese"[362].
- 1919 - Un libro in tedesco sulla sessualità pubblica una foto di Gloeden e una di Plüschow, senza però nominarli[363].
- 1919 - Approfittando dell'assenza dal mercato di Gloeden, il suo allievo Gaetano D'Agata mette in commercio una serie di foto di adolescenti nudi, utilizzando le tecniche e le ambientazioni di Gloeden, ma con risultati decisamente inferiori. Nel 1923 D'Agata avrebbe riproposto anche un rifacimento del celebre "Caino" di Gloeden.
- 1920/1922 - In questo periodo dev'essere avvenuto un declino economico della famiglia Gloeden/Hammerstein, che non è azzardato immaginare legato al tracollo economico tedesco del dopoguerra. Autorizza a ipotizzarlo anche il fatto che in data ignota Wilhelm e Sophie, tornati a Taormina, adattano lo studio di piazza San Domenico ad abitazione, fino alla morte. Pietro Nicolosi descrive così, in termini eccessivamente ottimistici, il ritorno:
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« "Finita la parentesi bellica, Gloeden, ormai ultrasettantenne, si affrettò a ritornare a Taormina. Trovò tutto, o quasi tutto, così come lo aveva lasciato. Riprese la sua attività di fotografo, anche se in tono minore, e arrivò a scattare la settemillesima foto a sfondo omerico o bucolico. Riprese a curare e ad ammaestrare gli uccelli. Riprese a frequentare i vecchi amici, mise al bando - era ormai vecchio - le orge. Ancora oggi resta un ricordo di questa ultima parte della sua vita e si trova nella proprietà del duca di Bronte, alla periferia di Taormina: è un alto e robusto cipresso che piantò durante una scampagnata con gli amici"[364]. »
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Ma in realtà la guerra non aveva marcato solo una "parentesi", bensì la fine stessa della carriera di Gloeden, ormai passato di moda. Del resto le restrizioni valutarie del dopoguerra avrebbero comunque ostacolato il trasferimento in Italia di rendite eventualmente rimaste a Gloeden in Germania.
- 1920 - 11 novembre - La rivista "Geographic news bulletin", legata al "National Geographic", pubblica la foto M 0022 di Gloeden, col titolo "Serenade"[365].
- 1921 - 31 marzo - Lo scrittore David Herbert Lawrence (1885-1930) scrive, al suo agente letterario americano, che sta per inviargli alcune foto per illustrare un suo prossimo libro[366]. Gli autori delle foto, che Lawrence prega di menzionare nelle didascalie, sono von Gloeden, Grupi (sic), Zagari e Alinari. (Alla fine, però, nessuna di queste immagini fu utilizzata).
- 1922 - 12 ottobre - Una recensione d'arte statunitense parla dei "tempi di Gloeden" e della sua estetica come di cose ormai appartenenti al passato:
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« Anche nel clima ostile delle isole britanniche è possibile trovare luoghi in cui realizzare con successo studi di nudo all'aperto. Quelli esposti in mostra possiedono tutta quella dolcezza atmosferica di cui le celebri fotografie siciliane del barone von Gloeden erano così deplorevolmente prive. Questi studi moderni sono trionfi artistici. Realizzati in un'atmosfera di luce solare satura d'umidità, come sarà sempre l'atmosfera inglese, i contorni sono sfumati e le ombre sono suggerite anziché ritagliate in un nero profondo sulla pelle bianca, cosa che ai tempi di von Gloeden era considerata un'eccellenza fotografica[367]. »
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- 1922 - 17 ottobre - A questa data la casa di Gloeden a Taormina risulta ancora sotto sequestro come proprietà d'un suddito nemico durante la Prima guerra mondiale[368]. L'on. Cutrufelli aveva scritto al prefetto di Messina, il 10 ottobre, perché venisse almeno rilasciata a Gloeden un'attestazione del fatto che la casa era "tuttavia sotto sequestro", "con tutti gli accessori, compresi le vesti e gl'indumenti della sorella" (il prefetto rispose, il 17 ottobre, di farne richiesta in carta bollata). E poiché le negative erano immagazzinate nella casa, è palese che Gloeden non poteva aver ripreso l'attività.
- 1922/1923 - In questo periodo, non essendo ancora rientrato in possesso della sua casa, Gloeden prese in affitto una appartamento di tre stanze al primo piano in via Bellini 121 a Rinazzo[369], nel piccolo comune catanese di Milo, sulle falde dell'Etna:
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« Il barone Wilhelm von Gloeden (...) abitò qualche tempo, negli anni '20, in una casa di Rinazzo dove pare lasciasse affreschi che poi vennero coperti; e che teneva in gabbia nelle stanze - a stare alle testimonianze di qualche antico milese - centinaia di uccellini, e valigie piene di Marchi dell'anteguerra ormai fuori corso[370]. »
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In effetti una stanza era stata tappezzata, forse in un gesto di stizza, con le banconote ormai ridotte a carta straccia[371].
- 1922 - 28 ottobre - Marcia su Roma.
- 1922 - La foto n. 1216 di Gloeden è pubblicata su: "Photo-studia"[372], una delle ultime apparizioni a stampa del "barone fotografo".
- 1923 - Giovanni Francesco Raccuja, elencando i fotografi di Taormina (Crupi, D'Agata, Galifi, Cacopardo), omette sia Giovanni Marziani che Gloeden[373].
- 1923 - 2 giugno - Gloeden è a Taormina, perché una héliogravure del Caino, conservata nella collezione Dietmar Siegert a Monaco, è datata "Taormina 2/6 1923"[374].
- 1923 - 16 giugno - 18 luglio - Una foto d'eruzione lavica, priva di data e timbro ma conservata fra le foto di Gloeden presso la collezione Alinari, potrebbe ritrarre l'eruzione di Linguaglossa in questi giorni, non essendosi verificate più eruzioni sino al 1928[375].
- 1924 - 24 maggio. La foto 218 di Gloeden appare, con attribuzione, su "Die Berner Woche in Wort und Bild"[377].
- 1924 - Inizio giugno - Secondo il biografo del poeta e scrittore gay statunitense William Alexander Percy (1885-1942), costui potrebbe aver fatto visita a Gloeden durante un soggiorno a Taormina[378].
- 1924 - 27 agosto - Sul quaderno dei clienti di Gloeden è incollato un ritaglio da un giornale tedesco non identificato[379], con data 27 agosto, relativo a un arresto a Taormina: "In una piccola pensione a Taormina è stato arrestato un giovane tedesco, che dimorava lì da mesi sotto il falso nome Kurt Molle. Si tratta del luogotenente della marina tedesca Herrmann von Keilen, la cui estradizione era stata richiesta dal governo tedesco per un omicidio politico avvenuto nel 1923". In margine al ritaglio Gloeden annotò: "3000 marchi oro. / Apertura di una lettera. / Reno. / 10 anni / Assassinio politico [Femen][380]". Il fatto che il ritaglio sia stato conservato suggerisce che Gloeden conoscesse Keilen, ma su questa conoscenza non si sa altro.
- 1924 - Franz Schoenberner (1892-1970) visita Taormina. Nelle sue memorie, pubblicate nel 1946, avrebbe parlato così degli omosessuali conosciuti durante la visita: La loro particolare adorazione dell'antichità aveva qualcosa di anacronistico in modo toccante e involontariamente parodistico, come le fotografie terribilmente dolciastre che uno dei membri più anziani di quella piccola colonia era solito produrre per la vendita, per guadagnarsi da vivere. (...) Per la gioia sua e dei suoi correligionari, scattò innumerevoli foto di graziosi pescatorelli. Camuffati con un costume greco un po’ raffazzonato o senza alcun costume, ma con ghirlandette di fiori tra i capelli e un flauto di Pan in mano, puntavano a far rivivere il sentimento dell’antichità. Per un osservatore più obiettivo questa mascherata sentimentale aveva qualcosa d'irresistibilmente comico[381].
- 1924 - Una biografia di Luwig Wüllner (edita nel 1931) segnala che in quest'anno il cantante lirico riuscì a farsi restituire i due immobili che possedeva a Taormina, che gli erano stati sequestrati durante la guerra, esattamente come a Gloeden[382].
- 1924 - Una foto di Gloeden sopravvissuta fino a noi è datata, a mano, 1924. Ciò potrebbe implicare che anche Gloeden fosse infine riuscito a rientrare in possesso della casa, e delle negative in essa contenute.
- 1924 - Dicembre - Il nome di Gloeden non riappare ancora fra quelli degli esercenti attivi nel 1923, censiti nell'elenco dei contribuenti[383].
- 1924 - Dicembre - La rivista omosessuale tedesca "Die Freundschaft" pubblica la foto M 1747 di Gloeden[384].
- 1925 - 30 giugno - Una relazione sulle acquisizioni dello "Smithsonian Institute" definisce le foto di Gloeder come ormai: "very rare pictorial prints" e "hard to obtain"[385].
- 1925 - 20 luglio. In questo giorno figura la prima data d'una foto di Gloeden delle almeno cinque immagini stampate in questo anno. È pertanto certo che nel 1925 Gloeden fosse ormai rientrato in possesso della sua casa, e dell'archivio di negative in essa contenuto.
- 1926 - 11 aprile - Gloeden scrive in tedesco una lettera a Edward M. Slokum (1871-1949), lamentando che gli affari ormai vanno molto male: la sua ditta vende rullini fotografici e sviluppa foto ai turisti, però nessuno compra più le sue stampe. Ciononostante, Gloeden aggiunge che potrebbe riprendere a fotografare, perché ha trovato a Calatabiano alcuni ragazzi dal viso molto bello. Dà infine ricevuta per l'invio di 75 lire[387]. Sopravvive almeno una quindicina d'immagini stampate nel 1926 da Gloeden, che quindi conservava ancora qualche estimatore[388].
- 1926 - L'uomo politico belga Robert Gillon (1884-1972) è per turismo a Taormina, dove produce un album di foto-ricordo. Tra esse appaiono due immagini dell'esterno dello studio di Gloeden, che appare con una nuova targa pubblicitaria[389].
- 1926 - Pubblicazione d'un nudo integrale di Gloeden del periodo napoletano[390].
- 1926 - Dicembre - La rivista omosessuale tedesca "Die Freundschaft" pubblica una foto di Gloeden[391]. Il fatto segnala l'adattamento dell'ideale omoerotico colto e aristocratico, coltivato dalla generazione di Gloeden, a un pubblico più vasto e "popolare", trasformando immagini che avevano pretese d'arte in semplici "pin-up" per il consumo di massa. L'ascesa del nazismo avrebbe però stroncato questa evoluzione[392].
- 1927 - L'annuario La Trinacria elenca i fotografi di Taormina menzionando solo D'Agata, Galifi-Crupi e Biagio Lìcari, ma non Gloeden[393].
- 1927 - Febbraio - La rivista omosessuale popolare tedesca "Die Insel" pubblica in copertina una foto di Plüschow (non accreditato)[394].
- 1927 - Marzo - La rivista omosessuale popolare tedesca "Die Insel" pubblica in copertina una foto di Gaetano D'Agata (non accreditato)[395].
- 1927 - 18 settembre. Il Podestà di Taormina, Francesco Atenasio, preleva 212,80 lire per pagare "Gloeden Barone Guglielmo fotografo" per la "fornitura di ventuno fotografie panoramiche per corrispondenza sul Giornale d'Italia"[396].
- 1927 - Nicolosi[397] riporta la memoria d'una non meglio specificata visita a Gloeden da parte del re di Spagna Alfonso XIII, che firmò il registro degli ospiti del prospiciente Hotel San Domenico in questo anno.
- 1928 - 4 febbraio - Gloeden versa il deposito cauzionale istituito dal governo fascista per i commercianti, per la vendita di fotografie nel suo studio in Piazza San Domenico[398].
- 1928 - Maggio - Il bollettino turistico taorminese "La Rondine" dedica un pezzo a Gloeden, descritto però fondamentalmente come un glorioso sopravvissuto di tempi ormai andati [399].
- 1928 - 2 agosto - La giornalista austriaca Else Duhm pubblica un articolo (illustrato da foto di Gloeden, probabile opera del suo soggiorno a Milo) in cui descrive un incontro con il "barone", ancora felice di convitare i suoi ospiti nella casa-studio taorminese, ma ormai limitato a ristampare le foto del passato, e costretto per integrare il bilancio a smerciare profumo di fiori di mandarino[400].
- 1928 - 7 agosto - "Il giornale d'Italia" pubblica un articolo di Antonio Aniante dal titolo Gloeden e la bellezza classica[401], malinconico (forse esageratamente tale) ritratto del declino dell'artista un tempo celebre.
- 1928 - Ultima data di stampa attualmente conosciuta su una foto di Gloeden.
- 1928 - Dalla seconda edizione de Il paesaggio fotografico e l'arte nel paesaggio, edita da "Il progresso fotografico"[402], spariscono tutte e cinque le foto di Gloeden contenute nella prima edizione, del 1914[403].
- 1928 - Un romanzo inglese descrive una stanza arredata con dozzinali richiami alle "old classical inversions and perversions", nella quale sono appesi anche "the art-studies of the nude, taken by Germanic barons domiciled in Sicily"[404].
- 1928 - 17 ottobre - Cartolina postale a Slokum da Gloeden, che si limita ad augurarsi di poterlo rivedere presto[405].
- 1928 - 22 novembre - Else Duhm pubblica un secondo articolo[406], su una gita in automobile sull'Etna, illustrandolo con foto di paesaggio di Gloeden (probabile opera del suo soggiorno a Milo), forse a titolo di piccolo aiuto economico. L'impostazione, da cartolina turistica, non lascia intravedere nulla dello stile passato di Gloeden.
- 1928 - 31 dicembre - Gloeden invia una cartolina (la stessa immagine, di Luigi Martinez di Catania, che lo ritrae sulla scala della casa, già apparsa su "La Rondine" nel 1927), a Enrico Cardile, facendo gli auguri di buon anno e aspettando "l'onore di una Sua visita. Suo devoto, vecchio Gloeden"[407].
- 1929 - 11 febbraio. Il regime fascista e la Chiesa cattolica firmano il Concordato.
- 1929 - 19 marzo - L'"International Herald Tribune" segnala che Gloeden è "l'artistico" anfitrione di vari ospiti statunitensi a Taormina[408].
- 1929 - Secondo Antonio Aniante, che gli dedica un articolo, Gloeden vive ormai in una "povertà francescana"[409].
- ca. 1929/31 - Pancrazio Buciunì coinvolge, come aiutanti, i figli Santo (1909-1979) e Vincenzo (1912-1997) nella gestione della residua attività della ditta di Gloeden[410].
- 1930 - L'elenco dei contribuenti della provincia di Messina, relativo ai redditi dell'anno 1929[411], registra anche l'attività di “Gloëden Guglielmo” (sic). Il suo reddito di 8.000 lire annue ne fa il più ricco dei quattro fotografi registrati a Taormina, e in assoluto uno dei più ricchi professionisti della cittadina. La sua "povertà" (in un contesto in cui un agricoltore poteva contare su un reddito di 2000/4000 lire annue) va quindi intesa in senso relativo. Il paragone andrà fatto con quello d'un personaggio davvero ricco, come Pancrazio Siligato, albergatore, possidente terriero e imprenditore edile, visto che al suo arrivo Gloeden risultava una delle persone più ricche della cittadina. Ebbene, Siligato denunciò nel 1930 ben 65.000 lire, più 9.100 di stipendio. Quindi se Gloeden fosse stato ancora al livello di Siligato nel 1930, avrebbe potuto contare su un reddito dieci volte superiore a quello che effettivamente incassava. Ciononostante, guadagnava ancora quello che comunque all'epoca era uno stipendio da "manager".
- 1930 - 3 gennaio - Muore Wilhelm Plüschow[412].
- 1930 - Data ignota - La "Italy-America society" (associazione sostenuta dal governo fascista!) organizza un viaggio a Taormina, e bizzarramente inserisce "von Gloeden" fra le attrazioni proposte[413]. Gloeden era diventato l'affascinante reperto archeologico vivente d'un mondo ormai scomparso.
- 1930 - metà anno - Gloeden cessa l'attività[414]
- 1930 - 11 novembre. Muore a Taormina la sorellastra Sophie Raabe, a 82 anni. Era nata il 13 agosto 1847. Nella denuncia di morte, effettuata da Buciunì, viene definita di professione "possidente" (redditiera)[415].
- 1930 - 14 dicembre - Il notaio Eugenio Prestipino di Forza d'Agrò roga il contratto di cessione, a "Salvatore Giovanni Bambara di Vincenzo", della nuda proprietà della casa di Gloeden, composta da "numero sette vani ed accessori", più un giardino[416]. In cambio l'acquirente garantisce un vitalizio di 22.000 lire all'anno, da pagare in quattro rate il 14 dicembre, marzo, giugno e settembre. Gloeden figura nell'atto come "artista possidente"[417].
- 1930 - Esce in quest'anno il romanzo di Aldo Aniante Ultime notti di Taormina[418], fra i cui personaggi secondari è Biagino, bellissimo adolescente mulattiere, fotografato nudo da Gloeden e indotto a fare la "bella vita" presso un ricco tedesco (che potrebbe essere stato modellato su Wüllner o su Gloeden stesso), a cui fa da giardiniere. Ciò causa la “depravazione” della sua sana natura popolare, tuttavia visto l'anno l'omosessualità non è mai nominata, e la "depravazione" è opera invece d'una lussuriosa donna francese, che lo snerva fino a farlo ammalare. Ma una volta sottratto a lei e arruolato, Biagino torna ad essere un sano maschio italico.
- 1931 - 2 gennaio. Viene registrato (al n. 291 del notaio Prestipino) il contratto della casa di Gloeden[419].
- 1931 - 16 febbraio - Muore a Taormina Wilhelm von Gloeden, a 74 anni. La scomparsa è denunciata il 18 febbraio da Pancrazio Buciunì, che nell'atto di morte indica come professione propria "fotografo" e come professione del defunto: "Artista pittore"[420]. Wilhelm è sepolto nel cimitero acattolico di Taormina, dove la sua tomba e quella della sorella Sophie si trovano ancora. Nel secondo dopoguerra Nino Malambrì avrebbe elevato a sue spese, a capo delle tombe nella nuda terra d'entrambi, una semplice ma dignitosa croce in marmo bianco[421].
- 1931 - 18 febbraio - Due giorni dopo la morte di Gloeden, il giornalista Enrico Cardile, su "Il regime fascista", critica il modo in cui Aldo Aniante aveva parlato di Taormina, esecrandone l'autocelebrazione lasciata sul "libro d'oro" di Gloeden[422].
Prima della guerra (1931-1940)[modifica]
- 1931 - Data ignota - La "Italy-America society" - evidentemente ignara del sopravvenire della sua morte - inserisce nuovamente "von Gloeden" fra le attrazioni turistiche di Taormina[423].
- 1931 - 24 aprile - Il giornalista Carl Marilaun, avvisato da Ludwig Wüllner della morte di Gloeden (che aveva conosciuto), pubblica un necrologio di "Groeden" (sic)[424], "Poeta, cantante, rapsodo, pittore, mecenate". Affermando che: "Il nome non ci dice molto oggi, perché è passata quasi una generazione da quando questo tedesco immigrato in Italia era una sorta di celebrità mondiale". Il necrologio fornisce un quadro dettagliato del destino estremo del "barone fotografo":
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« I bellissimi bacchini, che il Barone aveva fotografato quando avevano sedici anni, all'età di trent'anni aprirono prospere pensioni a Taormina. Ora avevano mogli, figli e la pancia; nessuno avrebbe più potuto dire che l'onesto Vittorio o Pasquale s'era comportato in modo piuttosto pagano nella sua giovinezza, sotto i limoni dell'isola divina e davanti alla macchina fotografica del barone Groeden. E insieme ai suoi dèi, anche il Barone invecchiò. Fu così che lo conobbi, un curioso eccentrico e, nonostante la rovina dei suoi oltre settant'anni, ancora stranamente affascinante, nella sua famosa casa azzurra a Taormina. Gli dèi che tanto amava non gli avevano lasciato nulla della loro bellezza. Con la sua barba bianca e gialla, il barone Groeden assomigliava per metà a un professore tedesco di Lipsia e per metà a un sacerdote del dio dai piedi di capra, o a Pan stesso. Con lui, anche la sua piccola casa azzurra, nascosta tra oleandri e palme, era diventata una rovina romanticamente trascurata, dove viveva con la sorella anziana, un servitore gobbo che evidentemente era uscito da una delle fiabe di Hauff, un enorme corvo nero e duecento uccelli che trillavano freneticamente nelle loro gabbie. Non era rimasto molto della sua antica fama. La colonia d'artisti e pazzi, un tempo fiorente, era ormai scomparsa da tempo. Le cento celebrità, che avevano riempito il suo libro degli ospiti con versi e disegni, sono quasi tutte morte. Di fatto, il creatore degli dèi della Sicilia non era altro che un povero fotografo che continuava a ristampare le sue lastre vecchie di decenni, e le vendeva agli inglesi e agli americani che vivevano nell'hotel milionario prospiciente. (…)
Osservammo la stampa, che costava dieci lire, e come tutti gli acquirenti, naturalmente chiesi di vedere l'originale della fotografia. Non avrei dovuto farlo. Il vecchio si accarezzò il pizzetto bianco-giallo. E la sua risposta suonava piuttosto inquietante. Dunque: questa bella e giovane divinità di Taormina e tutti i sorridenti Fauni e Bacchini ritratti sui fogli del barone tedesco sono stati fotografati quaranta o cinquant'anni fa. Oggi sono morti, persi, desolati e grigi. O nonni. »
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- 1931 - 19 maggio - La recensione d'un romanzo di Antonio Aniante ambientato in Sicilia accenna a Gloeden come se fosse ancora vivo. Evidentemente la sua scomparsa era passata inosservata[425].
- 1931 - 17 luglio - Salvatore Bambara chiede la riunione dell'usufrutto alla nuda proprietà della casa di Gloeden[426].
- 1931 - 11 agosto - Salvatore Bambara paga 657,90 lire di tasse di successione per la casa di Gloeden[427].
- 1931 - 5 ottobre - La baronessa Frida von Hammerstein, definendosi "unica erede", scrive a Pancrazio Buciunì chiedendogli d'inviarle la copia del testamento olografo non firmato del fratello. In cambio, dichiara di riconoscergli il possesso del materiale fotografico del fratellastro defunto[428].
- 1931 - Ottobre/dicembre - Pancrazio Buciunì versa le 500 lire necessarie per ottenere la licenza per la vendita al pubblico di "fotografie ed affini", in Corso Umberto 289/290 (oggi 189/191), in società con i fratelli Malambrì[429].
- 1931 - Eric Wulffen, in una storia dell'erotismo in fotografia, attribuisce a Gloeden l'introduzione della foto erotica al grande pubblico: "I risultati furono resi accessibili a tutti all'inizio del secolo da W. von Gloeden, che aveva iniziato i suoi esperimenti a Taormina nel 1878 con mezzi inadeguati, ma che egli portò nel corso degli anni a notevoli altezze"[430].
- 1932 - 6 marzo - Un giornalista tedesco, in un articolo che lamenta la “americanizzazione” del turismo a Taormina, riconosce a Gloeden, appena scomparso, il merito di averlo lanciato. Ma lo rimprovera anche, perché egli:
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« fu affascinato dalla figura meridionale del popolo e del paesaggio, e la sua magia non l'abbandonò mai, però la vide con gli occhi del suo tempo: sentimentale, teatrale, in una messa in scena emotiva che oggi non possiamo più tollerare, e che rende le sue immagini, nonostante le loro qualità tecniche, quasi indigeribili[431]. »
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- 1933 - 9 aprile - Il "questore di Messina Comm. Lauricella ordinò e fece eseguire una perquisizione (...) che portò al sequestro di un migliaio di negativi e di oltre duemila foto" nello studio di Pancrazio Buciunì, con l'accusa di oscenità. Il materiale sequestrato non fu più restituito[432].
- 1933 - Aprile o maggio - Viene pubblicato a Catania il romanzo: Rosa Corvaia, che inserisce Gloeden come uno dei personaggi secondari, descrivendo (pp. 20-21) il ricevimento per un tè nella sua casa[433].
- 1934 - Pancrazio Buciunì ottiene il rinnovo della licenza di vendita[434].
- 1934 - Intorno a questa data il barone Carl von Stempel (1862-1951), esauriti i capitali, è costretto a vendere la "Villa mon Repos" che era stata di Giovanni Crupi. Ottiene in affitto dai Bambara la casa che era stata di Gloeden, dove offre servizio di pensione, a pagamento, per amici e visitatori[435].
- 1937 - Marzo - Pancrazio Buciunì ottiene il rinnovo della licenza di vendita e trasferisce il suo negozio in piazza S. Antonio[436].
- 1937 - 27 Marzo - Frida von Hammerstein scrive in italiano a Buciunì, rammaricandosi sia del fatto che non gli sia consentito vendere le negative di Gloeden, sia del fatto che a lei non è permesso esportare capitali dalla Germania. Evidentemente Buciunì aveva tentato di monetizzare il suo lascito[437].
- 1938 - 19 marzo - Muore il cantante lirico tedesco Ludwig Wüllner (1858-1938) amico di Plüschow e di Gloeden. La sua "Casa rossa", situata sul Monte Ziretto a poca distanza dalla "Casa bianca" usata da Gloeden per le sue scampagnate, sarebbe andata in eredità al suo convivente/factotum, Pancrazio d'Allura, che nel dopoguerra avrebbe cercato di farne un ristorante (senza eccessivo successo, a causa della posizione un po' troppo defilata)[438].
- 1938 - 23 novembre - Muore don Giuseppe Intelisano[439].
- 1938 - Per motivi non più noti Carl von Stempel deve abbandonare la casa già di Gloeden, e viene ospitato da Carlo Siligato[440].
- 1939 - Marzo - In seguito a una denuncia anonima, il maresciallo Salvatore Allegra esegue una nuova perquisizione e un nuovo sequestro ai danni di Buciunì[441].
- 1939 - 18 Aprile - Frida von Hammerstein invia a Pancrazio Buciunì una dichiarazione ufficiale, in italiano e tedesco, attestando di essere l'unica erede di Wilhelm von Gloeden[442].
- 1939 - 22 luglio - Muore a 96 anni Ottone Geleng[443].
- 1939 - 18 agosto - Pancrazio Buciunì scrive una supplica al Duce, chiedendo il dissequestro delle foto, che sono - dichiara - l'unico mezzo di sostentamento della famiglia[444].
- 1939 - Settembre - Pancrazio Buciunì presenta una memoria difensiva in cui chiede il dissequestro delle foto di Gloeden, senza le quali non riesce a provvedere alla famiglia[445].
- 1939 - Carl von Stempel è internato in una casa per rifugiati tedeschi a Firenze, dove rimane fino al 1946.
- 1940 - 2 gennaio - Il professor Bottari, incaricato d'una perizia sulle foto di Gloeden sequestrato a Buciunì, afferma che si tratta di pornografia[446].
Il dopoguerra, prima del movimento gay (1940-1976)[modifica]
- 1940 - 10 giugno - L'Italia entra in guerra.
- 1940 - 17 ottobre - Nonostante la perizia di Bottari, il tribunale di Messina assolve Buciunì dall'accusa di smercio di materiale pornografico. Purtroppo però il Pubblico Ministero fa ricorso contro la decisione[447].
- 1941 - 30 maggio - Sentenza definitiva d'assoluzione per Buciunì. Il tribunale giudica le foto di Gloeden di cattivo gusto, ma non pornografiche[448]. Buciunì esce comunque rovinato dalla vicenda: non risulta infatti che abbia più riaperto il negozio di fotografia (complice anche la guerra, che privò Taormina della sua clientela). La fine della guerra avrebbe trovato infatti Buciunì occupato a tessere, per sopravvivere, reti da pesca[449].
- 1943 - Nelle sue memorie, concluse in quest'anno ma pubblicate nel 1946, Franz Schoenberner (1892-1970) giudica Gloeden (da lui conosciuto nel 1924) epigono di un'estetica e d'una generazione ormai irrimediabilmente passate di moda[450].
- 1943 - 9 luglio. Gli Alleati sbarcano in Sicilia.
- 1943 - 9 luglio. Mirando al Comando militare tedesco, che si credeva alloggiato nell'adiacente Hotel San Domenico, un bombardamento Alleato distrugge la casa di Gloeden, le suppellettili, e tutte le carte di Gloeden non asportate da Buciunì[451].
- 1943 - 3 settembre. L'Italia firma l'Armistizio di Cassibile. Per Taormina ciò significa la fine di bombardamenti e combattimenti, ma non delle conseguenze economiche della guerra, che perdurano.
- 1944 - 16 dicembre. Nasce Antonio (Nino) Malambrì, che nel dopoguerra avrebbe curato la memoria di Gloeden, al punto da costruirgli la modesta tomba che vediamo[452].
- 1945 - 2 maggio. Entra in vigore la "Resa di Caserta" delle ultime truppe tedesche in Italia. Finisce la Seconda guerra mondiale.
- 1946 - Carl von Stempel torna a Taormina, dove va ad abitare presso la famiglia Strazzeri, che in passato era stata al suo servizio. Una donna americana, Mrs Daniel Nugest, impietosita dalla sua povertà, gli garantisce fino alla morte un mensile di 50 dollari[453].
- 1947 - 17 settembre - Muore a Taormina Robert Hawthorn Kitson (1873-1947), tornato pochi giorni prima dalla Gran Bretagna.
- 1947 o 1948 - Lo scrittore Roger Peyrefitte, soggiornando presso la pensione Strazzeri, utilizza Carl von Stempel come informatore per la scrittura del suo romanzo breve Eccentrici amori.
- 1949 - 30 gennaio - Muore a 66 anni Gaetano D'Agata, allievo ed emulo di Gloeden. Era nato nel 1883[454].
- 1949 - Roger Peyrefitte, basandosi sui ricordi di Carl von Stempel e di Buciunì, pubblica un racconto su Gloeden, che ha successo mondiale e inaugura la riscoperta del "barone fotografo". L'immagine di Gloeden che nasce da quest'opera, in parte di pura fantasia, dominerà per tre quarti di secolo tutti gli studi su di lui, nel bene e nel male. La Taormina in cui è ambientato il racconto è però molto più quella del 1949 che quella del 1871.
- 1951 - 16 marzo - Muore a 75 anni l'ex modello di Gloeden Pietro Mazza, detto "Pietro Caspanu"[455]. Era nato il 28 giugno 1876.
- 1951 - 21 aprile - Muore a 86 anni Francesco Galifi[456].
- 1951 - Jean Cocteau annota nel suo diario il distacco dei taorminesi rispetto all'anteguerra: “Taormina cerca di vivere su una cattiva reputazione, cosa più difficile che vivere su una buona reputazione. Ho raccontato a Somerset [Maugham] la storia di un pescatore quarantenne, furioso contro una boutique del centro perché esponeva fotografie di suo nonno completamente nudo con una corona di rose. La Taormina stile tahitiano non esiste più. Anzi, disgusta la nuova generazione, che guarda i turisti di traverso, credendo che tutti non pensino ad altro che fare loro delle avances”[457].
- 1951 - Settembre - In una lettera, Jean Cocteau annota: “Taormina cerca di sopravvivere sulla sua antica fama, ma non ci riesce. Le rimane il "panorama" e qualche cartolina di giovani inghirlandati di rose, che sono i nonni dell'attuale gioventù, la quale peraltro se ne vergogna”[458].
- 1951 - 31 ottobre[459]. Muore, 89enne, Carl von Stempel. La tomba sua e di sua madre è ancora presente nel cimitero acattolico di Taormina.
- 1951 - Dicembre - A seguito della pubblicazione dello scritto di Peyrefitte, l'attivista omofilo svizzero "Charles Welti" (il banchiere Eugen Laubacher, 1902-1999) chiede a un amico di Zurigo che sta per andare in vacanza a Taormina se possa verificare quanto di vero ci fosse nel romanzo. L'amico incontra Buciunì, che gli dice che molto di quel che ha scritto Peyrefitte è fantasia. Il corrispondente racconta poi che i giovani locali considerano i turisti omosessuali soprattutto una risorsa da sfruttare, e pensano addirittura che non approfittarne, potendolo fare, sia da stupidi. La sua conclusione è che tutto si basa sui soldi (molti, soldi, specifica), e che ciò che si trova a Taormina si può tranquillamente trovare in qualsiasi altra grande città, come Parigi. Quindi una “amicizia” non mercenaria con un giovane locale è da escludere in partenza[460].
- 1952 - Febbraio - Orio Vergani descrive "gli ultimi soggetti “Wildiani” che lentamente vi invecchiano dediti, per esempio, nel loro isolamento, alla femminile arte del ricamo. L'antico custode della casa del barone tedesco von Gloeden, il fotografo degli efebi, credo chieda molto inutilmente sei milioni (circa 100.000 euro del 2023, NdR) per le seimila negative che gli sono rimaste in eredità nell'antico studio”[461].
- 1952 - Harold Acton (1904-1994), visita in quest'anno Taormina. Nelle sue memorie, nel 1971, avrebbe ricordato come durante la visita avesse constatato la completa sparizione dei "Grecian lovers and Uranians, those who came hither to cultivate "Les amitiés particulières" — the German baron whose photographs of naked boys emulated Tuke R. A., and the rest of them"[462].
- 1953 - Un rappresentante dell'Agenzia Roger-Viollet (non Henri Roger, morto nel 1946; quindi forse Hélène Roger-Viollet, 1901-1985), è a Taormina, dove acquista da Buciunì immagini di Gloeden, che vengono aggiunte al suo catalogo di vendita[463].
- 1955 - Novembre - Alfred Kinsey visita Taormina per il suo progetto di terzo volume (mai uscito) del suo "Rapporto sulla sessualità umana", sull'omosessualità. Parla, tramite interprete, con vecchi pescatori che avevano conosciuto Gloeden. Incontra Pancrazio Buciunì, che possiede ancora una serie completa delle immagini di Gloeden, e ne compra un centinaio, oggi all'Istituto Kinsey[464]. Buciunì gli offre anche di vendergli lastre negative. Secondo Kinsey, Buciunì era stato, oltre che assistente di Gloeden, anche suo modello, ed appare nelle foto che egli ha comprato. Interessante anche la voce secondo cui Gloeden era in origine arrivato a Taormina perché "got in trouble with the Prussian government"[465].
- 1959 - 1 luglio - Un articolo su "La Stampa" descrive la Taormina di Gloeden come "il tempo che fu"[466].
- 1959 - 8 agosto - Muore "Carlo Alberto Siligato"[467].
- 1974 - Muore Francesco Raja (1904-1974), ex modello di Gloeden, e intermediario fra Buciunì (che aveva depositato presso di lui parte del materiale di Gloeden) e la famiglia Malambrì[470]. Il materiale di Gloeden, comprendente medaglie, raccoglitori, albumine originali, ristampe e un apparecchio fotografico, va a Nino Malambrì.
- 1977 - Vincenzo Buciunì, figlio di Pancrazio, vende al gallerista napoletano Lucio Amelio (1931-1994) la parte dell'archivio Gloeden già di suo padre[471].
- 1979 - Esce la docu-fiction di Guy Hocquenghem e Lionel Soukaz Race d'ep!, contenente una conversazione immaginaria con il Moro. L'opera è in gran parte frutto di fantasia[472].
- 1994 - Muore Lucio Amelio.
- 1999-2000 - Alinari di Firenze acquista dall'erede di Lucio Amelio il fondo di Wilhelm von Gloeden[473].
- 2012 - Esce il saggio dell'antropologo (e sindaco di Taormina) Mario Bolognari, I ragazzi di von Gloeden, Città del Sole, Reggio Calabria 2012, il primo studio a introdurre finalmente la storia locale (sociale ed economica) nel racconto della vicenda di Gloeden.
- 2018 - 17 giugno - Muore Antonio (Nino) Malambrì, l'ultimo degli eredi di Gloeden. È sepolto a fianco della tomba di Gloeden.
- 2021 - I problemi economici della Fondazione Alinari portano la Regione Toscana ad acquistare il fondo Gloeden, per preservarlo e renderlo nuovamente accessibile in futuro al pubblico[474].
- 2023 - Grazie alla sponsorizzazione d'una casa di moda, il Comune di Taormina riesce ad acquistare una parte di quanto rimasto all'erede di Malambrì: le foto private di Gloeden, una sua macchina fotografica, e 100 stampe. Il resto è venduto a collezionisti privati[475].
- ↑ Ulrich Pohlmann, Wilhelm von Gloeden. Sehnsucht nach Arkadien, Nishen, Berlin 1987, p. 59, nota 1. Cfr. il sito "Family search", che sotto la voce "Carl Hermann von Glöden" cita il suo battesimo presso la "Evangelische Kirche Sankt Georg" di Wismar, registro: "Heiraten, Tote und Index 1796-1868", pp. 88-89.
- ↑ Roger Peyrefitte, Eccentrici amori, Longanesi, Milano 1967, p. 143. L'ipotesi più accreditata è che Hermann discendesse effettivamente da un ramo cadetto della famiglia baronale, che non aveva mai ereditato il titolo (riservato al primogenito), e che la sua discendenza dalla nobile casata sia stato spontaneamente riesumato come adulatoria forma di rispetto quando egli iniziò a farsi strada a Corte. (Un po' come, ai tempi di Gloeden, a Taormina veniva chiamato "don" qualsiasi notabile, senza nessuna investitura ufficiale). Di contro, secondo Pietro Nicolosi, I baroni di Taormina, Flaccovio, Palermo 1959, p. 29, che nel 1959 poteva ancora risalire a quanto Gloeden stesso aveva raccontato ai taorminesi, Hermann sarebbe stato "un barone di investitura granducale", mentre il casato della madre "figura nel "Gotha bruno" dei baroni tedeschi arciteutonici". Questo dettaglio è oggi irrilevante, tuttavia l'ossessiva insistenza di Gloeden nel fregiarsi abusivamente nel mondo anglofono del titolo di "conte", implica che per lui irrilevante non era. Come dimostra anche l'album fotografico dei visitatori di Gloeden, acquistato dal Comune di Taormina nel 2004, che reca in rilievo sulla copertina le armi dei baroni von Gloeden.
- ↑ Come testimoniato da Sitwell Osbert, Great morning, MacMillan, London 1948, pp. 85-86.
- ↑ Ulrich Pohlmann, Wilhelm von Gloeden. Sehnsucht nach Arkadien, Nishen, Berlin 1987, p. 59, nota 2. I suoi dati su "Family search" sono qui.
- ↑ Fonte: sito "Family search", che registra anche la nascita di tre figlie: Martha Sophie (1843-1865), Gertrud Charlotte (1845-1858) e Sophie (1848-1930).
- ↑ Fonte: nota al suo foglio di matricola dell'Università di Rostock, dove aveva studiato teologia.
- ↑ La data di nascita è presa dalla sua tomba a Taormina.
- ↑ Fonte: Registro della Evangelische Kirche Sankt Georg a Wismar, pp. 88-89, tramite "Family search".
- ↑ La data di nascita si ricava sotto il nome "Wilhelm Eduard Hermann Gottlieb Plüschow", dall'atto di battesimo del 22 settembre 1852, presso la "Evangelische Kirche Sankt Georg" a Wismar, registro: "Taufen 1783-1855", pp. 491-492, presente nel database: "Deutschland, ausgewählte evangelische Kirchenbücher 1500-1971", così come citato su "Family search". La versione del nome "Wilhelm von Plüschow", diventata comune oggi, certamente per influsso di "Wilhelm von Gloeden", non fu mai usata dai diretti interessati.
- ↑ Fonte: documento anagrafico del Comune di Castelmola. Ringrazio Carmelita Maricchiolo per l'aiuto prestato nell'ottenerlo.
- ↑ Fonte: Sito “Family search”.
- ↑ Charles Leslie, Wilhelm von Gloeden, photographer. A brief introduction to his life and work, Soho, New York 1977, p. 13.
- ↑ Fonte: "Family search" https://www.familysearch.org/tree/person/details/MGC5-RGG, che cita come propria fonte: Deutschland, ausgewählte evangelische Kirchenbücher 1500-1971.
- ↑ “Allgemeine Forst und Jagdzeitung”, XXXIII 1857, pp. 185 e 347.
- ↑ Cfr. Hans Leuss, Wilhelm Freiherr von Hammerstein: 1881-1895 Chefredakteur der Kreuzzeitung, Walther, Berlin 1905, p. 9. L'opera si basa su documenti forniti proprio da Wilhelm von Gloeden, come dichiarato nell'introduzione a p. 5, ed è quindi verosimile che sia stata in qualche modo sollecitata da lui per riabilitare la memoria del patrigno appena scomparso. Cfr. anche: Neue deutsche Biographie. Herausgegeben von der Historischen Kommission bei der Bayerischen Akademie der Wissenschaften, Duncker & Humblot, Berlino, 1953-sgg., vol. VII, 1966, sub voce "Hammerstein-Gesmold, Wilhelm Joachim August Karl Alexander Emil Freiherr von", online qui.
- ↑ Tutti gli atti anagrafici della famiglia Crupi qui elencati sono stati rintracciati da Alfio Barca, che ringrazio.
- ↑ Fonte: la sua lapide al cimitero di Taormina.
- ↑ Ulrich Pohlmann, Wilhelm von Gloeden. Sehnsucht nach Arkadien, Nishen, Berlin 1987, p. 59, nota 1.
- ↑ Charles Leslie, Wilhelm von Gloeden, photographer. A brief introduction to his life and work, Soho, New York 1977, p. 24.
- ↑ "Nationalzeitung", XVII 1864, n. 48, 29 Januar, p. 2, e Emil von Hammerstein-Gesmold, Urkunden und Regesten zur Geschichte der Burggrafen und Freiherren von Hammerstein. Hahn'sche, Hamburg 1891, albero genealogico senza numerazione di pagina. Cfr. Neue deutsche Biographie, cit., Ivi.
- ↑ Mario Bolognari, I ragazzi di von Gloeden, Città del Sole, Reggio Calabria 2012, p. 222
- ↑ Fonte: Sito “Family search”.
- ↑ Le date si ricavano dalla tomba, segnalatami da Alfio Barca.
- ↑ Emil von Hammerstein-Gesmold, Urkunden und Regesten zur Geschichte der Burggrafen und Freiherren von Hammerstein. Hahn'sche, Hamburg 1891, albero genealogico senza numerazione di pagina. Secondo Pietro Nicolosi, I baroni di Taormina, Flaccovio, Palermo 1959, p. 31, che però inverte il destino delle due sorelle, "giunse sino a tarda età, nubile". Gli archivi Alinari conservano una sua lettera a Pancrazio Buciunì spedita nel 1939, quindi era ancora viva in quell'anno.
- ↑ Emil von Hammerstein-Gesmold, Urkunden und Regesten zur Geschichte der Burggrafen und Freiherren von Hammerstein. Hahn'sche, Hamburg 1891, albero genealogico senza numerazione di pagina. Secondo Pietro Nicolosi, I baroni di Taormina, Flaccovio, Palermo 1959, p. 31, che però inverte il destino delle due sorelle, "morì giovane, dando alla luce una creatura".
- ↑ Su cui si veda: Tommaso Dore, Galdi rivelato, Italus Edizioni, Roma 2012.
- ↑ Devo i dati anagrafici su Giovanni Marziani alle ricerche di Alfio Barca. Al momento non è stato ancora rintracciato l'atto di morte di Giovanni.
- ↑ Una dettagliata e simpatetica descrizione delle sorti della famiglia Marziani e del loro albergo è in Douglas Sladen e Norma Lorrimer, Queer things about Sicily, Treherne, London 1905, pp. 121-125. È il documento più lungo che possediamo per ora su questo fotografo altrimenti sconosciuto.
- ↑ Rubrica: Anzeigen, "Die Gefiederte Welt", II 1873, n. 21, 7 Oktober 1873, Beilage, p. 190. Online su: https://api.digitale-sammlungen.de/iiif/image/v2/bsb11036292_00420/full/full/0/default.jpg . Si noti che sullo stesso numero appaiono anche articoli firmati da un Dr. B. von Gloeden, di Anholt, che è però solo un omonimo del "nostro" Gloeden.
- ↑ La data si ricava dalla sua tomba a Taormina, indicatami da Ezio Famà, che ringrazio. Purtroppo la lapide non riporta giorno e mese, indicando solo l'anno.
- ↑ Ho potuto riconoscere i suoi tratti grazie alle numerose foto di lui adulto e anziano messemi gentilmente a disposizione da Franco Spadaro, attuale proprietario di "Casa Cuseni".
- ↑ La costruzione della villa fu affidata all'impresa edile del padre di Carlo, Antonino Siligato.
- ↑ Rubrica: Züchter und händler, "Die Gefiederte Welt", IV, n. 36, 9 September 1875, p. 329. Online su: https://www.biodiversitylibrary.org/page/26210793#page/341/mode/1up .
- ↑ Rubrica: Züchter und händler, "Die Gefiederte Welt", IV, n. 38, 23 September 1875, p. 338. Online su: https://www.biodiversitylibrary.org/page/26210793#page/350/mode/1up .
- ↑ Anonimo, Wilhelm von Gloeden. Taormina, Schirmer / Mosel, Munich 1998, con prefazione di Ulrich Pohlmann, p. 93. Tuttavia, stranamente, il suo nome non risulta sulla digitalizzazione delle matricole oggi online.
- ↑ Comunicazione personale di Ulrich Pohlmann.
- ↑ Le date provengono dalla sua lapide al cimitero di Taormina. Ringrazio Maddalena Fichera e Alfio Barca per l'identificazione.
- ↑ Adreß-Buch der großherzoglichen Haupt- und Residenzstadt Weimar, Putze & Hölzer, Weimar 1876, p. 17. Online sul sito dell'Università di Jena. Il documento mi è stato segnalato da Ulrich Pohlmann, che ringrazio.
- ↑ “Monatsschrifte des Deutschen Verteins zum Schutze der Vogelwelt”, 1876, p. 146-sgg. (non vidi).
- ↑ Anonimo, Wilhelm von Gloeden. Taormina, Schirmer / Mosel, Munich 1998, con prefazione di Ulrich Pohlmann, p. 93. Ulrich Pohlmann mi ha segnalato che nel 1876 Gehrts divenne professore a Düsseldorf, quindi tale insegnamento potrebbe essere stato privato. Purtroppo gli archivi dell'Accademia di Weimar sono stati devastati nel 1945 dalla guerra, quindi non possono essere d'aiuto per dirimere il dubbio.
- ↑ Anonimo, Wilhelm von Gloeden. Taormina, Schirmer / Mosel, Munich 1998, con prefazione di Ulrich Pohlmann, p. 93.
- ↑ Il volume (Robert Hamerling, Ahasver in Rom, Richter, Hamburg 1875) è conservato oggi presso la Biblioteca civica di Taormina.
- ↑ "L'inclinazione di Gloeden apparteneva però all'arte della recitazione, per la quale aveva un insolito talento per la mimica, ma il Prof. Schrötter di Vienna [si tratta di Leopold Schrötter von Kristelli (1837-1908), specialista nella cura della tubercolosi, NdR], consultato, dichiarò fermamente che se avesse intrapreso tale professione non poteva garantirgli la sopravvivenza per più di un anno." La notizia da: "Photographische Correspondenz", n. 445, ottobre 1897, p. 530.
- ↑ Secondo le ricerche di Alfio Barca, l'Hotel figurava già nella "Guida Baedeker" del 1880, che ovviamente riportava i dati dell'anno 1879, mentre non figurava ancora in due guide del 1877, la "Meyers Reisebücher" e la "Baedeker". Va quindi corretto il motto sul sito dell'albergo stesso https://www.albergovictoria.it/ : "A Taormina fin dal 1885", da qui filtrato anche in: Giuseppe Restivo, Taormina. Una storia... e non solo, Armando Siciliano, Messina 2023, p. 173.
- ↑ Pietro Nicolosi, che poteva avvalersi dei ricordi dell'ancora vivente Pancrazio Buciunì, afferma (I baroni di Taormina, Flaccovio, Palermo 1959, p. 32) che a Napoli Gloeden "ebbe contatti con il cugino Guglielmo Pluschow, che gli insegnò come servirsi di una macchina fotografica; curiosità dell'anno, giacché la fotografia era allora ai primordi". Anche Salvo Di Matteo conserva memoria del fatto che Gloeden: "aveva appreso l'uso della macchina fotografica a Napoli, durante un soggiorno nel 1878". (Viaggiatori stranieri in Sicilia dagli Arabi alla seconda metà del XX secolo, ISSPE, Palermo 1999, p. 471).
- ↑ Nino Malambrì riferì, in un'intervista, una voce che attribuiva a motivi ben diversi da quelli di salute la partenza di Gloeden dalla Germania: "Non è vero, secondo quanto riportato da alcuni libri che parlano dell'artista, che il barone fosse venuto a Taormina per curare la tisi. Gloeden venne qui perché era gay. E questo era uno scandalo per le alte sfere della corte tedesca, visto che suo padre era consigliere del kaiser. (...) Quale tisi? La malattia fu un pretesto che servì a giustificare l'allontanamento di un giovane appartenente a una delle famiglie più importanti della Germania". Così Luciano Mirone, L'antiquario di Greta Garbo. Taormina, l'ultima "dolce vita" siciliana, Bonanno, Acireale-Roma 2008, pp. 33-34.
- ↑ Pietro Nicolosi, I baroni di Taormina, Flaccovio, Palermo 1959, p. 30.
- ↑ Toto Roccuzzo, Taormina, l'isola nel cielo. Come Taormina divenne Taormina, Maimone, Catania 2001, p. 69, versione che concorda con quella data da Roger Peyrefitte, Eccentrici amori, Longanesi, Milano 1967, pp. 103-104. Il convento, fra via Bagnoli Croce e via Pirandello, proprio sotto al Teatro Greco, era stato soppresso, come altri in Taormina, per le Leggi Siccardi. Alla fine dell'Ottocento ospitava la "Pensione Caterina", di cui restano foto sia di Gloeden che di Crupi https://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Castello_Caterina_(Taormina) . Dopo aver ospitato per molti anni le "suore bianche" col nome di convento di "Santa Maria del Gesù", oggi è tornato un albergo.
- ↑ Tryphosa Bates Batcheller, Italian castles and country seats, Longmans, Green & Co, New York 1911, p. 500, online qui.
- ↑ "Così W. v. Gloeden si recò prima a Napoli e, dopo ripetute ricadute, a Taormina". Notizia da: "Photographische Correspondenz", n. 445, ottobre 1897, p. 530.
- ↑ Riprodotta, sia il recto che il verso, in Nicole Canet, Wilhelm von Plüschow. Photographies 1879-1914, Au Bonheur du jour, Paris 2024, p. 8 (collezione privata Raimondo Biffi).
- ↑ Roger Peyrefitte, Eccentrici amori [1949], Longanesi, Milano 1967, p. 120.
- ↑ Le date si ricavano dalla sua tomba a Taormina.
- ↑ Cfr. quanto narrato in: Francesco Durante, Il talento del collezionista Bonuomo, pochi soldi e molto intuito, "Corriere del Mezzogiorno", 7 febbraio 2014. Online qui.
- ↑ I suoi discendenti, col cognome ritoccato in "Bowinkel", gestiscono ancor oggi una galleria d'arte a Napoli.
- ↑ Roger Peyrefitte, Eccentrici amori, Longanesi, Milano 1967, p. 112.
- ↑ Anonimo, Berliner Fremdenliste Berliner von 20. Mai 1880, “Berliner Tageblatt und Handels-Zeitung, Morgen-Ausgabe”, 21 Mai 1880, p. 11. Online sulla DDB: https://www.deutsche-digitale-bibliothek.de/newspaper/item/4GBF5CGPYPRJJN5NAPFYNLPD6QCVDC3V?tx_dlf%5Bhighlight_word%5D=Gloeden&issuepage=11&query=Gloeden
- ↑ La notizia è contenuta in W. von Glöden, Ein neuer Versandtkäsig, "Die Gefiederte Welt", X 1881, n. 50, 15 Dezember 1881, pp. 573-574.
- ↑ W. v. Gloeden, Etwas über den Neuntödter (Lanius collurio, L.), als Wildfang, "Die Gefiederte Welt", IX 1880, n. 25, pp. 275-275.
- ↑ W. v. Glöden zu Taormina in Sicilien, Wie es in Süditalien mit dem Schutze der Vögel aussieht, "Monatsschrift des Deutschen Vereins zum Schutze der Vogelwelt", VI 1881, August, pp. 176-179.
- ↑ Nei numeri: 16, 21 April 1881, p. 178; 25, 23 Juni 1881; 40, 6 Oktober 1881 e 50, 15 Dezember 1881 Online qui: https://www.digitale-sammlungen.de/en/view/bsb11532844?page=584,585&q=%28%22W.+von+Gloeden%22%29
- ↑ W. von Glöden, Ein neuer Versandtkäsig, “Die Gefiederte Welt”, X 1881, n. 50, 15 Dezember 1881, pp. 573-574.
- ↑ Joachim Köler, Nietzsche. Il segreto di Zarathustra, Rizzoli, Milano 1994, pp. 317-325.
- ↑ Le date dal registro del cimitero di Taormina, consultato per me da Mario Bolognari, che ringrazio, e dalla lapide, rintracciata da Alfio Barca, che pure ringrazio, e che mi ha fornito anche i dati biografici grazie ai suoi eredi.
- ↑ La notizia si ricava dalla lettera scritta il 30 dicembre 1882 (per la quale si veda sotto questa data).
- ↑ La data è registrata nell'annuario di Hermann Schulz (1839-1888), Allgemeines Adreßbuch für den deutschen Buchhandel, den Antiquar-, Colportage-, Kunst- Landkarten- und Musikalien-Handel sowie verwandte Geschäftszweige 1883, Verlag Otto Schulz, Leipzig 1883, p. 296. Ringrazio Ulrich Pohlman per la segnalazione.
- ↑ Börsenblatt für den deutschen Buchhandel, 1882, Dritter Band, p. 3056.
- ↑ Börsenblatt für den deutschen Buchhandel, 1882, Dritter Band, p. 3059. (Citato).
- ↑ La lettera, inedita, è conservata presso la “Staats- und Universitätsbibliothek” di Dresda, con segnatura “Mscr Drsd pAbt. B, 3687”. Il testo m'è stato cortesemente comunicato da Ulrich Pohlmann, e tradotto da Malcom Gain: ringrazio entrambi.
- ↑ La cartolina, inedita, è conservata presso la “Staats- und Universitätsbibliothek” di Dresda, con segnatura “Mscr Drsd pAbt. B, 3688”. Il testo m'è stato cortesemente comunicato da Ulrich Pohlmann, e tradotto da Malcom Gain.
- ↑ La lettera, inedita, è conservata presso la "Staats- und Universitätsbibliothek" di Dresda, con segnatura "Mscr Drsd pAbt. B, 3689". Il testo m'è stato cortesemente comunicato da Ulrich Pohlmann, e tradotto da Malcom Gain.
- ↑ Il grecista Vito Domenico Palumbo (1854-1918), che fu ad Atene con una borsa di studio nel 1882/1883. L'annotazione autorizza a ipotizzare un viaggio di Plüschow ad Atene nel 1882, di cui però quest'allusione costituisce per ora l'unico indizio.
- ↑ Elizabeth Prettejohn et all, Sir Lawrence Alma-Tadema, Rizzoli, New York 1997, p. 166, come riportato in: Donald Rosenthal, The photographs of Frederick Rolfe, Asphodel editions, North Pomfret 2008, p. 114.
- ↑ La data si ricava dalla sua tomba a Taormina, segnalatami dal suo discendente Ezio Famà, che ringrazio. Su D'Agata cfr. Vincenzo Mirisola e Giuseppe Vanzella, Sicilia mitica Arcadia. Von Gloeden e la "Scuola" di Taormina, Edizioni gente di fotografia, Palermo 2004, p. 37.
- ↑ Gaetano Rizzo, Taormina e i suoi dintorni, Tip. Sicula Monaco & Mollica, Catania 1902 (ma il testo era stato edito già nel 1901), p. 148.
- ↑ La foto, recto e verso, è pubblicata sul catalogo: Daniela Garofalo (a cura di), Paolo De Cecco. Le poetiche del quotidiano (1843-1922), Ianieri 2019, ISBN 978-8894890976.
- ↑ Sandro Lucio Giardinetti, I magnifici cinque del cenacolo michettiano, Creative SO, Reggio Calabria 2024, p. 112, afferma che Gloeden fu "tra i primi ospiti" di Michetti dopo il completamento del suo studio, avvenuto nel 1880. Ma essendo improbabile che dopo appena due anni Gloeden avesse già prodotto opere tali da suscitare l'interesse di Michetti, è più verosimile (salva l'emersione di documenti nuovi) che l'ospitalità gli sia stata offerta dopo l'acquisto del "conventino", avvenuta nel 1883.
- ↑ David Boswell, The Kitsons and the arts: a Leeding family in Sicily and the West Riding, The University of York, York 1994, vol. 2, p. 48, nota 20, data l'incontro al 1883, senza però specificare la fonte.
- ↑ Anonimo, Lokal: Nachrichten, "Berliner Tageblatt und Handels-Zeitung", 13 Sept. 1884, p. 6. Il testo è online sulla DDB: https://www.deutsche-digitale-bibliothek.de/newspaper/item/YRRPGKWF74SPRVYMOQ7WIJGBZF23FMTF?query=Gloeden&issuepage=6 .
- ↑ Mario Bolognari, I ragazzi di von Gloeden, Città del Sole, Reggio Calabria 2012, p. 100. Che tuttavia, a p. 101, nota 25, afferma che potrebbe avere aperto fin dal 1883. Del negozio parla Alfio Calì, Taormina a traverso i tempi, Giannotta, Catania 1887, p. 178: Sonvi due valenti fotografi più di paesaggio e di studi artistici che di ritratti. Uno è il signor Giovanni Crupi, che ha Studio, arredato con molto gusto d’arte, nella Via del Teatro; l'altro il signor Giuseppe Bruno.
- ↑ Hermann Schulz, Allgemeines Adreßbuch für den deutschen Buchhandel, den Antiquar-, Colportage-, Kunst- Landkarten- und Musikalien-Handel sowie verwandte Geschäftszweige. 47. 1885, Otto Schulz, Leipzig 1885, pp. 324 e 374.
- ↑ Anonimo, "In München angekommene Fremde", "Münchener Fremdenblat", Jg. 8, n. 73, 14 März 1885, p. 13.
- ↑ La data e il luogo sono annotati su un album fotografico oggi presso le collezioni Alinari di Firenze. Poiché i modelli di "Mandorli in fiore" appaiono anche fra quelli di Villa san Leo (oggi "Hotel Belsoggiorno"), e poiché la villa era circondata da un mandorleto, è verosimile che "Mandorli in fiore" sia stata scattata qui, come conferma anche il panorama sullo sfondo, che coincide con quello visibile da Villa San Leo. Ringrazio Pancrazio Faraci e i proprietari dell'Hotel Belsoggiorno (discendenti della famiglia amica di Gloeden), per avermi mostrato la terrazza da cui furono scattate le foto.
- ↑ L'attuale proprietà del castello, che oggi ospita un istituto scolastico, ha messo online gli interventi di Gloeden e una sua breve biografia, oltre a una biografia dei proprietari. Da questa documentazione risulta che l'ospite e amico di Gloeden, il barone Jan von Wendelstadt (1856-1909), pur essendo sposato, fu coinvolto nello scandalo omosessuale della "Tavola Rotonda" del 1907/8, e ne uscì con la reputazione a pezzi, morendo subito dopo.
- ↑ Carl August Schneegans, Sicilien: Bilder aus Natur, Geschichte und Leben, Brockhaus, Leipzig 1887 https://archive.org/details/sicilienbilderau00schn , e 1905 p. 156. (Segnalatomi da Ulrich Pohlmann, che ringrazio). Traduzione italiana come: Carl August Schneegans, La Sicilia nella natura, nella storia, e nella vita, Barbera, Firenze 1890, p. 138, da cui cito.
- ↑ Fritz Lukhardt, Vereins- und Personal- Nachrichten, "Photographische Correspondenz", n. 327, XXIV 1887, p. 510. Online sull'Internet archive:
https://archive.org/details/photographischek2418unse/page/510/mode/2up?q=Algier Secondo il relatore, si trattava già di "diverse centinaia di scatti".
- ↑ "Westermanns Monatshefte", XXXII 1887, parte 2, p. 537 ("Bauernmädchen vom Ätna") e p. 604 ("Bauer aus einem Ätnadorf"). Online su "Google libri": https://books.google.it/books?id=rAFNaSM3wh4C&pg=PA604&dq=%C3%84tnadorf+Westermanns+Monatshefte&hl=it&newbks=1&newbks_redir=0&sa=X&ved=2ahUKEwjR2-fA9LGNAxUH4QIHHZZRDsAQ6AF6BAgFEAM#v=onepage&q=%C3%84tnadorf%20Westermanns%20Monatshefte&f=false . Potrebbero essere di Gloeden anche le foto da cui sono tratte le incisioni alle pp. 532-533.
- ↑ Federica Muzzarelli ("Il prezzo della modernità. La celebrità fotografica e la nuova immagine del divo di massa", in: Enrico Menduni e Lorenzo Marmo (curr.), Fotografia e culture visuali del XXI secolo, Roma Tre-Press, Roma 2018, pp. 267-273, a p. 272) segnala una sua frequentazione di Michetti già nell'estate del 1882.
- ↑ Karl RussDie fremdländischen Stubenvögel, Carl Rümpler, Hannover 1881-1888, Vol. 4, p. 942.
- ↑ Bruno Eelbo, Sonnige Tag, Haeffel, Leipzig 1890 (sic). Il volume è oggi conservato presso la Biblioteca civica di Taormina.
- ↑ Fonte: documento anagrafico del Comune di Castelmola. Ringrazio Carmelita Maricchiolo per l'aiuto prestato nell'ottenerlo.
- ↑ Il testo da: John Younger, Ten unpublished letters by John Addington Symonds at Duke University, "The Victorian newsletter", n. 95 (spring 1999), pp. 1-10. Online sul sito "La Gaya Scienza".
- ↑ https://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Photographs_by_Wilhelm_von_Gloeden_published_in_1890 .
- ↑ https://www.ilpostalista.it/arezzo/arezzo_0245.htm .
- ↑ http://www.gaestebuecher-schloss-neubeuern.de/library/pdf/Band_I.pdf
- ↑ http://www.gaestebuecher-schloss-neubeuern.de/library/pdf/Band_I.pdf
- ↑ In: Nicole Canet, Wilhelm von Plüschow. Photographies 1879-1914, Au Bonheur du jour, Paris 2014, p. 113.
- ↑ , John Addington Symonds, Mrs. F. W. H. Myers, “Sun artists”, No. 3, London, April 1891, p. 53. Online sul sito dellHathi trust https://babel.hathitrust.org/cgi/pt?id=osu.32435022533566&seq=165&q1=Gloeden
- ↑ Roger Austen, Genteel pagan: The double life of Charles Warren Stoddard, University of Massachusetts Press, 1995, pp. 126-127. Online sul sito “La Gaya Scienza”.
- ↑ Cfr: Marina Miraglia, "D'Annunzio e la fotografia", in: R. Bossaglia et all. (curr.), Gabriele d'Annunzio e la promozione delle arti, Mondadori, Milano 1988, pp. 55-59. Un aneddoto in forma di pettegolezzo su tale visita è raccontato da: Gaetano Saglimbeni, I peccati e gli amori di Taormina, P&M, Messina 1990, p. 36-37.
- ↑ Come si ricava dalla lettera n. 1969 in: John Addington Symonds, Letters, Wayne State University Press, 1969, vol. III, online sul sito "La Gaya Scienza".
- ↑ Dall'inventario del Museo. Corrispondenza privata con il Museo.
- ↑ Il nome da Mario Bolognari (comunicazione personale), per memoria di famiglia, le date dalla tomba, rintracciata da Alfio Barca al cimitero di Taormina. Non è però da escludere un caso di omonimia, in quanto alcune date sulle foto combaciano male con l'età apparente del modello (che dimostra più anni di quelli che dovrebbe avere in base a questa data). Il cognome appare anche come "Linfranchi" nell'atto di nascita (anch'esso rintracciato da Alfio Barca) e nell'album vuoto oggi alla Fondazione Alinari di Firenze (dove però per motivi cronologici non può riferirsi a Giacomo).
- ↑ Roger Peyrefitte, Eccentrici amori, Longanesi, Milano 1967, p. 125; Charles Leslie, Wilhelm von Gloeden, photographer. A brief introduction to his life and work, Soho, New York 1977, p. 50.
- ↑ Joseph Gleeson White, The nude in photography: with some studies taken in the open air, "The studio", June 1893, pp. 105-109. Online su "WikiCommons".
- ↑ Dall'inventario del Museo. Corrispondenza privata con il Museo.
- ↑ Cfr. Exhibitions of the Royal Photographic Society 1870-1915, sub anno; Anonimo, The photographic society exhibition, "The Times", Sept. 25 1893, p. 2; "Glasgow Herald", Sept. 27 1893 e "York Herald", Oct. 9 1893. Medaglia di bronzo, come da: Anonimo, Photographic congress, "The Times", 11 ottobre 1893, p. 3 e An., The photographic society, 2Standard", Oct. 11 1893, p. 2; inoltre cfr il "Morning Post", Sept. 23 1893, p. 5.
- ↑ "Nature. A weekly illustrated journal of science", XIX 1893/1894, December 21 1893, p. XLI, oppure February 8 1894, p. CXV.
- ↑ Anonimo, Bristol Photographic International Exhibition, "The British journal of photography", XL 1893, December 22 1893, pp. 812-814, a p. 814.
- ↑ Gesellschaft von Berlin: Hand- und Adreßbuch für die Gesellschaft von Berlin und Umgebung, Charlottenburg, Adolph Hein, Berlin 1889-1893, I. Band, 1893/4, p. 149. Su "Google maps" gli edifici dell'intera via appaiono però ricostruiti nel dopoguerra.
- ↑ Joseph Gleeson White, On photographing the nude, "The photogram", I 1894, p. 55-56, 85-86, 103-104 e 134-137. Online su "WikiCommons".
- ↑ Anonimo, The Camera Club conference 1894, “Photography”, VI 1894, May 3, pp. 281-285. (Online su Google books). Cfr. a p. 282, gli interventi di Yeames, Lambert e Murrell.
- ↑ Anonimo, News and notes, "The British journal of photography", XLI 1894, May 4 1894, pp. 283-284, a p. 283.
- ↑ Ludwig Pietsch (1824-1911), Kunst und Photographie, "Velhagen & Klasings Monatshefte", VIII 1894, heft 10, Juni 1894, pp. 385-399. Online su "WikiCommons". Ringrazio Malcom Gain per l'invio delle scansioni.
- ↑ Cfr. Anonimo, Per una querela, "Il nuovo imparziale", 1 agosto 1894. Online sul sito "La Gaya Scienza".
- ↑ Documento inedito, conservato presso l'Archivio di Stato di Messina. Ufficio del Registro di Taormina. Atti privati, atto n. 13 (14 lug. 1894).
- ↑ Anonimo, Per una querela, "Il nuovo imparziale", 7 agosto 1904, p. 2.
- ↑ Anonimo, The exhibition of the Royal Photographic Society, "The Times", 24.09.1894, p. 6; An., The photographical exhibition, "Graphic", London, 29.09.1894. Cfr. Exhibitions of the Royal Photographic Society 1870-1915, sub anno.
- ↑ Photographic Salon, 1894 (second year): Dudley Gallery, Piccadilly, W., October 1st to November 4th. Catalogue, s.i.t., London 1894, p. 20, online sul sito del Metropolitan Museum.
- ↑ Anonimo, The Stanley Show, “Photography”, VI 1894, November 15th, p. 730. Online su Google books.
- ↑ Anonimo, W. v. Gloeden, "Sizilianische Freilichtstudien". (Leipzig, Hugo Grosser), "Die Kunst für alles", X 1894/95, heft 3, 1 November 1894, p. 47. L'affermazione è confermata da: Ludwig Pietsch (1824-1911), Kunst und Photographie, "Velhagen & Klasings Monatshefte", 1893-94, pp. 385-399. Ekkehard Hieronimus (Wilhelm von Gloeden. Photographie als Beschwörung, Rimbaud presse, Aachen 1982) elenca i distributori commerciali esteri di Gloeden, che compresero il mercante d'arte di Lipsia Hugo Grosser e il mercante di fotografia parigino Olivier (oggi Roger-Viollet).
- ↑ "Costretto a lasciare la villa d'affitto sulla strada del teatro greco (per le rimostranze del proprietario che non tollerava le chiassate notturne di quegli strani tipi), ne acquistò una dall'altra parte del paese, nella zona del San Domenico. Con gli amici stranieri, sempre entusiasti e numerosi, frequentavano casa Gloeden ragazzotti locali dai capelli corvini". Così Gaetano Saglimbeni, I peccati e gli amori di Taormina, P&M, Messina 1990, p. 33.
- ↑ Mario Bolognari, I ragazzi di von Gloeden, Città del Sole, Reggio Calabria 2012, p. 156
- ↑ Roger Peyrefitte, Eccentrici amori, Longanesi, Milano 1967, pp. 109 e 112.
- ↑ Wilhelm von Gloeden, Kunst in der Photographie, "Photographische Mitteilungen", XIII. Bd. VI Heft l, Juni 1899, pp. 3-10, a p. 5.
- ↑ Che le ha Paul/mode/exact pubblicate online con l'attribuzione errata al suo distributore, Paul Bette.
- ↑ Robert H. Hobart Cust (1861-1940), Photographic studies. Illustrated by Guglielmo Plüschow, Count von Gloeden, and the Author, "The photogram", IV 1897, n. 42, pp. 132-133. Online sul sito "La Gaya Scienza".
- ↑ AA. VV., Brockhaus Konversationslexikon, 17. Band: Supplement, F. A. Brockhaus in Leipzig, Berlin und Wien, 14. Auflage, 1894-1896, p. 528.
- ↑ La versione diffusa da Gloeden stesso, che ci arriva tramite Pietro Nicolosi, I baroni di Taormina, Flaccovio, Palermo 1959, pp. 33-34, non fa cenno agli ammanchi di denaro, e racconta invece della pubblicazione da parte del patrigno, sul quotidiano da lui diretto, di notizie segrete apprese durante una riunione con l'imperatore di Germania. Roger Peyrefitte, Eccentrici amori, Longanesi, Milano 1967, pp. 129-130, fornisce una versione intenzionalmente confusa, ma almeno ammette che alla base della crisi vi fu una "cattiva gestione" delle finanze da parte del patrigno. Tutte le fonti non dipendenti da Gloeden concordano invece sul fatto che l'incriminazione avvenne per appropriazione indebita.
- ↑ Pietro Nicolosi, I baroni di Taormina, Flaccovio, Palermo 1959, p. 34.
- ↑ Secondo Pietro Nicolosi, I baroni di Taormina, Flaccovio, Palermo 1959, p. 31, "Benestanti erano stati anche il signore di Raab e il barone Erminio Gloeden, sicché le sostanze economiche della famiglia della quale Guglielmo faceva parte erano veramente imponenti e, gira e rigira, accentrate nelle mani del solo Hammerstein". L'interpretazione più logica di questa testimonianza è che il patrigno amministrasse anche la parte d'eredità paterna di Wilhelm in Germania, versandogli la rendita che ne ricavava. Sempre Nicolosi specifica però (p. 32) che "queste sue agiatezze" (sic) " Gloeden poté permettersele, soprattutto, grazie alle settimanali (e consistenti) sovvenzioni che la madre, dalla città natale, gli faceva pervenire".
- ↑ La notizia viene da una breve biografia di Gloeden sulla "Photographische Correspondenz", n. 445, ottobre 1897, p. 530.
- ↑ Pietro Nicolosi, I baroni di Taormina, Flaccovio, Palermo 1959, p. 34.
- ↑ I padri di Gloeden e di Plüschow erano entrambi stati al servizio di questa dinastia, e non è quindi improbabile che i due nobili, oltre che conoscersi, fossero amici. Tanto più che anche Freidrich Franz era omosessuale (cfr. Bernd-Ulrich Hergemöller, Mann für Mann, LIT Verlag, Münster 2010, pp. 361-363), e collezionava tutte le immagini di Gloeden.
- ↑ Il dono è raccontato dallo stesso Gloeden nel discorso pronunciato alla "Photographische Rundschau" nel 1898: "Soltanto da due anni e mezzo posseggo un apparecchio da 30x40 della ditta F. Kühn di Berlino con obiettivo Zeiss da 3a,10, che mi è stato donato dal mio grande mecenate di felice memoria, l’indimenticabile granduca Friedrich Franz von Mecklenburg-Schwerin, che tanto interesse mostrò per il mio lavoro e che possedette gran parte delle mie opere. Con questa macchina ho eseguito gli studi in formato 30x40 che ho avuto l’onore di presentarvi". (Testo e traduzione sono online sul sito "La gaya Scienza"). Cfr. anche: Pietro Nicolosi, I baroni di Taormina, Flaccovio, Palermo 1959, p. 35. L'apparecchio è oggi posseduto dalla Fondazione Alinari di Firenze.
- ↑ Pietro Nicolosi, I baroni di Taormina, Flaccovio, Palermo 1959, p. 35 e Charles Leslie, Wilhelm von Gloeden, photographer. A brief introduction to his life and work, Soho, New York 1977, p. 58.
- ↑ Jacques Jaeger, Mittelmeer-fragmente, "Wiener Almanach", IV 1895, pp. 225-305. https://www.digitale-sammlungen.de/en/view/bsb11668211?q=%28Wiener+Almanach+1895%29&page=241 . Cfr. le pp. 234, 237, 238, 239, 242, 254, 255, 256, 257, 261, 267, 269, 272, 273. Devo la segnalazione ad Alfio Barca, che ringrazio.
- ↑ Cfr. Hans Leuss, Wilhelm Freiherr von Hammerstein: 1881-1895 Chefredakteur der Kreuzzeitung, Walther, Berlin 1905, p. 125.
- ↑ AA. VV., Brockhaus Konversationslexikon, 17. Band: Supplement, F. A. Brockhaus in Leipzig, Berlin und Wien, 14. Auflage, 1894-1896, p. 529.
- ↑ Anonimo, Neueste depeschen, "Neuigkeits Welt Blatt", 8.1.1896, p. 1. Online qui: https://alex.onb.ac.at/cgi-content/anno?aid=nwb&datum=18960108&seite=1&zoom=33 .
- ↑ Neue Deutsche Biographie, Duncker & Humblot, Berlin 1966, vol. 7, p. 597: "Quando Hammerstein usò manipolazioni fraudolente per mantenere le basi finanziarie della sua influenza politica, trascinò nel 1895 l’intera ala cristiano-sociale del Partito conservatore tedesco nella bancarotta morale e finanziaria. Fu condannato a 3 anni di prigione nel 1896". Secondo Pietro Nicolosi, I baroni di Taormina, Flaccovio, Palermo 1959, p. 33, gli anni trascorsi in carcere sarebbero stati addirittura sette, che però in realtà sono solo gli anni della sua vita dopo il processo.
- ↑ Su ciò si veda: Francesco Amendolagine (cur.), San Domenico in Taormina, Marsilio, Venezia 1999. L'opera contiene anche un saggio su Gloeden, che paradossalmente non dice nulla del suo soggiorno nell'edificio, preferendo lanciarsi in avventate illazioni psicoanalitiche: Antonino Flacco, "Quella camera oscura interiore il cui ingresso è vietato..." / "That interior darkroom whose entrance is forbidden...", pp. 140-149.
- ↑ Robert H. Hobart Cust (1861-1940), Photographic studies. Illustrated by Guglielmo Plüschow, Count von Gloeden, and the Author, "The photogram", IV 1897, n. 42, pp. 129-133 e 157-161. Online sul sito "La Gaya Scienza".
- ↑ A dire il vero, una scritta su una busta di negativo oggi alla Fondazione Alinari identifica questo modello come Pasquale Casillo, napoletano, "figlio di un capraio". "Casillo" è in effetti un tipico cognome napoletano. Esiste quindi la possibilità che fosse lui il giovane barbiere napoletano che secondo Peyrefitte Gloeden aveva portato con sé a Taormina (come "valletto", o in qualche altro ruolo al tempo socialmente accettato per un ragazzo). In tal caso è possibile che Gloeden per qualche anno lo abbia preso con sé nel viaggio d'andata, e lo abbia riportato a Napoli in quello di ritorno. E che quindi in questa occasione Casillo non fosse a Napoli in trasferta, ma perché ci abitava. Ovviamente è anche possibile che fosse il figlio di un capraio napoletano emigrato a Taormina, ma questa ipotesi è meno probabile.
- ↑ Le foto furono pubblicate in: E. Neville-Rolfe, A Pompeiian gentleman's home-life, "Schribner's magazine", March 1898, pp. 277-290.
- ↑ La data si ricava dalla presenza in essa di modelli che in altre immagini posano assieme a Pasquale Casillo.
- ↑ Oggi presso l'ICCD di Roma, numero 813 del fondo Becchetti.
- ↑ “Photographische correspondenz”, 1897, p. 73.
- ↑ Anonimo, Louth and district exhibition, "Photography", n. 438, vol. IX, April 1st 1897, pp. 203-205, da p. 204.
- ↑ Theodor Trede (1833-19?), Volksleben in Süditalien, "Velhagen & Klasings Monatshefte", XII 1897-98, pp. 449-461. Online su "WikiCommons". Ringrazio Malcom Gain per avermi fornito la scansione del testo.
- ↑ Joseph Gleeson White, The nude in photography, "The photographic times", XXIX 1897, May, n. 5, pp. 209-220. Online qui.
- ↑ Così: Anonimo, Wilhelm von Gloeden. Taormina, Schirmer / Mosel, Munich 1998, con prefazione di Ulrich Pohlmann, p. 93 e Raffaella Perna, Wilhelm von Gloeden. Travestimenti, ritratti, tableaux vivants, Postmedia, Milano 2013, p. 102, nota 70. David Loo, The boys of Taormina. The baron von Gloeden and his Sicilian models, "Queen’s quarterly", Summer 1969, p. 46, sostiene che sarebbe addirittura esistito un timbro di Gloeden con la scritta: "Medaglia d'onore - Cairo - 1897".
- ↑ Harald Szeeman, Gloeden quale ispiratore di Elisàr von Kupffer?, sito del "Sanctuarium Artis Elisarion"
- ↑ "Photographische Correspondenz", n. 445, ottobre 1897, p. 530. Online qui.
- ↑ Renato Miracco ha riedito più volte, con titoli diversi, la sua ricostruzione del viaggio di Wilde in Italia. L'edizione più recente, revisionata e accresciuta, s'intitola: Oscar Wilde. Il sogno italiano 1875-1900, Colonnese, Napoli 2020. Il libro usa molte foto di Gloeden, fin dalla copertina, ma purtroppo non si sofferma ad analizzare il rapporto fra Wilde e Gloeden, che è semplicemente nominato alle pp. 116-117.
- ↑ Renato Miracco, Op. cit., p. 117.
- ↑ Anonimo, Wilhelm von Gloeden. Taormina, Schirmer / Mosel, Munich 1998, con prefazione di Ulrich Pohlmann, p. 93.
- ↑ Dino Papale, Taormina segreta. La Belle Epoque 1876-1914, P&M, Messina 1995, p. 71, che però indica come anno il 1891. Tuttavia, non esistendo nessun'altra attestazione d'un viaggio di Wilde in Italia in quella data, ipotizzo si tratti della lettura errata di "7" manoscritto come "1". Anche Salvo Di Matteo, Viaggiatori stranieri in Sicilia dagli Arabi alla seconda metà del XX secolo, ISSPE, Palermo 1999, p. 471, conferma la data del dicembre 1897.
- ↑ Luciano Mirone, nel suo racconto di "cronaca rosa" taorminese (L'antiquario di Greta Garbo. Taormina, l'ultima "dolce vita" siciliana, Bonanno, Acireale-Roma 2008, p. 23), afferma che Wilde si sarebbe fermato addirittura un mese, ripartendo il 13 febbraio 1898, e che "nei trenta giorni di soggiorno, Wilde adornò e truccò gli efebi di von Gloeden prima dello scatto fotografico". Si tratta di un'informazione con ogni probabilità apocrifa, ma che ricorre con insistenza online, sempre senza indicazione della fonte. Mirone pubblica anche un'intervista a Nino Malambrì, nella quale l'intervistato afferma (Ivi, p. 34): "Quando i suoi lavori riscossero il successo che sappiamo, il barone affittava i suoi ragazzi a chi voleva fotografarli. Fra questi ci fu Oscar Wilde. Fra le varie foto che posseggo, ce n'è una che lo ritrae davanti allo specchio mentre viene scattata la foto. Alle sue spalle c'è un ragazzino seduto, che sorride". Non si sa che fine abbia fatto questo scatto, ammesso che sia mai esistito, visto non è mai stato visto o citato da nessun altro.
- ↑ Anonimo, Wilhelm von Gloeden. Taormina, Schirmer / Mosel, Munich 1998, con prefazione di Ulrich Pohlmann, p. 93.
- ↑ Lettera ripubblicata in Renato Miracco, Op. cit., p. 118.
- ↑ Come testimoniato da: Etienne Michel, Jean Lorrain en Sicile, "L'esprit français", 4e année, tome V, n. 6, 10 juin 1932, pp. 141-146. [Online sul sito "La Gaya Scienza".
- ↑ Masolino D'Amico (cur.), Vita di Oscar Wilde attraverso le lettere, Einaudi, Torino 1977, pp. 474-475.
- ↑ Charles Leslie, Wilhelm von Gloeden, photographer. A brief introduction to his life and work, Soho, New York 1977, p. 82.
- ↑ Edita in: Nicole Canet, Gloedeneries caravagesques, Au bonheur du jour, Paris 2005, p. 42. Con la sigla "M" indico il catalogo di medie dimensioni di Gloeden, ossia cm 18x24.
- ↑ L'intera vicenda è delineata in: Göran Söderström, "Carl von Platen". In: Fredrick Silverstolpe et all, Sympatiens hemlighetsfulla makt: Stockholms homosexuella 1860-1960, Stockholmia förlag, Stoccolma 1999, pp. 332-356. Ringrazio Malcom Gain per avermi tradotto una sintesi del saggio, purtroppo disponibile solo in lingua svedese.
- ↑ Anonimo, Fremde, "Karlsruher Tagblatt", 6.7.1898, p. 8. Online qui:
https://www.deutsche-digitale-bibliothek.de/newspaper/item/NI55SHYGMRQEBN7AA33H7U2SIY64YIDJ?issuepage=1 .
- ↑ Anonimo, Wilhelm von Gloeden. Taormina, Schirmer / Mosel, Munich 1998, con prefazione di Ulrich Pohlmann, p. 93.
- ↑ Als zeitgenössisches Beispiel lassen sich die im sizilianischen Taormina aufgenommenen männlichen Aktfotografien nennen, die ein weiteres Mitglied der Berliner Gesellschaft für Anthropologie, Ethnologie und Urgeschichte, Wilhelm von Gloeden (1856-1931), anfertigte; von Gloeden war seit 1898 korrespondierendes Mitglied der Freien Photographischen Vereinigung in Berlin. Da: Annette Lewerentz, Der Mediziner Gustav Fritsch als Fotograf. Dokumentation seiner anthropologisch-ethnographischen Untersuchungen in Fotografien der Berliner Gesellschaft für Anthropologie, Ethnologie und Urgeschichte, Berlin, "Baessler-Archiv", Neue Folge, XLVIII = LXXIII 2000, p. 291. Trascrizione di Malcom Gain.
- ↑ Raffaella Perna, Wilhelm von Gloeden. Travestimenti, ritratti, tableaux vivants, Postmedia, Milano 2013, p. 31. Salvo Di Matteo (Viaggiatori stranieri in Sicilia dagli Arabi alla seconda metà del XX secolo, ISSPE, Palermo 1999, p. 471) posticipa però al 1905 tale data: le condizioni economiche s'erano fatte già difficili, sì che nel 1905 si decise a stampare e mettere in vendita una serie di cartoline raffiguranti monumenti e paesaggi di Taormina. Convenzionalmente, si considerano come "prime" cartoline postali illustrate, quelle prodotte per la promozione dell'Esposizione Universale di Chicago del 1893.
- ↑ Giuseppe Falco, Su alcune anomalie sessuali, "Rivista di medicina legale e giurisprudenza medica", 1919, pp. 100-106 e 133-137, a p. 101.
- ↑ Achille Essebac (pseud. di Achille Bécasse, 1868-1936), Partenza... vers la beauté!, Chamerot & Renouard, Paris 1898, pp. 78 e 194-196. Online sul sito "La Gaya Scienza".
- ↑ Online qui.
- ↑ Anonimo, Ausstellung für künstlerische Photographie, Berlin 1899, p. 20, foto nn. 204-211, e: Anonimo, Die Amateure bei den Amateuren, "Norddeutsche Allgemeine Zeitung", March 24 1899, p. 2. Online qui.
- ↑ Anonimo, Wilhelm von Gloeden. Taormina, Schirmer / Mosel, Munich 1998, con prefazione di Ulrich Pohlmann, p. 93.
- ↑ "Photographische Correspondenz", XXXVI 1899, p. 253 https://archive.org/details/photographischek3618unse/page/252/mode/2up?q=Gloeden e p. 255. https://archive.org/details/photographischek3618unse/page/254/mode/2up?q=Gloeden .
- ↑ Wilhelm von Gloeden, Kunst in der Photographie, "Photographische Mitteilungen", XIII. Bd. VI Heft l, Juni 1899, pp. 3-10. Online sul sito "La Gaya Scienza".
- ↑ E' la terza edizione di: Gottfried Keller, Sieben Legenden, Hertz, Berlin 1884. Il volume è conservato oggi presso la Biblioteca civica di Taormina.
- ↑ Online a: http://www.gaestebuecher-schloss-neubeuern.de/band-3/.
- ↑ Il sito la identifica con l'attuale "Isola Bella", ma è un errore.
- ↑ Apparve come: Na beregu Ioniceskogo morja ("Sulle rive del Mare Ionio") sui numeri 7, 11 e 12 della rivista "Mir iskusstva". Una traduzione italiana è online sul sito "La Gaya Scienza".
- ↑ E. Vogel, Vereins-Nachrichten, "Photographische Mitteilungen", XXXVII 1900, p. 19. Online sull'"Internet Archive".
- ↑ Così Salvo Di Matteo, Viaggiatori stranieri in Sicilia dagli Arabi alla seconda metà del XX secolo, ISSPE, Palermo 1999, p. 471.
- ↑ Ai problemi finanziari della coppia accenna: Vincenzo Mirisola e Giuseppe Vanzella, Sicilia mitica Arcadia. Von Gloeden e la "Scuola" di Taormina, Edizioni gente di fotografia, Palermo 2004m pp. 21 e 23. I discendenti di Crupi a Taormina negano però oggi con veemenza che tali problemi si siano mai verificati, affermando che le vicissitudini di Crupi ebbero ben altra origine... rifiutando però di specificare quale.
- ↑ "Il Messaggero", 10 gennaio 1900, pagina 4. Trascrizione online sul sito "La Gaya scienza".
- ↑ "Avanti!" (edizione di Roma), 13 gennaio 1900, pagina 4. Trascrizione online sul sito "La Gaya scienza".
- ↑ Wilhelm von Gloeden, Über das Höchheimersche Gummidruckpapier, "Photographische Mitteilungen", XXXVII 1900, pp. 324-325. Online sull'"Internet Archive" https://archive.org/details/photographische-mitteilungen-37/page/n513/mode/2up?q=gloeden .
- ↑ Hermann Linck, Rapport sur l'excercise 1899-1900, "Revue suisse de photographie", Juin 1900, pp. 206-216. Cfr. "Communication de M. - le Prof. - Dr Barbieri", p. 215. Online su "Gallica": https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bd6t54305326b/f15.image.r=%22Gloeden%22 .
- ↑ Vincenzo Mirisola e Giuseppe Vanzella, Sicilia mitica Arcadia. Von Gloeden e la "Scuola" di Taormina, Edizioni gente di fotografia, Palermo 2004, p. 23.
- ↑ Il cognome del padre, "Linfranchi", appare in una didascalia dell'album oggi vuoto conservato presso la fondazione Alinari di Firenze, molto prima della nascita di Giacomo. Esiste quindi una vaga e non dimostrata possibilità che l'adulto in questione fosse lui.
- ↑ Ernst Kiesling, Kunst und Wissenschaft. Bildende Künste. Del Vecchio's Kunstausstellung, "Frühausgabe Leipziger Tageblatt und Anzeiger", 06/08/1901, p. 9. Online su: “SLUB digitale sammlung”.
- ↑ La notizia mi viene da Pancrazio Faraci di Taormina, che ringrazio.
- ↑ Gustav Fritsch, Ist die Darstellung des Nackten anstössig?, "Photographische Correspondenz", Oktober 1901, n. 493, pp. 607-613, a p. 613.
- ↑ A.S., Interesting Statistics of the Philadelphia Salon, “Camera notes”, vol. V-VI 1901-02, p. 215; C. Yarnall Abbott, The fourth Philadelphia salon, "Camera Craf", III-IV 1901 (May-Dec. 1901), p. 78, e Herbert Taylor, Fourth Philadelphia Photo Salon, "Photo era", vol. VI 1901, n. 6, p. 210. Appare anche una stroncatura, forse motivata da puritanesimo, che liquida le foto di Gloeden come dilettantesche: "The figures are composed in an amateurish way and while the intention is often seen to involve a good idea, it is pursued without sincerity or conviction, so that the subjects are posy and artificial. (Anonimo, Philadelphia photo salon, “The sun”, November 23 1901, p. 5)."
- ↑ David Boswell, The Kitsons and the arts: a Leeding family in Sicily and the West Riding, The University of York, York 1994, vol. 1, p. 110. (Il .pdf dell'opera è scaricabile qui: https://etheses.whiterose.ac.uk/14161/1/261119_vol1.pdf). La progettazione era però già iniziata nel 1900 e l'inaugurazione formale si ebbe nel 1908. Si veda quanto racconta la sua nipote ed erede, Daphne Phelps, in: Una casa in Sicilia, Neri Pozza, Venezia 2003, alle pp. 10-15. Nel dopoguerra l'edificio venne trasformato da Phelps in una pensione di lusso, frequentata da personaggi celebri, come Greta Garbo. Oggi è una casa-museo e continua nella tradizione della pensione di lusso. Su di esso si veda anche: Francesco Spadaro ed Egidio Marisca, Il giardino storico di Casa Cuseni. La ricerca della spiritualità nell'arte, Fondazione Robert Hawthorn Kitson / Casa Cuseni, Taormina 2020, e: Francesco Spadaro ed Egidio Marisca, Frank Brangwyn. La Dining Room di Casa Cuseni, Fondazione Robert Hawthorn Kitson / Casa Cuseni, Taormina 2020.
- ↑ Su Kitson si veda: Giacoma Gandolfo, Robert H. Kitson. L'artista e la sua seconda patria: Taormina, Armando Siciliano, Messina 2014.
- ↑ Francesco Spadaro, attuale proprietario dell'edificio, ha potuto rintracciare fra le carte di Kitson alcune buste vuote con l'intestazione della ditta di Gloeden. È quanto resta della collezione di foto di Gloeden, che fu portata via con sé da Carlo Siligato quando cedette la casa all'erede di Kitson, Daphne Phelps.
- ↑ Le notizie da Piero Rocchetti, La fotografia a Roma dalle origini al 1915, Colombo, Roma 1983, biografie degli artisti.
- ↑ "Der Eigene", heft 2, 1902, p. 117. Un'altra foto di Gloeden dovrebbe apparire anche a pagina 119 dello stesso numero (non vidi).
- ↑ "Ma più tardi evitò ogni partenza, se si esclude una escursione nel 1902 a Palermo". Così Salvo Di Matteo, Viaggiatori stranieri in Sicilia, ISSPE, Palermo 1999, p. 471.
- ↑ Potrebbe essere ipotizzato anche un precedente viaggio, se fosse corretta l'identificazione di Villa Tasca a Palermo in una foto pubblicata nel 1893 per illustrare: Ludwig Pietsch, Kunst und Photographie, "Velhagen & Klasings Monatshefte", 1893-94, p. 394.
- ↑ Ibidem.
- ↑ Primus, Nachtrag. Düsseldorfer Brief, "Photographische Correspondenz", XXXIX 1902, n. 504, pp. 534-536, a p. 535. La medaglia, concessa dalla "Deutscher Photographen Verein", è riprodotta in: Wilhelm von Gloeden. Amore e arte, Malambrì, Taormina 1999, p. 48.
- ↑ Ho dedicato a questo scandalo un'analisi: Friedrich Alfred Krupp a Capri. Uno scandalo omosessuale, sul sito "La Gaya Scienza". Sullo stesso sito è online anche una rassegna stampa dei quotidiani dell'epoca.
- ↑ Gaetano Rizzo, Taormina e i suoi dintorni, Tip. Sicula Monaco & Mollica, Catania 1902, p. 148.
- ↑ Cfr. Wilhelm von Gloeden. Amore e arte, Malambrì, Taormina 1999, p. 45. Esiste un Catalogue des oeuvres exposées au premier salon international de photographie de la société de photographie de Marseille du 1er au 15 février 1903, Barlatier, Marseille 1903 (non vidi). Cfr anche: E. Thomas, Salon de photographie à Marseille, "Le moniteur de la photographie", 15 février 1903, pp. 62-64, a p. 63, online qui: https://www.retronews.fr/journal/le-moniteur-de-la-photographie/15-fevrier-1903/16/96c7369b-9966-4a04-8b6f-c8b0e6104d14 , ripreso da "Le petit Marseillais", 1 février 1903, p. 1, online qui: https://www.retronews.fr/journal/le-petit-marseillais/01-fevrier-1903/1/38774190-b002-48cc-83c7-e28e9dfa9447?search_text=gloeden .
- ↑ Cfr. Henri de Maizières, Salon de l'Artistique de Nice, "Photo-Midi", février 1903, cinquième année, n. 2, pp. 17-23, a p. 19: "M. von Gloeden, de Berlin, a tout une séries de reconstitutions de scènes antiques ayant l'Etna comme fond de tableau, d'une excessive poésie et d'une éxecution splendide". Una recensione, che menziona il nome di Gloeden, apparve come: Anonimo, Le mond & la ville - Nice, "Le figaro", 13 Mars 1903, p. 2.
- ↑ La cartolina è stata venduta su Delcampe nel 2025. L'annuncio ne pubblica una scansione leggibile.
- ↑ Riprodotta in: Wilhelm von Gloeden. Amore e arte, Malambrì, Taormina 1999, p. 45. Cfr. Emanuel Mai, Internationale photographische Kunstausstellung in Budapest, "Photographische Correspondenz", VI 1903, n. 514, pp. 414-419, a p. 417.
- ↑ Auguste Boisard, Taormina la divine, "Le Monde illustré", 4 juillet 1903, pp. 132-135. Online sul sito "La Gaya Scienza".
- ↑ Anonimo, Lokales, "Münchner neueste Nachrichten Morgenblatt", numero 412, 4/9/1903, p. 3. Devo l'informazione a Ulrich Pohlmann.
- ↑ Fonte: https://www.associazionefotografiastorica.it/it/autore/lehnert_landrock/.
- ↑ Su cui esiste la monografia: Nicole Canet (a cura di), Rudolf Lehnert. L'album des nus masculins,1905-1934, Galerie "Au bonheur du jour", Paris 2008.
- ↑ Il certificato anagrafico del matrimonio è stato rintracciato da Alfio Barca.
- ↑ Fonte: Documento anagrafico, rintracciato da Alfio Barca.
- ↑ Fonte: Neue deutsche Biographie. Herausgegeben von der Historischen Kommission bei der Bayerischen Akademie der Wissenschaften, Duncker & Humblot, Berlino, 1953-sgg., vol. VII, 1966, sub voce "Hammerstein-Gesmold, Wilhelm Joachim August Karl Alexander Emil Freiherr von", online qui.
- ↑ Il certificato anagrafico è stato rintracciato da Alfio Barca.
- ↑ La madre sarebbe in effetti morta dieci giorni dopo, il 4 aprile.
- ↑ Antonino Sarica, 30 marzo 1904: il Kaiser Guglielmo II in visita a Messina, "Gazzetta del Sud online, 20 marzo 2022.
- ↑ Così Gregory Woods, Homintern. How gay culture liberated the modern world, Yale University press, New Haven & London 2016, p. 216.
- ↑ Pietro Nicolosi, I baroni di Taormina, Flaccovio, Palermo 1959, p. 39.
- ↑ La data indicata da Ulrich Pohlmann, Wilhelm von Gloeden. Sehnsucht nach Arkadien, Nishen, Berlin 1987, p. 59, nota 4, ossia il 4 aprile 1901, contiene un evidente refuso. L'anno corretto appare nella stessa voce della Neue deutsche Biographie appena citata per la data 16 marzo 1904.
- ↑ Fonte: Certificato anagrafico del Comune di Castelmola. Ringrazio Carmelita Maricchiolo per l'aiuto prestato nell'ottenerlo.
- ↑ Fonte: Certificato anagrafico, rintracciato da Alfio Barca.
- ↑ Il dato da: Anonimo, Dr. Wüllner spends summers studying on picturesque Sicilian estate, "Musical America", Vol. VIII, n. 23, 17/10/1908, p. 3. Su questi due edifici si veda anche: Anonimo, Wullner’s summer home, "Musical Courier", Vol. LVII, n. 14, 1908, p. 34. (Segnalatemi da Ulrich Pohlmann).
- ↑ I numeri di catalogo vanno almeno da AE S 5013-1 a AE S 5017-5.
- ↑ Anonimo, VIIIe salon de la photographie de l'Artistique de Nice, "Le Photo-Midi", VII, 1 Janvier 1905, pp. 35-46, a p. 41. Online su "Gallica": https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k1191692h/f51.item.r=%22Gloeden%22
- ↑ Anonimo, "Legende" und "Klitterung", "Vorwärts", 13.5.1905, pp. 2-3. Citazione da p. 2. Online sulla DDB: https://www.deutsche-digitale-bibliothek.de/newspaper/item/A7NYQT2REXY3YWL2XHHTFHIDNXPVUCPY?issuepage=2.
- ↑ "Photographic times", XXXVII 1905, n. 4, April 1905, p. 166. Online sull'"Internet Archive".
- ↑ Anonimo, Deutschland – Die Hammersteins memoiren, "Der Elsässer", 17 Mai 1905, p. 1. Online su "Gallica": https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k3009746s/f1.item.r=%22Gloeden%22.zoom .
- ↑ Hans Leuss, Wilhelm Freiherr von Hammerstein: 1881-1895 Chefredakteur der Kreuzzeitung, Walther, Berlin 1905. Cfr. pp. 3-6 e indice, in cui viene specificato che si tratta di "Gloeden, Taormina".
- ↑ Conservata presso la "Staats- und Universitätsbibliothek" di Amburgo. Ringrazio Ulrich Pohlmann per avermene inviato il testo, e Malcom Gain per averlo trascritto e tradotto.
- ↑ Ciò è confermato dai dati presenti sulla tomba a Taormina, rintracciata da Alfio Barca, da cui risulta che Carolina ("Lilj") Raiser, nata a Worms il 19 agosto 1865 e sposata da Giovanni sempre a Worms il 25 novembre 1899, è morta a Taormina il 20 marzo 1905, seguita il 31 marzo dalla bambina Lily, partorita il 12 marzo.
- ↑ Kunstverein, Bremen, Internationale Ausstellung kunstphotographischer Meisterwerke, Kunsthalle Bremen, 1905 (catalogo. Non vidi).
- ↑ "Camera Craft", X 1905, p. 280; Anonimo, The second American salon, "The photographic times", XXXVII 1905, December, p. 565; "The American amateur photographer", XVII 1905, pp. 540, 549, 570.
- ↑ Johanna G. Lugt, Taormina. Lo scritto apparve nel periodico: "De Aarde en haar Volken", volume 42, 1906, pp. 89-102, ed è stato ripubblicato online in estratto dal "Project Gutenberg" https://libroteca.net/Gutb/etext/13787.html . Gloeden è citato, ma non nominato, a p. 102 come: "il fotografo artistico e di buon gusto, che è riuscito a unire questa splendida natura con le numerose belle figure di giovani uomini e donne che la popolano, i gruppi più belli nel contesto più bello". Le foto di Gloeden che accompagnano l'articolo si trovano sull'"Internet archive": https://archive.org/details/taormina13787gut
- ↑ Anonimo, Taormina's sunshine is tempered with breezes, “The New York Herald”, 27 February 1906, p. 6.
- ↑ Anonimo, Taormina hotels filled with foreign visitors, The "New York Herald" (Paris), March 2 1906, p. 3.
- ↑ American federation of photographic societies, Exhibition of pictures consisting of foreign and American work. Ehibit no. 5. Season of 1906, s.i.t., 1906, e inoltre: Sixth Chicago Photographic Salon: second American Photographic Salon of the Federation of Photographic Societies: March 1 to 21, 1906, Chicago Camera Club and Art Institute of Chicago, Chicago 1906, p. 29, online sul sito del Metropolitan Museum. A detta di Second American salon, Photo-Era, XVI (1) 1906, p. 62, le foto sono però sei.
- ↑ Anonimo, Photographic Salon is event in Artdom, "The Minneapolis journal", March 04 1906, Part I, News Section, p. 7.
- ↑ Il sovrano era a Taormina già alla fine di marzo. Firmò il libro degli ospiti del prospicienten Hotel San Domanico il giorno 6 aprile. Nicolosi, nel raccontare della sua visita (dove?), si limita genericamente a indicare che avvenne nel 1906.
- ↑ Pietro Nicolosi, I baroni di Taormina, Flaccovio, Palermo 1959, p. 40. Salvo Di Matteo, Viaggiatori stranieri in Sicilia dagli Arabi alla seconda metà del XX secolo, ISSPE, Palermo 1999, p. 471, data invece la visita all'aprile 1907.
- ↑ Pietro Nicolosi, I baroni di Taormina, Flaccovio, Palermo 1959, p. 40.
- ↑ Così: Anonimo, Wilhelm von Gloeden. Taormina, Schirmer / Mosel, Munich 1998, con prefazione di Ulrich Pohlmann, p. 93.
- ↑ Associazione siciliana pel bene economico, Il Cicerone per la Sicilia, A. Reber, Palermo 1907, p. XIX
- ↑ F. Pravatà (cur), La Trinacria. Annuario di Sicilia, Pravatà, Palermo 1907, p. 675
- ↑ Anonimo, Colonel Shaw-Hellier entertains at Taormina, "The New York Herald", February 27 1907, p. 6.
- ↑ Anonimo, Taormina train service resumes by usual route, "The New York Herald", March 2 1907, p. 7.
- ↑ Anonimo, Personal intelligence, “The New York Herald”, March 29 1907. p. 4.
- ↑ Purtroppo non esiste uno studio in lingua italiana su di esso, nonostante la sua importanza. Lo scritto di Guido Podrecca, La tavola rotonda in Germania, Mantegazza, Roma 1919 (riedito come: Guido Podrecca, Sessualità e politica della Germania imperiale, OET, Roma 1946) è giusto un libello di propaganda di guerra anti-tedesca, che mischia allegramente fatti e calunnie. Ho perciò ricostruito le fasi salienti del processo, così come riportate dalla stampa italiana dell'epoca, e raccolto una bibliografia di base, nella voce "Scandalo Moltke-Eulenburg" per "Wikipink": https://www.wikipink.org/index.php/Scandalo_Moltke-Eulenburg.
- ↑ Che ne parla in: Tryphosa Bates Batcheller, Italian castles and country seats, Longmans, Green & Co, New York 1911, pp. 500-501 e 503, online qui.
- ↑ Anonimo, Un fotografo corruttore, "La tribuna", 15 maggio 1907. Online sul sito "La Gaya Scienza". Anonimo, Gli illeciti passatempi fotografici di un signore tedesco. Un arresto, "La stampa", 15 maggio 1907, p. 5. Online sul sito "La Gaya Scienza".
- ↑ "Presentatisi in detto giorno i funzionari improvvisamente nell'abitazione del Pluschow, fu trovato costui nella sua camera da letto in compagnia del proprio commesso Magnotti Pietro, del giovinetto Moretti Amedeo e del Dott. Wulmer (sic) Luigi nell'atto che il Moretti si stava vestendo e certo Simoncini Enrico lavorava a stampare fotografie di vari nudi, delle quali esso Pluschow faceva commercio". Il testo della sentenza, del 4 aprile 1908, è disponibile a stampa in: Enrico Oliari, L'omo delinquente, Prospettive editrice, Roma 2006, ed è online su "La Gaya Scienza".
- ↑ I taorminesi lo ricordano ancor oggi per il vezzo d'affacciarsi al balcone e intonare a pieni polmoni arie d'opera, che riecheggiavano per la valle.
- ↑ Anonimo, Stadt und Land, "Lippische Tageszeitung", XII 1907, n. 115, 18 maggio 1907, p. 2. Segnalotami da Ulrich Pohlmann.
- ↑ Si veda l'Illustrated catalogue of the Royal Photographic Society's exhibition: September to October, 1907, London 1907: cfr. p. 63 l'indice delle foto esposte. Oppure: Exhibitions of the Royal Photographic Society 1870-1915, sub anno; o ancora "The British Journal of Photography", LIV 1907, September 27, p. 735.
- ↑ La data della visita a Taormina mi è stata comunicata cortesemente da Umberto Martorana.
- ↑ Anonimo, Un processo scandaloso. L'industria di un tedesco speculatore del vizio, "Il Messaggero", 4.12.1907 (online sul sito "La Gaya Scienza"), e: Anonimo, Cronaca dei Tribunali. Il processo contro il tedesco fotografo di... nudi, "Il Messaggero", 6 aprile 1908, p. 2 (online sul sito "La Gaya Scienza").
- ↑ “Im Rufe häßlicher Neigung stand”. Da: "Norddeutsche Allgemeine Zeitung", 7 novembre 1907, p. 7. Segnalatomi da Ulrich Pohlmann.
- ↑ Anonimo, Visitors now flocking to Taormina for Season, “The New York Herald”, November 13 1907, p. 6.
- ↑ Anonimo, Tea rooms at Taormina are Anglo-American club, “The New York Herald”, November 16 1907, p. 6.
- ↑ L'immagine è pubblicata, a colori, in Giacoma Gandolfo, Robert H. Kitson. L'artista e la sua seconda patria: Taormina, Armando Siciliano, Messina 2014, p. 37.
- ↑ Anonimo, Hotels at Taormina are crowded with visitors, "The New York Herald", February 21 1908, p. 7.
- ↑ Anonimo, Colonel Shaw-Hellier gives ball at Taormina, "The New York Herald", March 1 1908, p. 7.
- ↑ Corte penale di Roma, Sentenza di condanna di Guglielmo Plueschow, 4 aprile 1908. In: L'omo delinquente. Scandali e delitti gay dall'Unità d'Italia a Giolitti, Prospettiva editrice, Roma 2006, appendice 3. Online su "La Gaya Scienza".
- ↑ Anonimo, Il processo contro il tedesco fotografo di... nudi, "Il Messaggero", 06.04.1908, p. 2. [Online qui.
- ↑ La data si ricava da una lapide murata nell'edificio.
- ↑ Harry Kessler, Das Tagebuch 1880-1937, vierter Band, Cotta, Stuttgart 2024, p. 448.
- ↑ Umberto Bianchi, Una mala erba che non si sradica. Da Capri a Taormina. Gli omosessuali in Sicilia, "Il corriere di Catania", 6 maggio 1908. Online sul sito "La Gaya Scienza".
- ↑ Umberto Bianchi, Germania docet. I fastigi della Tavola Rotonda a Taormina. Mercato di carne umana, "Il Corriere di Catania", 11 maggio 1908. Online sul sito "La Gaya Scienza".
- ↑ Anonimo, I denigratori nordici, "L'Azione - Quotidiano monarchico", 18 maggio 1908, n. 136, pp. 1 e 2. Online sul sito: "La Gaya Scienza".
- ↑ Umberto Bianchi, ...E i malfattori sudici!, "Il Corriere di Catania", 11 maggio 1908. Online sul sito "La Gaya Scienza".
- ↑ Anonimo, I denigratori nordici, "L'azione", 26 maggio 1908, pp. 1-2.
- ↑ Umberto Bianchi, ...E sempre i malfattori sudici!, "Il Corriere di Catania", 28 maggio 1908. Online sul sito "La Gaya Scienza".
- ↑ Tito Ragusa, Da Capri… a Taormina? I veri reietti, "La Sicilia", 30 maggio 1908, p. 1. Online sul sito "La Gaya Scienza".
- ↑ Sac. G. Battista Marziani, Parroco-arciprete, Un grido d'allarme all'indirizzo di tutti i taorminesi. Discorso. 14 giugno 1908, Tipografia S. Giuseppe, Messina 1908. Online sul sito "La Gaya Scienza". Ringrazio Mario Bolognari per avermi inviato il testo del rarissimo opuscolo.
- ↑ "Afrika-Post", XXI 1908, n. 14, 25.7.1908, p. 210. Segnalatomi da Ulrich Pohlman.
- ↑ Anonimo, London exhibitions. The photographic exhibitions, "The Art Journal", LXX 1908, pp. 376-377. (Però il suo nome non figura nel catalogo, che è online qui).
- ↑ Cfr. Exhibitions of the Royal Photographic Society 1870-1915, sub anno. Cfr. "Die Photographische Kunst im Jahre 1908", VI 1908, p. 362 (non vidi).
- ↑ M. Kundt, Vereinsnachrichten, "Photographische Rundschau und photographisches Centralblatt", XXII 1908, pp. 121-122. Online su Google libri
- ↑ Anonimo, Vereinsnachrichten, "Photographische Chronik", XV 1908, pp. 527 e 573. Online sull'Internet Archive.
- ↑ M. Kundt, Vereinsnachrichten, "Photographische Rundschau und photographisches Centralblatt", XXII 1908, p. 134 e p. 135. Online su Google libri.
- ↑ Cfr. Paul Limbosch, L'exposition Gloeden au cercle artistique, "Association belge de photographie - Bulletin", XXV 1908, pp. 416-419. Testo e traduzione pubblicati su "La Gaya Scienza".
- ↑ Pietro Nicolosi, I baroni di Taormina, Flaccovio, Palermo 1959, p. 40, cita per errore la data del 1906, forse basandosi su racconti fatti a memoria.
- ↑ Pietro Nicolosi, I baroni di Taormina, Flaccovio, Palermo 1959, p. 40. Salvo Di Matteo, Viaggiatori stranieri in Sicilia dagli Arabi alla seconda metà del XX secolo, ISSPE, Palermo 1999, p. 471, data questo viaggio al 1906, sulla scia di quanto indicato da Gaetano Saglimbeni, I peccati e gli amori di Taormina, P&M, Messina 1990, p. 37.
- ↑ Innumerevoli gli scritti su questo disastro. A titolo d'esempio si può citare: Mario Baratta, La catastrofe sismica calabro messinese (28 dicembre, 1908), Relazione alla Società geografica italiana, Società geografica italiana, Roma 1910.
- ↑ Questo è l'unico esempio di foto "di attualità" di Gloeden, che era totalmente disinteressato a tale genere. È quindi lecito chiedersi se queste foto, che hanno un taglio "giornalistico", non siano semmai opera di uno degli impiegati della sua "bottega", in primis Pancrazio Buciunì. Rafforza il sospetto il fatto che al volume collettaneo: AA.VV., Messina e Reggio avanti e dopo il terremoto, Società Fotografica Italiana, Firenze 1909, Gloeden contribuì non con queste foto, bensì con ritratti, scattati, non a Messina, e non in quel frangente.
- ↑ Per esempio su "The century", LXXVII 1909, alle pp. 926 e 927.
- ↑ Mrs George C. Boss Jr, Sicily, the battle-field of nations and of nature, "National geographic magazine", January 1909, pp. 96-118.
- ↑ Anonimo, Sicilian photographs, "The Times", January 8 1909, p. 11.
- ↑ Sulla mostra si veda: Anonimo, Ex cathedra. From Messina to Wellington Street, "The British journal of photography", LVI 1909, p. 31 (January 8), e p. 48 (January 15). (Online su "La Gaya Scienza"). Cfr. anche: Anonimo, Ausstellungen, "Photographische Rundschau und Photographisches Centralblatt", XXIII 1909, p. 38, e Anonimo, Brevities, "The Amateur Photographer and Photographic News", XLIX 1909 (January 19 1909), p. 58.
- ↑ Fonte: Francesco Spadaro, attuale proprietario di "Casa Cuseni", che ringrazio.
- ↑ Data ricavata dalla sua tomba a Taormina, rintracciata grazie ad Alfio Barca.
- ↑ Sitwell Osbert, Great morning, MacMillan, London 1948, pp. 85-86. "The Baron himself, a tall, thickly-clad German, with a beard and heavy spectacles, resided in the chief hotel with his sister, but received visitors in a large studio in the town" (p. 86).
- ↑ Offizieller Katalog der Internationalen Photographischen Ausstellung Dresden 1909, Dresda 1909, pp. 50 e 216. Cfr. Anonimo, L'inaugurazione dell'Esposizione Fotografica Internazionale di Dresda, “Bullettino della Società fotografica italiana”, XXL 1909, p. 179: "Per quanto la massima parte dei lavori esposti in questa Sezione ufficiale siano opera del Gabinetto fotografico del Ministero dell'Istruzione, ve ne sono alcuni anche di Alinari e Brogi di Firenze, nonché di Crupi e bar. von Gloeden di Taormina; le fotografie di questi ultimi riguardano specialmente vedute di Messina dopo il terremoto" (online su "Archive.org").
- ↑ Cfr. Anonimo, The Dresden exhibition, Part IV, "The British journal of photography", LVI 1909, June 18 1909, pp. 471-475, a p. 473.
- ↑ Nel 1909 l'esposizione mondiale di fotografia a Dresda viene a sancire contemporaneamente il trionfo e l'inizio della decadenza della fotografia pittorica; così Sebastiano Porretta, "La fotografia all'esposizione universale di Roma 1911", in: Gianna Piantoni (cur.), Roma 1911, De Luca, Roma 1980, pp. 214-222, a p. 218.
- ↑ "In the section of the Berlin workers the three exhibits by W. von Gloeden are by no means the best by this accomplished worker". Così: Anonimo, The Dresden exhibition, Part IV, "The British journal of photography", LVI 1909, June 18 1909, p. 473.
- ↑ Data e sentenza sono annotate in calce alla sentenza di primo grado, conservata presso l'Archivio Centrale di Roma. Il testo è online sul sito "La Gaya Scienza": https://www.giovannidallorto.com/gloeden/pluschow/sentenza1908.html .
- ↑ Cfr. "Photographische Rundschau und photographisches Zentralblatt", XXIV 1910, p. 7., nonché: Anonimo, Una rassegna della Mostra Fotografica Nazionale di Milano, "Il progresso fotografico", XVI 1909, n. 7, luglio, pp. 217-221, a p. 218. Secondo: Anonimo, Wilhelm von Gloeden. Taormina, Schirmer / Mosel, Munich 1998, con prefazione di Ulrich Pohlmann, pp. 93-94, il riconoscimento sarebbe arrivato nel 1906, e poi nuovamente nel 1909.
- ↑ Una di queste foto, inserita in un album già di proprietà del re, è oggi al Museo del Risorgimento di Roma, priva d'attribuzione. Cfr. Anonimo, Wilhelm von Gloeden. Taormina, Schirmer / Mosel, Munich 1998, con prefazione di Ulrich Pohlmann, p. 94.
- ↑ Data e sentenza sono annotate in calce alla sentenza di primo grado, conservata presso l'Archivio Centrale di Roma. Il testo è online sul sito "La Gaya Scienza": https://www.giovannidallorto.com/gloeden/pluschow/sentenza1908.html .
- ↑ Alexander Graham Bell (1847-1922), A country where going to America is an industry, "National Geographic magazine", December 1909, pp. 1063-1102.
- ↑ Dalla Memoria di difesa contro il sequestro delle foto di Wilhelm von Gloeden, online sul sito "La Gaya Scienza".
- ↑ "A nulla valsero le proteste e le istanze del sottoscritto per la restituzione del materiale sequestrato: egli dovette rassegnarsi a continuare il suo lavoro coi residui dell'assortimento von Gloeden e con alcune più recenti - ma meno artistiche - negative di sua produzione". Il testo da: Diego Mormorio, Processo a von Gloeden, "Gente di fotografia", n. 3, inverno 1994, pp. 8-11 e Marina Miraglia e Italo Mussa (curr.), Le fotografie di von Gloeden, Longanesi, Milano 1996, pp. 48-49.
- ↑ Michele Falzone Barbarò, Marina Miraglia ed Italo Mussa (a cura di), Le fotografie di von Gloeden, Longanesi, Milano 1980, p. 26.
- ↑ [Anonimo e Wilhelm von Gloeden], Un artista fotografo insigne. W. von Gloeden, "Il progresso fotografico", maggio 1910, pp. 129-131. Online sul sito: "La Gaya Scienza".
- ↑ “Agreement for the Suppression of the Circulation of Obscene Publications”. Il testo è online sul sito delle Nazioni Unite: https://treaties.un.org/pages/ViewDetails.aspx?src=TREATY&mtdsg_no=VIII-5&chapter=8&clang=_en .
- ↑ Nina Matteucci, William (sic) von Gloeden, "Varietas" n. 75, luglio 1910, pp. 401-406. Online sul sito: "La Gaya Scienza".
- ↑ Anonimo, Lokales, "Rigasche Rundschau", n. 202, 19.03.1909, p. 6; cfr. Inta Pujāte, Fotogrāfija Latvijā 19. gadsimta beigās un 20. gadsimta sākumā" zinātnes. / Photography in Latvia at the end of the 19th century and the beginnng ot the 20th century, tesi di dottorato, Art Academy of Latvia, Riga 2024, p. 50. (Online come .pdf). L'evento è attribuito all'anno 1905 in: Anonimo, Wilhelm von Gloeden. Taormina, Schirmer / Mosel, Munich 1998, con prefazione di Ulrich Pohlmann, p. 93.
- ↑ Anonimo, Mondanités. Palerme, derechef, jouit d'un ciel sans nouages, "The New York Herald", December 7 1910, p. 6.
- ↑ Guida-annuario Galàtola - Sicilia orientale, anno I, 1910-1911, Crescenzio Galàtola, Catania 1911. Online qui.
- ↑ "Baron von Gloeden, the German photographer who posed his models in pseudo-Hellenistic settings, was one of the colony's outstanding figures and Mrs. Webb enjoyed the exotic parties he gave in her honor. The Baron urged me to climb one of the high neighboring hills on the summit of which Ludwig Wullner - probably the greatest of all lieder singers - lived like a hermit near the clouds". (Martin Birnbaum, The last Romantic, Twayne, New York 1960, p. 28. Online sull'"Internet Archive": https://archive.org/details/lastroman00birn/page/n8/mode/1up?q=Gloeden ).
- ↑ Anonimo, Exposition de Photographie, "La dépêche algérienne", 18 Avril 1911, p. 5 e An., Exposition de photographie, "La dépêche algérienne", 19 avril 1911, p. 5. Online anche sul sito "La Gaya Scienza".
- ↑ Cfr. Sebastiano Porretta, "La fotografia all'esposizione universale di Roma 1911", in: Gianna Piantoni (cur.), Roma 1911, De Luca, Roma 1980, pp. 214-222, alle pp. 215 e 219. Cfr. anche le pp. 19 e 22 di: III congresso fotografico italiano (24-28 aprile 1911). Opuscolo in appendice a: Giovanni Santoponte (cur.), Annuario della fotografia e delle sue applicazioni, anno XIII-XV, 1911-1913, Roma 1913, che però non menziona la motivazione "turistica". Online su "Google libri" https://books.google.it/books?newbks=1&newbks_redir=0&hl=it&id=COIlD6odfhwC&dq=Annuario+della+fotografia+e+delle+sue+applicazioni+1913&q=gloeden#v=snippet&q=gloeden&f=false
- ↑ Etienne Michel, Jean Lorrain en Sicile, "L'esprit français", 4e année, tome V, n. 6, 10 juin 1932, pp. 141-146. Online sul sito "La Gaya Scienza".
- ↑ Anonimo, Notes from Taormina, "The New York Herald" (Paris), Nov 7 1911, p. 4.
- ↑ Anonimo, Reopening of Taormina's biggest hotel is timely, "The New York Herald", January 28 1912, p 2.
- ↑ Anonimo, Society in Taormina enjoys unique event, “The New York Herald”, March 20 1912, p. 2.
- ↑ Anonimo, Notes from Taormina, "The New York Herald", March 27 1912, p. 2.
- ↑ Anonimo, Fashionable Taormina meets at costume ball, “The New York Herald”, April 22 1912, p. 3.
- ↑ Anonimo, Notes from Taormina, “The New York Herald”, April 23 1912, p. 3.
- ↑ Anonimo, Jottings from Taormina, "The New York Herald", November 30 1912, p. 4.
- ↑ Anonimo, Jottings from Taormina, “The New York Herald”, December 6 1912, p. 4.
- ↑ G. S. Urff, Von Freilichtporträt, "Photographische Rundschau und Mitteilungen", XLIX 1912, pp. 181-183, a p. 183. Online sull'"Internet archive": https://archive.org/details/photographische-rundschau-und-mitteilungen-49/page/183/mode/2up?q=Gloedenschen .
- ↑ Anonimo, Notes from Taormina, "The New York Herald", January 20 1913, p. 3.
- ↑ Anonimo, Notes from Taormina, "The New York Herald", January 28 1913, p. 5.
- ↑ Caroline Atwater Mason,The spell of southern shores, The Page Company, Boston 1915, pp. 201-202. Online su "La Gaya Scienza".
- ↑ Anonimo, Notes from Taormina, “The New York herald”, March 29 1913, p. 6.
- ↑ Anonimo, Society news from Taormina, "The New York Herald", April 10 1913, p. 4.
- ↑ La sua firma nel registro degli ospiti data al 10 aprile 1913. Cfr. Charles Leslie, Wilhelm von Gloeden, photographer. A brief introduction to his life and work, Soho, New York 1977, p. 84 e Anonimo, Wilhelm von Gloeden. Taormina, Schirmer / Mosel, Munich 1998, con prefazione di Ulrich Pohlmann, p. 93 (che però data questa visita al 1908). Roger Peyrefitte, che data la visita al 1913, le dedica le pp. 156-157 di Eccentrici amori (Longanesi, Milano 1967). A dimostrazione dell'incertezza regnante su queste notizie, Salvo Di Matteo, Viaggiatori stranieri in Sicilia dagli Arabi alla seconda metà del XX secolo, ISSPE, Palermo 1999, p. 471, data questa visita al 1895.
- ↑ Anonimo, Notes from Taormina, "The New York Herald", May 19 1913, p. 4.
- ↑ Anonimo, Italy. Jottings from Taormina, “The New York Herald”, June 13 1913, p. 4.
- ↑ Anonimo, Notes from Taormina, "The New York Herald”, October 30 1913, p. 4.
- ↑ Il nuovo clima catto-fascista avrebbe così messo in pericolo l'opera di Gloeden, sequestrata all'erede Pancrazio Buciunì a due riprese, nel 1933 e 1939, e processata per pornografia, ma miracolosamente assolta nel 1941.
- ↑ Sul libro: AA.VV., Le razze umane viventi, Società editrice libraria, Milano 1910 e 1913 (2 voll.), vol. 2, pp. 61 e 73.
- ↑ Rodolfo Namias, I moderni processi fotomeccanici, Hoepli, Milano 1913 (seconda edizione), alle pp. 208 e 216.
- ↑ "The Photographic times", XLV 1913, n. 12, p. 57. Online sull'Hathi Trust. Ringrazio Ulrich Pohlmann per la segnalazione.
- ↑ F. Pravatà (cur.), La Trinacria. Annuario di Sicilia, anno XIV, Pravatà, Palermo 1914, p. 787. Online su Google libri.
- ↑ Purtroppo l'archivio della Questura della provincia di Messina relativo agli anni precedenti il 1937, versato all'Archivio di Stato, è stato distrutto dai bombardamenti del 1943.
- ↑ La vicenda è tratteggiata da Luigi Tomassini, Fotografia, pornografia e polizia in Francia e Italia tra ottocento e novecento, "AFT", n. 2, 1985, pp. 46-67, alle pagine 65-67. Tomassini inquadra magistralmente l'episodio nella campagna internazionale dei "virtuisti", termine che egli riprende da uno scritto di Goffredo Pareto dedicato al fenomeno.
- ↑ Le due lettere, inedite, sono state pubblicate online sul sito "La Gaya Scienza" (collezione Raimondo Biffi, Roma).
- ↑ Il testo, inedito, è conservato presso l'Archivio Centrale dello Stato a Roma, Ministero Interno, Direzione generale Pubblica Sicurezza, Divisione Polizia Giudiziaria 1913-1915, Busta 151 (12985.2).
- ↑ Anche questo documento viene dalla fonte inedita già citata: Archivio Centrale dello Stato a Roma, Ministero Interno, Direzione generale Pubblica Sicurezza, Divisione Polizia Giudiziaria 1913-1915, Busta 151 (12985.2).
- ↑ Abel Hermant, Scenes de la vie cosmopolite - La petite femme, "Le Journal", 24.2.1914, p. 3. Online su "Gallica": https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k75988522/f3.item .
- ↑ (Anonimo), Un'enormità in materia di protezione legale delle opere fotografiche, "Il progresso fotografico", marzo 1914, p. 96. Online sul sito “La Gaya Scienza”.
- ↑ Anonimo, Notes from Taormina, “The New York herald”, May 7 1914, p. 6.
- ↑ Vice-John, Seduta inaugurale, “Lacerba”, II 1914, 1 agosto 1914, pp. 238-239, p. 238. Online su Archive.org. Sappiamno che Gloeden aveva partecipato alla seduta inaugurale della società culturale il Cupolone, presieduta da Giovanni Papini. (fonte?).
- ↑ Online qui.
- ↑ Online qui
- ↑ Online qui
- ↑ Lettera firmata "Dallari". Anche questo documento è conservato nel già citato fascicolo presso l'Archivio centrale dello Stato a Roma.
- ↑ Cfr: Anonimo, Les beautés de la "kultur" allemande, "L'Echo d'Alger", 19 Octobre 1914, p. 2. Testo e traduzione italiana sono online su "La Gaya Scienza".
- ↑ Anche qui la fonte è il già nominato fascicolo presso l'Archivio Centrale dello Stato a Roma.
- ↑ La notizia da: Michel Mégnin, André Gide, Rudolf Lehnert et la poésie arabe. Images et réalité de la pédérastie en terre d'Islam, "Bulletin des amis d'André Gide", Avril 2005, XXXIII (146) 2005, pp. 153-176, a p. 153, nota 2.
- ↑ Cfr. Caduti nella guerra 1915-1918 Taormina Giardini Castelmola, online qui, ad vocem. Il Museo Centrale del Risorgimento ha messo online il fascicolo militare su Giacomo Lanfranchi. La causa della morte è data come "cancrena gassosa", in ospedale, chiaramente dopo un ferimento.
http://www.14-18.it/documento-manoscritto/mcrr_caduti_125_84/1?search=37a6259cc0c1dae299a7866489dff0bd&searchPos=1
- ↑ Cfr. Roger Peyrefitte, Eccentrici amori, Longanesi, Milano 1967, pp. 178-179.
- ↑ "Gazzetta ufficiale del Regno d'Italia", n. 298, 7 dicembre 1915, pp. 6880-6881. Online sul sito "La Gaya Scienza".
- ↑ Arthur Stanley Riggs, Inexhaustible Italy, "National Geographic", October 1916 (vol. XXX, n. 4), pp. 273-368 del numero speciale: Italy: the gifted mother of civilisation.
- ↑ Charles Leslie, Wilhelm von Gloeden, photographer. A brief introduction to his life and work, Soho, New York 1977, p. 98; Pietro Nicolosi, I baroni di Taormina, Flaccovio, Palermo 1959, p. 44.
- ↑ Pietro Nicolosi, I baroni di Taormina, Flaccovio, Palermo 1959, pp. 43-45. Questa vicenda ci è stata tramandata solo a voce, per cui non è noto in che anno esatto Buciunì abbia subito il processo. Il genealogista Fabio Cardile (Catania), che ha cercato per me gli atti di questo processo, ha purtroppo dovuto constatare l'assenza dell'intera annata dei fascicoli militari della classe di leva a cui apparteneva Buciunì.
- ↑ Guido Podrecca, La tavola rotonda in Germania, Mantegazza, Roma 1919, pp. 109-110. Online sul sito: "La Gaya Scienza".
- ↑ Ferdinand Feldegg, Die Schönheit im Geschlechtsleben. Zwölf sexualästhetische Betrachtungen, Frisch, Wien & Leipzig 1919, Tafel 1 e Tafel 8. Online su "Archive.org" https://archive.org/details/bub_gb_XwsxAQAAMAAJ/page/n3/mode/2up?q=tafel
- ↑ Pietro Nicolosi, I baroni di Taormina, Flaccovio, Palermo 1959, p. 45.
- ↑ "Geographic News Bulletin", 15.11.1920, p. 1. Online su "Google libri":
https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&opi=89978449&url=http://carillonhistory.us/1920Geographic.pdf&ved=2ahUKEwjEsYCw9qqNAxXlg_0HHd4_HyIQFnoECBMQAQ&usg=AOvVaw3bFeKssydC6DxeVnzP1uog
- ↑ James Boulton & Andrew Robertson (curr.), The letters of D. H. Lawrence October 1916-June 1921, Vol. 3, Cambridge University Press, Cambridge 1984, p. 697. Online su "Archive.org": https://archive.org/details/lettersofdhlawre0003lawr/page/696/mode/2up?q=Gloeden .
- ↑ Margaret Walter, Camera is usurping long established art of painter, "The Springfield weekly Republican", Springfield, Mass., 12.10.1922, p. 11. Online qui: https://www.digitalcommonwealth.org/book_viewer/commonwealth:2r370052m#?xywh=-24573%2C-439%2C54277%2C7393 e qui https://www.digitalcommonwealth.org/search/commonwealth:2r370052m
- ↑ Cfr. Giuseppe Restifo, Taormina. Una storia... e non solo, Armando Siciliano editore, Messina 2023, p. 212, che cita: Archivio di Stato di Messina, Prefettura - Gabinetto, busta 41, documenti inediti in data 9/10/1922, 10/10/1922 e 17/10/1922.
- ↑ La notizia da: Paolo Sessa, Milo. Viaggio nella storia di una comunità, Lussografica, Caltanissetta 2005, pp. 147-148, che attinge da: Concetta Previtera, Wilhelm von Gloeden, un celebre fotografo a Rinazzo, "Il Prometeo", n. 2, marzo 1985, p. 4. Il libro di Sessa parla del 1925, ma una stima basata sull'età del testimone Salvatore Arcidiacono, che disse di avere avuto 16/17 anni, ci porta piuttosto al 1922 o 1923 (comunicazione personale di Paolo Sessa). Previtera, e con lei Sessa, aggiunge che "Più che fotografare, a Milo, il barone dipingeva, continuando a prediligere la gente di Sicilia se è vero, come la stessa signora Orazia Cavallaro afferma, che posava per lui Alfio Garozzo, l'indimenticabile Alfio 'u Margiu che fu a lungo, col suo carretto, una delle figure più caratteristiche di Milo".
- ↑ Sito del Comune di Milo - http://halleyweb.com/c087026/zf/index.php/storia-comune Cfr. anche: Vic, Il barone prussiano Guglielmo von Gloeden - che lanciò Taormina nel turismo internazionale - ambientò anche a Milo i suoi nudi di fauni, "La Sicilia", 29 febbraio 1968, Cronache della Provincia, p. 6.
- ↑ Paolo Sessa, Op. cit., p. 148: Il cav. Salvatore Arcidiacono, che allora era un giovanotto, mi raccontava di avere fatto un paio di visite al Barone nella casa di Rinazzo, più che altro per curiosare, e di essere rimasto impressionato, tanto da conservarne memoria, dalle pareti della sua stanza tappezzate di banconote tedesche, che von Gloeden aveva portato con sé dalla Germania nel momento in cui l'inflazione le aveva rese fuori corso, e da innumerevoli gabbie di canarini, uccelli per i quali il Barone nutriva una passione morbosa, appese ovunque".
- ↑ "Photo-studia: recueil d'écrits et documents relatifs à l'art du nu en photographie", vol. I, 1922, p. ? (non vidi). La foto era già apparsa in: Fritz Loescher, Sizilianische freilichtbilder, "Arena", XVI 1900, parte 2, p. 235.
- ↑ Giovanni Francesco Raccuja, Taormina antica, moderna e climatica, La Sicilia, Messina 1923, p. 180. Cfr. Rosario Buciunì, Cronistoria di Taormina (2000 a.C. - 2000 d.C.), Youcanprint, 2021, p. 123.
- ↑ Comunicazione personale di Ulrich Pohlman.
- ↑ Informazioni gentilmente fornite da Paolo Sessa, comunicazione personale.
- ↑ La fonte è Gregory Woods, Homintern. How gay culture liberated the modern world, Yale University press, New Haven & London 2016, p. 220. Che purtroppo però non rivela da dove sia stata attinta questa informazione.
- ↑ La foto illustra l'articolo di Walter Keller, Reisebilder aus Sizilien, "Die Berner Woche in Wort und Bild", XIV, n. 21, 1924, p. 287. Online qui: https://www.e-periodica.ch/digbib/view?pid=bwo-001%3A1924%3A14%3A%3A290#294
- ↑ Benjamin Wise, William Alexander Percy, University of North Carolina press, Chapell Hill 2012, pp. 196-198.
- ↑ Verhaftung eines Fememörders in Sizilien. Non è annotata la data, ma visto che il giornalista specifica che la richiesta d'estradizione era avvenuta nel 1923, si deduce che si tratta d'un anno successivo, ipoteticamente il 1924 o il 1925. Il quaderno è oggi conservato dalla Fondazione Alinari di Firenze.
- ↑ I Femen erano assassinii, compiuti da estremisti di destra durante la Repubblica di Weimar, ai danni di persone di sinistra.
- ↑ Franz Schoenberner, Confessions of a European intellectual, MacMillan, New York 1946, p. 227. Online sul sito: "La Gaya Scienza".
- ↑ Franz Ludwig, Ludwig Wüllner. Sein Leben und seine Kunst, Weibezahl, Leipzig 1931, p. 226. "Als er während der Kriegsjahre nicht wiederkehren konnte, hielten sie alle Kommissionen von seinem Besitztum fern, dessen Enteignung allerdings nachher (zufolge einer Anzeige) nicht mehr zu verhindern war. Als er es zurückerhalten – durch Verwendung einflußreicher Persönlichkeiten wurde die Enteignung 1924 widerrufen -, machte er, der durch die Inflation alles verloren hatte und künftig allein reisen mußte, in der Güte seines Herzens das Haus dem Diener Pancrazio zum Geschenk als Lohn für die Jahre sorgender Hilfleistung. Der dankbar Beglückte leitet nun mit seiner Frau, einer Deutschen aus Potsdam, das Anwesen als Ristorante und kleine Pension.
- ↑ Ministero delle finanze, Imposta sui redditi di ricchezza mobile: elenco dei contribuenti privati possessori di redditi incerti e variabili delle categorie B e C (esclusa la rivalsa). Provincia di Messina, Libreria dello Stato, Roma dicembre 1924. Online su Google libri.
- ↑ "Die Freundschaft", VI 1924, Dezember, n. 8, p. 180. La pagina è stata riprodotta in: Ulrich Pohlmann, Wilhelm von Gloeden - Sehnsucht nach Arkadien, Nishen, Berlin 1987, p. 56.
- ↑ Report on the Progress and Condition of the United States National Museum 1925-06-30, Government Printing Press, Washington 1925, pp. 104 e 175. Online sul sito "La Gaya Scienza".
- ↑ La data si ricava sia dalla sua tomba al cimitero di Taormina sia dai documenti anagrafici rintracciati da Alfio Barca.
- ↑ La lettera è inedita, ed è stata venduta all'asta nel 2018. Devo alla gentilezza di Ulrich Pohlmann l'invio della trascrizione del testo, e a quella di Malcom Gain la sua traduzione.
- ↑ Molte stampe degli ultimi anni, anziché un timbro sul retro, riportano ora sul recto la firma, la città e la data.
- ↑ Le riproduzioni delle foto dell'album hanno iniziato a circolare quando esso è andato all'asta alcuni anni fa. Ignoro chi lo possieda attualmente. Le scansioni sono state però salvate da Alfio Barca, che le ha gentilmente condivise con me.
- ↑ Carl Heinrich Stratz, Lebensalter und Geschlechter, Enke, Stuttgart 1926, p. 158. Online su: https://archive.org/details/b29931381/page/158/mode/2up?q=gloeden .
- ↑ Online su: https://siciliandreams.blogspot.com/2009/12/die-freundschaft-december-1926.html .
- ↑ A questo fenomeno Javier Samper Vendrell, che peraltro non sembra avere molta familiarità con questa generazione, dedica le pp. 83-85 del suo: The seduction of youth. Print culture and homosexual rights in the Weimar Republic, University of Toronto press, Toronto 2020.
- ↑ G. Pravatà (cur.), La Trinacria. Annuario di Sicilia, XX 1927-1928, Pravatà, Palermo 1928, p. 857. Online su Google books.
- ↑ La copertina è riprodotta in: Javier Samper Vendrell, Op. cit., p. 8 (pubblicata senza attribuzione).
- ↑ La copertina è riprodotta in: Javier Samper Vendrell, Op. cit., p. 84 (pubblicata senza attribuzione).
- ↑ Deliberazione manoscritta. Documento inedito comunicatomi da Alfio Barca. Non è stato per ora ancora trovato il reportage a cui si riferisce il pagamento.
- ↑ Pietro Nicolosi, I baroni di Taormina, Flaccovio, Palermo 1959, p. 40.
- ↑ Raffaella Perna, Wilhelm von Gloeden. Travestimenti, ritratti, tableaux vivants, Postmedia, Milano 2013, p. 57.
- ↑ Carlo d'Agostino, Il barone Guglielmo von Gloden, "La Rondine mensile artistica letteraria mondana", anno III, nn. 5-6, maggio 1928, s.i.p. Il testo dell'articolo è online sul sito “La Gaya Scienza". Ringrazio Umberto Martorana per avermi fornito fotocopia di questo rarissimo bollettino.
- ↑ Else Duhm, Taormina: Landschaft un Menschen, “Die Bühne”, V 1928, n. 195, 2 August 1928, pp. 12-14, a p. 23. Online su "Anno".
- ↑ Antonio Aniante, Gloeden e la bellezza classica, "Il giornale d'Italia", 07.08.1928, p. 3. Il pezzo sarebbe stato ripubblicato l'anno successivo come capitolo di: Antonio Aniante, Venere ciprigna. Novelle, S. A. "Edizioni Tiber", Roma 1929, pp. 23-29. Il testo è online sul sito: "La Gaya Scienza" https://www.giovannidallorto.com/gloeden/romanzi/aniante/gloeden1929.html .
- ↑ Gian Rodolfo Namias, Il paesaggio fotografico e l'arte nel paesaggio, Il progresso fotografico, Milano 1928.
- ↑ Armando Albert e Gian Rodolfo Namias, Il paesaggio fotografico e l'arte nel paesaggio, Il progresso fotografico, Milano 1914.
- ↑ Richard Oke, Frolic wind, Gollancz, London 1929, p. 218. Online sul sito "La Gaya Scienza".
- ↑ Inedito. L'originale è stato venduto all'asta nel 2018. Devo alla gentilezza di Ulrich Pohlmann l'invio della traduzione del testo.
- ↑ Else Duhm, Im Auto um den Aetna, "Die Bühne", n. 211, 22 November 1928, pp. 3-5 e 59, online qui.
- ↑ Ringrazio il genealogista Fabio Cardile di Catania per avermene inviato una scansione.
- ↑ Anonimo, Americans in Taormina guests of artistic Baron W. Gloeden, "International Herald Tribune" (The New York herald, Paris edition), March 19 1929, p. 7.
- ↑ Antonio Aniante, Venere ciprigna. Novelle, S. A. Edizioni Tiber, Roma 1929, pp. 23-29. Il testo è stato ripubblicato online su “La Gaya Scienza”.
- ↑ La notizia è contenuta nell'atto di vendita del fondo Buciunì da parte di Vincenzo ad Amelio, oggi alla fondazione Alinari.
- ↑ Ministero delle finanze, Imposta sui redditi di ricchezza mobile. Elenco dei contribuenti possessori di redditi delle categorie B e C. Provincia di Messina, Istituto poligrafico dello Stato, Roma 1930, p. 266. Online su Google libri.
- ↑ Bernd-Ulrich Hergenmöller, Mann für Mann. Biographisches Lexikon, Suhrkamp, s.l. (ma Frankfurt & Berlin) 2001, p. 559.
- ↑ FOURTH DAY – A day in Taormina: bathing, the Greek theatre, von Gloeden, Mola, lava fields. Da: "Italy America Society Bulletin", 1930, p. 176.
- ↑ Ulrich Pohlmann, Wilhelm von Gloeden. Sehnsucht nach Arkadien, Nishen, Berlin 1987, p. 58, e Anonimo, Wilhelm von Gloeden. Taormina, Schirmer / Mosel, Munich 1998, con prefazione di Ulrich Pohlmann, p. 94.
- ↑ Michele Falzone Barbarò, Marina Miraglia ed Italo Mussa (a cura di), Le fotografie di von Gloeden, Longanesi, Milano 1980, p. 26.
- ↑ Nicolosi, nel raccontare l'evento, sbaglia o intenzionalmente anticipa di parecchi mesi la data del rogito, fissando la vendita a prima anziché dopo la morte di Sophie: A metà del 1930, dato che aveva abbandonato l'attività di fotografo, per assicurare a se stesso e alla sorella una certa tranquillità economica vendette la casa, sita nei pressi del «San Domenico», nonché il «Libro d'oro» al taorminese Salvatore Bambara. Le condizioni relative a tale vendita erano le seguenti: il Bambara, in cambio sia della casa che del libro, gli avrebbe dovuto pagare 22.000 lire all'anno, vita natural durante. Fu quasi un triste presagio poiché nel novembre dello stesso anno Sofia morì, mentre nel febbraio dell'anno successivo anche Guglielmo. Così Pietro Nicolosi, I baroni di Taormina, Flaccovio, Palermo 1959, p. 46.
- ↑ Tutte le notizie sulla compravendita della casa, qui ed oltre, sono state rintracciate dal genealogista catanese Fabio Cardile, che ringrazio. Il documenti si trovano presso: Agenzia delle Entrate, Direzione Provinciale di Messina, Servizio di Pubblicità Immobiliare di Messina. Nota, Registro particolare 18305 del 1930. Trascrizione, Registro particolare 11546 del 1931.
- ↑ Aldo Aniante, Ultime notti di Taormina, Treves, Milano 1930.
- ↑ La fonte è il medesimo documento già citato in data 14 dicembre 1930.
- ↑ Co-denunciante: Francesco Del Popolo, 33 anni, "murifabbro" ("muratore"); testimoni: Giuseppe Ponturo, 41 anni, impiegato; Antonino Cicala, 21 anni, impiegato. La causa del decesso non è specificata nell'atto. L'atto è citato anche in: Michele Falzone Barbarò, Marina Miraglia ed Italo Mussa (a cura di), Le fotografie di von Gloeden, Longanesi, Milano 1980, p. 26. Copia dell'atto mi è stata invata anche da Alfio Barca.
- ↑ Cfr. Ciccio Cipolla, Toponomastica tauromenitana, Archeoclub d'Italia - Underground Srl, Catania 1988, p. 244.
- ↑ Aniante non è mai stato a Taormina. Sono note le sue rapide visite alla città di Timoleone, ma tanto rapide da non fargli comprendere niente, né degli uomini, né del panorama. Queste visite gli hanno permesso soltanto di tracciare nel pingue albo del tedesco barone Von Gloeden le seguenti fatidiche parole : Qual'è (sic) il più grande scrittore d'Italia? Anton Aniante. Né più né meno. La frase non è molto esatta, in verità, ma sembra precauzionale, almeno in vista della pubblicazione di questo nuovo romanzo. Enrico Cardile, Due città sconquassate, "Il regime fascista", 18.02.1931, p. 3. Il testo mi è stato cortesemente segnalato e inviato dal discendente Enrico Cardile.
- ↑ FOURTH DAY: A day in Taormina: bathing, the Greek Theatre, von Gloeden, <Castel>Mola, lava fields, “Italy-America society Bulletin”, 1931, p. 53.
- ↑ Carl Marilaun, Der Mann, der Anatole France einen Faun lieferte, "Neues Wiener Journal", 24.4.1931, pp. 7-8. Online su: https://alex.onb.ac.at/cgi-content/anno?aid=nwj&datum=19310424&seite=7&zoom=33 .
- ↑ Giacomo Etna (pseud. di Vincenzo Musco, 1895-1963), Ultime notti di Taormina, "L'Italie nouvelle", 19 maggio 1931, p. 3.
- ↑ La fonte è sempre il documento già citato in data 14 dicembre 1930.
- ↑ La fonte è ancora il documento già citato in data 14 dicembre 1930.
- ↑ Michele Falzone Barbarò, Marina Miraglia ed Italo Mussa (a cura di), Le fotografie di von Gloeden, Longanesi, Milano 1980, p. 26. La lettera, in italiano, è oggi conservata nell'archivio della Fondazione Alinari di Firenze.
- ↑ "Licenza che, come risulta al n. 1312 del "Registro generale degli esercenti autorizzati alla vendita" del comune di Taormina, gli venne rinnovata nel 1934 e successivamente nel marzo 1937, quando trasferì il suo negozio in piazza S. Antonio". Così Michele Falzone Barbarò, Marina Miraglia ed Italo Mussa (a cura di), Le fotografie di von Gloeden, Longanesi, Milano 1980, p. 26. La fonte della notizia della società con i Malambrì è il nipote Pancrazio Buciunì. Lo conferma anche Nino Malambrì, intervistato in: Luciano Mirone, L'antiquario di Greta Garbo. Taormina, l'ultima "dolce vita" siciliana, Bonanno, Acireale-Roma 2008, p. 33: "Quando morì von Gloeden, il suo cameriere Pancrazio Buciunì aprì un negozio assieme a mio padre: assieme vendevano opere del maestro".
- ↑ Erich Wulffen (1862-1936), Die Erotik in der Photographie, Verlag für Kulturforschung, Wien 1931, pp. 33-34 e 149-150. Online sul sito "La Gaya Scienza".
- ↑ K. H. Ruppel, Sizilische Reise. Modekurort und Strafkolonie, "Kölnische Zeitung", 6 März 1932, N. 130, p. 2. Segnalatomi da Ulrich Pohlmann. Traduzione di Google translator.
- ↑ Citazione dal memoriale fatto stilare da Buciunì nel 1939, online qui. Cfr. Michele Falzone Barbarò, Marina Miraglia ed Italo Mussa (a cura di), Le fotografie di von Gloeden, Longanesi, Milano 1980, p. 26. Secondo Ulrich Pohlmann, Wilhelm von Gloeden. Sehnsucht nach Arkadien, Nishen, Berlin 1987, p. 58, il sequestro ebbe luogo il giorno 29.
- ↑ Giacomo Etna, Rosa Corvaia, Studio editoriale moderno, Catania 1933. Un trafiletto di giornale che ne annuncia la prossima uscita il 12 aprile (Anonimo, All'insegna delle Belle Lettere, "Gazzetta del popolo", 12 aprile 1933, p. 3), permette di datarne la pubblicazione a quel mese o quello successivo.
- ↑ Michele Falzone Barbarò, Marina Miraglia ed Italo Mussa (a cura di), Le fotografie di von Gloeden, Longanesi, Milano 1980, p. 26.
- ↑ Devo questa e le successive informazione su Stempel alla cortesia di Pancrazio Faraci, che le ha raccolte da giovane dalla famiglia Strazzeri, che ospitò Stempel negli ultimi anni di vita.
- ↑ Michele Falzone Barbarò, Marina Miraglia ed Italo Mussa (a cura di), Le fotografie di von Gloeden, Longanesi, Milano 1980, p. 26.
- ↑ La lettera, inedita, è conservata presso l'archivio Alinari di Firenze.
- ↑ Le informazioni da Alfio Barca, che le ha raccolte dai discendenti dei congiunti di d'Allura. L'edificio esiste ancora, ma è proprietà privata.
- ↑ Fonte: documento anagrafico del Comune di Castelmola. Ringrazio Carmelita Maricchiolo per l'aiuto prestato.
- ↑ La fonte è sempre Pancrazio Faraci.
- ↑ Michele Falzone Barbarò, Marina Miraglia ed Italo Mussa (a cura di), Le fotografie di von Gloeden, Longanesi, Milano 1980, p. 26.
- ↑ La lettera, inedita, è conservata presso l'archivio Alinari di Firenze.
- ↑ "L'Illustrazione Italiana", 10 settembre 1939.
- ↑ La lettera, inedita, è conservata presso l'archivio Alinari di Firenze.
- ↑ Il testo della memoria in: Diego Mormorio, Processo a von Gloeden, "Gente di fotografia", n. 3, inverno 1994, pp. 8-11, e: Marina Miraglia e Italo Mussa (curr.), Le fotografie di von Gloeden, Longanesi, Milano 1996, pp. 48-49. Online sul sito "La Gaya Scienza". Il testo è verosimilmente opera dell'avvocato Di Martino, di Messina, a cui s'era affidato Buciunì.
- ↑ Il testo della perizia in: Diego Mormorio, Processo a von Gloeden, "Gente di fotografia", n. 3, inverno 1994, pp. 8-11, e: Marina Miraglia e Italo Mussa (curr.), Le fotografie di von Gloeden, Longanesi, Milano 1996, pp. 50-53. Online sul sito "La Gaya Scienza".
- ↑ Michele Falzone Barbarò, Marina Miraglia e Italo Mussa (curr.), Le fotografie di von Gloeden, Longanesi, Milano 1996, pp. 29-30.
- ↑ Il testo della sentenza è pubblicato da: Diego Mormorio, Processo a von Gloeden, "Gente di fotografia", n. 3, inverno 1994, pp. 8-11, e: Marina Miraglia e Italo Mussa (curr.), Le fotografie di von Gloeden, Longanesi, Milano 1996, pp. 53-54. Anche online su: "La Gaya Scienza".
- ↑ Fonte: Dario Mastellone, discendente di Buciunì.
- ↑ Franz Schoenberner, Confessions of a European intellectual, MacMillan, New York 1946, p. 227. Testo e traduzione sul sito "La Gaya Scienza".
- ↑ Mario Bolognari, I ragazzi di von Gloeden, Città del Sole, Reggio Calabria 2012, p. 212. Tuttavia Peyrefitte, che nel 1948 poteva ancora vedere gli edifici, scrisse che l'incendio appiccato dalle bombe al San Domenico, che danneggiò un chiostro e ne distrusse la chiesa, lambì appena la casa del barone von Gloeden. (Roger Peyrefitte, Eccentrici amori, Longanesi, Milano 1967, p. 182).
- ↑ La data si ricava dalla sua tomba al cimitero di Taormina, a fianco di quella di Gloeden.
- ↑ La fonte è sempre Pancrazio Faraci, che ha aggiunto che, per gratitudine, Stempel fece inviare a lei dagli Strazzeri, dopo la sua morte, i pochi oggetti di valore rimastigli.
- ↑ La data si ricava dalla sua tomba a Taormina, segnalatami dal suo discendente Ezio Famà, che ringrazio.
- ↑ La data appare sulla sua lapide al cimitero di Taormina.
- ↑ La data si ricava dalla sua tomba a Taormina, rintracciata da Alfio Barca.
- ↑ Jean Cocteau, Lettere a Jean Marais, Archinto, Milano 1988, p. 441.
- ↑ "“Son "panorama" lui reste et quelques cartes postales de jeunes gens couronnés de roses qui sont les grands parents de la jeunesse actuelle, jeunesse qui en a honte”". Jean Cocteau, Lettere a Jean Marais, Archinto, Milano 1988, p. 239.
- ↑ Fonte: la sua lapide al cimitero di Taormina.
- ↑ Le due lettere, inedite, sono conservate allo "Schwulenarchiv Schweiz" di Zurigo.
- ↑ Orio Vergani, Taormina, l'antica bellezza senza un moderno cantore, "L'illustrazione italiana", febbraio 1952.
- ↑ Harold Acton, Memories of an aesthete - 1939-1959, Viking Press, New York 1971, p. 317. https://archive.org/details/memoirsofaesthet00acto/page/316/mode/2up?q=baron
- ↑ "M. Roger-ViolÌet (...) put acquerir au cours d'un voyage à Taorrnina en 1953, de Moro, ancien camérier du Baron, ce qui aurait pu echapper aux confiscations de la police fasciste. M. Roger-Viollet a pu à cette occasione recueillir des rènseignements, qu'il nous a obligemment communiqués". Jean-Claude Lemagny (cur.), Taormina debut de siècle. Photographies du Baron de Gloeden, Editions du Chêne, Paris 1977, p. 4.
- ↑ “In Taormina Kinsey found the atmosphere "very Greek," and noted that it was discovered years ago by other Europeans as an ideal spot for obtaining homosexual relations. This discovery was made as early as the 1860s and 1870s by German artists and nobility. One of them, Wilhelm von Gloeden, did a prodigious amount of nude photography there, mostly males, during the eighties and nineties; some of this work was already in the Institute archives, but Kinsey shipped home another quantity while he was there. It took him less than twenty-four hours to locate the entire collection, through a street vendor. Originally there had been about 10,000 negatives, but the Fascists, in the early 1940s decided the pictures were giving Italy a bad reputation and destroyed 7,000 of them. There was, however, a complete set of prints remaining. The man who presently owned the collection, Kinsey found, had been the baron's darkroom man; he was now in his seventies”. Da: Wandell Pomeroy, Dr Kinsey & the Institute for sex research, Harper & Row, NY 1972, pp. 427. Che aggiunge che, secondo Kinsey, “Unlike the exuberant Neapolitans, the inhabitants of Sicily seemed a stately, rather reserved group to Kinsey. Sexual approaches appeared almost courtly, and there was a polite reserve about refusals”. (Ibidem, p. 428).
- ↑ “Man who now owns this collection is in his middle 70's and offered to sell negatives to us. He appears in our photographic collection. He was a darkroom man for the photographer. Nobody in town worries about the ancient reputation for homosexuality. (...) The town is filled with older men who are the boys who were photographed by the Baron. They will tell of their contact with the Baron". Questi dettagli, assenti nel riassunto proposto da Pomeroy, appaiono nel dattiloscritto originario datato 17/12/1955, oggi conservato all'Istituto Kinsey all'Università dell'Indiana (Box 1, Series I B, folder 1-Sicily). Devo questi dati alla cortesia di Alexander Shaheen.
- ↑ Francesco Rosso (1910-2001), I giovani leoni di Taormina, "La Stampa", 1 luglio 1959, n. 155, p. 3.
- ↑ La data esatta mi è stata comunicata da Alfio Barca. Sulla tomba (indicatami da Ezio Famà, che ringrazio) appare infatti solo l'anno.
- ↑ La data si ricava dalla sua tomba a Taormina.
- ↑ La data si ricava dalla sua tomba a Taormina.
- ↑ La data si ricava dalla sua tomba a Taormina, segnalatami da Alfio Barca. Su Raja si veda Mario Bolognari, I ragazzi di von Gloeden, Città del Sole, Reggio Calabria 2012, p. 137.
- ↑ Cfr. Monica Maffioli, "L'archivio von Gloeden conservato nelle raccolte museali Fratelli Alinari", in: Italo Zannier (cur.), Wilhelm von Gloeden. Fotografie, Alinari-24 ore, Firenze 2008, pp. 173-177.
- ↑ È online qui: https://vk.com/wall-136471876_10873?z=video-136471876_456240028%2Fpl_post_-136471876_10873
- ↑ Cfr. Monica Maffioli, "L'archivio von Gloeden conservato nelle raccolte museali Fratelli Alinari", in: Italo Zannier (cur.), Wilhelm von Gloeden. Fotografie, Alinari-24 ore, Firenze 2008, pp. 173-177.
- ↑ Si veda la pagina web https://www.regione.toscana.it/-/faf-toscana
- ↑ Il materiale, inizialmente destinato a un erigendo "Museo di Taormina", è attualmente presso la Biblioteca comunale.