Giovanni Marziani
Voce scritta da Giovanni Dall'Orto, liberamente modificabile.
Giovanni Marziani (1872-dopo il 1914) è stato un fotografo italiano della "scuola di Taormina", amico e vicino di casa di Wilhelm von Gloeden. Secondo un'opera del 1905:
« La Sicilia vanta fotografi dello stesso rango dei grandi fotografi romani e fiorentini in Crupi di Taormina e Incorpora di Palermo, mentre molti soggetti insoliti e scelti con gusto sono stati fotografati dal signor G. Marziani, figlio del proprietario dell'Hotel Victoria di Taormina, il più popolare tra tutti gli alberghi economici dell'isola[1]. » |
Notizie anagrafiche[modifica]
Alla totale assenza di studi e di scritti su Marziani (di cui non è neppure noto un ritratto che ce ne tramandi le fattezze) ha rimediato in parte lo storico taorminese Alfio Barca, che è riuscito a ricostruire come segue i dati anagrafici e la composizione della sua famiglia.
Giovanni nacque a Taormina il 25 marzo 1872, da Don Rosario Marziani (Taormina, 29 novembre 1842 - 9 luglio 1911, locandiere, proprietario dell'Hotel Victoria) e sua moglie, Donna Concetta Lombardo (Palermo, 3 giugno 1846 - Taormina, 21 gennaio 1929).
Sposò a Worms, in Germania, il 25 novembre 1899, Carolina (detta "Lilj") Carlotta Elisabetta Eleonora Raiser (Worms, 19 agosto 1865 - Taormina, 20 marzo 1905), di sei anni più grande di lui, con cui ebbe tre figli, di cui due morti in tenerissima età.
Lilj Raiser morì il 20 marzo 1905, verosimilmente per le conseguenze del parto, otto giorni dopo la nascita della figlia Lilj (Lily all'anagrafe) Ella Concetta, che a sua volta morì undici giorni dopo[2].
Attualmente non si conosce la data della sua morte, anche perché, a differenza di quanto accaduto con la moglie, non risulta sepolto a Taormina.
Rosario Marziani e l'Hotel Victoria[modifica]
Il padre Rosario Marziani discendeva da una famiglia illustre, ma impoverita. L'esistenza d'una sua cartolina scritta in un inglese privo d'errori dimostra che aveva avuto una buona educazione[3]. Rosario aveva ritrovato il successo economico approfittando del nascente turismo a Taormina, aprendo nel 1885[4] un albergo caratterizzato da prezzi bassi e ottima cucina casalinga, l'Hotel Victoria (tuttora esistente), sulla via principale di Taormina. Una vecchia pubblicità, tuttora esposta nell'Hotel[5], vantava il fatto che vi si parlava italiano, inglese, francese e tedesco.
Nonostante Douglas Sladen abbia parlato di "povertà" raccontando la carriera di Rosario, il concetto andrà inteso in senso relativo (ossia, non poteva vivere di rendita, come i "benestanti" dell'epoca). Anche la sua definizione di "contadino", andrà intesa in senso lato, ossia "proprietario di fondi agricoli amministrati direttamente"[6], vista l'inspiegabile disponibilità d'immobili e terreni per sviluppare l'albergo. Queste considerazioni permettono d'ipotizzare che anche Giovanni possa aver ricevuto una buona educazione.
Douglas Sladen e Norma Lorrimer, nel loro libro Queer things about Sicily, del 1905, ci hanno lasciato la più lunga descrizione di questa famiglia riemersa finora[7]:
« Ci sono pochi posti in cui si possono comprendere gli umori degli alberghi siciliani meglio che nell'Hotel Victoria di Taormina, l'edificio dall'aspetto moresco che svetta sulla città quando si guarda l'Etna dal Teatro greco. Questa locanda affollata e popolare ha una clientela fissa di stranieri che tornano anno dopo anno, ma il racconto del modo in cui fu costruita e gestita sembra una favola. I Marziani sono una delle grandi vecchie famiglie di Taormina. La cappella più grande di S. Domenico è loro e, come ricorda la lapide sopra il portone principale della cattedrale, tre secoli fa quell'edificio fu restaurato principalmente sotto i loro auspici. Ma Rosario Marziani, quando fondò l'Hotel Victoria, era sprofondato fino alla condizione di contadino. Il suo unico mestiere consisteva nella conoscenza della cucina, una ruvida onestà, e un'indole che lo rendeva simpatico a tutti. Iniziò nel modo più semplice, con una sala da pranzo, alcune camere da letto e un salotto barbarico, con comodi salotti e stuoie in pelle di capra.
Fin dall'inizio offrì vino buono e cibo sano e ben cucinato a prezzi popolari. La sua fama si diffuse all'estero. Ben presto si accorse del fatto che il suo alloggio era insufficiente, e chiamò il falegname e il muratore per aggiungere nuove stanze man mano che ne sorgeva la necessità. Questo fu il modo in cui crebbe questo palazzo moresco. Fortunatamente, suo figlio[8] era un uomo di buon gusto, con una conoscenza delle atmosfere orientali. |
Nel 1901 il giardino dell'albergo venne descritto in termini estasiati in questo modo:
« Tutta l'Italia, da Genova alla Sicilia, ama i giardini pensili. (...) Non conosco esempi migliori dei vari pezzi di giardino pensile sparsi nel nostro albergo preferito a Taormina, il Victoria. È un posto semplice amato da generazioni di artisti, dove paghi sei o anche cinque franchi al giorno per un lungo soggiorno, con incluso tutto il cibo che vuoi mangiare e tutto il vino che vuoi bere . La tavola è straordinariamente generosa; ma i punti forti dell'hotel sono il suo giardino e la sua vista. Il suo padrone, Rosario Marziani, Don Zaro, come lo chiamano i nativi (in Sicilia ti chiamano ancora con il tuo nome di battesimo con un "Don" prima) deve avere un'anima artistica, perché ha fatto del suo giardino un sogno di bellezza. Non lo indovineresti mai dall'esterno; vedi solo una normale casa siciliana sulla strada principale, con un vaso smaltato di verde traboccante di garofani cremisi impalati su ogni angolo dei suoi balconi. Si entra in un basso buio, si sale una scala di marmo rosso e si scopre che la casa è molto più grande di quanto si pensasse, che si arrampica, in effetti, sul fianco della montagna. |
"Don Giovanni" Marziani[modifica]
Un "primo piano" su "Don Giovanni" Marziani nel suo rapporto con la famiglia e l'albergo appare nel 1901 nel libro In Sicily, sempre di Douglas Sladen:
« Non credo che sia possibile far cogliere a un inglese, che non ha familiarità con la Sicilia, tutto il fascino e la stranezza d'una vera locanda siciliana quale è l'Hotel Victoria, dove il padrone di casa e sua moglie si occupano dell'accoglienza e della cucina, e il figlio maggiore, e sua moglie[12] si occupano di quasi tutto il servizio. DON GIOVANNI |
Aggiungendo, poco oltre:
« LA SALA DA PRANZO DELL'HOTEL VICTORIA. (...) |
Lilj Raiser[modifica]
La moglie di Giovanni, "Lilj" Raiser sembra essere stata un'interessante esponente di quel gruppo di donne colte e indipendenti, che a cavallo fra Ottocento e Novecento scelsero di vivere a Taormina, spesso mescolandosi con i "locali". Di lei sappiamo con certezza che scrisse e pubblicò una guida turistica di Taormina: Führer durch Taormina von Marziani Raiser (Roth, Geissen 1903).
Si dilettava anche di pittura (hobby che, a giudicare dalla notizia appena esaminata sui dipinti murali nella sala da pranzo dell'Hotel Victoria, condivideva col marito), come dimostra una cartolina edita da Marziani che riproduce un suo acquerello del Teatro Greco, firmato e datato "1901 L. Marziani Raiser")[15].
Testimonianze di contemporanei su Giovanni Marziani[modifica]
Nel 1901 Marziani è nominato da Douglas Sladen nel suo: In Sicily, 1896-1898-1900:
« Giovanni Marziani, figlio del proprietario dell'Hotel Victoria, è un fotografo piuttosto bravo, ma il Signor Crupi è fenomenale, soprattutto nelle sue stampe al platino[16]. » |
Sempre Douglas Sladen nel libro: Sicily, the new winter resort, pubblicato a New York nel 1908, così descrive l'attività di Giovanni Marziani:
« Figlio del padrone dell'Hotel Victoria, dove ha un negozio, nonché di Villa Helene. Ha una grande assortimento di fotografie, molte delle quali rare, e svolge un'attività molto importante nella fornitura e sviluppo di Kodak. Ha il grande vantaggio di parlare fluentemente inglese e tedesco ed è l'uomo più disponibile di Taormina. Gli sconosciuti che vogliono informazioni vanno sempre nel suo ufficio sotto l'Hotel Victoria, che è proprio in mezzo al Corso[17]. » |
Sull'amicizia di Giovanni Marziani con Wilhelm von Gloeden abbiamo la lettera (tuttora inedita) scritta il 26 agosto 1905 dalla sorellastra Sophie Raabe e da Gloeden stesso allo zoologo Franz Stuhlmann (1863-1928), nella quale i mittenti comunicarono d'essere di nuovo "in buoni rapporti d'amicizia" con Giovanni Marziani, il quale aveva appena avuto la sfortuna di perdere la moglie (il 20 marzo precedente)[18].
Il 16 maggio 1907 un giornale di Lipsia fece sapere che a Taormina "Don Giovanni Marziani" aveva organizzato, nella sua "Villa Elena", un concerto in onore del direttore d'orchestra Edgar Kramer-Bangert. Fra gli invitati venne espressamente segnalato "il celebre pittore Wilhelm von Gloeden" [19].
Sempre nello stesso anno, una guida elencava così i fotografi e gli artisti presenti a Taormina: "Fotografie e articoli fotografici. W. v. Gloeden, rimpetto la chiesa S. Domenico; Crupi, Via Teatro Greco; Giov. Marziani, via Umberto I"[20].
Una differente guida conferma, elencando: "Fotografi. Crupi Giovanni, Marziani Giovanni, b.ne Gloeden Guglielmo, Cacopardo Giuseppe"[21].
L'ultima notizia che abbiamo su Giovanni Marziani risale al 1914, quando l'"Annuario di Sicilia" de "La Trinacria" per il 1913-1914 lo cita fra i "Professionisti" di Taormina come uno dei quattro fotografi in attività: "FOTOGRAFI – Marziani Giovanni – b.ne Gloeden Guglielmo – Atelier D'Agata Via Umberto 209 – Galifi Crupi[22]".
Attività[modifica]
L'aspetto più curioso dell'attività di Marziani è che si svolgeva non in un negozio, ma in una stanza dell'albergo, come indicava anche l'indirizzo sulle sue foto.
A differenza di Gloeden, Marziani ebbe un'attività commerciale di fotografo vera e propria, eseguendo ritratti e riprese su commissione, come ritratti di gruppo e foto per "cartes de visite":
Si aggiunga infine che, secondo Giuseppe Vanzella, "Giovanni Marziani e Biagio Lìcari, furono quasi esclusivamente operativi come fiduciari dello studio Alinari di Firenze"[23].
Amicizia con Gloeden[modifica]
Non è noto da chi abbia appreso a fotografare Marziani, tuttavia egli fu sicuramente aiutato dai suoi colleghi più anziani (Bruno, Crupi e von Gloeden), visto che a soli 18 anni alcune sue foto furono pubblicate su una rivista inglese[24], nel momento in cui Gloeden era il beniamino degli appassionati di fotografia di Londra.
Un'altra esposizione di suoi ritratti, sempre a Londra, è segnalata nel 1897, accanto alle foto di Gloeden[25].
La vicinanza amicale tra Marziani e Gloeden è testimoniata pure dall'album-catalogo di Gloeden, oggi vuoto, conservato presso la fondazione Alinari di Firenze, che nelle didascalie menziona cinque volte il suo cognome:
Il mascherone che appare nella foto M 6 riappare anche in altre due immagini, che quindi furono scattate nello stesso giardino:
A queste annotazioni se ne aggiunge un'altra, relativa a un'immagine non ancora rintracciata, il ritratto d'un servitore di Marziani di nome Cateno: "129 Cateno profilo servo Marz.<iani> fiore di mandorli".
Si aggiunga che la vicinanza fra la casa di Gloeden e la "Villa Hélène" (o "Villa Elena") dei Marziani facilitava sicuramente i loro rapporti. Ponendosi con il viso verso la casa di Gloeden, quella di Marziani era la seconda a destra, ossia quella, tuttora esistente, a destra dell'edificio dell'ex "Le Palmare".
Il "giardino" nominato nelle didascalie di Gloeden sembra del resto essere stato abbastanza celebre al tempo, tanto che nel 1908 Douglas Sladen raccomandò ai turisti a Taormina: "Non si dimentichi di visitare il grazioso giardinetto con gli archi gotici del Sig. Marziani, il fotografo, vicino a S. Domenico"[26], un consiglio reiterato poco oltre: "La Villa Hélène, di proprietà del fotografo Marziani, ha uno squisito giardino subtropicale con alcuni antichi archi gotici"[27].
Gloeden utilizzò infine, per una serie di quattro scatti, la terrazza di "Villa Hélène", come attesta una didascalia sul retro d'un esemplare della foto M 0399. La scritta parla genericamente di "Terrazza Marziani", ma dalla posizione del campanile di San Domenico si deduce che fu scattata da Villa Hélène:
Per il momento non è nota l'identità della modella ritratta sulla terrazza, forse appartenente alla servitù (se non addirittura alla famiglia) di Giovanni Marziani.
Da un catalogo all'altro[modifica]
Esattamente come nel caso di Bruno e Crupi, anche in quello di Marziani si hanno casi d'immagini che passano da un catalogo all'altro. Anche se per le opere a stampa (libri e cartoline) potrebbe trattarsi di semplici errori d'attribuzione, resta comunque il sospetto che l'intera "scuola di Taormina" agisse come una sorta di "circolo della fotografia" cittadino, i cui quattro soci si scambiavano le immagini.
Nel caso del rapporto fra Gloeden e Marziani, la differenza d'età rende chiaro in che direzione andassero i "prestiti", tuttavia le menzioni di Marziani nell'album di Gloeden e l'aiuto prestato nel pubblicare su una rivista inglese, fanno capire che quest'ultimo stimava l'opera del collega più giovane. In ogni caso, questo aspetto resta interamente da studiare.
Stile[modifica]
Nonostante il nome di Gloeden sia oggi il più prestigioso fra quelli della "scuola di Taormina", e nonostante Marziani abbia prodotto immagini che chiaramente emulano lo stile e le suggestioni di Gloeden, come questa:
la sua produzione ha fondamentalmente scelto come modelli di stile sia il "verismo" di Giuseppe Bruno (particolarmente visibile nei suoi ritratti di contadini, che esibiscono la povertà stracciona che aveva dilettato Bruno), sia soprattutto il nitido approccio "documentaristico" di Giovanni Crupi. Le sue scelte di soggetti rivelano infatti disinteresse per l'idealizzazione arcadica di Gloeden, a vantaggio d'una documentazione concreta, "sul campo", della realtà di Taormina, non priva della volontà di favorire, laddove possibile, la vocazione turistica dell'impresa di famiglia. Almeno una foto, che riporta una banda con una didascalia creata con la stampantina usata da Crupi per le proprie foto, rivela del resto l'aiuto materiale del più anziano "collega".
Ciò spiega l'approccio dignitoso, "posato", per i suoi "tipi siciliani" in costume, lontani dalla spietata crudeltà delle rappresentazioni di Bruno, e più vicina a quella "da cartolina" di Crupi.
In tale prospettiva si comprende anche il suo totale disinteresse per il nudo, di cui non è stato trovato fino ad oggi neppure un esempio.
Non fu quindi per caso se i suoi "tipi siciliani" e le sue foto di monumenti taorminesi trovarono sbocco nella nascente produzione di cartoline turistiche illustrate (in parte edite da lui stesso), che non sempre si curarono di nominare l'autore[28].
Ovviamente questa scelta, anche se fu saggia da un punto di vista economico, ha finito per relegare oggi Marziani fra i "vedutisti" da cartolina, rendendolo giusto una curiosa nota a margine nell'arte di Gloeden, tanto che non esiste alcuno studio su di lui e sulla sua produzione.
Galleria d'immagini[modifica]
Bibliografia[modifica]
- Anonimo, Senza titolo, "The Illustrated London News", XCVII 1890, n. 2677, p. 166.
- Anonimo, Louth and district exhibition, "Photography", April 1st 1897, pp. 203-205, a p. 204.
- Douglas Sladen, The Sicilian original of my roof-garden. With four illustrations from photos specially taken by Giovanni Marziani of Taormina for this article, "The Girl's Own Paper", XXII 1901, pp. 515-521.
- Douglas Sladen, In Sicily, 1896-1898-1900, Dutton, London 1901, vol. 1, pp. 11, 22, 40, 41, 54, 64-65, 112. Con illustrazioni di Giovanni Marziani.
- (Lilj Raiser), Führer durch Taormina von Marziani Raiser, Roth, Geissen 1903.
- Sophie Raabe e Wilhelm von Gloeden, Lettera del 26 agosto 1905, conservata presso la "Staats- und Universitätsbibliothek" di Amburgo.
- Douglas Sladen & Norma Lorrimer, Queer things about Sicily, Treherne, London 1905, pp. p. XV e 121-122.
- Anonimo, Stadt und Land, "Lippische Tageszeitung", XII 1907, n. 115, 18 maggio 1907, p. 2.
- Associazione siciliana pel bene economico, Il Cicerone per la Sicilia, A. Reber, Palermo 1907, p. XIX.
- F. Pravatà (cur), La Trinacria. Annuario di Sicilia, Pravatà, Palermo 1907, p. 675.
- Enrico Mauceri, Taormina, Istituto d'arti grafiche, Bergamo 1907. (Con illustrazioni di Giovanni Marziani).
- Douglas Sladen, Sicily, the new winter resort, Dutton, New York 1908, p. 553, 555, 559 e passim.
- La Trinacria, Annuario di Sicilia - 1914-15, Pravatà, Palermo 1914, p. 787.
- Giuseppe Vanzella e Vincenzo Mirisola, Sicilia mitica Arcadia. Von Gloeden e la "Scuola" di Taormina, Edizioni gente di fotografia, Palermo 2004, pp. 13 e 37.
Collegamenti esterni[modifica]
- Catalogo delle foto di Giovanni Marziani, WikiCommons.
- Sito dell'Hotel Victoria.
- "Giovanni Marziani" su "Europeana".
- "Giovanni Marziani" presso la Fondazione Alinari di Firenze.
Voci correlate[modifica]
Note[modifica]
- ↑ Douglas Sladen e Norma Lorrimer, Queer things about Sicily, Treherne, London 1905, Preface, p. XV.
- ↑ Per cortese comunicazione personale. Barca ha trovato anche i nomi dei tre figli: Rosario Luigi Marziani (22 dicembre 1900- ? ); Cristiano Enrico Marziani (16 agosto 1903-19 luglio 1904) e Lily Ella Concetta Marziani (12 marzo-31 marzo 1905). Questi dati sono stati in parte pubblicati su Facebook: https://www.facebook.com/groups/storiadellafotografia/posts/10161271136062700/ .
- ↑ La cartolina è stata pubblicata da Alfio Barca su Facebook.
- ↑ La data viene dal sito dell'albergo.
- ↑ https://www.albergovictoria.it/wp-content/uploads/2020/11/DSC_0853-scaled.jpg
- ↑ Il dettaglio potrebbe spiegare anche perché il vino fosse compreso nel prezzo del soggiorno.
- ↑ Douglas Sladen & Norma Lorrimer, Queer things about Sicily, Treherne, London 1905.
- ↑ Si tratta del secondogenito Pancrazio (1873-1952), dato che nessuno dei figli del primogenito Giovanni poteva avere raggiunto i dieci anni entro il 1905, data di pubblicazione di questo scritto.
- ↑ Intende dire che il bambino parlava solo il dialetto taorminese.
- ↑ Douglas Sladen e Norma Lorrimer, Queer things about Sicily, Treherne, London 1905, pp. 121-122.
- ↑ Douglas Sladen, The Sicilian original of my roof-garden. With four illustrations from photos specially taken by Giovanni Marziani of Taormina for this article, "The girl's own paper", XXII 1901, pp. 515-521.
- ↑ Si tratta del già citato Pancrazio Marziani (1873-1952) e di sua moglie Clelia Santonoceto (1873- ? ). Nonostante Sladen lo definisca "il primogenito", Pancrazio era secondogenito.
- ↑ Douglas Sladen, In Sicily, 1896-1898-1900, Dutton, London 1901, vol. 1, p. 64.
- ↑ Douglas Sladen, In Sicily, 1896-1898-1900, Dutton, London 1901, vol. 1, p. 65.
- ↑ La nomina Douglas Sladen, Sicily, the new winter resort, Dutton, New York 1908, p. 553: Esiste una guida in tedesco, in caratteri gotici ma molto ben illustrata dal Sig. Giovanni Marziani, il fotografo, e dalla sua affascinante moglie tedesca.
- ↑ Douglas Sladen, In Sicily, 1896-1898-1900, Dutton, London 1901, vol. 1, p. 22. Cfr. anche alle pp. 11, 40, 41, 54, 112. Poiché questo autore confonde in altri punti le foto di Crupi con quelle di Gloeden, sta probabilmente parlando del secondo: cfr. sempre a p. 22: "Signor Crupi, a Taormina. Ha scattato centinaia di foto deliziose di chicche artistiche: terrazze, fontane, pozzi e quant'altro, con ragazzi nudi e incoronati di alloro che oziavano appoggiati ad essi per dare un effetto di Grecia antica. Essere pagati per farsi fotografare con una corona d'alloro in virtù del suo bell'aspetto è la forma di lavoro ideale per un taorminese."
- ↑ Douglas Sladen, Sicily, the new winter resort, Dutton, New York 1908, p. 559.
- ↑ "Mit Giovanni Marziani sind wir wieder in guter Freundschaft, er hat das Unglück gehabt, seine Frau zu verlieren" La lettera è conservata presso la "Staats- und Universitätsbibliothek" di Amburgo.
- ↑ Anonimo, Stadt und Land, "Lippische Tageszeitung", XII 1907, n. 115, 18 maggio 1907, p. 2. Segnalatami da Ulrich Pohlmann.
- ↑ Associazione siciliana pel bene economico, Il Cicerone per la Sicilia, A. Reber, Palermo 1907, p. XIX
- ↑ F. Pravatà (cur), La Trinacria. Annuario di Sicilia, Pravatà, Palermo 1907, p. 675
- ↑ La Trinacria - Annuario di Sicilia - 1914-15, Pravatà, Palermo 1914, p. 787.
- ↑ Giuseppe Vanzella, "Il fuoco di Taormina", in: Giuseppe Vanzella e Vincenzo Mirisola, Sicilia mitica Arcadia. Von Gloeden e la "Scuola" di Taormina, Edizioni gente di fotografia, Palermo 2004, pp. 16-40, a p. 37, che dà come fonte un'informazione orale di Gaetano Saglimbeni. Nella stessa opera, una breve menzione di "Giovannino" Marziani dice solo che fu fotografo e fu amico degli altri fotografi locali: Vincenzo Mirisola, "La "Scuola" di Taormina", in: Giuseppe Vanzella e Vincenzo Mirisola, Sicilia mitica Arcadia, Op. cit., pp. 8-13, a p. 13.
- ↑ Anonimo, Senza titolo, "The Illustrated London News", XCVII 1890, n. 2677, p. 166: The Views of Taormina, in Sicily, sent to us by Mr. E. M. Lynch, and published in our last Number, were taken by a very clever local photographer, Signor Giovanni Marziani.
- ↑ "Count W. Von Gloeden, of Sicily, sends a fine collection of views and figure studies. Mr. G. Marziani, of Sicily, contributes a series of studies of heads, his "Sicilian type" being a very striking picture". Anonimo, Louth and district exhibition, "Photography", April 1st 1897, pp. 203-205, a p. 204.
- ↑ Douglas Sladen, Sicily, the new winter resort, Dutton, New York 1908, p. 553.
- ↑ Ivi, p. 555.
- ↑ Per il momento non è chiaro se si sia trattato d'un fenomeno di "pirateria" editoriale, che approfittava dell'ancora incerto status della proprietà intellettuale nella fotografia, o se si sia trattato di semplici cessioni d'immagini agli editori. Questo aspetto della storia del turismo a Taormina attende ancora chi lo studi. Su ciò cfr. anche quanto scritto a pro di Gloeden in: Anonimo, Un'enormità in materia di protezione legale delle opere fotografiche, in "Il progresso fotografico", marzo 1914, p. 96.