Storia della medicalizzazione dell'omosessualità

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Questa voce tenta di riassumere la cronologia della medicalizzazione dell'omosessualità.

Crimine contro natura

Illuminismo e depenalizzazione dell'omosessualità

In Europa la depenalizzazione dell'omosessualità ebbe luogo con la Rivoluzione Francese. L'assemblea costituente abrogò le leggi che punivano i crimini contro natura nel 1791 quando furono abolite le corti ecclesiastiche, nel solco dello spirito illuministico che voleva proteggere la sfera privata dall'ingerenza statale. La legge del 19-22 luglio 1791 e il Codice Napoleonico del 1810 criminalizzarono la corruzione di minore di entrambi i sessi e le offese contro la pubblica decenza inclusi i rapporti sessuali in luoghi pubblici come i parchi e i bagni pubblici. Il Codice napoleonico non criminalizzò mai l'omosessualità in sé, anche grazie all'influenza di Jean-Jacques-Régis de Cambacérès, Secondo Console, che era omosessuale. Gli uomini che venivano arrestati con il sospetto di aver commesso atti sessuali in pubblico erano soggetti a un esame medico che aveva lo scopo di scoprire se avevano consumato un rapporto sessuale anale, questo fu il motivo per cui gli esperti medico-legali furono i primi ad interessarsi agli studi scientifici sulla sessualità nel XIX secolo. Auguste Ambroise Tardieu (1818-1879) pubblicò nel suo Studio Medico-Legale delle offese contro la pubblica decenza nel 1857 in cui sostenne che l'aspetto fisico del pene e dell'ano fossero in grado di individuare i sodomiti incalliti, per questo riteneva che ci fossero tratti psicologici e comportamentali (come l'effeminatezza e il travestitismo) che caratterizzavano un gruppo di sodomiti che egli credeva affetti da una forma di follia mentale.


Medicalizzazione dell'inversione sessuale nell'ottocento

Nel corso del XIX secolo la letteratura medica si interessò sempre più di omosessualità, in particolare se ne occuparono medici legali preoccupati di studiare i casi di criminali sessuali e la loro capacità di intendere e di volere e dell'aspetto legato alla loro imputabilità nel processo penale, lo scopo era quello di sottrarre il tema della sodomia alla polizia e alle corti giudiziarie per portarlo allo studio della medicina.

L'avvocato Karl Heinrich Ulrichs (1825-1895) è considerato il primo attivista dei diritti civili delle persone omosessuali. Si battè contro l'adozione da parte dello stato tedesco del codice penale prussiano che criminalizzava al paragrafo 175 la sodomia, pubblicò una serie di pamphlets tra il 1864 e il 1879 dove sostenne l'idea che l'amore tra persone dello stesso era una condizione innata ed ereditaria, non era una questione di moralità e per questo non poteva essere perseguita dalle leggi penali. Utilizzò il termine "urninghi" per definire se stesso e le persone come lui, persone che avevano un'anima femminile in un corpo maschile. Ulrichs ipotizzò che gli urninghi erano una forma di ermafroditismo psicosessuale.

Lo scrittore e giornalista ungherese Karl Maria Ketberny (1824-1882) coniò il termine "omosessuale" nel 1869 per la sua campagna di stampa contro la norma penale tedesca che criminalizzava la sodomia. Come Ulrichs ipotizzò che l'attrazione omosessuale fosse innata, ma rifiutò l'idea che tutti gli omosessuali fossero effeminati psicologicamente.

Gli scritti di Ulrichs influenzarono il medico tedesco Karl Wesphal (1833-1890) che nel 1869 pubblicò un articolo che descriveva i casi di un uomo effeminato e di una donna mascolina con l'attrazione per persone del proprio sesso, e chiamò tale condizione "attrazione sessuale inversa" e la considerò innata, per questo ritenne che essa dovesse essere trattata dalla medicina e non dalla legge penale.

Diffusione delle diagnosi di inversione sessuale

L'italiano Arrigo Tamassia tradusse la diagnosi di Wesphall con "inversione dell'istinto sessuale" nel 1878.

Il neurologo francese Jean Martin Charcot (1825-1893) lo tradusse in francese 1882 come "inversione del senso genitale" in un articolo che descriveva la varietà delle "perversioni sessuali" tra cui il feticismo e l'inversione. Basandosi sulla teoria largamente accettata della degenerazione ereditaria, Charcot sostenne che l'inversione sessuale fosse una condizione neuropsichiatrica degenerativa come l'isteria e l'epilessia, per questo egli riteneva che fosse una grave malattia mentale probabilmente correlata con altri disturbi.

Altri scrittori forensi tedeschi seguirono le idee di Westphal tra cui il più importante fu Richard von Krafft-Ebing (1840-1902) autore nel 1886 della "Psychopathia Sexualis con speciale riferimento all'abominevole istinto sessuale: uno studio medico legale". </ref>Psychopathia Sexualis</ref> La Psychopathia Sexualis fu pubblicata per la prima volta come un piccolo libello a successivamente divenne nel corso di dieci anni un'enciclopedia della sessualità. Krafft-Ebing introdusse molti termini nella classificazione dei disturbi sessuali come il "sadismo" e il "masochismo." Sebbene non coniò la parola "omosessualità" la rese bensì popolare. Inizialmente Krafft-Ebing preentò l'omosessualità come una grave manifestazione di una degenerazione ereditaria, ma successivamente, dopo aver incontrato molti omosessualit, affermò che essi potevano essere perfettamente rispettabili and individui funzionali. Egli era liberale e si espresso contro le leggi che punivano la sodomia e testimoniò in difesa degli omosessuali.

Il termine """inversione sessuale""" fu diffuso in inglese con la pubblicazione di un libro</ref>[1]</ref> dallo stesso titolo scritto dal sessuologo Havelock Ellis (1859-1939) e il suo collaboratore omosessuale John Addington Symonds (1840-1893). Sebbene Ellis non fosse homosessuale, sua moglie, Edith Lees, era lesbica e aveva molti amici omosessuali nel suo entourage intellettuale radicale di Londra. Ellis credeva che l'omosessualità fosse una variazione innata della sessualità e non una malattia. Definizione che fu accettata dalla comunità scientifica solo nel 1990.

La nozione di inversione sessuale continuò a dominare il pensiero medico sull'omosessualità fino al ventesimo secolo quando ricercatori biomedici impiegarono le ultime tecniche per scoprire le sue basi biologiche. Persino prima della scoperta degli ormoni sessuali, si ipotizzava che gli omosessuali erano ermafroditi neuro-endocrinologici. Questa era l'ipotesi sostenuta dal sessuologo Magnus Hirschfeld (1868-1935). Hirschfeld è stato forse il primo medico che dichiarò apertamente la propria omosessualità e fu un instancabile sostenitore dei diritti degli omosessuali. Fondò nel 1897 a Berlino il Comitato Scientifico Umanitario che faceva pressioni per la depenalizzazione degli atti omosessuali. Fondò anche l' Istituto di Scienze Sessuali (1919-1933), che fu chiuso dal Nazismo. Hirschfeld sostenne che l'omosessualità fosse un sesso intermedio e una naturale e biologica variante nello spettro tra perfetta mascolinità e perfetta femminilità. Hirschfeld è stato anche un pioniere nello scrivere di transessualismo e travestitismo. Sebbene Hirschfeld non tentò mai di curare l'omosessualità, fu molto impressionato dalle ricerche dell' endocrinologo Eugen Steinach (1861-1944) sull'alterazione delle caratteristiche sessuali dei ratti attraverso la castrazione e trapianto di testicoli. Steinach tentò di curare gli invertiti attraverso il trapianto di testicoli normali.

L'ipotesi dell'inversione sessuale rimase ancora in piedi negli anni trenta quando lo psichiatra George Henry e il suo Comitato per gli sudi delle varianti sessuali analizzò il corpo degli omosessuali con lo scopo di documentare l'atipicità sessuale dei loro genitali e dei loro caratteri sessuali secondari. Il cervello degli omosessuali e il loro sistema nervoso furono ritenuti di avere caratteristiche di entrambi i sessi. Persino alla fine del XX secolo, ricerche neuroanatomiche sull'orientamento sessuale si collegano all'ipotesi dell'inversione: un articolo </ref> LeVay S (1991). A difference in hypothalamic structure between homosexual and heterosexual men. Science, 253, 1034–1037.</ref> pubblicato nel 1991 sulla rivista Science di Simon Even (1943) sostenne che un'area dell'ipotalamo di uomini omosessuali era più simile in dimensioni a quelli delle donne che degli uomini eterosessuali.