Carlo Siligato
Voce a cura di Giovanni Dall'Orto, liberamente modificabile.
Carlo Siligato (1875-1959) è stato un pittore di Taormina, ricordato per essere stato il compagno di vita dell'espatriato britannico Robert Hawthorn Kitson (1873–1947), col quale convisse a Casa Cuseni, la villa-museo fatta costruire a Taormina da Kitson.
Vita fino al 1905
Carlo non era il tipico ragazzo proletario che di solito associamo alle relazioni con i "forestieri" che si stabilirono a Taormina. Al contrario, era
« "il figlio d'un capomastro e d'una famiglia proprietaria di hotel, che viveva di reddito fisso derivato da queste fonti. Pertanto si godeva la vita, libera da preoccupazioni, di giovanotto gaudente. Esile e con baffi neri, appare leggero ed elegante nelle prime fotografie al confronto dell'aspetto straordinariamente bello ed eretto, quasi militaresco, di Robert Kitson"[1]. » |
Siligato s'era diplomato all'Accademia di Belle Arti di Venezia, dipingendo (com'era costume all'epoca) ad olio, fino a quando l'incontro con Kitson, che prediligeva l'acquarello, lo indusse a preferire anch'egli la stessa tecnica.
Carlo possedeva uno studio d'arte in via Teatro Greco, la cui insegna può essere vista ancora oggi, nel quale dipingeva, vendeva le sue opere ai turisti e dava lezioni di pittura.
Prima ancora di conoscere Kitson (subito dopo il suo arrivo a Taormina nel 1901) Siligato era anche stato[2], modello di Wilhelm von Gloeden, anzi secondo la memoria orale rimasta a Taormina (ovviamente, non si sa fino a che punto verificabile) sarebbe stato proprio Gloeden a presentare Siligato a Kitson.
Casa Cuseni (1901-1905)
Casa Cuseni fu costruita fra il 1901 e il 1905, e nell'edificazione ebbe un ruolo di primissimo piano la famiglia di Siligato. Kitson, infatti:
« "Lavorò a stretto contatto con alcuni dei più abili artigiani locali e, nel ruolo di costruttore, con un capomastro, Antonino Siligato, padre del suo caro amico. Don Carlo stesso ebbe il ruolo d'intermediario, "spiccia facenne"[3]. » |
Dopo la fine del cantiere di Casa Cuseni, Robert Kitson e Carlo Siligato fecero molti viaggi assieme:
« Grande amico di R. Kitson, "fratelli e amici" - li ha definiti il figlio durante l'intervista - proprio con Kitson, tra il 1905 ed il 1910, Siligato visitò molti paesi, tra cui l'Africa (sic)[4]. » |
La loro relazione fu comunque discreta, come richiedevano i costumi dell'epoca, anche se i due vivevano assieme.
Famiglia omogenitoriale (1909)
Il 28 dicembre 1908 un terribile terremoto rase al suolo Messina e Reggio Calabria.
Casa Cuseni si trasformò temporaneamente in luogo di cura per i feriti sfollati da Messina (ciò meritò a Kitson una medaglia, che è tuttora esposta a Casa Cuseni).
In quest'occasione la coppia conobbe un bambino rimasto privo di qualsiasi parente, lo accolse in casa e lo fece crescere "come un figlio".
Prevedibilmente, questa insolita "famiglia omogenitoriale" ante-litteram scatenò pettegolezzi: nella memoria locale sopravvive infatti la voce che il bambino fosse stato addirittura "rubato" e tenuto nascosto per non fare scoprire l'atto illegale[5].
L'attuale proprietario di Casa Cuseni, Francesco Spadaro, sottolinea invece come in realtà la casa fosse un luogo di transito di persone in riabilitazione. Semplicemente, in quei giorni in cui le istituzioni d'assistenza erano al collasso, un bambino privo di parenti poteva trovarsi collocato informalmente presso chi si fosse fatto carico della sua assistenza[6].
Spadaro s'è spinto a chiedesi se un dettaglio dei begli affreschi della sala da pranzo (la "stanza segreta" del palazzo), eseguiti da Frank Brangwyn (1867-1956), non contenga una celebrazione della situazione di famiglia omogenitoriale del proprietario[7].
Gli anni successivi
Non è ancora chiaro se e quando la relazione con Kitson fosse terminata, ma in un qualche momento prima della guerra troviamo Siligato sposato e padre di un bambino, Nino Siligato. Ezio Famà racconta infatti che:
« Carlo Siligato, successivamente, si sposò con Costanza, una sorella della nonna di mio padre, da lei ebbe un figlio, Nino, il quale per tantissimi anni ha vissuto e lavorato come commerciante nella bottega d'arte del padre.[8] » |
Nel 1939 troviamo Siligato nel ruolo di testimone, in quanto artista, a favore di Pancrazio Buciunì e dell'arte di Wilhelm von Gloeden, nel processo per "pornografia" intentato dal governo fascista.
La morte arrivò nel 1959,
« ma il suo studio, che era originariamente quello di Miss Wallace, un'artista inglese, è rimasto come negozio di souvenir. Suo figlio ha recuperato l'Hotel Naumachie e l'ha ristrutturato in appartamentini turistici, ma le rovine ammuffite del Casinò costruito solo a metà, giù dalla collina, tradiscono ambizioni ben più vaste dei Siligato, che non sono arrivate ad alcun compimento"[9]. » |
Siligato è sepolto nel cimitero di Taormina; la sua tomba mostra un medaglione in bronzo che lo ritrae di profilo.
Bibliografia
- Nunzia Giammona, Don Carlo, il pittore taorminese amico di Robert Kitson, "L'im...piccione viaggiatore", n. 1, 23 aprile 2002, pp. 10-11. (Il link scarica in automatico un .pdf).
- David Boswell, The Kitsons and the arts: a Leeding family in Sicily and the West Riding, The University of York, York 1994, Passim. Il .pdf del volume 1 è scaricabile gratuitamente da qui.
Link esterni
- Le foto di nudo scattate da Gloeden
- Foto della tomba.
- Foto dello studio, che conserva ancora l'insegna.
- L'insegna dello studio.
Note
- ↑ David Boswell, The Kitsons and the arts: a Leeding family in Sicily and the West Riding, The University of York, York 1994, vol. 1, p. 108.
- ↑ Poiché nelle foto dimostra fra i 15 e i 18 anni, ciò sarà avvenuto fra il 1890 e il 1893.
- ↑ David Boswell, The Kitsons and the arts: a Leeding family in Sicily and the West Riding, The University of York, York 1994, vol. 1, p. 110.
- ↑ Nunzia Giammona, Don Carlo, il pittore taorminese amico di Robert Kitson, "L'im...piccione viaggiatore", n. 1, 23 aprile 2002, pp. 10-11.
- ↑ Robert e Carlo vedono un piccolo bimbo, Francesco, egli è solo al mondo, privo dei genitori periti nel terremoto, abbandonato ad un certo e triste destino, nasce in loro due un profondo desiderio di protezione, nasce un desiderio materno e paterno, decidono di prendere quel piccolo bimbo con loro pur sapendo che stanno rischiando moltissimo (!), quello che vogliono fare è una cosa assolutamente impensabile in quel periodo storico, loro sono una coppia omosessuale, quello che stanno per fare è assolutamente proibito (!), ma oramai c'è Francesco nella loro vita, divenendo così, di fatto, la prima famiglia omogenitoriale (con termine più generico, famiglia arcobaleno) nella storia mondiale: da qui la necessità di tenere assolutamente nascosta tutta la vicenda. Testo da: https://www.flickr.com/photos/33714681@N06/51834774643/ .
- ↑ Comunicazione personale di Francesco Spadaro: "Immagino che il bimbo (sono mie riflessioni) sia arrivato con i profughi, e che solo successivamente si siano resi conto del fatto che era orfano. In qualche modo il bambino è rimasto qua. In uno dei documenti di Casa Siligato leggo: "Ho saputo che è nato tuo figlio: voglio restituirti il fucilo che mi hai donato, perché è giusto che adesso lo abbia il tuo vero figlio. Con affetto, tuo nipote". Lo firma Antonio, ma io penso che si tratti di quel bambino che a casa nostra era chiamato Francesco e che poi, durante la nascita del figlio di Carlo, era in guerra".
- ↑ Così Pancrazio Famà descrive l'affresco: "Sulla terza parete si assiste alla nascita della famiglia omogenitoriale, entrambi (allegoricamente Carlo e Kitson col bimbo in braccio) sono di profilo, sono in cammino, l'uomo più giovane ha una veste lunga, alla greca, posto sul davanti, accanto a lui, alle sue spalle, il compagno più robusto sostiene in braccio e protegge con dolcezza il piccolo bimbo, quasi a voler risparmiare al compagno la fatica di un lungo ed incerto percorso, vi è nella rappresentazione della famiglia l’idea di un lungo percorso, infatti l'uomo che regge il bimbo indossa delle calzature pesanti, i loro volti sono carichi di apprensione e preoccupazione: davanti a loro una parete vuota, così volutamente lasciata da Frank Brangwin, poiché il loro futuro è ignoto, davanti hanno un destino pieno di incognite (al tempo stesso, il loro cammino indica l'est, vanno verso il sole nascente: aprendo la grande finestra il sole inonda ogni cosa nella stanza". Testo da: https://www.flickr.com/photos/33714681@N06/51834774643/ .
- ↑ Testo tratto dalla galleria su Flickr che Famà ha dedicato alla storia taorminese: https://www.flickr.com/photos/33714681@N06/51834774643/ Il post riproduce anche un'immagine della tomba di Siligato a Taormina.
- ↑ David Boswell, The Kitsons and the arts: a Leeding family in Sicily and the West Riding, The University of York, York 1994, vol. 1, p. 282.