Modifica di Utente:Andrea.pizzocaro/Sandbox/Genere (Gender)

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Come testimonia l’Oxford English Dictionary,<ref> Voce online Gender, in "Oxford English Dictionary", consultata l'ultima volta il 18 giugno 2017. </ref> la storia della parola ''gender'' è secolare. Deriva dal francese ''gendre'', che a sua volta si è originato dal latino ''genus'', traduzione del greco γένος (''genos'').  
 
Come testimonia l’Oxford English Dictionary,<ref> Voce online Gender, in "Oxford English Dictionary", consultata l'ultima volta il 18 giugno 2017. </ref> la storia della parola ''gender'' è secolare. Deriva dal francese ''gendre'', che a sua volta si è originato dal latino ''genus'', traduzione del greco γένος (''genos'').  
  
Il ''Dictionary of Untranslatables'' (Dizionario degli intraducibili) ci fornisce alcune informazioni sull’uso del termine che ne facevano i greci. <ref> Cassin, B., Apter, E., Lezra, J. E Wood, M., 2014, Dictionary of untranslatables, Princeton University Press, p. 757.</ref> ''Genos'' è stato usato per indicare l’origine, la discendenza e la provenienza di una persona come quando il Telemaco di Omero si presenta dicendo “il mio ''genos'' è Itaca” oppure nello stesso significato di “genere umano” (''genos anthrôpôn''), cioè di un raggruppamento di persone o cose che possiedono una proprietà in comune. In questo caso tutti gli animali conosciuti come “uomini” – che presi singolarmente sono una specie – possedendo la proprietà dell’“umanità” vengono riuniti sotto un unico genere, quello del genere umano appunto.
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Il ''Dictionary of Untranslatables'' (Dizionario degli intraducibili) ci fornisce alcune informazioni sull’uso del termine che ne facevano i greci. <ref> Cassin, B., Apter, E., Lezra, J. E Wood, M., 2014, Dictionary of untranslatables, Princeton University Press, p. 757.</ref> ''Genos'' è stato usato per indicare l’origine, la discendenza e la provenienza di una persona come quando il Telemaco di Omero si presenta dicendo “il mio genos è Itaca” oppure nello stesso significato di “genere umano” (''genos anthrôpôn''), cioè di un raggruppamento di persone o cose che possiedono una proprietà in comune. In questo caso tutti gli animali conosciuti come “uomini” – che presi singolarmente sono una specie – possedendo la proprietà dell’“umanità” vengono riuniti sotto un unico genere, quello del genere umano appunto.
  
 
Oltre a questi due usi i greci si servono del termine ''genos'' anche nella grammatica. È la Retorica di Aristotele il testo più antico in cui viene così impiegato,<ref>Aristotele 1407 b 6–9</ref> dove a sua volta a Protagora viene attribuita tale scelta, cioè di distinguere i nomi in maschili, femminili e neutri. Qui, come è stato fatto notare,<ref>Protagoras of Abdera: the man, his measure, pag 88.</ref> Aristotele inaugurando forse l’uso nella grammatica greca del termine ''genos'' sta applicando il secondo senso spiegato nel paragrafo precedente. In altre parole, Aristotele sta dicendo che per parlare correttamente il greco bisogna tenere conto a quale genere di cosa che popola il mondo – maschi, femmine, cose – si riferiscono le parole. Quindi ciò che è maschile in natura avrà una sua terminazione specifica, e così ciò che è femminile o ciò che è un oggetto inanimato avranno due desinenze appropriate. Detto altrimenti, secondo questa opinione il nome 'genere', per quella categoria grammaticale che distingue i nomi in maschili e femminili in molte lingue europee, è stato scelto dai greci mutuandolo dal senso di concetto che raggruppa più specie.
 
Oltre a questi due usi i greci si servono del termine ''genos'' anche nella grammatica. È la Retorica di Aristotele il testo più antico in cui viene così impiegato,<ref>Aristotele 1407 b 6–9</ref> dove a sua volta a Protagora viene attribuita tale scelta, cioè di distinguere i nomi in maschili, femminili e neutri. Qui, come è stato fatto notare,<ref>Protagoras of Abdera: the man, his measure, pag 88.</ref> Aristotele inaugurando forse l’uso nella grammatica greca del termine ''genos'' sta applicando il secondo senso spiegato nel paragrafo precedente. In altre parole, Aristotele sta dicendo che per parlare correttamente il greco bisogna tenere conto a quale genere di cosa che popola il mondo – maschi, femmine, cose – si riferiscono le parole. Quindi ciò che è maschile in natura avrà una sua terminazione specifica, e così ciò che è femminile o ciò che è un oggetto inanimato avranno due desinenze appropriate. Detto altrimenti, secondo questa opinione il nome 'genere', per quella categoria grammaticale che distingue i nomi in maschili e femminili in molte lingue europee, è stato scelto dai greci mutuandolo dal senso di concetto che raggruppa più specie.

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