Differenze tra le versioni di "Storia della medicalizzazione dell'omosessualità"

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==Successivi sviluppi della fine del XIX secolo==
 
==Successivi sviluppi della fine del XIX secolo==
'''Arrigo Tamassia''' tradusse la diagnosi di Wesphall con '''"inversione dell'istinto sessuale"''' nel 1878.  
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L'italiano '''Arrigo Tamassia''' tradusse la diagnosi di Wesphall con '''"inversione dell'istinto sessuale"''' nel 1878.  
  
 
Il neurologo francese '''Jean Martin Charcot''' (1825-1893) lo tradusse in francese 1882 come "inversione del senso genitale" in un articolo che descriveva la varietà delle "perversioni sessuali" tra cui il feticismo e l'inversione.  
 
Il neurologo francese '''Jean Martin Charcot''' (1825-1893) lo tradusse in francese 1882 come "inversione del senso genitale" in un articolo che descriveva la varietà delle "perversioni sessuali" tra cui il feticismo e l'inversione.  
 
Basandosi sulla teoria largamente accettata della degenerazione ereditaria, Charcot sostenne che l'inversione sessuale fosse una condizione neuropsichiatrica degenerativa come l'isteria e l'epilessia, per questo egli riteneva che fosse una grave malattia mentale probabilmente correlata con altri disturbi.
 
Basandosi sulla teoria largamente accettata della degenerazione ereditaria, Charcot sostenne che l'inversione sessuale fosse una condizione neuropsichiatrica degenerativa come l'isteria e l'epilessia, per questo egli riteneva che fosse una grave malattia mentale probabilmente correlata con altri disturbi.

Versione delle 18:27, 14 set 2015

Questa voce tenta di riassumere la cronologia della medicalizzazione dell'omosessualità.

Crimine contro natura

Illuminismo e depenalizzazione dell'omosessualità

In Europa la depenalizzazione dell'omosessualità ebbe luogo con la Rivoluzione Francese. L'assemblea costituente abrogò le leggi che punivano i crimini contro natura nel 1791 quando furono abolite le corti ecclesiastiche, nel solco dello spirito illuministico che voleva proteggere la sfera privata dall'ingerenza statale. La legge del 19-22 luglio 1791 e il Codice Napoleonico del 1810 criminalizzarono la corruzione di minore di entrambi i sessi e le offese contro la pubblica decenza inclusi i rapporti sessuali in luoghi pubblici come i parchi e i bagni pubblici. Il Codice napoleonico non criminalizzò mai l'omosessualità in sé, anche grazie all'influenza di Jean-Jacques-Régis de Cambacérès, Secondo Console, che era omosessuale. Gli uomini che venivano arrestati con il sospetto di aver commesso atti sessuali in pubblico erano soggetti a un esame medico che aveva lo scopo di scoprire se avevano consumato un rapporto sessuale anale, questo fu il motivo per cui gli esperti medico-legali furono i primi ad interessarsi agli studi scientifici sulla sessualità nel XIX secolo. Auguste Ambroise Tardieu (1818-1879) pubblicò nel suo Studio Medico-Legale delle offese contro la pubblica decenza nel 1857 in cui sostenne che l'aspetto fisico del pene e dell'ano fossero in grado di individuare i sodomiti incalliti, per questo riteneva che ci fossero tratti psicologici e comportamentali (come l'effeminatezza e il travestitismo) che caratterizzavano un gruppo di sodomiti che egli credeva affetti da una forma di follia mentale.


Medicalizzazione dell'inversione sessuale nell'ottocento

Nel corso del XIX secolo la letteratura medica si interessò sempre più di omosessualità, in particolare se ne occuparono medici legali preoccupati di studiare i casi di criminali sessuali e la loro capacità di intendere e di volere e dell'aspetto legato alla loro imputabilità nel processo penale, lo scopo era quello di sottrarre il tema della sodomia alla polizia e alle corti giudiziarie per portarlo allo studio della medicina.

L'avvocato Karl Heinrich Ulrichs (1825-1895) è considerato il primo attivista dei diritti civili delle persone omosessuali. Si battè contro l'adozione da parte dello stato tedesco del codice penale prussiano che criminalizzava al paragrafo 175 la sodomia, pubblicò una serie di pamphlets tra il 1864 e il 1879 dove sostenne l'idea che l'amore tra persone dello stesso era una condizione innata ed ereditaria, non era una questione di moralità e per questo non poteva essere perseguita dalle leggi penali. Utilizzò il termine "urninghi" per definire se stesso e le persone come lui, persone che avevano un'anima femminile in un corpo maschile. Ulrichs ipotizzò che gli urninghi erano una forma di ermafroditismo psicosessuale.

Lo scrittore e giornalista ungherese Karl Maria Ketberny (1824-1882) coniò il termine "omosessuale" nel 1869 per la sua campagna di stampa contro la norma penale tedesca che criminalizzava la sodomia. Come Ulrichs ipotizzò che l'attrazione omosessuale fosse innata, ma rifiutò l'idea che tutti gli omosessuali fossero effeminati psicologicamente.

Gli scritti di Ulrichs influenzarono il medico tedesco Karl Wesphal (1833-1890) che nel 1869 pubblicò un articolo che descriveva i casi di un uomo effeminato e di una donna mascolina con l'attrazione per persone del proprio sesso, e chiamò tale condizione "attrazione sessuale inversa" e la considerò innata, per questo ritenne che essa dovesse essere trattata dalla medicina e non dalla legge penale.

Successivi sviluppi della fine del XIX secolo

L'italiano Arrigo Tamassia tradusse la diagnosi di Wesphall con "inversione dell'istinto sessuale" nel 1878.

Il neurologo francese Jean Martin Charcot (1825-1893) lo tradusse in francese 1882 come "inversione del senso genitale" in un articolo che descriveva la varietà delle "perversioni sessuali" tra cui il feticismo e l'inversione. Basandosi sulla teoria largamente accettata della degenerazione ereditaria, Charcot sostenne che l'inversione sessuale fosse una condizione neuropsichiatrica degenerativa come l'isteria e l'epilessia, per questo egli riteneva che fosse una grave malattia mentale probabilmente correlata con altri disturbi.