Imma Battaglia

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Imma Battaglia al Pride di Roma, 16 giugno 2007.

Imma Battaglia (Portici, 28 marzo 1960 - vivente) è un'attivista lgbt ed imprenditrice italiana. Già presidente del Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli dal 1995 al 2000 è attualmente la presidente di Di' Gay Project.

Anni '90: il Mario Mieli ed il World Pride[modifica]

Imma Battaglia arriva al Mario Mieli nel 1988 e nel 1995 ne diventa presidente. Nel 1998 è l'artefice dell'iscrizione dell'associazione all'EPOA, l'associazione degli organizzatori dell'Europride detentrice del marchio ed assegnatrice della licenza della manifestazione. Nel 1996 propone il Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli come organizzatore per primo World Pride. L’evento viene assegnato a Roma e, complice gli attacchi mossi dalla Chiesa Cattolica alla manifestazione, svoltasi dall’1 al 9 luglio del 2000 in concomitanza con il Giubileo, ed il ritiro del patrocinio in un primo momento concesso dall’allora sindaco di Roma Francesco Rutelli grazie all’unione delle associazioni e delle realtà LGBT scendono in piazza mezzo milione di persone. Dopo il World Pride Roma 2000, a seguito di alcune irregolarità riscontrate durante dei controlli della Guardia di Finanza sui conti dell'associazione, il Circolo riceve una pesante multa che, rateizzata, grava sui bilanci degli anni a seguire.
L'anno successivo Imma Battaglia lascia il Mario Mieli ed il 7 agosto 2001 fonda il Di' Gay Project.

Gli anni 2000: il DGP, il Gay Village e la candidatura in SeL[modifica]

Dopo la fondazione del DGP, per sostenere la nuova associazione, Imma Battaglia è fra le ideatrici di Omogenic, serata che entra in diretta concorrenza con Muccassassina, festa di autofinanziamento del Mario Mieli.

Dal 2002 e fra gli ideatori e gli organizzatori di Gay Village, evento estivo della comunità lgbt romana. A partire dal 2008, con l'arrivo in Campidoglio del nuovo sindaco Gianni Alemanno, ad Imma Battaglia è stato in più occasioni contestato un eccessivo slancio nel dialogo con la nuova amministrazione di destra e di aver messo il suo ruolo di attivista lgbt in secondo piano rispetto al suo ruolo di imprenditrice, talvolta offrendosi come spalla e voce fuori dal coro rispetto alle altre associazioni su temi cari in campagna elettorale alla destra[1] ma anche accogliendo più volte al Gay Village il sindaco[2][3]

Nonostante i ringraziamenti pubblici Alemanno, anche dal palco del Gay Village[4], si è sempre detto contrario ad un qualsiasi riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali.

Dopo l'abbandono del Mario Mieli, a parte rari momenti di ritrovata condivisione fra le associazioni come quello rappresentato dal Roma Pride 2007, non sono mancati momenti di scontro fra Battaglia e la sua ex associazione che ha continuato ad essere la principale organizzatrice del Pride cittadino. In particolare Di' Gay Project non ha aderito al Roma Pride 2008 ed Imma Battaglia, dopo essere arrivata alla partenza del corteo, da lei definito troppo antagonista e noncurante degli omosessuali assenti e silenziosi che sono anche coloro che votano a destra, e dopo aver rilasciato alcune dichiarazioni alla stampa in questo senso[5], ha abbandonato la manifestazione.

Amica di Nichi Vendola, nel 2009 è candidata insieme ad Alessandro Zan alle elezioni europee con SeL[6] senza però essere eletta.

Nel 2010 è con il DGP fra gli organizzatori del Roma Pride 2010 tra i quali non è presente il Mario Mieli, storico organizzatore della manifestazione.

Nel 2011 Battaglia, alla vigilia del'Europride di Roma, torna a parlare di "trasversalità" imputando, insieme ad Aurelio Mancuso, al Mieli di aver organizzato un Pride "non unitario" incapace di coinvolgere tutti e senza esaltare le esperienze delle diverse associazioni.[7]. La massiccia presenza all'evento, il più partecipato della storia italiana dopo il World Pride 2000, avrebbe però smentito tali accuse.

Note[modifica]

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