Dominot

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Antonio Jacono detto Dominot

Antonio Jacono detto Dominot (Tunisi, 1934 - Velletri (RM), 17 ottobre 2014) è un attore trasformista, mimo, travestito e cantante. Fu per molti anni tra i protagonisti dell'avanguardia romana.

Vita

Antonio Jacono nasce a Tunisi, figlio di immigrati di Caltanissetta, e nella città natale incomincia i primi studi di teatro. Giovanissimo, si esibisce, travestito da donna, nel locale "la Pochinierre".

Appena maggiorernne si trasferisce a Parigi, dove incomincia a frequentare gli ambienti artistici dei travestiti e studia recitazione presso l'Accademia di Teatro con Jacques Toulsa della "Comédie française".

Tra i suoi primi spettacoli di cabaret quelli di denuncia "dei travelos, ossia dei giovani con seni al silicone e parrucche che sono costretti a vendersi dalle parti della Gare Saint-Lazare[1]".

Per pagarsi gli studi si traveste e fa spettacoli di spogliarello al "Madame Arthur" (che all'epoca era, in Europa, il più celebre locale di questo tipo) a Pigalle, e canta al "Carousel". Successivamente si esibisce anche a Teheran, città in cui vive per un breve periodo.

Alla fine degli anni Cinquanta si stabilisce definitivamente a Roma, dove frequenta la café society descritta nel film La dolce vita, senza nascondere la sua omosessualità, e frequentando fra gli altri Giò Stajano e Vinicio Diamanti.

Nel 1958 incontra Federico Fellini, che lo scrittura per una parte nel film La dolce vita. La battuta finale del film spetta proprio a Dominot, che recita se stesso: un omosessuale dichiarato, nonché travestito, nella Roma degli anni Sessanta.

Negli anni Sessanta si dedica al teatro d'avanguardia, con il regista teatrale Giancarlo Nanni.

Sempre negli anni Settanta, mentre lavora presso il teatro "La Fede" in Trastevere a Roma con altri attori en travesti, è tra gli artefici di una scissione e crea un suo gruppo teatrale perché definisce i colleghi "ormai borghesi". E' di notevole successo[2] la messa in scena degli "scissionisti" dell'opera Risveglio di primavera di Wedekind.

Dominot sulle scene propone

« sulla linea milanese, un teatro ragionato, dialettico, carico di problemi. Il sonnacchioso pubblico romano, abituato alle recite di uomini travestiti che riproponevano senza più convinzione il messaggio della transessualità, ha uno scossone. I lunghi silenzi di Dominot lo turbano, le improvvise battute dissacranti lo sconvolgono[3]". »

Tra i suoi lavori rappresentati al teatro alternativo di Via Sabelli, sempre a Roma, Il desiderio preso per la coda e una commemorazione di Pier Paolo Pasolini, Forse un gesto per PPP.

Nel 1984, infine, Dominot apre un locale a Roma, Il baronato quattro bellezze, dove si esibisce en travestì cantando il grande repertorio della musica francese d'autore, da Edith Piaf a Juliette Gréco.

Natalia Ginzburg ha consegnato su di lui questo quasi-epitaffio: Canta alcune canzoni di Edith Piaf con gesti e attitudini della Piaf.

Dominot muore a Velletri, in Provincia di Roma, il 17 ottobre 2014[4].

Voci correlate

Filmografia

  • La dolce vita (1960), di Federico Fellini.
  • Gli scontenti (1961)
  • Nina
  • Salon Kitty (1976)
  • Mary (2005), di Abel Ferrara.

Teatro

  • Kiss me Kate (1974)
  • Naked (1981)
  • Risveglio di primavera
  • Il desiderio preso per la coda
  • Forse un gesto per PPP
  • A come Alice
  • Assoli assemble

Note

  1. Edoardo Ballone, Uguali & diversi. i travestiti come e perché, Gabriele Mazzotta, Torino 1978, p. 85.
  2. Edoardo Ballone, Uguali & diversi. i travestiti come e perché, Gabriele Mazzotta, Torino 1978, p. 85.
  3. Edoardo Ballone, Uguali & diversi. i travestiti come e perché, Gabriele Mazzotta, Torino 1978, p. 85.
  4. Anonimo, [Addio a Dominot, pioniere del travestimento e star della "Dolce Vita"], "Repubblica.roma.it", 17 ottobre 2014.

Collegamenti esterni