Differenze tra le versioni di "Omosessualità e disabilità"

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Tra le prime persone omosessuali con disabilità uscite allo scoperto nel dibattito pubblico in Italia nel 2004<ref>Priscilla Berardi - Raffaele Lelleri - Cristina Chiari - Ilaria Grasso, [http://www.lelleri.it/report/abilidicuore.pdf ''Omo-disabilità. Quale il rapporto tra omosessualità e disabilità?''], 2007, p. 15.</ref> Giovanni Picus dal palco della manifestazione Kiss2Pacs (organizzata a Roma dal movimento LGBT) con un appello per creare un’associazione di gay con disabilità,  Martino Tommasino in un’inchiesta<ref>Stefano Bolognini, [http://www.stefanobolognini.it/625/la-sfida-dei-disabili-gay ''La sfida dei disabili gay''], in "Pride", n.91, marzo 2007.</ref> del mensile [[Pride (rivista)|Pride]] nel 2007 e Daniele Mollo<ref>Mariano Gianola, [http://www.sinapsi.unina.it/mollo_bullismoomofobico ''Discriminazioni e stigma: il racconto di una esperienza biografica''], in "http://www.sinapsi.unina.it/", s.d.</ref> .
 
Tra le prime persone omosessuali con disabilità uscite allo scoperto nel dibattito pubblico in Italia nel 2004<ref>Priscilla Berardi - Raffaele Lelleri - Cristina Chiari - Ilaria Grasso, [http://www.lelleri.it/report/abilidicuore.pdf ''Omo-disabilità. Quale il rapporto tra omosessualità e disabilità?''], 2007, p. 15.</ref> Giovanni Picus dal palco della manifestazione Kiss2Pacs (organizzata a Roma dal movimento LGBT) con un appello per creare un’associazione di gay con disabilità,  Martino Tommasino in un’inchiesta<ref>Stefano Bolognini, [http://www.stefanobolognini.it/625/la-sfida-dei-disabili-gay ''La sfida dei disabili gay''], in "Pride", n.91, marzo 2007.</ref> del mensile [[Pride (rivista)|Pride]] nel 2007 e Daniele Mollo<ref>Mariano Gianola, [http://www.sinapsi.unina.it/mollo_bullismoomofobico ''Discriminazioni e stigma: il racconto di una esperienza biografica''], in "http://www.sinapsi.unina.it/", s.d.</ref> .
  
Nel 2016 hanno raccontato la propria esperienza al ''Corriere della Sera'' l’illustratore Fabrizio Sclavi<ref>Alessandro Cannavò, [https://www.corriere.it/cronache/sesso-e-amore/notizie/io-disabile-omosessuale-ho-vinto-tutto-grazie-mia-mamma-roberto-grande-amore-69164dd0-fb25-11e5-be4b-a5166aa85502.shtml ''Io disabile e omosessuale Ho vinto tutto grazie a mia mamma e a Roberto, un grande amore''], “Corriere.it”, . 5 aprile 2016.</ref> Martina Donna in un video<ref>Cristina Obber, [https://27esimaora.corriere.it/16_dicembre_01/giornata-disabilita-martina-io-tetraplegica-lesbica-ho-avuto-vita-quello-che-volevo-27f1ae74-b7ec-11e6-9c18-e31de3b82aca.shtml?fbclid=IwAR2LaIiTUU2XeB0zbUylWqdkdiorxyQTAGzlhI6Df7vMdm1-GfwbBcyW8dc ''Martina: «Io, tetraplegica e lesbica, ho avuto dalla vita tutto quello che volevo»''], in “27esimaora.corriere.it”,  3 dicembre 2016</ref> pubblicato dallo stesso quotidiano  
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Nel 2016 hanno raccontato la propria esperienza al ''Corriere della Sera'' l’illustratore Fabrizio Sclavi<ref>Alessandro Cannavò, [https://www.corriere.it/cronache/sesso-e-amore/notizie/io-disabile-omosessuale-ho-vinto-tutto-grazie-mia-mamma-roberto-grande-amore-69164dd0-fb25-11e5-be4b-a5166aa85502.shtml ''Io disabile e omosessuale Ho vinto tutto grazie a mia mamma e a Roberto, un grande amore''], “Corriere.it”, . 5 aprile 2016.</ref>, Martina Donna in un video<ref>Cristina Obber, [https://27esimaora.corriere.it/16_dicembre_01/giornata-disabilita-martina-io-tetraplegica-lesbica-ho-avuto-vita-quello-che-volevo-27f1ae74-b7ec-11e6-9c18-e31de3b82aca.shtml?fbclid=IwAR2LaIiTUU2XeB0zbUylWqdkdiorxyQTAGzlhI6Df7vMdm1-GfwbBcyW8dc ''Martina: «Io, tetraplegica e lesbica, ho avuto dalla vita tutto quello che volevo»''], in “27esimaora.corriere.it”,  3 dicembre 2016</ref> pubblicato dallo stesso quotidiano.
 
La stessa Martina ha partecipato [https://twitter.com/MilanoPride/status/1145996238065721345 e parlato] dal palco del Milano Pride 2019 e raccontato la sua esperienza in più occasioni<ref>Andrea De Chiara, ''Martina&Erika una storia d’amore alle prese con la disabilità'',  QMagazine,  8 maggio 2019.</ref>  
 
La stessa Martina ha partecipato [https://twitter.com/MilanoPride/status/1145996238065721345 e parlato] dal palco del Milano Pride 2019 e raccontato la sua esperienza in più occasioni<ref>Andrea De Chiara, ''Martina&Erika una storia d’amore alle prese con la disabilità'',  QMagazine,  8 maggio 2019.</ref>  
 
Più di recente Giuseppe Varchetta, attivista disabile e omosessuale di Bologna di 24 anni, è stato protagonista insieme ad Andrea Giuliano di un docufilm ''Giuseppe. Todos Santos'' realizzato dal [[Gruppo Jump LGBT]] per sensibilizzare al tema dell’omo-disabilità. Il video è andato in onda sulla Tv nazionale, su Rai 3 venerdì 14 giugno 2019.  
 
Più di recente Giuseppe Varchetta, attivista disabile e omosessuale di Bologna di 24 anni, è stato protagonista insieme ad Andrea Giuliano di un docufilm ''Giuseppe. Todos Santos'' realizzato dal [[Gruppo Jump LGBT]] per sensibilizzare al tema dell’omo-disabilità. Il video è andato in onda sulla Tv nazionale, su Rai 3 venerdì 14 giugno 2019.  

Versione delle 09:49, 3 mar 2020

Voce a cura di Stefano Bolognini, liberamente editabile.

Disabilità e omosessualità o, più in generale, la sessualità e il diritto alla sessualità delle persone diversamente abili è stato un argomento ignorato dal dibattito pubblico e da quello scientifico almeno fino agli Anni Settanta del Novecento.

Gli studi continuano ad essere molto scarsi, o addirittura inesistenti se si allarga il campo d'indagine all’esperienza delle persone trans gender o transessuali diversamente abili o alle persone LGBT con patologie psichiatriche o con deficit psichici.

Ancora nel 2006, una ricerca di Arcigay, “Abili di cuore. Omo-disabilità: quale il rapporto tra omosessualità e disabilità?[1], rilevava che:

« La letteratura scientifica al riguardo (su omosessualità e disabilità, ndr.) è infatti quasi inesistente. Una prima ricerca condotta nel mese di luglio 2006 nella banca dati di PsycINFO, utilizzando le parole-chiave “homosexual and disability”, ha estratto 90 abstract di articoli e pubblicazioni – di cui solo una parte molto ridotta affronta l'argomento in maniera più dettagliata. »

Dati e ricerche

Ad oggi in Italia la sola ricerca qualitativa disponibile è la già citata "'Abili di cuore" del 2006 che raccoglie 25 interviste a soggetti (22 maschi e 3 femmine) di età compresa tra i 24 e i 60 anni con diverse forma di disabilità: 16 di loro hanno una disabilità fisica, 6 sensoriale e 3 sia fisica che sensoriale.

L'indagine rappresenta per l'Italia il primo momento pubblico di emersione del fenomeno, già conosciuto nell'ambito della comunità gay grazie all'esperienza dell'associazionismo dei non udenti con l'associazione Triangolo silenzioso, e indaga sia gli aspetti strettamente identitari vissuti dalle persone LGBT diversamente abili che la loro quotidianità, affettività e sessualità.

Gli atteggiamenti degli intervistati risultano molto variabili, e soggettivi, e vanno dalla negazione di esperienze sociali per evitare di rendere esplicita la propria differenza fisica e/o sensoriale fino alla rivendicazione esplicita della propria differenza.

L’essere omosessuali e disabili è definito da chi lo vive in prima persona “una doppia disabilità” e comporta difficoltà nella vita di relazione sociale, affettiva e culturale. Per molti “il rapporto con la famiglia rispetto alla disabilità ed il grado di conoscenza e accettazione dell’omosessualità influenzano fortemente l’autonomia e l’accettazione di sé”.

Al lavoro pionieristico del 2006 si aggiunge, nel 2013, la ricerca psicosociale qualitativa "Identità ad ostacoli: Indagine nazionale sul rapporto tra operatori e pazienti/assistiti LGB con disabilità[2]" organizzata con il sostegno di Cassero lgbt Center di Bologna. L'indagine ha raccolto 63 questionari sia a persone LGB con disabilità fisiche e/o sensoriali che a professionisti con e senza esperienza nei confronti di assistiti LGB e/o assistiti adulti con disabilità fisico-sensoriali. Tra i temi affrontati la visibilità, le competenze e le risorse degli operatori e le richieste delle persone omo-bisessuali con disabilità.

Ad oggi non esistono indagini quantitative su disabilità e omosessualità in Italia.

Visibilità degli omosessuali con disabilità

Secondo la ricerca Abili di cuore per le persone con handicap il coming out avviene “molto tardi” o mai”: “spesso le sofferenze già provate dalla famiglia a causa della disabilità e la dipendenza fisica ed economica dagli altri frenano dal dichiararsi”.

Molti degli intervistati ritengono che le famiglie d’origine conoscano il loro orientamento sessuale, anche se non se ne è mai parlato apertamente. Dichiararsi pubblicamente è spesso legato all’aspettativa di trovare un compagno o una compagna. Il coming-out è più facile con gli amici, mentre sul lavoro è effettuato solo raramente.

Le reazioni dei familiari al coming out “variano dalla colpevolizzazione all’auto-colpevolizzazione dei genitori, alla completa accettazione da parte dei familiari. In alcuni casi l’omosessualità è ancora vista come una malattia o causa nei familiari il timore dello stigma sociale”.

Alcuni degli intervistati rilevano di aver affrontato un doppio coming-out: dell’omosessualità e della disabilità qualora questa non fosse immediatamente visibile o evidente riscontrando tra l’altro anche un duplice e differente atteggiamento di rifiuto.

Tra le prime persone omosessuali con disabilità uscite allo scoperto nel dibattito pubblico in Italia nel 2004[3] Giovanni Picus dal palco della manifestazione Kiss2Pacs (organizzata a Roma dal movimento LGBT) con un appello per creare un’associazione di gay con disabilità, Martino Tommasino in un’inchiesta[4] del mensile Pride nel 2007 e Daniele Mollo[5] .

Nel 2016 hanno raccontato la propria esperienza al Corriere della Sera l’illustratore Fabrizio Sclavi[6], Martina Donna in un video[7] pubblicato dallo stesso quotidiano. La stessa Martina ha partecipato e parlato dal palco del Milano Pride 2019 e raccontato la sua esperienza in più occasioni[8] Più di recente Giuseppe Varchetta, attivista disabile e omosessuale di Bologna di 24 anni, è stato protagonista insieme ad Andrea Giuliano di un docufilm Giuseppe. Todos Santos realizzato dal Gruppo Jump LGBT per sensibilizzare al tema dell’omo-disabilità. Il video è andato in onda sulla Tv nazionale, su Rai 3 venerdì 14 giugno 2019.

In ambito internazionale, tra gli altri, hanno assunto visibilità il messicano Gustavo Martínez con un’intervista[9] e Janis McDavid[10].

Note

  1. Priscilla Berardi - Raffaele Lelleri - Cristina Chiari - Ilaria Grasso, Omo-disabilità. Quale il rapporto tra omosessualità e disabilità?, 2007.
  2. Priscilla Berardi - Raffaele Lelleri - Ambra Guarnieri, Report - Indagine nazionale sul rapporto tra operatori e pazienti/assistiti LGB con disabilità, 2013.
  3. Priscilla Berardi - Raffaele Lelleri - Cristina Chiari - Ilaria Grasso, Omo-disabilità. Quale il rapporto tra omosessualità e disabilità?, 2007, p. 15.
  4. Stefano Bolognini, La sfida dei disabili gay, in "Pride", n.91, marzo 2007.
  5. Mariano Gianola, Discriminazioni e stigma: il racconto di una esperienza biografica, in "http://www.sinapsi.unina.it/", s.d.
  6. Alessandro Cannavò, Io disabile e omosessuale Ho vinto tutto grazie a mia mamma e a Roberto, un grande amore, “Corriere.it”, . 5 aprile 2016.
  7. Cristina Obber, Martina: «Io, tetraplegica e lesbica, ho avuto dalla vita tutto quello che volevo», in “27esimaora.corriere.it”, 3 dicembre 2016
  8. Andrea De Chiara, Martina&Erika una storia d’amore alle prese con la disabilità, QMagazine, 8 maggio 2019.
  9. Pável Gaona, “Los gays con discapacidad también tiramos, vamos de fiesta y nos enamoramos”, in "www.vice.com", 11 gennaio 2017. Trad
  10. Anonimo, Com'è la vita in una chat gay per un ragazzo senza braccia e gambe, in "Gay.tv", 29 ottobre 2014.