Omosessualismo

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File:Carlo Di Pietro e Marcello Stanzione - Il sacramento del diavolo.jpg
Copertina di un libro di Carlo Di Pietro e Marcello Stanzione dedicato ad "Omosessualismo, sodomia e cattolicesimo" (2014).

Il termine "omosessualismo" (e l'aggettivo collegato "omosessualista") è un neologismo creato verso l'inizio del XXI secolo fondendo la parola "omosessualità" e il suffisso -ismo, che si applica alle ideologie politiche[1].

Utilizzo in ambito politico[modifica]

Viene comunemente utilizzato da gruppi cattolici tradizionalisti, oppure laici ma di estrema destra, per indicare l'insieme delle rivendicazioni del movimento lgbt[2] intese come pura ideologia, al pari di nazismo, fascismo, comunismo eccetera.
Secondo questa visione delle cose, l'omosessualismo starebbe agli omosessuali come il femminismo sta alle femmine umane. Laddove la semplice omosessualità è un mero dato, l'idea che questa condizione (vista come una "depravazione" o come una malattia, curabile con le terapie riparative) conferisca diritti, è una pura pretesa ideologica, priva di fondamento, e come tale può essere sostenuta anche da eterosessuali:

« Peter Tatchell è un omosessualista britannico di spicco, il che significa che è un fautore di una specifica ideologia politica e sociale che vuole vedere adottata nella società britannica e altrove. Egli è anche un uomo omosessuale, cioè sperimenta attrazione sessuale per gli altri uomini, una condizione la cui origine è ancora dibattuta da medici, psichiatri e genetisti. Le due cose non sono le stesse. Questo è un fatto che tende a sfuggire a un sacco di persone che leggono e scrivono sulla Guerra Culturale, in particolare nella sua manifestazione attuale che sembra essere improvvisamente diventata tutta basata sull'omosessualità. Non tutti gli omosessuali sono omosessualisti, e non tutti gli omosessualisti sono omosessuali. [3] »

"Omosessualisti" sono insomma coloro che inalberano pretese ideologiche rispetto a presunti "diritti" degli omosessuali. Diritti considerati inesistenti per vari motivi, che cambiano a seconda di chi parla, ma che in massima parte sono motivi di tipo religioso, in quanto l'omosessualità è contro natura e fuori dal piano stabilito da Dio: è un difetto da curare, non una condizione da rispettare[4].

Particolarmente insidioso sarebbe il fatto che per promuovere questa ideologia gli "omosessualisti" hanno creato una "lobby gay"[5] che, sul modello di quanto fa quella giudaica nei Protocolli dei Savi di Sion, lavora nell'ombra per la distruzione dei valori occidentali, in primo luogo quelli cristiani, ad esempio attraverso la diffusione deliberata della pedofilia[6]:

« Attraverso la promozione dell'omosessualismo, l'apologia dello stile di vita omosessuale e la rivendicazione di precisi diritti (dallo sposarsi all'avere figli, fino all'accostarsi alla Comunione), la società di oggi sta cercando in ogni modo di impedire per legge alle persone di insegnare la verità e il retto uso della ragione e di cancellare quanto Dio ha stabilito e impresso nella natura umana. (...) Condannare l'omosessualismo e il peccato della sodomia favorito dalla lobby gay non significa giudicare, bensì impegnarsi nella correzione fraterna, perché, sebbene il mondo di oggi voglia far credere il contrario, il peccato esiste.[7] »

La "lobby gay" autrice di questo complotto è ricchissima, potentissima, gode di complicità all'interno di tutte le istituzioni (ivi incluse le alte gerarchie vaticane), come dimostra il crescente numero di pronunciamenti e aperture da parte di politici, giuristi, intellettuali, a favore dei presunti "diritti omosessuali". In pieno stile "complottista" i sostenitori della tesi della "lobby gay" affermano che essa è tanto più pericolosa[8] in quanto non si limita ad agire apertamente nell'arena politica pubblica, ma trama nell'ombra, assicurandosi la complicità o vili o interessate di quelle autorità che dovrebbero avere il dovere di difendere dall'omosessualismo le persone normali, e soprattutto la famiglia eterosessuale. La lobby gay può insomma contare sui traditori[9], che coloro che usano il concetto di "omosessualismo" si ripropongono di smascherare con le loro denunce.

Collocazione politica[modifica]

I gruppi che utilizzano questa parola sono sempre connotati da posizioni politiche di estrema destra[10] e non esitano ad attaccare altri cattolici e addirittura le gerarchie ecclesiastiche (che accusano di stare svendendo i "veri" valori cattolici) ogni volta che le ritengono troppo "fiacche" e "deboli" nella lotta contro l'omosessualità e le sue manifestazioni ideologiche[11].
Come area di riferimento politica si può indicare Forza Nuova nel mondo laico e il movimento lefevriano, dei Legionari di Cristo o di "Lepanto" in quello cattolico[12]. L'utilizzo del termine "omosessualismo", che per ora non appare nei documenti ufficiali cattolici, va quindi considerato come chiaro segnale dell'appartenenza di chi lo usa a gruppi politici e religiosi collocati all'estrema destra.
Questi gruppi, per quanto numericamente ridotti, sono estremamente attivi sia in politica che sul Web, pertanto il concetto di "omosessualismo" è relativamente diffuso e facile da incontrare nel dibattito politico, specie in Rete ma anche, purtroppo, sempre più anche sui quotidiani.

Significato politico del concetto[modifica]

File:Volantino di Ordine Futuro per una conforenza contro l'omosessualismo.jpg
Volantino di Ordine Futuro (2010) per un presidio contro l'omosessualismo, che assimila comunismo e omosessualità.

La lobby omosessualista costituirebbe una minaccia non solo per la società nel suo complesso (mirando al soffocamento totalitario di ogni voce che parla a favore della libertà e della giustizia), ma anche e soprattutto per il mondo gay stesso, dato che per mantenere il proprio potere si oppone a qualsiasi ragionevole proposta di terapie riparative, terrorizzando, con non meglio specificate minacce e violenze, qualsiasi omosessuale che si azzardi a esprimere un'opinione contraria.
Si assiste in questo modo a un curioso rispecchiamento, nel quale il movimento anti-omosessualista descrive la condizione omosessuale attuale, ma ribaltandola completamente, in modo che i perseguitati diventino i persecutori e le vittime di violenza ne diventino gli autori. Interessante è il fatto che questo rispecchiamento rivela l'incapacità di concepire i rapporti sociali e politici se non in base a quei rapporti di violenza totalitaria che sono cari ai sostenitori della tesi della "lobby gay". Per coloro che pensano che la vita sia composta solo da cacciatori o prede, la richiesta di porre fine alla caccia può significare unicamente che le prede intendono diventare cacciatori, ovviamente iniziando a cacciare a loro volta i cacciatori. Da questo punto di vista la descrizione degli obiettivi e delle iniziative degli "omosessualisti" costituisce un'interessante proiezione del tipo di società (totalitaria) che quanti utilizzano questo termine intendono realizzare, solo, realizzata dalla parte "sbagliata", essendo ovvio che quella "giusta" sono i nemici dell'omosessualismo.
Come tutti i movimenti di destra, quest'area è particolarmente incline al "complottismo", che nel pensiero politico di quest'area è un modo del tutto legittimo di fare politica, e viene quindi proiettato, ancora una volta, suoi nemici, dato che si considera ovvio che anche loro considerino "logico" e "lecito" quanto è ritenuto tale dal pensiero di destra.

Comprendendo al proprio interno molte persone che si dichiarano "credenti", quest'area raggiunge poi con facilità punte di fanatismo religioso[13], che può a sua volta scadere in forme di razzismo e intolleranza: dall'antisemitismo (particolarmente intenso nelle frange che già nutrono simpatie neonaziste), all'islamofobia, all'odio per il cosiddetto "laicismo" e a chiunque si opponga ad una visione clericale della società, ivi inclusi, anzi a cominciare dai, cattolici non clericali [14].

Portatrice d'una visione manichea e totalitaria del mondo, quest'area politica ritiene di stare combattendo una guerra "totalitaria" della Verità contro la Menzogna:

« Si capisce quindi perché la sodomia è il vero e proprio sacramento invertito del diavolo, la celebrazione della falsa vittoria del male sul bene, dell'uso strumentale sull'amore. Ora si capisce quindi perché, in un crescendo spasmodico e forsennato, l'ideologia omosessuale voglia imporsi con la violenza al modo intero, perché le sette che governano il modo esigano nei propri riti la sodomia, che non disdegna le più orripilanti degenerazioni con uomini, donne, bambini, oggetti e animali, ma che sempre preferisce la sodomia maschile perché è quella che realizza più in pienezza simbolicamente l'inversione come criterio di rigenerazione, o meglio, di degenerazione del mondo. Nell'atto sodomitico l'uomo distrugge la vita, distrugge l'atto con quale ha ricevuto la vita, nega la dimensione femminile, la umilia ponendola su di un piano inferiore alle feci, compie un gesto nel quale cerca simbolicamente, anche se inconsapevolmente, di suicidarsi, di negare cioè la fonte vitale da cui egli stesso proviene[15]»

Per questo tutti i tentativi, più o meno goffi, del mondo cattolico di adattare la Tradizione alle esigenze in cambiamento della modernità, sono visti come altrettante "diserzioni", come "tradimenti", in una guerra che non ammette compromessi:

« Dialogo fra Chiesa ed omosessualismo (ostentazione della pratica omosessuale propaganda gay) è fuori ogni logica santificante ed è non approvabile e non accettabile. Neanche il Papa può, per assurdo, approvare l'omosessualismo[16]»

Infine, le percepibili influenze del pensiero integralista protestante, in massima parte nordamericano[17], forniscono argomenti polemici a questa battaglia, nella quale (ad esempio nel caso della fantomatica "teoria del gender", caricatura in gran parte di fantasia della statunitense queer theory) vengono usate senza neppure comprendere di cosa si stia parlando, o senza alcun motivo logico, per esempio nella polemica, del tutto priva di senso per il dibattito politico italiano, contro Barack Obama, accusato d'essere "Obama bin Laden" esattamente come nella propaganda d'estrema destra statunitense, che lo accusa di essere segretamente mussulmano.

Altri usi del termine[modifica]

Al momento della sua prima diffusione in Europa, a inizio Novecento, il termine tedesco relativo all'omosessualità oscillò tra due forme, altrettanto corrette: "homosexualismus", e "homosexualität"; come è noto, fu la seconda a prevalere. Questa incertezza si trasmise anche alle lingue che adottavano via via il neologismo, cosicché per un certo tempo si ebbe la coesistenza su un piede di parità di entrambe le forme, esattamente come ancor oggi avviene in italiano con "transessualismo" e "transessualità". Il portoghese ha addirittura adottato la forma "homossexualismo" come quella standard; lo stesso fanno alcuni documenti in lingua italiana dei primi decenni del XX secolo (secondo "Google Ngram", i due picchi nell'utilizzo di questa parola in italiano risalgono al 1923 e al 1943[18]).
In tutti questi casi, ovviamente, il significato della parola "omosessualismo" non ha nulla a che spartire con l'uso recente, trattandosi di una semplice variante di "omosessualità".

Note[modifica]

  1. Curiosamente, il termine appare già nel 1957 con una connotazione esattamente opposta, in un articolo contro i sostenitori ideologici dell'"anti-omosessualismo" (anti-homosexualism): Albert Ellis, L'anti-omosessualismo combattuto dagli omosessuali. Dagli amici ci guardi Dio, 2 aprile 2005, "Sabazio", n. 101, Settembre 2004, traduzione di Massimo Consoli.
  2. Fabio Bernabei, Omosessualismo: la vera storia del Movimento omosessualista nella vita di uno dei suoi fondatori, "kattoliko.it, ottobre? 2010.
  3. Hilary White, La rivoluzione della famiglia: le radici marxiste dell'omosessualità, "Resistenza bianca", 31 agosto 2013.
  4. Benedetta Frigerio, «Io, omosessuale ed ex attivista gay, che vivo secondo quel che insegna la Chiesa. E sono felice», "Tempi.it", 17 maggio 2014.
  5. Riccardo Cascioli, La lobby gay, "Il timone", n. 50, febbraio 2006.
  6. Elisabetta Frezza e Patrizia Fermani, La pedofilia come obiettivo prossimo dell'omosessualismo internazionale, "Riscossa cristiana", 26 gennaio 2014.
  7. Presentazione del libro di Carlo Pietro e don Marcello Stanzione, Il sacramento del diavolo. Omosessualismo, sodomia e cattolicesimo, Fede e Cultura, s.l. 2014.
  8. Baltazzar, Omosessualismo: grave minaccia alla libertà di pensiero, "Segni dei tempi", 8 luglio 2010.
  9. Andreas Hofer, Il cedimento dei cattolici all'omosessualismo, "Totus tuus", 9 giugno 2011.
  10. D'altronde, come dicono i corifei della corruzione: non è giusto che tutti abbiano il diritto di vivere liberamente le proprie scelte? Siamo o non siamo in democrazia? Certo che siamo in democrazia... Purtroppo!". Giacomo Devoto, Gli untori dell'omosessualismo, "Inter multiplices una vox", giugno 2013.
  11. A titolo di esempio: Paolo Deotto, 2014. L'Italia muore, divorata dalla corruzione dell'omosessualismo? La presenza cattolica in politica, tra abulia, masochismo e complicità, "Riscossa cristiana", 2 gennaio 2014.
  12. Non senza contrasti fra le due componenti, come rivela l'articolo di "Barracuda": Alleanza Cattolica tenta una goffa operazione egemonica tra le "Sentinelle in piedi", "Milano forzanuova.info", 15 dicembre 2013.
  13. Cfr. quanto scrive Ester Ledda, Depravati e pervertiti non entreranno nel Regno dei Cieli, "La strega cacciatrice", 24 gennaio 2013
  14. Ester Ledda, Mario Palmaro alla “Bussola Quotidiana”: la scristianizzazione la stanno facendo i cattolici, "La strega cacciatrice", 8 gennaio 2014.
  15. Sertillanges, “Il sacramento del diavolo”, di Don Marcello Stanzione e Carlo Di Pietro, un libro per capire e combattere le perversioni dell'omosessualismo, 26 gennaio 2014.
  16. Carlo Di Pietro, Chiesa e omosessualisti: un "protocollo d'intesa" impossibile, "Milizia di san Michele aracangelo.org", 2014. Si noti l'assenza di articoli determinativi, che denuncia una traduzione troppo pedissequa dall'inglese.
  17. Particolarmente visibile negli articoli che sono pure e semplici traduzioni di pamphlet antigay statunitensi, come: L'aspetto totalitario dell'omosessualismo, "Centrosangiorgio.com", 15 gennaio 2014.
  18. Lo si veda qui. Questo grafico registra anche l'improvvisa impennata del nuovo uso della parola nel 2002, in costante e brusca crescita fino all'ultimo anno disponibile, il 2008. Tuttavia un paragone con l'utilizzo contemporaneo di "omosessualità" rivela che si tratta comunque d'un uso minimo rispetto all'uso contemporaneo del termine standard.

Voci correlate[modifica]

Bibliografia[modifica]

Link esterni[modifica]