Matteo Renzi

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Matteo Renzi

Matteo Renzi (Firenze, 11 gennaio 1975) è un politico italiano, sindaco di Firenze dal 2009, segretario del Partito Democratico dall'8 dicembre 2013 e Presidente del Consiglio in carica.

La partecipazione al Family Day[modifica]

Nel maggio 2007 Matteo Renzi, allora Presidente della Provincia di Firenze, annuncia la sua partecipazione al Family Day, manifestazione dell'universo cattolico contro le unioni civili, con moglie e figli: "si riunirà tutto il mio mondo, dagli Scout ai Focolarini alle imprese cattoliche, insomma io ci sarò comunque, anche se solo idealmente[1]". E precisa che la sua presenza si intede: "A titolo personale e se non sarò impegnato con le manifestazioni del Genio Fiorentino". Sulla presenza del gonfalone della Provincia alla manifestazione specifica: "Era una richiesta dell' Udc, a mio parere strumentale. I gonfaloni delle istituzioni non possono essere simboli di contrapposizione politica. Per questo quello della Provincia non andrà a San Giovanni ma sarà invece a Firenze nella Conferenza della famiglia organizzata dal ministro Rosy Bindi". Qualche tempo dopo la manifestazione, a un convegno a Firenze con Giuliano Ferrara sul libro Gesù di Nazaret di papa Benedetto XVI, Renzi dichiara:

« C’è uno sguardo carico di ideologia sulla famiglia. Tutto ciò che viene detto dalla Chiesa viene visto come ingerenza. Non c'è bisogno di essere cattolici per difendere la famiglia. Quando non si coglie il fatto storico di un milione di persone in piazza per il Family Day, si commette un errore gravissimo[2]»

Renzi ritorna a parlare di Family Day il 22 gennaio 2016: il 30 gennaio la manifestazione si terrà a Roma per contestare il DDL Cirinnà sulle unioni civili. Per Renzi, in una intervista allemittente Rtl 102.5, "Dove c'è un popolo c'è sempre da avere un grandissimo rispetto" e "Ho visto che ci sarà anche una manifestazione dei sostenitori dei diritti lgbt (Sveglia Italia la manifestazione per l'uguaglianza indetta dal movimento LGBT, ndr.). I ministri sono liberi di andare a tutte le manifestazioni che vogliono, non vedo perchè dovremo essere arrabbiati se uno o più ministri parteciperanno al family day o se altri andranno ad altre manifestazioni[3]".

Dichiarazioni sui temi lgbt[modifica]

Il 16 febbraio 2007 il politico, intervistato da "Avvenire", si dice contrario a legiferare in materia di coppie di fatto e argomenta:

« Perché non ritengo quella sulle coppie di fatto la questione prioritaria su cui stare mesi a discutere per poi trovare una faticosa mediazione. Mi sembra un controsenso rispetto alle vere urgenze del paese. E poi perché - prosegue il Presidente della Provincia di Firenze - si tratta essenzialmente di una battaglia mediatica intorno alla presunta laicità della politica [...] Il tasso di laicità della politica non si misura su questo tema, ma sul grado di dare risposte non ideologiche ai reali problemi della gente. Questi provvedimenti sono carichi di forza ideologica, sono un compromesso politico, ma toccano la minoranza delle persone [...] Io penso che si debba deideologizzare il dibattito e uscire da questa rissa verbale quotidiana per poi affrontare in modo serio la questione, ricordando che la famiglia è la cellula della società non perché lo dicono i cattolici, ma perché è il fondamento di un modo di stare insieme[4]»

Il primo no di Renzi al matrimonio gay è espresso, nel corso di una intervista alla trasmissione Le invasioni barbariche, nel 2010:

« Io non sono d'accordo col matrimonio omosessuale, la penso come quel pericoloso reazionario di Barack Obama; perché penso che il matrimonio sia l'unione di una donna e di un uomo. [5]»

Renzi nel 2012 cambia però opinione sul riconoscimento delle Unioni civili (nel frattempo Barack Obama aveva detto sì al matrimonio fra persone dello stesso sesso) e in una lunga intervista al sito Gay.it dichiara:

« È evidente che le unioni civili nascono per dare risposte innanzitutto alle coppie dello stesso sesso. Personalmente penso che la politica non possa continuare a prendere in giro le persone. Da anni si discute di un provvedimento di legge sulle unioni civili. Eppure alle parole non seguono i fatti. Forse perché c'è chi trova comodo brandire certi argomenti in campagna elettorale per lucrare qualche voto, in un senso o nell'altro. Questo modo di fare mi risulta insopportabile: abbi il coraggio di dire come la pensi, non strumentalizzare temi che coinvolgono in profondità i sentimenti delle persone. Nel merito, noi siamo tra quelli che propongono di portare in Italia il modello della “Civil Partnership”: l'hanno fatta i laburisti di Tony Blair nel Regno Unito, possiamo farla noi in Italia anche se con quindici anni di ritardo.[6] »

Nella stessa intervista è netto il no di Renzi all'adozione gay:

« Un punto è chiaro, indiscutibile: i bambini sono tutti uguali. E certo vanno tutelati. Mettere in discussione questo principio significa mettere in discussione la civilità di una comunità. le famiglie Arcobaleno - ade sempio - sono una realtà presente ormai in tutte le città. Tutto il resto è molto complesso ed interpella in profondità i cambiamenti della società. Sull'adozione invece non sono d'accordo. Iniziamo piuttosto dal semplificare le regole del gioco: ancora adesso una famiglia eterosessuale che vuole adottare un figlio deve sottoporsi ad un iter butocratico controverso ed assurdo[7] »

Il futuro Presidente del Consiglio respinge l'idea di contrastare l'omofobia con una legge che vada a modificare il Codice Penale:

« credo che come in tutti i Paesi civili servano tutele contro tutte le discriminazioni, non solo quelle sessuali. Si tratta del minimo garantito e del resto la proposta Paola Concia andava in questa direzione. Dobbiamo stare ovviamente attenti a non creare meccanismi che criminalizzino la libertà di pensiero, e dobbiamo soprattutto far passare il messaggio che la vera sfida contro l'intolleranza è una sfida educativa, prima ancora che normativa. Penso infatti che la vera partita si giochi non sul diritto penale, ma sul terreno della cultura e dell'educazione[8] »

Renzi tornerà a discutere del tema dei diritti civili degli omosessuali nel corso del confronto tra i candidati alla segreteria del Partito democratico su Sky Tg24:

« Su questi temi sono più timido di Pippo (Civati, ndr.) e Gianni (Cuperlo ndr.). Invidio molto chi spara certezze, salvo poi dimenticarsi di portare gli atti in parlamento. Non impantaniamoci in discussioni sul matrimonio, altrimenti non si fa nulla nemmeno stavolta. Io sono per la civil partnership, perché passi la legge sull'omofobia e la step child adoption[9]»

Sollecitato, per strada il 14 marzo del 2014, da una coppia di omosessuali milanesi sul matrimonio ("Quando ci possiamo sposare io e lui") il premier risponde:

« A Grosseto si fa veloci ho visto. Ciao ragazzi[10] »

. Renzi si riferisce a una sentenza[11] del Tribunale di Grosseto che ha consentito, primo caso in Italia, la trascrizione di un matrimonio gay contratto dall'estero.

Il 10 febbraio 2016, nel corso del dibattito sulle unioni civili e, in particolare, sul DDL Cirinnà al Senato, dichiara "due punti chiave sono ampiamente condivisi: la stragrande maggioranza degli italiani vuole un istituto che legittimi le unioni civili anche per persone dello stesso sesso". L'altro punto largamente condiviso nel paese è la condanna dell'utero in affitto: "pensare che si possa comprare o vendere considerando la maternità o la paternità un diritto da soddisfare pagando mi sembra ingiusto. In Italia tutto ciò è vietato, ma altrove è consentito: rilanciare questa sfida culturale è una battaglia politica che non solo le donne hanno il dovere di fare[12]".

L'attività da Presidente del Consiglio[modifica]

I rinvii della legge sulle unioni civili sulla stampa

All'insediamento del Governo, nel discorso di richiesta di fiducia al Senato, Matteo Renzi chiede di trovare una sintesi sulle unioni civili e l'integrazione degli immigrati:

« va trovata la sintesi, bisogna ascoltarsi e trovare un compromesso, anche quando questo non ci soddisfa del tutto"[13]»

E' molto critico il commento di Flavio Romani, presidente di Arcigay, in un comunicato stampa diffuso dall'associazione:

« Indicare il compromesso tra i poli delle larghe intese su temi su cui nemmeno all'interno del solo Partito Democratico si è mai riusciti a trovare un accordo è evidentemente una favola, rivelatrice dell'ennesima trappola per le persone lgbt. Il compromesso su questi temi, tra l'altro, non sono non è possibile ma non è nemmeno auspicabile, perché qualsiasi approssimazione rispetto alla totale parità tra coppie eterosessuali e coppie omosessuali conterrebbe in sé la negazione del diritto pieno. Non solo: la retorica del compromesso è il tormentone che da trent'anni paralizza e rende sterile in Italia il dibattito sui diritti delle persone lgbt. Per "cambiare verso" occorre innanzitutto rottamare queste strategie e porsi mete chiare, che non affoghino in allusioni ed attendismi le risposte a una domanda di diritti urgente e non più procrastinabile". »

La volontà, che il presidente del Consiglio esprime più volte nel corso del suo mandato, di arrivare all'approvazione di a una legge sulle unioni civili per gli omosessuali, si traduce in un disegno di legge della senatrice del Pd Monica Cirinnà, senatrice del Pd, depositato l’8 aprile 2014, il ddl Cirinnà:

« Giovedì alle 14 (19 giugno 2014, ndr.) presenterò in commissione Giustizia, così come deciso oggi, un testo unico che assorbirà i due testi sulle unioni civili e sulla regolamentazione delle convivenze che conterrà le norme suddivise in due titoli diversi e andrà a modificare tutti gli articoli del Codice civile che afferiscono a questa materia. Sempre giovedì chiederò al presidente Palma (il presidente della Commissione Mauro Palma, ndr.) di aprire la discussione non oltre la prossima settimana successiva. E' infatti necessario dare al più presto una risposta chiara a quanto chiede la Corte costituzione per il rispetto del diritto all'affettività di tutti coloro che vogliono costruire una famiglia[14]»

La strada del disegno di legge è però tutt'altro che facile, tanto che il disegno di legge sarà oggetto di stasi, rinvii e rimandi.

Unioni civili: rinvii e posticipazioni[modifica]

I rinvii della legge sulle unioni civili di Matteo Renzi
n. Data annunciata da Renzi Dichiarazione Data della dichiarazione Note
1 Settembre 2014 "A settembre, dopo la riforma della legge elettorale, realizzeremo un impegno preso durante le primarie, un impegno vincolante e lo faremo d'accordo con esponenti della maggioranza e Parlamento: quello sui diritti civili"[15] giugno 2014
2 Al termine di mille giorni di Governo "Al termine dei mille giorni ci sarà una legge sui diritti civili, perché non è pensabile che questo tema torni ad essere argomento di discussione politica"[16] settembre 2014
3 Entro il 2014 La legge alla tedesca è un buon punto di mediazione e consente di dare alle persone dello stesso sesso i diritti civili. I tempi? Subito dopo la riforma elettorale, che è leggermente slittata ma ragionevolmente andrà entro l'anno, la proposta già pronta comincerà l'esame dal Senato[17] ottobre 2014
4 Entro l'estate prima del 31 maggio 2015 “La legge sulle unioni civili va fatta entro l’estate”, prima delle regionali (le elezioni del 31 maggio 2015, ndr.); “non faremo un’altra campagna elettorale parlandone al futuro[18] marzo 2015
5 Tra luglio e settembre 2015 "L’Italia ha una proposta di legge presentata dalla senatrice Cirinnà, e sarà votata tra luglio e settembre", sul modello tedesco “diverso dal modello irlandese"[19] maggio 2015
6 Entro la fine del 2015 "Il premier Matteo Renzi promette "entro la fine dell'anno" l'approvazione di una legge sulle unioni civili"[20] luglio 2015
7 Entro il 15 ottobre 2015 "L'ok alle unioni civili entro l'anno? "Sì, ma molto dipenderà da come andrà la discussione al Senato. Bisogna fare velocemente entro settembre le riforme, poi chiudere entro le prime settimane di ottobre sulle unioni civili", prima della legge di stabilità, di modo che poi passino alla Camera. "E' un patto di civiltà al quale non rinunciamo"[21] 4 settembre 2015
8 Entro maggio 2016 "Avevo promesso la legge sui diritti civili, ancora non è legge. Siamo certi che verrà approvata alla Camera, perché il Governo ha fatto una scelta. Temevo che si continuasse a parlarne e poi con una scusa ci fosse sempre un rinvio. Pur trovando un compromesso, e ci sono critiche, pur di farla passare abbiamo messo la fiducia. Significa rischiare l'osso del collo, perché se perdi devi dimetterti. L'ho fatto perché è giusto, due persone che si amano che paura possono fare. Se ci sarà bisogno, metteremo la fiducia anche alla Camera e spero che entro maggio ci sia un'altra legge da firmare",[22] 6 marzo 2015
9 Entro aprile 2016 "Oggi in commissione credo sia stato votato l'articolo 2: se la settimana prossima si fa qualche notturna o al massimo quella successiva penso che entro il mese di aprile potremo firmare la legge sulle unioni civili. Sarà un gran giorno, di festa. Potremo firmare una legge che in tanti altri Paesi c'è e da noi non ancora prevista",[23] 13 aprile 2015
10 L'11 maggio 2016 le unioni civili sono definitivamente approvate

Note[modifica]

  1. Simona Poli, Family day disertato dai Ds Radicali e Sdi in piazza Navona, "repubblica.it", 10 maggio 2007.
  2. Anonimo. Quando Renzi attaccava chi voleva rottamare la famiglia (ricordi, Matteo?), in "Tempi", 27 marzo 2015.
  3. Anonimo, Renzi: "Family day? Gran rispetto. Su unioni civili intesa o voto secondo coscienza", "www.repubblica.it", 22 gennaio 2016.
  4. Lanfranco Palazzolo. Renzi che fu: «I gay? meglio non parlarne», in "Tempi", 6 gennaio 2014.
  5. Dichiarazione a: "Le invasioni barbariche", 29 ottobre 2010. ANSA, Renzi (Pd): "Non sono d'accordo con i matrimoni gay", "Blitz quotidiano", 29 ottobre 2010
  6. Alessio De Giorgi e Giuliano Gasparotti, Matteo Renzi: Ecco il mio programma per i diritti gay, in "Gay.it", 27 giugno 2012.
  7. Alessio De Giorgi e Giuliano Gasparotti, Matteo Renzi: Ecco il mio programma per i diritti gay, in "Gay.it", 27 giugno 2012.
  8. Alessio De Giorgi e Giuliano Gasparotti, Matteo Renzi: Ecco il mio programma per i diritti gay, in "Gay.it", 27 giugno 2012.
  9. Calogerio Giuffrida, Pd e matrimoni gay: posizioni diverse tra Renzi, Cuperlo e Civati, in "News.supermoney.eu", 30 novembrer 2013.
  10. Anonimo, Renzi e il matrimonio gay: il premier la butta sull’humor, in "Gay.it", 14 marzo 2014.
  11. Giuseppina Vassallo, Matrimonio gay: Tribunale di Grosseto ordina al Comune di trascrivere, in "Altalex", 14 aprile 2014.
  12. Anonimo, Renzi: "Sì alle unioni civili, si voti sulla stepchild, no all'utero in affitto", "www.tgcom24.com", 9 febbraio 2016.
  13. Anonimo, Renzi, sui diritti civili va trovata la sintesi , Lancio agenzia stampa "Ansa", 24 febbraio 2014, ore 15:19.
  14. Anonimo, Unioni civili: Cirinnà, giovedì il testo unico, poi iter celere, Asca, 17 giugno 2014.
  15. Roberto Russo, Matteo Renzi annuncia le civil partnership per settembre, "Queerblog.it", 14 giugno 2014
  16. Roberto Russo, Matteo Renzi dice che al termine dei mille giorni ci sarà una legge sui diritti civili, in "queerblog.it, 16 settembre 2014.
  17. Anonimo, Unione civili, Renzi: "Proposta pronta. Al Senato da gennaio". Marino: "Non torno indietro", "repubblica.it", 19 ottobre 2014.
  18. Susanna Turco, Renzi promette: "Unioni civili entro l'estate", "espresso.repubblica.it", 17 marzo 2015.
  19. Anonimo, Unioni civili, Renzi: «Proposta in aula fra luglio e settembre, può avere i voti in Parlamento», "ilmessaggero.it", 25 maggio 2015
  20. Anonimo, Renzi: "Unioni civili, legge entro l'anno". Reazione Cei: "Ci sono altre urgenze", "www.repubblica.it", 18 luglio 2015
  21. Anonimo, Unioni civili: ddl riparte. Renzi: "Non rinunciamo". Primi voti con maggioranza M5s-Pd", "www.ansa.it", 4 settembre 2015
  22. Anonimo, Matteo Renzi a Domenica Live: "Unioni civili legge entro maggio, se serve fiducia alla Camera". Impegno a non toccare le pensioni, "www..huffingtonpost.it", 6 marzo 2016
  23. Anonimo, Unioni civili, Renzi: "Spero diventi legge entro aprile". Italicum? "Non cambierà", la Repubblica, 13 aprile 2016.

Bibliografia[modifica]

Simone Alliva, Renzi il timido, in "Pride", gennaio 2014.