Lavender scare

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Con Lavender scare (terrore color lavanda) si fa riferimento alla paura e alla persecuzione degli omosessuali durante gli anni '50 negli Stati Uniti e nel Regno Unito, che fu portata avanti in parallelo con la campagna anticomunista chiamata McCartismo che si focalizzava sul "Red Scare", terrore rosso. Le persone gay e lesbiche erano spesso considerate simpatizzanti comunisti, e l'era del "terrore lavanda" può essere considerato il tempo in cui gli omosessuali divennero i capri espiatori della Guerra Fredda. L'ex senatore Alan K. Simpson si riferisce al terrore lavanda come al periodo in cui McCarthy e altri condussero una vera e propria caccia alle streghe contro le persone omosessuali

Origine del nome[modifica]

The Lavender Scare è un libro di David K. Johnson del 2004 che indaga sulla campagna antiomosessuale degli anni '50 negli USA, e che ha reso celebre la definizione di "lavander scare". Tale espressione deriva dal termine "lavender lads" (ragazzi lavanda) usato spesso dal Senatore Everett Dirksen come sinonimo di "omosessuali". Nel 1952 Dirksen affermò che una vittoria repubblicana alle elezioni presidenziali di quell'anno avrebbe significato la rimozione dei "lavender lads" dal Dipartimento di Stato. L'espressione fu utilizzata anche dalla rivista Confidential, un periodico di gossip sulla sessualità dei politici e delle star di Hollywood.

Contesto storico[modifica]

Nel 1950, lo stesso anno in cui il senatore Joseph McCarthy affermò che 205 comunisti erano funzionari del Dipartimento di Stato, il Sottosegretario di Stato John Peurifoy disse che il Dipartimento di Stato aveva autorizzato le dimissioni di 91 omosessuali. Il 19 aprile 1950 il repubblicano Gabrielson disse che i pervertiti sessuali che si erano infiltrati nel Governo negli anni precedenti erano forse pericolosi quando i comunisti. McCarthy aveva nel suo staff, come capo Gabinetto del suo comitato al Congresso, Roy Cohn, che morì di AIDS e fu ampiamente creduto essere un omosessuale nascosto. Insieme, McCarty e Cohn, con il supporto entusiastico del capo dell'FBI J. Edgar Hoover (anch'egli creduto essere da molti un omosessuale nascosto), furono responsabili del licenziamento di un gran numero di uomini gay dagli impieghi di governo e ridussero al silenzio molti avversari politici ricattandoli con i pettegolezzi sulla loro omosessualità. NEL 1953, negli ultimi mesi dell'amministrazione Truman, il Dipartimento di Stato dichiarò di aver licenziato 425 impiegati per accuse di omosessualità. McCarthy spesso usava le accuse di omosessualità come tattica per la sua crociata anticomunista, spesso combinando il terrore sovietico con il terrore lavanda. In un'occasione, andò oltre, e dichiarò ai giornalisti: "If you want to be against McCarthy, boys, you've got to be either a Communist or a cocksucker" (Se volete mettervi contro McCarthy, ragazzi, non dovete far altro che essere Comunisti o dei succhiacazzi). Alcuni storici hanno sostenuto che collegando comunismo e omosessualità con l'instabilità psicologica, McCarthy utilizzava un senso di colpa per associazione se mancavano delle prove dell'attività comunista.

Sia gli omosessuali che i membri del partito comunista erano percepiti come elementi sovversivi nella società americana che condividevano gli stessi ideali di antiteismo; il rifiuto dei valori borghesi e della morale della middle class americana; la mancanza di conformismo, essi tramavano e manipolavano e, soprattutto , avrebbero messo i loro programmi sopra gli altri sotto gli occhi della popolazione intera. L'omosessualità era direttamente collegata alla preoccupazione di sicurezza, furono licenziati più impiegati governativi a causa del loro orientamento sessuale omosessuale che per il loro orientamento politico di sinistra o comunista. George Chauncey ha notato che "lo spettro dell'omosessuale invisibile, come quello del comunista invisibile, infestava l'America della Guerra Fredda", e l'omosessualità (e per relazione gli omosessuali stessi) era considerata non solo come malattia ma anche come un'invasione, allo stesso modo di come veniva percepito il danno che arrecavano i comunisti e i sovversivi. Il senatore Kenneth Wherry allo stesso modo tentò di invocare un collegamento tra omosessualità e antinazionalismo. Disse in un intervista con Max Lerner che "difficilmente si riesce a distinguere un omosessuale da un sovversivo", e nella stessa intervistà tracciò il confine dell'americano patriottico e quello dell'uomo gay, auspicando al licenziamento di tutti i funzionari governativi gay. Le connsessioni tra i gruppi per i diritti gay e i cosiddetti elementi sovversivi non erano interamente privi di fondamento. La Mattachine Society, uno dei primi gruppi per i diritti dei gay negli USA, fu fondata da Harry Hay, un ex membro del partito comunista degli Stati Uniti, che si dimise quando il partito condannò per aver fondato il gruppo per i diritti gay in quanto questo era vista come una minaccia alla politica del partito. Poiché i sentimenti verso l'omosessualità erano incredibilmente negativi la comunità psichiatrica guardava all'omosessualità come un disturbo mentale, le persone gay e lesbiche erano considerate suscettibili di ricatto, e per questo costituivano un rischio per la sicurezza. I dirigenti del governo americano ipotizzavano che i comunisti potevano ricattare i funzionari omosessuali del governo federale per procurarsi informazioni riservate. Secondo John Loughery, autore di uno studio sull'identità gay nel XX secolo, "pochi eventi indicano quanto l'America fosse psicologicamente devastata all'inizio degli anni '50 (...) quanto la presunta ascesa del comunismo e la minaccia omosessuale. Secondo Lillian Faderman la comunità LGBT creò una sottocultura di sé durante questo periodo, andando a costituire non soltanto "una scelta di orientamento sessuale, ma anche di orientamento sociale". La Mattachine Society e la Daughters of Bilitis, che appartenevano al movimento omofilo americano, erano per molti aspetti definiti dal McCartismo e dal terrore lavanda. Erano organizzazioni clandestine che mantenevano l'anonimato dei loro membri.

Executive Order 10450[modifica]

Il presidente Eisenhower emanò l'Ordine esecutivo 10450 [1] il 27 aprile 1953 che entrò in vigore il 27 maggio 1953. L'ordine incaricava i vertici delle agenzie federali e dell'Ufficio di gestione del personale, supportati dal FBI, di investigare sugli impiegati federali per determinare quali di essi costituiva un rischio per la sicurezza secondo i criteri determinati dallo stesso ordine presidenziale. I criteri vigenti precedentemente, stabiliti dal Presidente Truman nel 1947, erano soprattutto politici come l'affiliazione con organizzazioni sospette oppure dimostrazioni di infedeltà. Il nuovo ordine aggiungeva più generici apprezzamenti sul carattere, stabilità e affidabilità. L'ordine riguardava "ogni criminale, infame, disonesto , immorale , o notoriamente dedito a comportamenti vergognosi, uso abituale di sostanze inebrianti fino all'eccesso, tossicodipendenza, o perversione sessuale". L'ordine aveva lo scopo di valutare sia la fedeltà che i rischi per la sicurezza degli impiegati federali. Potevano esserci impiegati federali fedeli e affidabili ma che rappresentavano un rischio per la sicurezza a causa delle loro abitudini personali che potevano esporli ad essere ricattati da persone che cercavano di distruggere la sicurezza del paese. L'ordine ebbe come effetto quello di espellere dagli impieghi delle agenzie del governo federale gay e lesbiche. Solo nel 1973 il governo federale modificò la norma nel senso di escludere che l'orientamento sessuale di per sé potesse essere la sola ragione di allontanamento da un impiego federale, e solo nel 1975 l'amministrazione federale annunciò che avrebbe considerato l'assunzione di gay e lesbiche valutando caso per caso.

Comunità gay di Whashington[modifica]

D'un tratto la comunità gay di Washington che aveva vissuto un contesto aperto e vibrante negli anni trenta e quaranta fu colpita. Dopo la Grande Depressione un consistente numero di posti di lavoro fu creato nell'Amministrazione federale, e un rilevante numero di gay e lesbiche si trasferì nella capitale. Coppie dello stesso sesso potevano essere viste mano nella mano per strada oppure addirittura baciarsi ai piedi del Washington Monument.

Indagini sulle persone omosessuali[modifica]

In attuazione dell'ordine 10450 miglia di agenti federali furono incaricati di scoprire chi fosse omosessuale. Le persone furono sottoposte a interrogatori estenuanti. Le domande ricorrenti erano: "Con chi vivi? Chi sono i tuoi amici? Quali locali frequenti? Acconsentiresti se chiamassimo i tuoi familiari a casa per chiedergli queste informazioni?" Le persone furono obbligate a fare i nomi dei loro amici omosessuali. Molti omosessuali rassegnarono le dimissioni piuttosto che affrontare la pressione di successive indagini. Il documentario The Lavender Scare ha raccolto le numero indagini fatte successivamente per scoprire se qualche omosessuale avesse ceduto informazioni riservati a seguito di un ricatto riguardante la propria vita privata, me nessun caso fu trovato in proposito. Nel 1957 Franklin Kameny dopo aver perso il suo lavoro per la sua omosessualità iniziò a combattere e dedicò la sua vita alla causa dei diritti lgbt.