Konstantin Feile
Konstantin Feile (1906 ? - ?), scultore (?) tedesco protagonista dello scandalo dei ragazzi-squillo di Roma del 1960.
Biografia[modifica]
Sono molto scarsi (e contraddittori) gli elementi biografici relativi a Feile che emergono dallo spoglio degli articoli dell’epoca relativi allo scandalo dei ragazzi-squillo di Roma che si concluse, nel marzo del 1961, con la condanna a tre anni di carcere di Feile[1].
Stando ai giornali dell'epoca Konstantin Feile (nominato anche “Costantino Feile” o “Kostantin Feile”), 54 anni allo scoppio dello scandalo nel 1960, vive a Roma da oltre tre anni, lavora come guida turistica[2] e, al momento dell'arresto, risiede in un appartamento di quattro stanze in Via Carso 34, l'epicentro del circuito di prostituzione minorile emerso dalle attività d'investigazione.
Feile a Roma, "conviveva con un giovane tedesco e dava ospitalità, a quanto pare, a donne di facili costumi[3]".
Oltre a “scultore” e "guida turistica" Feile è definito dalla stampa “professore” e “insegnante di tedesco”[4]. Al momento non è stato possibile reperire alcuna notizia relativa all'eventuale opera artistica di Feile.
Nel corso del processo dichiarerà di essere sposato in Germania e di “avere due figli grandi”[5].
I precedenti penali[modifica]
Un dossier giudiziario della polizia tedesca tradotto alla questura italiana[6] rileva che Feile è conosciuto alle forze dell’ordine tedesche da oltre “un quarto di secolo” per gli stessi reati che gli sono stati contestati in Italia e cioè corruzione di minorenni, atti contro la morale, pubblicazione e diffusione di materiale pornografico e che risultava già condannato in Germania a 11 anni di carcere scontati, tra il 1935 e il 1953, nei penitenziari di Wiesbaden, Stoccarda e Wurzbourg.
Proprio in questo carcere, nel 1953, fu sorpreso in “in cella in atteggiamento equivoco con un giovane detenuto”.
Lo scandalo dei "ragazzi-squillo"[modifica]
Il ricordo di Massimo Consoli[modifica]
« I quotidiani di Roma pubblicarono con grande rilievo una notizia "scabrosa": era stato scoperto che un tedesco trapiantato in città dalla fine della guerra aveva organizzato un vero e proprio giro di ragazzi in affitto per turisti stranieri. Nel frattempo il tedesco era morto ma, chissà per quale motivo, il suo business era stato scoperto ed ora i quotidiani, mi sembra di ricordare soprattutto "Il Messaggero", andavano pubblicando ogni giorno decine di foto di ragazzi in calzoncini corti, in costume da bagno, sulla spiaggia, davanti a qualche monumento... tutti con una pecetta in faccia per impedirne il riconoscimento. |
Note[modifica]
- ↑ Anonimo, Tre anni allo scultore Feile organizzatore degli squillo, in “L’Unità”, 7 marzo 1961, p. 5.
- ↑ Anonimo, Per 11 anni Kostantin Feile detenuto in carceri tedesche, in “L'Unità”, 26 maggio 1960, p. 4
- ↑ Anonimo, Dilaga lo scandalo dei “ragazzi squillo” ma per la polizia le indagini sono chiuse, in “L’Unità”, 26 aprile 1960.
- ↑ (Anonimo, Dieci rinviati a giudizio per i balletti romani, in “La Stampa”, 23 ottobre 1960, p. 7.
- ↑ Anonimo, Dieci rinviati a giudizio per i balletti romani, in “La Stampa”, 23 ottobre 1960, p. 7.
- ↑ Anonimo, Per 11 anni Kostantin Feile detenuto in carceri tedesche, in “L’Unità”, 26 maggio 1960, p. 4.
- ↑ Massimo Consoli, Affetti speciali, Massari, Bolsena (Vt) 1999, pp. 65-66.
Bibliografia[modifica]
- Erich Lifka, Die Homophilen in Italien / Gli omofili in Italia, "Amigo. Die internationale homophile zeitschrift", (Danimarca), n. 3, 1962.
- Pierpaolo Pasolini, A proposito di Feile (1961, inedito, edito in: Saggi sulla politica e sulla società, Mondadori, Milano 1999).
- Massimo Consoli, Affetti speciali, Massari, Bolsena (Vt) 1999, pp. 65-66.
- Francesco Gnerre, Pier Paolo Pasolini e il panico dell'omosessualità, "Testo e senso", n. 8, 2007.
- Massimo Consoli, Primo scandalo antiomosessuale nell'Italia contemporanea, estratto da: Manifesto gay, Malatempora, Roma, 2005, pp. 19-20.
- Andrea Pini, Quando eravamo froci, Il saggiatore, Milano 2011, pp. 29-30.