John Money

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Voce a cura di Andrea Pizzocaro, liberamente modificabile.

John William Money (Morrisville, 8 luglio 1921 - Towson, 7 luglio 2006) è stato uno psicologo neozelandese, naturalizzato americano, che ha contribuito allo sviluppo di una scienza della sessuologia nella seconda metà del XX° secolo. Pioniere nello studio dell'intersessualità negli '50, ll suo nome è legato a quello del suo paziente non intersessuale più famoso, cioè David Reimer, nato maschio (Bruce), ma cresciuto come una bambina (Brenda). La rivelazione alla fine degli anni '90 che Bruce non aveva mai accettato l'identità femminile come Brenda portò la comunità scientifica a rivedere le teorie di Money nel campo dell'intersessualità e ad accettare la spiegazione biologica dell'identità di genere.

Gendermaps, di John Money.

Vita

Nato a Morrisville (Nuova Zelanda) l'8 luglio 1921, di padre australiano e madre inglese, John Money crebbe nell'ambiente di fondamentalisti cristiani dei Plymouth Brethen.
A Wellington frequentò la Victoria University, dove si laureò nel 1944 in filosofia/psicologia; tre anni più tardi emigrò negli Stati Uniti per proseguire gli studi nella prestigiosa Harvard University. E fu a Boston che, nell'autunno 1949, ad un seminario tenuto da George E. Gardner, Money fece il suo primo incontro con un giovane intersessuale di diciassette anni. L'incontro fu per lui di vitale importanza visto che lo condusse a scrivere la tesi di dottorato, dal titolo "Hermaphroditism: an inquiry into the nature of a human paradox"[1]. E ancor prima di conseguire il dottorato di ricerca nel 1952, Money ebbe modo di seguire altri pazienti intersessuali al "Massachusetts General Hospital and Harvard Medical School" e al "John Hopkins Harriet Lane Home for Invalid Children".
Nel 1951 era già arrivato alla John Hopkins University (insieme a Joan Hampson, psicologa e sua mentore), dove poi incontrò Lawson Wilkins, direttore della "Clinic for Pediatric Endocrinology".
Insieme a Joan Hampson prima e a suo marito John Hampson poi, Money formò la "Psychohormonal Research Unit", sotto la guida di Wilkins, primo pediatra endocrinologo al mondo[2].
Con i coniugi Hampson, prima in giro per gli Stati Uniti e l'Europa,[3] e poi nella serie di articoli pubblicati nel "Bulletin of the Johns Hopkins Hospital'", Money riuscì tra il 1955 e il 1957 a diffondere efficacemente le sue scoperte e il suo pensiero sull'intersessualità, arrivando ad elaborare quello che sarebbe poi stato definito da tutti come il "protocollo di Baltimora".

Dopo il 1957 Money e i coniugi Hampson persero i contatto, e fin dall'inizio degli anni Sessanta l'interesse per il transessualismo spinse Money a porre in secondo piano quello per i pazienti intersessuali. Tra il 1964 e il 1967 Money prese parte a una ricerca guidata da Harry Benjamin sul transessualismo, finanziata dal magnate Reed Erickson (nel team di ricerca vanno mezionati: Richard Green, delfino di Money, e Wardell Pomeroy, aiutante e coautore con Alfred Kinsey dei famosi Rapporti Kinsey); la ricerca permise nel 1966 l'istituzione della "Gender Identity Clinic" al John Hopkins.
Negli anni Ottanta e Novanta Money dedicò molti dei suoi lavori al campo delle parafilie, termine da lui riproposto per sostituire quello di "perversioni".
Tra le sue pubblicazioni più importanti vanno ricordate: Man & woman, Boy & girl (1972), Lovemaps (1986), Venuses penuses (1986), Gay, straight, and in-between (1988) e Gendermaps (1995).
Gettato nel discredito più totale dopo la rivelazione dell'insuccesso del caso di David Reimer, sul quale fu accusato di avere mentito e manipolato i risultati, sofferente di demenza senile e malato del Morbo di Parkinson, John Money morì il 7 luglio 2006, il giorno prima del suo ottantacinquesimo compleanno.

Tesi

Nell'immaginario collettivo John Money è una figura controversa: controversi i temi dei suoi studi (intersessualità, transessualità, pedofilia etc.), controverse le sue posizioni (es: i ruoli di genere devono rispecchiare la capacità riproduttiva) e controverse le sue passioni (es: negli incontri alla "Society for the Scientific Study of Sex" organizzava orge con altri sessuologi)[4].
Controversi, in particolar modo, i suoi metodi, come l'utilizzo - per sua ammissione[5] - del medrossiprogesterone acetato come farmaco per la castrazione chimica ancora prima che fosse approvato dalla Food And Drug Administration (FDA).
Ma, fra tutti, quello più controverso è il caso per cui è diventato famoso: quello di David Reimer, un suo paziente cresciuto come una bambina (Brenda) in seguito ad una malriuscita operazione di circoncisione (qualche mese dopo la nascita come Bruce Reimer). Una volta scoperto, nel 1997, che Bruce non aveva mai accettato l'identità di genere femminile (Brenda) ed era "rinato" come David, la reputazione di Money è andata svanendo. Subito tutto il suo pensiero, originatosi negli anni Cinquanta del secolo scorso, è stato messo da parte, ma non così la sua fama, anzi infamia, per il caso Reimer, visto che oggi è utilizzata dalla Chiesa cattolica e da altri gruppuscoli conservatori per dimostrare la pericolosità della inesistente Teoria del gender.

Il genere degli intersessuali

File:Copertina di Money & tucker - Essere uomo, essere donna.jpg
Copertina di Essere uomo, essere donna, edito in Italia nel 1980.

In molti attribuiscono a John Money l'onore di aver introdotto in psicologia il termine 'genere' (gender, in inglese). David Haig, professore di biologia alla Harvard di University, esaminando[6] più di 30 milioni di articoli scientifici dal 1945 fino al 2001, ha scoperto che prima degli anni Sessanta solo cinque articoli riportavano il termine gender, tre nel senso grammaticale - così com'era sempre stato - e due in articoli di sessuologia. E questi due articoli erano proprio di Money e dei suoi colleghi di allora, i coniugi Joan e John Hampson.[7][8] Tuttavia è vero anche che, all'inizio del Novecento, alcuni psicologi si siano interrogati sul "gender", continuando la polemica dei linguisti tra sex/gender (sesso e genere),[9][10] e che Madison Bentley, psicologo americano, avesse definito il gender come «il rovescio socializzato del sesso»[11] negli anni Quaranta, ma queste poche precisazioni non possono scalfire la certezza che Money sia stato il primo a formulare teorie riguardo al gender.

L’esigenza di introdurre la parola gender nel linguaggio scientifico derivava dall’impossibilità di parlare dei problemi medici caratterizzati proprio dal fatto di collocarsi al di fuori del binarismo sessuale, in particolare dell'intersessualità; era quindi un’esigenza linguistica.

Money, come già detto, conobbe il suo primo paziente intersessuale nel 1949. Questa è la sua descrizione:

« Secondo la terminologia del tempo, il suo caso era classificato sulla base della presenza di due testicoli non discesi e sull’assenza di tessuto ovarico. Era il caso di un maschio pseudoermafrodito con la sindrome dei testicoli femminilizzati, oggi conosciuta come Sindrome dell’insensitività agli androgeni.

I genitali esterni rassomigliavano a una vulva con un organo clitorideo, più che ad un pene. Sotto l’influenza dell’ormone femminile normalmente secreto anche nei maschi dai testicoli, combinato con l’inabilità delle cellule lungo tutto il corpo di rispondere all’ormone sessuale maschile, anch'esso secreto dai testicoli, la pubertà ha indotto la femminilizzazione delle caratteristiche sessuali secondarie del corpo e nessuna mascolinizzazione. Nonostante tutto la mente era orientata verso quella di un ragazzo con una deformità, non verso quella di una ragazza. Il bambino era stato cresciuto come un ragazzo dopo che nella prima infanzia era stato riassegnato dal sesso femminile a quello maschile su avviso di un dottore disinformato, che aveva promesso un trattamento chirurgico e ormonale nei suoi primi anni da adolescente, così da permettere al ragazzo di diventare un uomo. All’età di quindici anni era stato informato che avrebbe avuto la possibilità di cambiare e vivere come donna. Questa era un'opzione troppo aliena perché la contemplasse. Egli era eccitato romanticamente ed emozionalmente dalle ragazze, non dai ragazzi. Più avanti, sebbene i pericoli di un matrimonio sembrassero insormontabili, dopo essersi qualificato come dottore sposò un'infermiera. Essi avevano stabilito una vita sessuale e adottato dei bambini.[12]»

Riassumendo, il bambino, nato con i testicoli ma con genitali esterni dall’apparenza più femminile che maschile e poi cresciuto con gli ormoni sessuali femminili che avevano preso il sopravvento su quelli maschili, si percepiva comunque come un ragazzo e poi (da adulto) come un uomo. Nel suo libro Gendermaps, Money commenta:

« Questo caso va a far chiarezza sul principio di una discontinuità tra lo sviluppo del corpo, dalla vita prenatale fino alla pubertà, femminilizzato, e lo sviluppo di una mente mascolinizzata, malgrado le restrizioni imposte sulla mascolinità genitale dalla femminilità anatomica e ormonale. Il sesso anatomico e quello ormonale non potevano essere la causa di quello che avrei poi chiamato “inclinazione libidinale, atteggiamento sessuale e comportamento sessuale”[13]»

Questo caso specifico di intersessualità sarebbe poi comparso, assieme ad altri 247, nella sua tesi di dottorato di ricerca del 1952: 237 soggetti intersessuali erano stati già esaminati da altri dottori tra il 1895 e il 1951, gli altri 10, invece, da Money. Tre anni dopo, nel primo articolo[14] di cinque nel "Bulletin of the John Hopkins Hospital", i nuovi pazienti intersessuali diventano 60, poi 65 nel terzo[15] e 76 nel quarto[16] e nel quinto 94[17] (non sappiamo se molti dei pazienti siano gli stessi).

Infine, nel 1957 in un articolo[18] apparso sugli "Archives of neurology and psychiatry" i pazienti crescono fino a 105. Ed esaminandoli, Money concluse che:

« Il sesso di assegnazione e crescita è costantemente e cospicuamente un più affidabile pronosticatore del ruolo e dell'orientamento di genere di un ermafrodita, più che il sesso cromosomico, il sesso gonadico, il sesso ormonale, la morfologia degli accessori riproduttivi interni o l'ambigua morfologia dei genitali esterni[19]»

Non saranno quindi i cromosomi, i livelli ormonali, la presenza di un utero o di una prostata a identificare un intersessuale come maschio o come femmina, bensì il sesso di assegnazione e crescita; non sono le variabili biologiche a determinare il ruolo e orientamento di genere degli intersessuali, ma come il modo in cui vengono cresciuti. Se fossero state le variabili biologiche a determinarlo, allora avremmo avuto una persona altamente instabile, nevrotica: come poteva identificarsi una persona se il suo sesso cromosomico era quello di uomo e il suo sesso gonadico quello di una donna? Invece non era così, anche se l'anatomia era confusa (almeno per chi la esaminava), la mente era chiaramente orientata verso la mascolinità o verso la femminilità. Non c'era nessun problema psicologico:

« L'evidenza (...) dimostra che l'incidenza delle cosiddette psicosi funzionali negli ermafroditi più ambisessuali - cioè quelli che non riescono a fare a meno di pensarsi sessualmente equivoci - era estremamente bassa. L'incidenza di una psicopatologia nevrotica della tipologia classica (...) era anche cospicuamente bassa[20]»

Infine, che il sesso di crescita fosse il marcatore più affidabile per riconoscere il ruolo di genere di un intersessuale era accertato da questo tipo di evento:

« La prova conclusiva riguardante l'importanza psicologica del sesso di assegnazione e crescita è fornita quando, tra persone con l'identica diagnosi fisica, alcuni sono stati cresciuti come maschi altre come femmine. È davvero sorprendente, per esempio, vedere due bambini con [iperplasia surrenale congenita] femminile insieme in una stanza dei giochi d'ospedale: uno dei due interamente femminile in comportamento e condotta, e l'altro interamente maschile, così come erano stati cresciuti entrambi[21]»

Ecco quindi il motivo per introdurre una nuova parola: gender. In un intersessuale, il sesso biologico, che veniva scomposto nei suoi "marcatori" (sesso cromosomico, sesso gonadico, sesso ormonale...), era difficile da attribuire. Una persona poteva avere un sesso cromosomico maschile e uno gonadico femminile (come nel caso dell'insensitività agli androgeni): quale dei due identifica allora il "vero sesso" della persona? Secondo Money la risposta stava, come già visto, non nelle variabili biologiche, bensì in quelle apprese, ossia nel sesso di assegnazione e crescita.
Allora serviva una nuova parola, diversa da "sesso", che creava solo problemi. E così la parola gender, che era già impiegata dai linguisti per parlare della mascolinità e della femminilità degli oggetti e non solo delle persone ("il" sole, "la" luna...), fu scelta per parlare delle persone che anatomicamente potevano essere in parte maschi e in parte femmine, mentre dal punto di vista mentale erano o solo maschi o solo femmine.

Natura e cultura: la teoria interazionista

Questo è lo schema dei fattori determinanti la nostra identità di genere, apparso per la prima volta nel libro Man, Woman,Boy, Girl. L'immagine è tratta dal libro della traduzione italiana.
Questa è l'ultima versione dello schema, tratta da Sin, Science, and the Sex Police. La differenza più importante tra questo schema e quello precedente è l'introduzione del gene SRY, il gene che porta allo sviluppo delle gonadi in senso maschile. Il gene SRY è stato scoperto nel 1990.

Secondo la vulgata comune, John Money rappresenterebbe la “quintessenza del costruzionismo sociale”[22] o con le parole di un no-gender: «"il guru, il pioniere e il padre fondatore di quella teoria del genere che vede l’identità sessuale come una questione ambiental-culturale, il risultato della formazione e non come una identità biologica"».[23]. Invece, alcune autrici come Ruth Bleier[24] e Marianne Van Den Wijngaard[25] lo avevano sempre considerato come un ricercatore orientato verso la spiegazione biologica e non quella ambientale. Così anche Leslie Rogers e Joan Walsh, che nel 1982, furono le prime ad attaccare il pensiero di Money; esse scrivono:

« Sebbene Money … consideri gli aspetti sociali del genere … [egli] dà per scontato che ci sono due generi, che ci sono delle differenze tra di essi, e che fondamentalmente il genere sia una conseguenza di un disegno progettuale biologico tanto per il comportamento quanto per il fisico.[26]»

Da quando compì i primi studi sull’intersessualità, nei primi anni cinquanta, i risultati, che dimostravano che il sesso di crescita era più molto affidabile delle variabili biologiche nella determinazione del sesso di un intersessuale, mai lo portarono a dire che “la cultura dominava sulla biologia”, anzi:

« In teoria, le nostre scoperte indicano [che] né una dottrina puramente ereditaria né una puramente ambientalista dell’origine del ruolo di genere … è adeguata. Da una parte è evidente che il ruolo e l’orientamento di genere non è determinato in modo automatico, innato o istintivo da agenti fisici come i cromosomi. Dall’altro canto è anche evidente che il sesso di assegnazione e di crescita non determina automaticamente e meccanicamente il ruolo e l’orientamento di genere. [27]»

Allora il paradigma natura/cultura per cui «"natura è tutto quello che un uomo porta con sé nel mondo; cultura è ogni influenza dall’esterno che lo interessa dopo la sua nascita"»[28] doveva essere superato e rimpiazzato da quello natura/periodo critico/cultura, cioè:

« Cartesio consegnò il corpo alla scienza, la mente alla [C]hiesa, e solo la ghiandola pineale all’unità copro-mente. Oggi la disunità di copro e mente persiste in diverse forme: biologico/psicologico; organico/psicogeno; innato/acquisito; e qui di speciale pertinenza, natura/cultura.

In realtà natura non è l’antitesi di cultura. Le due possono lavorare in concerto e quando lo fanno in un periodo critico dello sviluppo, il paradigma a due termini viene rimpiazzato da uno a tre termini: natura/periodo critico/cultura. [29]»

Gender: un nuovo linguaggio per la sessuologia

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Money il cartografo: gendermaps e lovemaps

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Il pensiero in breve

  • Identità di genere: Servendosi delle ricerche su soggetti intersessuali, per John Money la nostra identità di genere, che chiamava identità e ruolo di genere (I/R-G), cioè la nostra percezione di noi stessi come maschi o femmine poteva svilupparsi anche in contrasto con le variabili biologiche (cromosomi, ormoni, gonadi ...) e in concordanza con il sesso di crescita.

Il trattamento degli intersessuali

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Il caso Bruce/Brenda/David Reimer

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Galleria d'immagini

Note

  1. John Money, Gendermaps: social constructionism, feminism, and sexosophical history, Continuum, New York, 1995, p. 19.
  2. Per sapere una biografia di Lawson Wilkins si può leggere questa serie di tre articoli di Claude J. Migeon.
  3. Jennifer Germon, Gender: a genealogy of an idea, Palgrave Macmillan, New York 2009, p. 24.
  4. Richard Green, John Money, Ph.D. (July 8, 1921 - July 7, 2006): a personal Obituary, "Archives of sexual behavior", XXXV 2006, pp. 629-632, a p. 630.
  5. John Money,Treatment guidelines: antiandrogen and counseling of paraphilic sex offenders, "Journal of sex and narital therapy", XIII 1987, pp. 219-223, p. 219.
  6. David Haig, The inexorable rise of gender and the decline of sex: social change in academic titles, 1945–2001, "Archives of sexual behavior", 2004, pp. 87-96.
  7. Money, J., Hampson, J. G., & Hampson, J. L., Hermaphroditism: recommendations concerning assignment of sex, change of sex, and psychologic management, "Bulletin of the Johns Hopkins Hospital", XCVII 1955, pp. 284–300.
  8. Money, J., Hampson, J. G., & Hampson, J. L., Imprinting and the establishment of gender role', "Archives of neurology and psychiatry", LXXVII, pp. 333–336.
  9. James H. Leuba, The personifying passion in youth with remarks upon the sex and gender problem, "The monist", X 1900, n. 4 (July), pp. 536-548.
  10. J. R. Kantor, Can psychology contribute to the study of linguistics?, "The monist", XXXVIII 1928, n. 4 (october), pp. 630-648,
  11. Madison Bentley, Sanity and hazard in childhood, "The American journal of psychology", LXVIII 1945, n. 2 (april), pp. 212-246.
  12. John Money, Gendermaps: social constructionism, feminism, and sexosophical history, Continuum, New York, 1995, pp. 19-20.
  13. John Money, Gendermaps: social constructionism, feminism, and sexosophical history, Continuum, New York, 1995, p. 20.
  14. John Money, Hermaphroditism, gender and precocity in hyperadrenocorticism: psychologic findings, "Bulletin of the John Hopkins Hospital", XCVI (6) 1955 (june), pp. 253-264.
  15. John Money, Joan Hampson, John Hampson, Hermaphroditism: recommendations concerning assignment of sex, change of sex and psychologic management', "Bulletin of the John Hopkins Hospital", XCVII (4) 1955 (october), pp. 284-300.
  16. John Money, Joan Hampson, John Hampson, An examination of some basic sexual concepts: the evidence of human hermaphroditism, "Bulletin of the John Hopkins Hospital", XCVII (4) 1955 (october), pp. 301-319.
  17. John Money, Joan Hampson, John Hampson, Sexual incongruities and psychopathology: the evidence of human hermaphroditism, "Bulletin of the John Hopkins Hospital", XCVIII (1) 1956 (january), pp. 43-57.
  18. John Money, Joan Hampson, John Hampson, Imprinting and the establishment of gender role, "Archives of neurology and Ppychiatry", LXXVII (3) 1957 (march), pp. 333-336.
  19. John Money, Joan Hampson, John Hampson, Imprinting and the establishment of gender role, "Archives of neurology and psychiatry", LXXVII (3) 1957 (march), p. 333.
  20. John Money, Hermaphroditism: an inquiry into the nature of a human paradox, PhD diss., Harvard University, p. 6.
  21. John Money, Joan Hampson, John Hampson, Imprinting and the establishment of gender role, "Archives of Neurology and Psychiatry", LXXVII (3) 1957 (march), p. 334.
  22. Nikki Sullivan, The matter of gender, in Fuckology, The University of Chicago Press, Chicago, 2015, p.20.
  23. Giulio Meotti, Il bambino cavia, 12 aprile 2014.
  24. Bleier, R. 1984. Science and Gender: A Critique of Biology and Its Theories on Women. 2nd ed. New York: Pergamon Press.
  25. van denWijngaard, M. 1997. Reinventing the Sexes: The Biomedical Construction of Femininity and Masculinity Bloomington: Indiana University Press.
  26. Lesley Rogers, Joan Walsh, Shortcomings of the psychomedical research of John Money and co-workers into sex differences in behavior: social and political implications, Sex Roles, Vol, 8, No. 3, 1982
  27. John Money, Joan Hampson, John Hampson, Imprinting and the establishment of gender role, Archives of Neurology and Psychiatry, 1957 Mar; 77(3), p. 333-334
  28. Francis Galton, English men of science: their nature and nurture, Macmillan&Co., Londra, 1874, pag. 12.
  29. John Money, A paradigm shift from heredity/environment to heredit/critical period/environment in sexology, oggi in Venuses Penuses, 1987, pag. 97.

Bibliografia

  • AA. VV., Sex research. New developments, a cura di John Money, Holt, Rinehart and Winston, New York 1965, pp. 260.
  • John Money, Sex errors of the body, The Johns Hopkins Press, Baltimore 1968, pp. 145.
  • John Money ed Anke Ehrhardt, Uomo, donna, ragazzo, ragazza, Feltrinelli, Milano 1976.
  • John Money e Patricia Tucker, Essere uomo, essere donna. Uno studio sull'identità di genere, Feltrinelli, Milano 1975. ISBN 978-8807808777.
  • John Money, Sin, science and the sex police, Prometheus Books, New York 1990 e 1998, ISBN 978-1573922531.
  • John Money, Gendermaps: social constructionism, feminism, and sexosophical history, Continuum, New York 1995, ISBN 978-0826408525.

Link esterni

Voci correlate