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"Il Borghese" fu un settimanale di costume, uscito dal 1950 al 1993, che ebbe la massima diffusione negli anni Sessanta e Settanta. Fu espressione dell'estrema destra criptofascista italiana, in particolare di quella che faceva riferimento al [[Movimento Sociale Italiano]], ma non solo.<br> | "Il Borghese" fu un settimanale di costume, uscito dal 1950 al 1993, che ebbe la massima diffusione negli anni Sessanta e Settanta. Fu espressione dell'estrema destra criptofascista italiana, in particolare di quella che faceva riferimento al [[Movimento Sociale Italiano]], ma non solo.<br> | ||
Ebbe sempre un atteggiamento fortemente negativo verso l'omosessualità, giudicata una forma di gravissima degenerazione sociale da combattere anche con leggi e con misure se necessario drastiche. Pur conscia del fatto di combattere da una posizione di minoranza, la testata fece del suo meglio per soffiare sul fuoco del "[[lavender scare|panico morale]]" di stampo maccartista, lanciando incessantemente l'allarme sulla crescita a dismisura del vizio omosessuale, a suo dire legata all'opera di intellettuali comunisti come [[Luchino Visconti]] o [[Pierpaolo Pasolini]]. Significativa fu la collocazione in prima linea durante lo scandalo dei [[Balletti verdi]] di Brescia, disattendendo le aspettative della destra clericale, che avrebbe gradito una gestione più sottotono della vicenda.<br> | Ebbe sempre un atteggiamento fortemente negativo verso l'omosessualità, giudicata una forma di gravissima degenerazione sociale da combattere anche con leggi e con misure se necessario drastiche. Pur conscia del fatto di combattere da una posizione di minoranza, la testata fece del suo meglio per soffiare sul fuoco del "[[lavender scare|panico morale]]" di stampo maccartista, lanciando incessantemente l'allarme sulla crescita a dismisura del vizio omosessuale, a suo dire legata all'opera di intellettuali comunisti come [[Luchino Visconti]] o [[Pierpaolo Pasolini]]. Significativa fu la collocazione in prima linea durante lo scandalo dei [[Balletti verdi]] di Brescia, disattendendo le aspettative della destra clericale, che avrebbe gradito una gestione più sottotono della vicenda.<br> |
Versione delle 18:07, 22 mar 2020
"Il Borghese" fu un settimanale di costume, uscito dal 1950 al 1993, che ebbe la massima diffusione negli anni Sessanta e Settanta. Fu espressione dell'estrema destra criptofascista italiana, in particolare di quella che faceva riferimento al Movimento Sociale Italiano, ma non solo.
Ebbe sempre un atteggiamento fortemente negativo verso l'omosessualità, giudicata una forma di gravissima degenerazione sociale da combattere anche con leggi e con misure se necessario drastiche. Pur conscia del fatto di combattere da una posizione di minoranza, la testata fece del suo meglio per soffiare sul fuoco del "panico morale" di stampo maccartista, lanciando incessantemente l'allarme sulla crescita a dismisura del vizio omosessuale, a suo dire legata all'opera di intellettuali comunisti come Luchino Visconti o Pierpaolo Pasolini. Significativa fu la collocazione in prima linea durante lo scandalo dei Balletti verdi di Brescia, disattendendo le aspettative della destra clericale, che avrebbe gradito una gestione più sottotono della vicenda.
Infatti delle istanze clericali non sempre "il Borghese" tenne conto, facendo semmai riferimento a una tradizione di destra laica (fino a spingersi all'aperto anticlericalismo quando giudicava che la Chiesa non fosse sufficientemente a destra) e non certo ascetica, come dimostrava l'ampio uso d'immagini di nudo femminile - sia pure con didascalie moralistiche.
Per queste ragioni "Il Borghese" non condivise con la destra clericale la strategia (prevalente nella stampa filocattolica ma anche in quella filocomunista) di soffocare la realtà omosessuale sotto il silenzio e la censura. Negli anni Sessanta finì così per risultare una delle testate più ciarliere sul tema omosessuale, dimostrando una tale attenzione ossessiva per esso da arrivare a parlare apertamente, sia pure per condannarlo, del movimento omofilo dell'epoca, e in particolare di "Arcadie, sulle cui attività la redazione era singolarmente bene informata.
Per quanto espressione di una minoranza politica, i suoi articoli sono quindi un'interessante spaccato del dibattito dell'Italia, soprattutto, degli anni Sessanta.
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