Angelo Scola

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Il Cardinale Angelo Scola

Angelo Scola (Malgrate, 7 novembre 1941) è un cardinale e arcivescovo cattolico italiano, arcivescovo di Milano dal 28 giugno 2011.

No al matrimonio gay[modifica]

Nel 2004, in veste di patriarca di Venezia, il cardinale Angelo Scola, apre i lavori, a Asti, del Congresso dell'Associazione canonistica italiana intitolato "Matrimonio canonico e realtà contemporanea", dichiarando netta contrarietà al matrimonio gay.

In particolare il matrimonio «è oggi insidiato anche dal clima di "androginismo culturale" che tende a superare le differenze sessuali». Va sottolineato però, secondo il cardinale, che «fattori inscindibili del mistero nuziale sono la differenza sessuale, l’amore e la procreazione». «La differenza di genere», ha spiegato Scola , «è un elemento strutturale e fondativo del matrimonio stesso»[1].

Il cardinale ribadisce in più occasioni che la differenza di sesso dei futuri sposi è elemento fondamentale del matrimonio. Lo farà, ad esempio, per l'occasione della ventisettesima edizione della festa diocesana della famiglia dichiarando:

« Dal matrimonio sorge la genuina famiglia, oggi più che mai insostituibile non solo per la Chiesa ma anche per la società. La Chiesa non è fuori della società. La legge della differenza nell'unità propria dell'uomo-donna è fondamentale quindi per la vita degli sposi e della famiglia [...] Riproporre ai giovani il valore insostituibile dell'autentico rapporto uomo-donna è particolarmente urgente nella fase di grande travaglio in atto anche in Italia. La differenza dei sessi, voluta da Dio, è costitutiva. Non è una semplice diversità che si può superare. E’ la base su cui fiorisce l'amore tra l'uomo e la donna [2]»

o, ancora, nel corso di un incontro con i giornalisti per la ricorrenza di San Francesco di Sales: «Io sono sempre dentro a questi due poli: uomo-donna, anima-corpo». [3].

Il no al matrimonio gay, insieme alla richiesta ai politici cattolici di non cercare alcuna mediazione sulla questione è ribadito dal cardinale nel settembre del 2012:

« I cattolici in politica hanno sempre il dovere di dire la verità sui principi non negoziabili, sui valori fondanti, come quando si parla di famiglia, che per noi cristiani é fondata sul matrimonio fedele fra uomo e donna orientati alla procreazione. Su questo non ci possono essere mediazioni[4] »

No alle unioni civili[modifica]

Oltre che al matrimonio fra persone dello stesso sesso, Angelo Scola ha espresso la sua contrarietà anche alle unioni civili, in un'intervista al settimanale "Famiglia Cristiana" del 2005: "I diritti fondamentali" - ha affermato il cardinale - "devono essere garantiti a tutti, ma per quanto riguarda altri diritti è anche chiaro che, per il fatto che la legge ha una funzione educativa, una minoranza è chiamata a maggiori sacrifici; è un dato di fatto realistico".

Scola individua nelle scritture private una possibile soluzione al problema:

« Credo che la società italiana sbaglierebbe gravemente se, in nome di una cattiva interpretazione dei diritti individuali, sacrificasse ulteriormente il bene del matrimonio e della famiglia. È giusto che una società plurale debba rispettare i diritti di tutti, ma penso anche che in questo campo sia possibile battere la strada delle tutele presenti nel Codice civile, adeguandole se necessario, senza generare confusione su ciò che è matrimonio e famiglia e ciò che non lo è. Volenti o nolenti, la legge contribuisce a educare in modo virtuoso.

Ora, indebolire la famiglia, in un tempo in cui già di per sé non è sostenuta in modo adeguato, sarebbe sbagliato. Infine, pongo un'altra questione che mi pare fondamentale per una società plurale come la nostra e che ha a che fare con la giusta dialettica tra minoranze e maggioranze: davvero qualunque tipo di orientamento personale e di gruppo deve pretendere l'esplicito riconoscimento della legge?"[5]»

Tra le ragioni della contrarietà anche la volontà di non "mettere a repentaglio"

« il concetto di matrimonio e di famiglia, né nella legge, né nella pratica. Sarebbe un errore per la democrazia, e non lo dico come cattolico, ma da laico [6]»

No anche ai registri delle unioni civili[modifica]

Nel 2012 il cardinale ribadirà ulteriormente il suo ennesimo "no", sempre sulle pagine di "Famiglia cristiana", intervenendo nel dibattito sulla volontà espressa della Giunta retta da Giuliano Pisapia si istituire un registro delle unioni civili a Milano.

Per il Cardinale perfino il registro è un modello sbagliato:

« Mi pare che operazioni di questo tipo possiedano una preoccupante connotazione ideologica che, nel caso in questione, contraddice la stessa Costituzione italiana, che all'articolo 29 afferma: "La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio". Viviamo in una società plurale, ma proprio per questo siamo chiamati tutti, come cittadini, a proporre il bene comune circa le questioni fondamentali del vivere.

I cristiani, e anche molti non credenti pienamente convinti della forza dell'universale sociale che è la famiglia, propongono a tutti questo dato e, in ogni caso, sostengono la necessità di chiamare ogni cosa con il proprio nome. Il nome "famiglia" non si addice ad altre forme di convivenza. Ostinarsi a utilizzarlo confonde, e finisce con lo svuotare i preziosi fattori costitutivi della vera famiglia [...] Anche tra i cristiani, in nome di un frainteso concetto di libertà, si accetta una posizione neutrale. Si dice: io tengo alla famiglia, ma lascio liberi gli altri di agire come meglio credono [7]»

Note[modifica]

  1. Anonimo, Il Patriarca di Venezia, Card. Angelo Scola, contro i matrimonï gay, Gaynews.it, 5 ottobre 2004.
  2. Anonimo, Il patriarca Scola: «Il rapporto uomo-donna non è sostituibile», La Nuova Venezia, 22 gennaio 2007.
  3. Anonimo, Il patriarca Scola: «Il rapporto uomo-donna non è sostituibile», La Nuova Venezia, 22 gennaio 2007.
  4. Zita Dazzi, Scola ai politici cattolici "Non cedere sui matrimoni", "Milano.repubblica.it, 22 settembre 2012.
  5. Anonimo, Ma questa Italia è ancora cristiana, Famiglia Cristiana, 1 dicembre 2005.
  6. Anonimo, Ma questa Italia è ancora cristiana, Famiglia Cristiana, 1 dicembre 2005.
  7. A.St., Scola: l'Italia ha voglia di famiglia, "Famiglia Cristiana", 27/03/2012.

Voci correlate[modifica]