Willem Arondeus

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Willem Arondeus Willem Arondeus (Naarden, 22 agosto 1894 – Haarlem, 1º luglio 1943) è stato un pittore e scrittore olandese, noto per aver aderito al movimento di resistenza antinazista dei Paesi Bassi durante la Seconda Guerra Mondiale. Partecipò all'attentato che fece saltare in aria l'edificio dell'anagrafe di Amsterdam per ostacolare l'identificazione degli ebrei da parte dei tedeschi; catturato dai nazisti, venne condannato a morte poco dopo il suo arresto.

Arondeus aveva fatto coming out alla tenera età di 17 anni[2] e, con aria di sfida, rivendicò con orgoglio la propria sessualità in faccia ai carnefici che stavano per porre fine alla sua vita, infliggendo loro una significativa sconfitta morale.

Indice 1 Biografia 2 Vita privata 3 Resistenza e morte 3.1 L'attentato all'Anagrafe 4 Memoria 5 Galleria 6 Voci correlate 7 Bibliografia 7.1 Opere di Willem Arondeus 7.2 Opere su Willem Arondeus 8 Link esterni 9 Note Biografia Ultimo figlio di Catharina Wilhelmina de Vries e del commerciante di carburanti Hendrik Cornelis Arondéus, a partire dal 1907 - anno in cui fu ammesso alla scuola d'arte Quellinusschool - iniziò a lavorare come pittore, illustratore, disegnatore di manifesti e arazzi[3]. Nel 1923 fu incaricato di dipingere un grande affresco per il municipio di Rotterdam; nello stesso periodo, illustrò poesie di JH Leopold, Pieter Cornelis Boutens e Martinus Nijhoff. In quanto ammiratore del vecchio designer olandese Richard Roland Holst, Arondeus tendeva ad essere considerato "arretrato" nello stile artistico, circostanza che gli impedì di raggiungere il successo e la tranquillità economica: per molti anni dovette lottare contro le ristrettezze economiche.

A metà degli anni Arondeus Trenta rinunciò alle arti visive e si dedicò alla scrittura. Nel 1938 pubblicò due romanzi, Het Uilenhuis (La casa dei gufi) e In de Bloeiende Ramenas (Nella fioritura dei ravanelli), che illustrò personalmente.

Nel 1939 fu pubblicata quella che è ritenuta la sua opera migliore, Matthijs Maris: de tragiek van den droom (Matthijs Maris: La tragedia del sogno), biografia del pittore Matthijs Maris, il cui buon successo di vendite diede finalmente sollievo ai suoi problemi finanziari.

Due anni dopo fu pubblicato Figuren en problemen der monumentale schilderkunst in Nederland (Figure e problemi della pittura monumentale nei Paesi Bassi), sempre con illustrazioni dello stesso autore[3].

Vita privata Arondéus era un ribelle e questo lo portò a dichiarare apertamente e contro i costumi di quell'epoca la propria omosessualità: basti dire che all'età di 18 anni lasciò i genitori a causa dei dissidi legati alla sua omosessualità[4]. Il suo comportamento fu ritenuto audace e insolito, persino negli ambienti artistici liberali che frequentava. Arondéus ebbe, negli anni Venti, una relazione con Jurie, un pescatore dell'isola di Urk, dove viveva. Dal 1932 al 1941 ebbe una relazione col figlio di un droghiere di Apeldoorn, Gerrit Jan Tijssen, con il quale convisse prima ad Apeldoorn e poi ad Amsterdam.

Resistenza e morte

Monumento ad Amsterdam. Nella primavera del 1941 iniziò a pubblicare un bollettino clandestino con cui incitava i suoi colleghi artisti a resistere contro l'occupazione nazista dei Paesi Bassi. Nello stesso anno, il compagno Gerrit Jan Tijssen, dato che le attività partigiane di Arondéus si intensificavano ed egli giudicava troppo pericoloso soggiornare ad Amsterdam insieme, lo lasciò e tornò ad Apeldoorn.

Prima di altri, Arondeus si rese conto del fatto che la richiesta da parte dei tedeschi occupanti di registrare tutti gli ebrei presso le autorità locali non era dovuta - come essi sostenevano - a garantire la loro sicurezza, ma a facilitare la loro deportazione nel campo di concentramento di Westerbork e da lì nei campi di sterminio siti nella Polonia occupata.

Nella primavera del 1942 Arondéus fondò il "Brandarisbrief", un periodico illegale in cui criticava le disposizioni imposte dal Reichskulturkammer, il comitato culturale nazista.

Nel 1943, il "Brandarisbrief" si fuse con il "De Vrije Kunstenaar" ("L'artista libero"), di cui lo scultore Gerrit van der Veen fu uno dei redattori. Insieme al compositore Jan van Gilse e una serie di altri artisti e intellettuali, il gruppo fece appelli alla resistenza di massa contro l'occupazione tedesca[5].

Un'operazione concertata era in corso per nascondere gli ebrei tra la popolazione locale, con le organizzazioni clandestine che preparavano documenti falsi per gli ebrei. Arondeus era un membro di uno di questi gruppi di produzione di documenti falsi, il "Raad van Verzet" (Consiglio di Resistenza), che comprendeva anche la violoncellista e direttrice d'orchestra dichiaratamente lesbica ed ebrea Frieda Belinfante e il tipografo Willem Sandberg, allora curatore dello "Stedelijk Museum di Amsterdam"[6].

L'attentato all'Anagrafe Nel giro di poco tempo i nazisti cominciarono a smascherare i documenti falsi confrontando i nomi con quelli dell'anagrafe della popolazione. Per ostacolarli, il 27 marzo 1943 Arondeus eseguì un audace piano. Travestito da ufficiale tedesco, seguito da 15 persone, entrò nell'ufficio dell'anagrafe, nella sezione in cui erano tenute le liste dei sudditi olandesi ebrei. Qui il gruppo fece esplodere, dopo essersi sbarazzato delle guardie, una bomba incendiaria.[4]. Purtroppo l'incendio non attecchì a sufficienza prima dell'arrivo dei pompieri, e nonostante si tramandi che i pompieri stessi abbiano usato una quantità d'acqua eccessiva con l'intenzione di danneggiare la documentazione, si stima che solo il 15% delle carte sia andata distrutta[7]. Ciò nonostante l'incendio distrusse decine di migliaia di documenti, una circostanza che permise a molti ebrei di non essere scoperti a lungo dai nazisti, e a molti altri di non essere più identificabili come tali.[8] Purtroppo, pochi giorni dopo l'attentato i membri del commando furono traditi e arrestati: undici di loro, tra cui Arondeus, furono condannati a morte e fucilati[5].

Arondeus lasciò 300 fiorini al suo nuovo compagno, Jan, che sopravvisse alla guerra. Memoria Nel 1945, dopo la liberazione dei Paesi Bassi, la famiglia di Arondeus ricevette una medaglia alla memoria di Willem da parte del governo olandese. Ma i veri riconoscimenti sarebbero venuti solo molto più tardi: la Verzetsherdenkingskruis (Croce della Resistenza) gli sarebbe stata assegnata solo nel 1984 e l'onorificenza di Giusto tra le nazioni nel 1986[5].

Frieda Belinfante, che aveva collaborato alla preparazione del raid senza però parteciparvi di persona, fece però notare come per molti anni l'omosessualità di Arondeus fosse stata considerata elemento di disturbo, tanto che un altro membro della Resistenza, un eterosessuale, fu indicato per decenni nelle narrazioni ufficiali come il capo del gruppo e dell'attentato incendiario[9].

Nel 2001, furono pubblicate venti delle sue poesie omoerotiche, ispirate all'opera di Boutens, scritte nel periodo di vita trascorso ad Ulk: Afzijdige Strofen, twintig homo-erotische gedichten.

Dal dicembre 2004 il governo della contea del Noord-Holland organizza una conferenza annuale in memoria di Willem Johan Cornelis Arondéus[10].

Galleria

Arondeus nel 1915.


Salome, 1916.


Disegno a matita.


Arondeus a Urk verso il 1921.


Frieda Belinfante e la sua compagna Henriëtte Hilda Bosmans nel 1927/29.


Disegno di calendario per Settembre, 1930-1931.


Disegno di calendario per Ottobre, 1930-1931.


Disegno di calendario per Novembre, 1930-1931.


Disegno di calendario per Dicembre, 1930-1931.


Arondeus nel 1930-31.


Bozzetto per manifesto filatelico, 1938.


Arondeus nel 1943

Voci correlate Storia dell'omosessualità in Olanda Bibliografia Opere di Willem Arondeus Het Uilenhuis, romanzo 1938. In de Bloeiende Ramenas, romanzo 1939. Matthijs Maris. De tragiek van den droom, biografia 1939. Figuren en problemen der monumentale schilderkunst in Nederland, saggio, 1941. Schilderkunstige avonturen. Leven en werken van Giorgio Vasari, saggio postumo, Amsterdam, 1946. Afzijdige Strofen, twintig homo-erotische gedichten, lavoro postumo scritto nel 1922 a Urk, 2001. Opere su Willem Arondeus Lutz van Dijk, voce in: AA.VV., Who's who in gay and lesbian history: from antiquity to World War II, Routledge, Oxford 2001, ISBN 978-0415159821. Marco Entrop, Onbekwaam in het compromis. Willem Arondéus, kunstenaar en verzetsstrijder, Bas Lubberhuizen, Amsterdam 1993, ISBN 978-9073978157. Rudi van Dantzig, Het leven van Willem Arondéus 1894-1943: een documentaire, De Arbeiderspers, Amsterdam 2003, ISBN 978-9029514033. Link esterni Anonimo, Willem Arondeus, Dutch Resistaence fighter, "Gay authors", s.d. Anonimo, Out spotlight, "Oh my Godot", July 11 2010. Jack Doyle, Willem Arondeus: the openly gay, Anti-fascist Resistance fighter, "Today's Ozy", August 2014. Yad Vashem museum, The righteous among the Nations: Arondeus family. Note ↑ Lutz van Dijk, Who's Who in Gay and Lesbian History: From Antiquity to World War II, Oxford, Routledge, 2001, pp. 33-34 ↑ Good evening. • antisemitic: Willem Arondeus was a Dutch, idiopathicsmile.tumblr.com. ↑ 3,0 3,1 Arondeus, Willem Johan Cornelis (1894-1943), resources.huygens.knaw.nl. ↑ 4,0 4,1 Omosessuali sotto il nazismo. Willem Arondeus (1895-1943), akra.it. ↑ 5,0 5,1 5,2 The Righteous Among The Nations, Arondeus family. ↑ Plaque commemorating the raid on the Registry Office, jhm.nl. ↑ Anonimo, Attack on the Public Records Offices on the Plantage Kerklaan', "Anne Frank's Amsterdam", s.d. ↑ Anonimo, Willem Arondeus, Dutch Resistaence fighter, "Gay authors", s.d. ↑ Jack Doyle, Willem Arondeus: The openly gay, Anti-fascist Resistance fighter, "Today's Ozy", August 2014. ↑ Anonimo, Out spotlight, "Oh my Godot", July 11 2010.