Utente:Andrea.pizzocaro/Sandbox/Intersessualità

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Voce a cura di Andrea Pizzocaro (2017)

Per intersessualità intendiamo tutte quelle variazioni congenite dell’anatomia sessuale che sono considerate atipiche rispetto al sesso maschile e a quello femminile. Ad esempio, una persona che appare femminile all’esterno ma al suo interno non sono presenti gli organi riproduttivi tipicamente femminili (vedi sindrome dell’insensibilità agli androgeni) oppure una persona che possiede i cromosomi XX tipici del sesso femminile, ma all’esterno appare maschile (vedi iperplasia surrenale congenita).

Nel corso dei secoli per identificare le persone che oggi chiamiamo intersessuali è stata utilizzata la parola “ermafrodito” dai nomi di due divinità greche Ermes e Afrodite. Recentemente sono state aggiunte le parole “pseudoermafrodito”, “intersessuale” e “invertito sessuale”. Nel contesto medico attuale si parla invece di “disordini dello sviluppo sessuale”, anche se è bene precisarlo non tutti questi disturbi sono forme di intersessualità.

Nel primo paragrafo introduciamo tutte le forme di intersessualità ad oggi conosciute; nel secondo trattiamo brevemente della storia dell'intersessualità e in particolare della sua recente medicalizzazione; nell'ultimo paragrafo ci occupiamo di

Le forme di intersessualità[modifica]

Breve storia dell’intersessualità e della sua medicalizzazione[modifica]

Il significato del corpo intersessuale[modifica]

Bibliografia[modifica]

  • Catherine Harper (2007) Intersex, Berg Publihers, pp. 214.

Note[modifica]