Schedatura degli omosessuali nell'Italia repubblicana
La schedatura degli omosessuali da parte degli organi di pubblica sicurezza è una pratica documentata ampiamente durante il regime fascista, il quale provvedeva a utilizzare misure di pubblica sicurezza di restrizione della libertà come l'ammonizione o il confino per omosessualità. L'omosessualità, come la droga o l'alcol, era considerato un comportamento umano non solo da reprimere per salvaguardare la morale pubblica, ma anche da tenere sotto controllo in quanto foriero di altri crimini (furti, omicidi) e quindi pericoloso per l'ordine pubblico generale. La schedatura delle persone omosessuali è una pratica che è continuata indisturbata anche nell'Italia Repubblicana almeno fino agli anni '90 come dimostrano le ricerche archivistiche dello storico Dario Petrosino [1], [2]. Fin dagli anni '50 le retate della polizia nei luoghi o locali frequentati da omosessuali portavano all'identificazione dei soggetti colti sul posto e alla loro schedatura come ricorda l'attore Dominot [3] o come testimonia il film Splendori e miserie di madame Royale [4]. Nel 1965 in un'inchiesta su Lo Specchio[5] il giornalista Sarzò afferma che gli omosessuali schedati presso la Questura di Roma erano più di 5000 e corrispondevano a quelli che erano stati fermati più di una volta, ma secondo il giornalista rappresentavano una minima parte degli omosessuali romani. Nel 2000 il Corriere della Sera[6] nel riportare la notizia dell'omicidio di Bruno Cosolo avvenuto a Trieste afferma come, pur essendo la vittima incensurata né avere alcun carico pendente con la giustizia, "era noto come omosessuale alle forze dell'ordine", la Stampa[7] scrive che Cosolo era "incensurato, conosciuto come gay e non nuovo, secondo gli investigatori, ad incontri casuali nella zona del porto di Trieste", la vittima doveva essere schedata dalla polizia come omosessuale.
Interrogazioni parlamentari[modifica]
Link esterni[modifica]
- 1998, Garante della Privacy Presunta schedatura omosessuali [6]
- 1997, La Repubblica, "'NOI OMOSESSUALI UNA VITA SCHEDATA'" [7] [8]
- La repressione dell’omosessualità nei paesi occidentali negli anni della Nato. Due casi: Italia e Francia a confronto 1952-1994 [9]
Note[modifica]
- ↑ http://www.raistoria.rai.it/articoli/omosessualit%C3%A0-e-repressione/16660/default.aspx
- ↑ http://www.sissco.it/download/attivita/Petrosino.pdf
- ↑ Andrea Pini, "Quando eravamo froci", pag. 15
- ↑ https://www.youtube.com/watch?v=9SbDzqrh4dY
- ↑ "I delitti del terzo sesso. Omosessuali: aggressioni, ricatti, estorsioni, omicidi" in Lo Specchio, 6 giugno 1965
- ↑ “Corriere della Sera”, 6 Aprile 2000
- ↑ «La Stampa» del 6 aprile 2000