Giorgio Napolitano
Giorgio Napolitano (Napoli, 29 giugno 1925 - vivente) è un politico italiano del Partito Comunista Italiano e Presidente della Repubblica Italiana, in carica dal 15 maggio 2006 al 15 maggio 2013.
L'interesse per la lotta all'omofobia[modifica]
E' possibile risalire ad una prima traccia di interesse per la lotta all'omofobia da parte di Giorgio Napolitano nel 1997 quando, in veste di Ministro dell'Interno incontra una delegazione di Arcigay per discutere possibili soluzioni alla piaga dei cosidetti omocidi, e cioè assassini di omosessuali. Nell'occasione incomincia una collaborazione tra Arcigay e il Ministro dell'Interno[1].
L'ottimismo sulle unioni civili[modifica]
Nel 2007 esprime ottimismo sulla possibile approvazione delle unioni civili dopo un colloquio con il premier spagnolo Zapatero.
« Non ho dubbi che si possa trovare una sintesi sulle unioni civili anche nel dialogo con la Chiesa cattolica e tenendo conto delle preoccupazioni espresse dal Pontefice e dalle alte gerarchie della Chiesa [...] Certamente in Italia ci sono sensibilità diverse e sicuramente c'è anche una componente di storica ispirazione cattolica all'interno della maggioranza di centrosinistra[2]. » |
Medaglia di bronzo ad Arcigay Trieste[modifica]
Nel marzo 2011 il Presidente della Repubblica conferisce ad Arcigay Trieste una medaglia di bronzo per il progetto contro il bullismo omofobico "A scuola per conoscerci" realizzato dall'associazione. Le medaglia è accompagnata da un messaggio di auguri.
La commemorazione della giornata contro l'omofobia[modifica]
Il 17 maggio 2010, per l'occasione della Giornata internazionale contro l'omofobia e la transfobia Giorgio Napolitano incontra l'associazionismo lgbt italiano[3]. Nel corso dell'incontro intervengono l'onorevole Paola Concia e Rita De Santis, presidente di AGEDO, l'Associazione genitori di omosessuali.
Il 17 maggio 2011 Gianfranco Fini, presidente del Senato, darà lettura di una lettera del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel corso di una conferenza a Montecitorio a commemorazione della Giornata internazionale contro l'omofobia e la transfobia:
« La coesione sociale del nostro paese è sottoposta a gravi tensioni: inammissibili episodi di impudente aggressività e intolleranza si verificano con frequenza preoccupante.
In occasione della Giornata Mondiale contro l'Omofobia voglio esprimere perciò la mia preoccupazione per il persistere di discriminazioni e comportamenti ostili nei confronti di persone con orientamenti sessuali diversi. Si tratta di atteggiamenti che contrastano con i dettami sia della nostra costituzione, sia della Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea. Non dobbiamo quindi ignorare l'invito del Parlamento Europeo a trovare misure efficaci per abbattere anche questo tipo di discriminazioni. E, mentre da una parte deve essere apprezzata l'apertura di imprese italiane e straniere nei confronti di persone con diversi orientamenti sessuali e diverse unioni di vita, dall'altra, occorre denunciare e contrastare in tutte le sedi, e innanzitutto in sede politica, con costanza e con fermezza le aggressioni fisiche, gli atti di bullismo, le provocazioni verbali, quali quelle che hanno investito anche un autorevole membro del Parlamento Italiano. E non bisogna sottovalutare i rischi che l'abitudine all'uso nel discorso pubblico di allusioni irriverenti, lesive della dignità delle persone, contribuiscano a nutrire il terreno sul quale l'omofobia si radica. L'ostentazione in pubblico di atteggiamenti di irrisione nei confronti di omosessuali è inammissibile in società democraticamente adulte. In altri paesi democratici persone che hanno dichiarato i loro orientamenti omosessuali hanno potuto raggiungere posizioni di grande rilievo, ricoprire alte cariche anche pubbliche. Un percorso di superamento di timori e rimozioni, nonchè di ostacoli alle carriere, è stato avviato da tempo anche in Italia, ma il nostro è un cammino che appare ancora lungo e difficile. Perciò è importante che la battaglia contro l'omofobia e le discriminazioni che ne derivano non sia condotta solo ad opera di meritorie avanguardie, ma divenga un ben più vasto impegno civile. In 150 anni il nostro paese, nel suo cammino verso la realizzazione di una democrazia rispettosa delle diversità, ha dovuto affrontare terribili traversie e subire drammatiche cadute. Non dimentichiamolo. Non disperdiamo un prezioso patrimonio di libertà e di tolleranza, guadagnato nel corso della nostra storia. Mancheremmo di rispetto nei confronti di chi, per costruire quel patrimonio, ha saputo battersi con intelligenza, rischiare di persona con coraggio[4] » |
Il messaggio al Congresso di Arcigay[modifica]
Il 23 novembre 2012 in occasione del XVI Congresso Nazionale di Arcigay il Presidente della Repubblica invia un messaggio di saluto all'assise attraverso il Segretario generale del Quirinale Donato Marra.
Galleria immagini[modifica]
La medaglia inviata ad Arcigay Trieste.
Note[modifica]
- ↑ Anonimo, L’amicizia di Napolitano con la comunità gay, "Arcigay.it", 9 maggio 2006.
- ↑ Anonimo, Unioni civili, Napolitano ottimista, "TgCom24", 29 gennaio 2007, ultima visita 16 aprile 2013.
- ↑ Anonimo, Ricordata al Quirinale la VI Giornata internazionale contro l'omofobia, "Quirinale.it", 17 maggio 2011. Ultima visita 17 aprile 2013.
- ↑ Giorgio Napolitano, Messaggio del Presidente Napolitano in occasione della Giornata Mondiale contro l'Omofobia, "Quirijnale.it", 17 maggio 2011. Ultima visita 17 aprile 2013.