Carlo Maria Martini

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Il cardinale Carlo Maria Martini

Carlo Maria Martini (Torino, 15 febbraio 1927 – Gallarate, 31 agosto 2012) è stato un cardinale e arcivescovo cattolico italiano. Biblista ed esegeta, è stato arcivescovo di Milano dal 1979 al 2002.

Unioni civili? "Problema complesso"[modifica]

Nel 2007, mentre nel Paese è in corso il dibattito sulle unioni civili anche per la possibilità che il Governo Prodi arrivi rapidamente all'approvazione di una legge il Cardinale, incalzato da un giornalista, preferisce non rispondere e ribadire la posizione del Magistero cattolico sul valore della famiglia tradizionale intesa come uomo-donna. Per Martini, "La famiglia è la cellula della società. Quindi è una cosa molto importante. Per cui bisogna fare di tutto per poterla promuovere". Ancora, "Certamente, la famiglia va difesa e promossa. Ma, più che difesa, credo che sia più importante fare sì che sia promossa, valorizzata, come il bene supremo della società e di ogni singolo individuo, con il concorso e l'impegno di tutti". Alla domanda "La legge sulle coppie di fatto è veramente un pericolo per la famiglia tradizionale?" Martini non risponde:

« Non posso entrare nel merito di questi aspetti specifici di cui si sta discutendo in questi giorni a vari livelli nel nostro Paese. Non voglio entrarci soprattutto perché si tratta di problemi molto complessi, molto difficili, e credo che non si possano spiegare in poche battute. [1] »

Chiesa insensibile[modifica]

Nel testo Conversazioni notturne a Gerusalemme[2] Martini, nonostante ribadisca un "no" alla genitorialità gay, apre uno spiraglio sull'insensibilità della Chiesa rispetto all'omosessualità:

« La preoccupazione principale delle Sacre Scritture è la tutela della famiglia e uno spazio sano per i figli, che in ogni caso vengono dalle coppie eterosessuali. Di conseguenza io propendo per una gerarchia di valori e non, in linea di principio, per una parità dei diritti […] Nel rapporto con l'omosessualità, tuttavia, nella Chiesa dobbiamo rimproverarci di essere spesso stati insensibili. [3] »

L'intervista con Ignazio Marino[modifica]

  • Sono del 2012 infine le dichiarazioni giudicate all'unanimità [4] dal movimento gay come "spiragli", "segni importanti" di apertura sino a "richiami alla politica" sulla questione omosessuale espresse dal cardinale in una lunga intervista di Ignazio Marino pubblicata nel libro Credere e conoscere. Un confronto sui temi etici contemporanei.[5] Numerosi sono i temi affrontati dal cardinale dall'intervista ripubblicata integralmente dal Corriere della Sera[6]. Tra questi:

L'omosessualità in genere[modifica]

Per il cardinale

« È difficile parlarne con poche parole, perché oggi ha assunto soprattutto in alcuni Paesi occidentali anche un rilievo pubblico e ha fatto sue quelle suscettibilità che sono proprie dei gruppi minoritari, o che si credono tali, e che aspirano a un riconoscimento sociale. <...> Personalmente ritengo che Dio ci ha creato uomo e donna e che perciò la dottrina morale tradizionale conserva delle buone ragioni su questo punto. Naturalmente sono pronto ad ammettere che in alcuni casi la buona fede, le esperienze vissute, le abitudini contratte, l' inconscio e probabilmente anche una certa inclinazione nativa possono spingere a scegliere per sé un tipo di vita con un partner dello stesso sesso. Nel mondo attuale tale comportamento non può venire perciò né demonizzato né ostracizzato»

Il Gay pride[modifica]

Per il cardinale

« si possono capire (non necessariamente approvare) certe insistenze che in un primo momento potrebbero parere esagerate, penso per esempio a manifestazioni come il Gay Pride, che riesco a giustificare solo per il fatto che in questo particolare momento storico esiste per questo gruppo di persone il bisogno di autoaffermazione, di mostrare a tutti la propria esistenza, anche a costo di apparire eccessivamente provocatori»

La coppia gay[modifica]

  • Carlo Maria Martini si dice
« pronto anche ad ammettere il valore di una amicizia duratura e fedele tra due persone dello stesso sesso. L' amicizia è sempre stata tenuta in grande onore nel mondo antico, forse più di oggi, anche se essa era per lo più intesa nell'ambito di quel superamento della sfera puramente fisica di cui ho parlato sopra, per essere un' unione di menti e di cuori. Se viene intesa anche come donazione sessuale, non può allora, mi sembra, venire eretta a modello di vita come può esserlo una famiglia riuscita. Quest'ultima ha una grande e incontestata utilità sociale. Altri modelli di vita non lo possono essere alla stessa maniera e soprattutto non vanno esibiti in modo da offendere le convinzioni di molti»

Testi peraltro ribadita anche nell'ultimo libro di Martini, Il vescovo:

« Stesso approccio, il vescovo di oggi deve avere - a parere del cardinale <Martini> - per le persone omosessuali, per le quali, fermo restando che la Scrittura condanna tali comportamenti, occorre ascolto e comprensione, orientandosi verso una amicizia spirituale: «Lo Spirito Santo porterà consiglio, caso per caso, per ciò che è meglio per la persona che si ha davanti. [7] »

Il cardinale ritiene che

« la famiglia [nel senso di "tradizionale" uomo e donna, ndr.] vada difesa perché è veramente quella che sostiene la società in maniera stabile e permanente e per il ruolo fondamentale che esercita nell' educazione dei figli. Però non è male, in luogo di rapporti omosessuali occasionali, che due persone abbiano una certa stabilità e quindi in questo senso lo Stato potrebbe anche favorirli. Non condivido le posizioni di chi, nella Chiesa, se la prende con le unioni civili. Io sostengo il matrimonio tradizionale con tutti i suoi valori e sono convinto che non vada messo in discussione. Se poi alcune persone, di sesso diverso oppure anche dello stesso sesso, ambiscono a firmare un patto per dare una certa stabilità alla loro coppia, perché vogliamo assolutamente che non sia? »

Per il Cardinale

« la coppia omosessuale, in quanto tale, non potrà mai essere equiparata in tutto al matrimonio e d' altra parte non credo che la coppia eterosessuale e il matrimonio debbano essere difesi o puntellati con mezzi straordinari perché si basano su valori talmente forti che non mi pare si renda necessario un intervento a tutela. Anche per questo, se lo Stato concede qualche beneficio agli omosessuali, non me la prenderei troppo. La Chiesa cattolica, dal canto suo, promuove le unioni che sono favorevoli al proseguimento della specie umana e alla sua stabilità, e tuttavia non è giusto esprimere alcuna discriminazione per altri tipi di unioni»

Note[modifica]

  1. Orazio La Rocca, Unioni civili, l'appello di Martini "Dialogo e ascolto, senza scontro", "Repubblica.it", 18 febbraio 2007.
  2. Carlo Maria Martini- Georg Sporschill, Conversazioni notturne a Gerusalemme. Sul rischio della fede, Mondadori, Milano 2008.
  3. Oscar Buonamano, Conversazioni notturne a Gerusalemme, "Larepubblicabari.it", 9 marzo 2011.
  4. Federica Cavadini, L' apertura di Martini sulle coppie gay. «Qualcosa si muove», "Corriere della Sera", 24 marzo 2012, p. 31.
  5. Ignazio Marino - Carlo Maria Martini, Credere e conoscere. Un confronto sui temi etici contemporanei, Einaudi, Torino 2012.
  6. Ignazio Marino - Carlo Maria Martini, Martini: il Valore di un Legame tra Persone dello Stesso Sesso, "Corriere della Sera", 23 marzo 2012, pp. 52-53.
  7. Orazio La Rocca, Martini: Gli omosessuali? Ascolto e comprensione, "La Repubblica, 22 febbraio 2012.

Link collegati[modifica]

Voci correlate[modifica]