Affare Regnerus

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Voce a cura di Andrea Pizzocaro (2016).

L'affare Regnerus è il nome di una disputa accademica riguardante la pubblicazione e il contenuto della ricerca del sociologo americano Mark Regnerus (da cui il nome) sull'omogenitorialità. Il titolo è "How different are the adult children of parents who have same-sex relationships? findings from the New family structures study". In seguito alla sua pubblicazione, nel giugno 2012, la ricerca è stata più volte utilizzata dai gruppi conservatori, americani e non, per legittimare l'esclusione delle coppie dello stesso sesso dall'adozione o comunque da qualsiasi altra possibilità di genitorialità non tradizionale.

Nel 2015 due diverse ricerche hanno rianalizzato i dati della ricerca concludendo che quanto sostenuto da Regnerus fosse errato.

Manifestante al Bologna Pride 2012.

Eventi precedenti alla pubblicazione[modifica]

La persona chiave della ricerca è il suo autore, il sociologo americano Mark Regnerus, professore all’Università del Texas ad Austin. La ricerca, finanziata dalle associazioni conservatrici Whiterspoon Institute (700.000$) e dalla Bradley Foundation (90.000$), è stata pubblicata sulla rivista "Social Science Research", di proprietà dell'azienda Elsevier, nel luglio 2012. Assieme alla ricerca è stato pubblicato anche un articolo di un altro sociologo americano, Loren Marks (stranamente scambiato per una donna da alcuni giornali e siti cattolici italiani).[1][2] Il peer-review della ricerca di Regnerus è stato affidato a Paul Amato, rinomato sociologo, a David Eggebeen e a Cynthia Osborne. Paul Amato è stato pagato dallo stesso Whiterspoon Institute,[3] mentre David Eggebeen aveva sottoscritto un manifesto dello stesso istituto contrario al matrimonio egualitario e alle adozioni gay.[4]

Il contenuto della ricerca[modifica]

Secondo lo stesso Regnerus, l'obiettivo della ricerca era confrontare, prendendo di riferimento quaranta variabili sociali, emozionali, relazionali, un certo numero di persone provenienti da otto diverse tipologie famigliari.[5] La ricerca si basa quindi sull'ipotesi della struttura famigliare, per cui la differenza di composizione delle famiglie comporterebbe anche una differenza nello sviluppo dei bambini (ad esempio paragonando una coppia sposata e una madre single). Per Regnerus questo dovrebbe essere vero anche se paragonassimo una coppia etero con figli e una coppia omo con figli.
Tale ipotesi si contrappone a quella dell'instabilità famigliare per cui se la struttura famigliare subisce dei cambiamenti (divorzio, morte di un genitore, nuovo partner del genitore ecc.) allora anche lo sviluppo dei bambini ne risente.

Metodologia[modifica]

La ricerca consiste in un sondaggio online rappresentativo della popolazione degli stati Uniti. Servendosi dell'aiuto di Knowledge Networks, Regnerus riesce a contattare 15.058 persone. A queste, successivamente, somministrerà un questionario on-line di più di centoquaranta domande e di questo numero iniziale di persone, solo 2988 persone (cioè circa il 19.9%), tra i 18 e i 39 anni, invieranno le risposte ai quesiti.

Con le prime domande del questionario, Regnerus riesce a creare otto diverse tipologie famigliari. La prima tipologia è quella della famiglie biologiche intatte (IBF, intact biological family), cioè le famiglie eterogenitoriali sposate, la seconda è quella delle madri lesbiche (LM, lesbian mothers), la terza è quella dei padri gay (GF, gay fathers), la quarta è quella dei figli adottati, la quinta è quella delle famiglie divorziate o con bambini in affidamento, la sesta è quella delle famiglie ricomposte (es. dopo un divorzio di uno dei due genitori), la settimana è quella dei genitori single ed infine una categoria molto diversificata do situazioni famigliari come ad esempio una famiglia in cui uno dei genitori è deceduto.

Risultati[modifica]

Rispetto a chi è stato cresciuto in famiglie biologiche intatte, chi ha vissuto con madri lesbiche e con padri gay riporta: di aver usufruito più assistenza di welfare, minori successi scolastici, minore sicurezza nella famiglia di origine, un maggiore impatto negativo con la propria famiglia di origine, di essere più spesso in depressione e di avere subito più arresti.

I risultati possono consultati usando questa infografica.[6]

Critiche[modifica]

La ricerca di Regnerus è stata oggetto di diverse critiche per la sua la metodologia e quindi anche per i suoi risultati. La più importante delle critiche è quella per cui il sociologo avrebbe "paragonato mele e pere". Regnerus non ha preso da una parte coppie etero con figli e dall'altra coppie omo con figli (in questo caso l'unica differenza sarebbe stata l'orientamento sessuale), ma ha confrontato le coppie etero sposate per almeno diciotto anni con figli con genitori omo con figli (lesbian mothers e gay fathers), una categoria più ampia e diversificata; al suo interno troviamo coppie o genitori single, coppie sposate, coppie ricomposte da un divorzio e non sposate, coppie che hanno adottato oppure che hanno avuto un figlio da inseminazione artificiale, ecc. In questo modo è evidente che le differenze tra le due tipologie vanno oltre l'orientamento sessuale, comprendendo la provenienza dei figli o la formazione delle coppie e altre variabili. Quindi, quale variabile è responsabile per i cattivi risultati dei figli cresciuti da "madri lesbiche" e "padri gay"?

Una seconda, una terza e una quarta critica riguardano sempre la formazione delle due categorie lesbian mothers e gay fathers. Una delle prime domande poste alle persone a cui era somministrato il questionario era se, da quando erano nati fino ai 18 anni, o al momento dell'uscita dalla casa familiare, almeno uno dei due genitori avesse avuto una relazione romantica con una persona dello stesso sesso. Qui appaiono subito i tre problemi. Regnerus ha chiesto di ricordarsi di un evento che può non lasciare traccia (una relazione non è un matrimonio che può essere provato, un dato oggettivo) e sopratutto lontano nel tempo (ripensiamo al fatto che il più giovane dei giovani adulti aveva 18 anni e il più anziano 39). In secondo luogo un quesito del genere tocca solo superficialmente l'identità sessuale dei genitori (un conto è identificarsi come gay o lesbiche, un altro avere una sola volta una relazione con una persona del medesimo sesso) ed infine tale domanda non è stata posta alle persone che avevano avuto i genitori sposati; perché i tanto efficienti genitori eterosessuali per la società non potevano nascondere un segreto, come una relazione gay?[7]

Un'ulteriore obiezione allo studio pertiene nuovamente alle problematicità della domanda appena esaminata. Una relazione diversamente dal matrimonio non è un'unione ufficiale, legale, non necessariamente pubblica e nemmeno per forza di cose approvata o almeno tollerata dalla società. Inoltre, nella tipologia famigliare che Regnerus voleva creare, il paramento della durata del rapporto portava ad un'ulteriore differenza tra la prima categoria e le altre due, cioè quella delle lesbian mothers e dei gay fathers. Se alla prima domanda si rispondeva affermativamente si andava a costituire il gruppo delle famiglie biologicamente intatte, cioè le famiglie etero sposate che avevano cresciuto i figli dalla nascita fino all'età adulta. Quindi, essenziale a questa tipologia di famiglie era di essere durate per 18 anni o fino all'uscita dalla casa famigliare. Questa particolarità, appunto il parametro della durata del tempo della relazione, non era essenziale per le altre due categorie. Così sotto alle lesbian mothers e ai gay fathers potevano essere presenti sia le persone i cui genitori avessero avuto una relazione di 2 anni quanto di 17 o di più.

In aggiunta, aver intervistato persone cresciute con uno dei genitori che aveva avuto una relazione con una persona dello stesso sesso deve essere tenuto presente lo stigma sociale riservato a queste persone, sia contro il genitore sia contro il figlio. Il più anziano tra gli intervistati aveva 39 anni, mentre il più giovane 18. Ciò significa che una buona parte delle persone cresciute da almeno un genitore "omosessuale" aveva vissuto negli anni Ottanta, Novanta e agli inizi del Duemila, proprio quando non solo in nessun Stato americano esisteva una legge che riconoscesse le unioni tra persone dello stesso sesso ma in alcuni di essi era ancora previsto il carcere per i "sodomiti".

Per concludere, facendo presente che Regnerus si è servito di un questionario online in forma anonima, ricordiamo che gli intervistati erano liberi di mentire o di esagerare le proprie risposte. Ad esempio i ricercatori Powell e Cheng in una revisione della ricerca di Regnerus hanno individuato una persona che aveva sostenuto di essere alta alto 2 metri e 33 cm e pesare solo 40 kg (vedi prossimo paragrafo), ma si possono fare anche gli esempi di chi sosteneva di essere nato da una donna di 87 anni[8] o chi invece affermava di essere stato arrestato all'età di 1 anno[9].

Eventi successivi alla pubblicazione[modifica]

Dopo la pubblicazione dell'articolo nel giugno 2012, il contenuto della ricerca e le circostanze che hanno portato Regnerus a lavorare per il NSFF sono state passate sotto la lente d'ingrandimento della comunità scientifica e della comunità LGBT. Critiche sono state sollevate per quanto riguarda la metodologia della ricerca, il processo di pubblicazione dell'articolo ed infine l'utilizzo delle "scoperte" nei processi giudiziari allora in corso per affermare il matrimonio egualitario negli Stati Uniti.

Reazioni della comunità scientifica[modifica]

Famiglia omogenitoriale italiana

Solo qualche settimana più tardi dalla pubblicazione, 200 ricercatori in sociologia e psicologia avevano firmato una lettera contro la decisione di "Social Science Research" di pubblicare la ricerca.[10] Nello stesso momento Scott Rose, giornalista e attivista LGBT, aveva formalmente chiesto all'Università del Texas (l'Università dove lavorava Regnerus) d'investigare sul lavoro del sociologo che avrebbe violato la politica dell'Università contro l'uso della ricerca scientifica come arma contro una minoranza politica.[11] Nell'agosto dello stesso anno, l'Università, chiudendo l'indagine, rigettò le richieste di Rose.[12] Tuttavia nel 2014, il Dipartimento di Sociologia dell'Università smise di sostenere Mark Regnerus.[13]

Nel numero di Novembre 2012 di Social Science Research (il giornale della ricerca di Regnerus), vista la quantità di commenti e critiche che aveva ricevuto lo studio, è stato pubblicata una sezione apposita. Regnerus aveva trovato modo di difendersi, mentre Darren Sherkat, come chiesto dal direttore del giornale, aveva pubblicato un articolo di revisione (audit) della vicenda. Nel suo paper, Sherkat aveva criticato le modalità della pubblicazione della ricerca arrivando a chiedere addirittura un cambiamento generale nel processo stesso di peer-review.[14]

Un articolo del 31 marzo 2015 della redazione del "The Daily Texan", il giornale dell'University at Austin, Texas, ha rivelato che, tra il 2013 e il 2014, all'interno della commissione universitaria per valutare l'operato di Regnerus, alcuni professori avevano sollevato obiezioni, vista la pubblicazione della sua ricerca e le pesanti critiche sollevate dal mondo accademico.[15] Per calmare i dissapori tra i colleghi, il Rettore del College of Liberal Arts, Randy Diehl, chiese al sociologo Marc Musick di riesaminare la ricerca del collega Regnerus e di riferire le sue conclusioni alla commissione. Musick terminò la revisione nel novembre del 2014 concludendo che l'articolo di Regnerus «non ha contribuito a valorizzare la letteratura sull'instabilità nelle famiglie e dovrebbe essere per lo più trascurato»; Musick aggiunse poi che Regnerus avrebbe violato molti degli standard etici dell'American Sociological Association e forse anche quelli di buona condotta scientifica della sua Università, l'University at Austin[16].

Nonostante il parere contrario di Musick, il 3 marzo 2015, il Rettore ha preferito chiudere l'indagine chiedendo di continuare a coinvolgere nei futuri lavori del dipartimento anche il prof. Regnerus.[17]

Nell'aprile 2015, sempre per la rivista "Science Direct", due ricercatori, Simon Cheng e Brian Powell, hanno pubblicato un articolo,[18] in cui è stata riesaminata la mole di dati raccolta da Regnerus e dai suoi aiutanti, concludendo che lo studio si è basato su inesatte classificazioni, erronee decisioni metodologiche e assurdi riscontri (è il caso del venticinquenne, il cui padre aveva avuto una relazione con un altro uomo, alto 2 metri e 33 cm, 40 kg, sposatosi per otto volte e con otto figli).
Secondo Cheng e Powell, un numero significante di rispondenti è stato erroneamente inserito tra le persone cresciute da due persone dello stesso sesso, e le differenze tra queste persone e quelle cresciute da coppie di sesso diverso sono minime (ad esempio delle 236 persone che avrebbero avuto come genitori una coppia dello stesso sesso, 24 non hanno mai vissuto assieme ad entrambi i "genitori", 58 un anno o meno di un anno).[19]

Nel settembre 2015 Micheal Rosenfeld conclude che non è l'orientamento sessuale dei genitori ad aver determinato gli esiti negativi riscontrati da Regnerus, ma l'instabilità delle famiglia d'origine.[20]

Una ricerca del 2016 sempre sull'omogenitorialità cita lo studio solamente perchè le presunte madri lesbiche consumavano più marijuana e sigarette ed erano più depresse dei genitori etero e non perché i figli di "coppie gay" fossero cresciuti peggio di quelli cresciuti da coppie etero.[21]

Ad inizio 2016 la ricerca di Regnerus è l'articolo scientifico con più download della rivista "Social Science Research".[22]

Reazioni della comunità LGBT[modifica]

Nelle ore successive alla pubblicazione della ricerca nel giugno 2012 i primi a commentare a caldo la ricerca di Regnerus sono propri alcuni blog d’informazione gay. Merita una citazione Jim Burroway e la sua brillantissima analisi.[23]

Diversi mesi più tardi dalla pubblicazione della ricerca è stato costruito il sito The Regnerus Fallout,[24] ricco di informazioni sullo studio e sugli eventi legati alla pubblicazione.

Reazioni del mondo conservatore[modifica]

Nel luglio 2013, Béatrice Bourges di un collettivo francese contro il matrimonio egualitario, Printemps Français, prende le difese dello studio di Regnerus. Il collettivo era stato invitato a parlare dall'"Institut de la Démocratie et de la Coopération", un think tank franco-russo.[25]

Nell'autunno del 2013 un parlamentare russo, facendo riferimento alla ricerca, ha proposto di togliere i minori che vivono con le coppie dello stesso sesso [26] Dalle pagine di "The Wire", Regnerus ha però preso le distanze dal progetto russo.[27].

Reazioni in Italia[modifica]

Gli esiti della ricerca sono stati difesi da Giuseppe Di Mauro, Presidente della Società Italiana di Pediatria Preventiva & Sociale (Sipps). Di Mauro, nel settembre 2012,[28] attaccò le prese di posizione del Sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, a favore dell'apertura delle adozioni alle coppie dello stesso sesso, perchè rischiavano di «diffondere "informazioni superficiali e fuorvianti"». Inoltre, citando i risultati tratti dalla ricerca di Regnerus e l'articolo di Loren Marks, Di Maurò accusò l'American Psychological Association (APA) di aver «permesso che la correttezza politica trionfasse sulla scienza, sulla conoscenza clinica e sull’integrità professionale». Anche Paolo Gandolfo e Maria Tantaro, dell'Ordine Professionale degli Assistenti Sociali della Sicilia, hanno espresso un giudizio positivo sullo studio di Regnerus e sull'articolo di Marks.[29]

Nel 2016 la ricerca è stata difesa anche dallo psichiatra Giovanni Battista Camerini, affermando che il New York Times avrebbe chiesto ad un gruppo di studiosi di verificare la fondatezza della tesi di Regnerus (episodio tralaltro mai avvenuto).[30] La ricerca è stata anche citata dal senatore Francesco Aracri (FI), durante la discussione sul ddl Cirinnà, definendola «la più seria quanto a criteri di analisi, che sono stati tra i più rigidi e scientifici».

Mark Regnerus è stato invitato a parlare in Italia nel giugno 2016 dall'associazione Generazione Famiglia.[31]

Note[modifica]

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Voci correlate[modifica]

Bibliografia[modifica]

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Link esterni[modifica]

  1. “I figli delle coppie gay crescono bene come quelli delle coppie etero, lo dicono gli studi”. Non è vero, "Tempi", 22 febbraio 2013.
  2. Amelia Elia, Coppie gay e figli: l'incubo del futuro, l'Avvenire, 22 febbraio 2013.
  3. Paid Consultant Invoices for Paul Amato and W. Bradford WIlcox.pdf
  4. WI_Marriage.pdf
  5. M. Regnerus, How different are the adult children of parents who have same-sex relationships? Findings from the new family structures study', "Social Science Research", XLI (4) 2012, pp. 752-....
  6. Family Structure Studies
  7. Difatti, una volta data una risposta positiva alla prima domanda del questionario, cioè se i genitori fossero stati sposati dal momento della propria nascita fino ai 18 anni o al momento dell'uscita dalla casa familiare, le persone erano immediatamente indirizzate alla batteria di domande successiva che aveva ad oggetto diversi, temi come il rendimento scolastico o le molestie sessuali.
  8. Vedi Screnner and full survey codebooks, pag. 7-8.
  9. Vedi Screnner and full survey codebooks, pag. 96.
  10. Philip N. Cohen, 200 researchers respond to Regnerus paper, "Family inequality", 29 giugno 2012.
  11. Scott Rose, Open Letter to University of Texas Regarding Professor Mark Regnerus’ Alleged Unethical Anti-Gay Study, "The new civil rights movement.com", 24 giugno 2012.
  12. University of Texas at Austin completes inquiry into allegations of scientific misconduct, "News utexas.edu", 29 agosto 2012.
  13. Statement from the Chair regarding Professor Regnerus, "Utexas.edu", 12 aprile 2014.
  14. Sciencedirect, Social Science Research, Volume 41, Issue 6, pp. 1339-1378.
  15. The Daily Texan Editorial Board,Liberal Arts dean Diehl shouldn't give Regnerus a pass, "The Daily Texan", 31 marzo 2015.
  16. Marc Musick, Marc Musick's report on the new family structures study, 2014, p. 33.
  17. Randy Diehl, Letter from Liberal Arts Dean Randy Diehl to Sociology Department chair Robert Crosnoe regarding associate sociology professor Mark Regnerus' post-tenure review, 2015.
  18. Cheng S., Powell B. Measurement, methods, and divergent patterns: reassessing the effects of same-sex parents, "Social Science Research", (2015, inedito).
  19. Philip N. Cohen, How random error and dirty data made Regnerus even wronger than we thought, "Family Inequality", 30 aprile 2015.
  20. Micheal J. Rosenfeld, Revisiting the data from the new family structure study: taking family instability into account, "Sociological science", Settembre 2015.
  21. Reczek, C., Spiker, R., Liu, H. et al., Family Structure and Child Health: Does the Sex Composition of Parents Matter?, Demography, Springer, 2016, pag. 3.
  22. Top 25 Hottest Articles, www.top25.sciencedirect.com, Social Science Research, Elsevier.
  23. Jim Burroway, Box Turtle Bulletin, First look at mark regnerus’s study on children of parents In same-sex relationships, www.boxturtlebulletin.com, 10 giugno 2012.
  24. [ http://www.regnerusfallout.org/ The Regnerus Fallout]
  25. John M. Baker, Anti-gay Regnerus "study:" to Russia with love?, Bilerico Project, 9 agosto 2013.
  26. David Badash, Pushing to remove children from gay parents cites disgraced Regnerus study, "www.thenewcivilrightsmovement.com", 4 ottobre 2013
  27. Mark Regnerus, A Russian lawmaker is misusing my gay parenting study, "www.thewire.com", 16 settembre 2013.
  28. Bice Benvenuti, Adozioni ai gay? Figli disturbati, "l'Avvenire", 28 settembre 2012.
  29. Paolo Gandolfo, Maria Tantaro, Ordine Professionale degli Assistenti Sociali della Sicilia, "Dimensione professionale del servizio sociale", Anno XIV, n.1., Giugno 2014, pp. 31-35.
  30. Paolo Ondarza, Adozioni gay: la celebre bocciatura di una ricerca ideologica, www.it.radiovaticana.va, 18 febbraio 2016.
  31. Benedetta Frigerio,I dati ci dicono che per i bambini è meglio crescere con mamma e papà, 20 giugno 2016.