Usciamo FUORI!

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File:Copertina di Usciamo fuori!.jpg
La copertina del bollettino.

"Usciamo FUORI!" è il titolo di bollettino, numero unico, pubblicato nel 1975 dal "Fuori! autonomo" di Milano. Il titolo (con la parola "Fuori!" in massima evidenza) riflette la posizione del gruppo, che da un lato contestava la decisione (che considerava un "colpo di stato") con cui nel 1974 un congresso nazionale straordinario aveva votato la federazione al Partito radicale, ma che dall'altro si considerava ancora parte del Fuori!.

La rivista

Il numero uscì come supplemento della testata "Rosso", periodico di riferimento per l'area politica vicina ad Autonomia Operaia.
La testata nasceva per dar voce al dissenso del Collettivo di Milano (all'epoca uno dei più importanti e vivaci d'Italia, potendo contare su militanti del calibro di Mario Mieli, Corrado Levi, Roberto Polce, Fulvio Ferrari ed altri ancora) rispetto alla dirigenza torinese del Fuori!, accusata esplicitamente d'aver forzato la federazione al Partito Radicale, facendo leva sul fatto di gestire il periodico Fuori!, che all'epoca era l'unica voce del movimento politico gay in Italia.
La linea del collettivo, che sarebbe stata sistematizzata di lì a poco nel libro Elementi di critica omosessuale di Mario Mieli (uscito nel 1977) era espressa non solo attraverso analisi politiche, ma anche per mezzo d'un ironico questionario con "6 domande per sapere se sei omosessuale o no": il risultato era che qualsiasi risposta si fosse data, lo si era comunque. Fra gli articoli spicca anche una lucida riflessione polemica contro Pierpaolo Pasolini per le sue posizioni conservatrici contro l'aborto e la liberazione sessuale in genere.
Il numero ebbe una circolazione limitata alle librerie "alternative" di sinistra e alla distribuzione diretta, ed ebbe un impatto esclusivamente tra i militanti già attivi nel movimento (ai quali del resto era espressamente rivolto).
La sua pubblicazione precedette di poco, e in qualche modo preparò, l'uscita del "Fuori! autonomo" di Milano dal Fuori!, e la trasformazione (agli inizi del 1976) nei Collettivi omosessuali milanesi, che per qualche anno sarebbero stati il gruppo egemone nella galassia dei collettivi "autonomi" (ossia non federati al Partito radicale).
Questa iniziativa editoriale non ebbe però alcun seguito: i C.O.M. avrebbero infatti prodotto soltanto un altro numero unico ("Il vespasiano"), e portavoce dei gruppi "autonomi" sarebbe semmai diventato, a partire dal 1978, il bollettino "Lambda", diretto da Felix Cossolo, sempre a Torino.

Contenuti

L'editoriale del numero giustificava con queste parole la pubblicazione del numero:

« "Su "Notizie radicali" del 10.10.1974 è apparso un articolo dal titolo: Il Fuori! e il partito, a firma Angelo Pezzana, coordinatore del giornale FUORI!. Tale articolo dice: "... noi crediamo che entrando come FUORI! nel Partito Radicale realizzeremo giorno per giorno il nostro potenziale rivoluzionario di omosessuali...". Dal che si deducono parecchie cose. Almeno che:

1. esiste un movimento FUORI!; strutturato e burocratizzato che, da partito a partito, tratta alleanze con il P.R.
2. all'interno di questo presunto FUORI!-Partito ci sia una dirigenza.
3. esiste una coincidenza tra FUORI! giornale e FUORI! movimento.
Nessuna di queste cose è vera! Perché il giornale rappresenta solo il collettivo redazionale che lo pubblica, ma non rispecchia e non ha mai rispecchiato la realtà più complessa e articolata del FUORI! a livello nazionale. Infatti i gruppi sono fra loro scollegati e lo sono pure rispetto allo stesso giornale. È assurdo quindi che Pezzana, uno dei responsabili del giornale, si erga a dirigenza di una base che è solo presunta, e che mai ha fatto deleghe di alcun genere. Per quanto ci riguarda gli togliamo l'autorità (autoconferitasi) di parlare a nome nostro. (...)" »

Disponibilità online

Bibliografia

Voci correlate