Pride (elenco)
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Elenco dei Pride nazionali in Italia
1979-1993. Prima dei Pride nazionali
- 5 aprile 1972 - Manifestazione di Sanremo (1972). Non un vero Pride, ma in assoluto il primo evento pubblico gay, lesbico e trans in Italia. Lo si considera l'atto di nascita del movimento glbt in Italia.
- 1 gennaio 1978 – Festa dell'orgoglio omosessuale (Torino, 1978). Festa di capodanno estemporanea, con micro-corteo lungo Via Garibaldi, fu un evento fondamentalmente privato, occasione d'incontro fra militanti di varie città.
- 1979 - Pisa Pride 1979. La prima manifestazione mai tenuta in Italia. Vi partecipano alcune centinaia di militanti.
- 1980 - Bologna. Le "Giornate dell'orgoglio omosessuale", il 27-29 giugno 1980, nacquero per iniziativa del mensile "Lambda" e da alcuni militanti del "Collettivo frocialista" di Bologna, che l'anno successivo sarebbero stati i protagonisti del lancio del Cassero di Porta Saragozza e del "Circolo 28 Giugno". Al corteo parteciparono, secondo gli organizzatori, circa 2000 persone.
- 1-3 maggio 1981 - Convegno nazionale dei collettivi autonomi (1981), Pistoia. Del convegno fece parte anche una manifestazione, in cui sfilò un paio di centinaia di militanti, di tutti i collettivi gay d'Italia.
- 28 giugno 1981 - Festa nazionale gay (Palermo, 1981). Nel giorno del Pride si tenne una "Festa nazionale", la prima iniziativa pubblica nazionale della neonata Arcigay. Non vi furono però cortei.
- 1982 - Bologna e Roma. Tre giorni di festeggiamenti, anche in occasione del gay pride, a Bologna per l'inaugurazione del Cassero di Porta Saragozza, il primo centro di cultura e politica omosessuale assegnato in gestione da un'amministrazione pubblica a un gruppo gay. Nella città accorrono rappresentanti dei collettivi italiani e si tiene un corteo da Piazza Maggiore al Cassero e lo spettacolo di Ciro Cascina, teatrante gay. Renzo Imbeni, segretario della federazione del Pci cittadino, commenta su "L'Unità": "Come comunisti bolognesi abbiamo dato a tutta la vicenda il significato di una battaglia di tolleranza".
- 1982 Giornate dell'orgoglio omosessuale (1982). Tra il 17 e il 19 giugno, Arcigay e Cuor tengono poi a Roma le "Giornate dell'orgoglio omosessuale" con dibattiti, teatro e cinema. Il 19 giugno i militanti festeggiano il gay pride a Piazza Farnese. La kermesse si conclude con lo spettacolo delle Pumitrozzole e di Ciro Cascina con la sua Madonna di Pompei.
- 1988 - Palermo. Arcigay Palermo organizza, martedì 28 giugno 1988,un incontro per la giornata mondiale per l'orgoglio omosessuale con Franco Grillini e Gino Campanella.
- 1993: Venezia, Milano, Palermo: Mentre a Venezia e Milano gli omosessuali scendono in piazza per il Gay pride, si celebra a Palermo, di fronte al municipio, il matrimonio simbolico di una coppia gay convivente da quindici anni, Gino Campanella e Massimo Milani. Tra i testimoni l'onorevole Pietro Folena e Giovanni Ferro, presidente di Arcigay Palermo.
1994-1999. Dall'unità agli sbandamenti
- 1994: Primo Gay&Lesbian Pride (Roma). Diecimila omosessuali sfilano a Roma per il primo vero Gay pride nazionale unitario italiano. "La rabbia mista alla gioia di poter uscire finalmente allo scoperto" – racconta il quotidiano "La Repubblica", "di poter manifestare tranquillamente la propria tendenza sessuale, spinge uomini e donne, giovani e anche anziani a soffiare con forza nei fischietti il proprio desiderio di libertà e rispetto". Sfila anche la parlamentare europea tedesca Claudia Roth, promotrice della risoluzione europea per i diritti degli omosessuali. Francesco Rutelli, sindaco della città, si unisce al corteo e dichiara: “Roma è la capitale del riconoscimento per tutte le diversità. Una città di amicizia, di tolleranza e di civiltà”.
- 1995 - Secondo Gay&Lesbian Pride (Bologna) (2 luglio 1995). Diecimila persone scendono in piazza a Bologna per il Gay pride. Scendono in piazza anche il sindaco della città Walter Vitali e il vicepresidente del Parlamento europeo Renzo Imbeni entrambi favorevoli al riconoscimento di diritti per le coppie gay. Il Cardinale Giacomo Biffi lancia un anatema: "Dietro la mobilitazione dell'Arcigay non c'è la difesa o la rivendicazione di questo o quel diritto, il progetto è più ambizioso: punta alla distruzione della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio".
- 1995 - Alziamo la testa (Verona), Settembre 1996. Manifestazione nazionale di protesta.
- 1996 - Terzo Gay&Lesbian Pride (Napoli), "Iesce sole", inoltre primo Pride regionale lombardo a Bergamo per protestare contro le prese di posizioni omofobe dei politici locali.
- 14 giugno 1997 - A seguito di dissensi fra i gruppi, i Pride nazionali sono due, Arcigay sfila a Venezia con il Gay and Lesbian pride, per il riconoscimento delle unioni civili. Almeno duemila gay sfilano per le calli e in Piazza San Marco è deposta una corona in memoria dei sodomiti, almeno 450, bruciati sui roghi dalla Repubblica di Venezia. La location insolita favorisce peraltro un enorme riscontro sui mass-media.
- 1997 Un'altra manifestazione si tiene a Roma, dove confluiscono tutti i gruppi non Arcigay. Anche questa manifestazione attira poche persone, segnalando il disagio della "base" per le polemiche interne al movimento.
- 1999 - Manifestazione nazionale per le Unioni civili (Como) (solo Arcigay) e Pride "nazionale" a Roma (solo i gruppi non Arcigay). Entrambe le manifestazioni hanno uno scarso seguito: insieme non riescono a raggiungere neppure il numero di partecipanti del primo Pride unitario del 1994, nonostante la tendenza alla crescita verificatasi nel secondo e terzo Pride unitari. Suona un campanello d'allarme, e in qualche modo si riesce finalmente a garantire che la manifestazione convocata a Roma per il Giubileo, nel 2000, sia l'unica di tutta Italia: Arcigay annuncia infatti che non convocherà un Pride nell'anno successivo. Questa scelta unitaria sarebbe poi stata premiata con una partecipazione incredibile (Imma Battaglia avrebbe dichiarato: un milione di persone), in buona parte eterosessuali.
2000. Il punto di svolta del World Pride
- 8 luglio 2000 - World Pride Roma. Da 300 a 500.000 persone, dopo mesi di polemiche asperrime per il tentativo compiuto dal Vaticano di far proibire la manifestazione.
2001-2010. Riprende l'abitudine dei Pride nazionali
- 2001 - Milano Pride 2001 (9 giugno 2001), "Noi, anche!".
- Nello stesso anno fu organizzata anche una manifestazione nazionale a Verona.
- 2002 - Padova (6 giugno 2002).
- 2003 - Bari (6 giugno 2003).
- 2004 - Grosseto (19 giugno 2004), anche "Toscana Pride". Nonostante i grossetani avessero lavorato fino allo stremo, si ebbe una partecipazione non esaltante (20/30.000 persone), e un disinteresse totale dei media nazionali, causati dalla posizione decentrata della città prescelta. Quello di Grosseto sarà perciò l'ultimo Pride nazionale tenuto in una realtà non metropolitana.
- 2005 - Milano (17 giugno 2006)
- 2006 - Torino
- 2007 - Roma In risposta al "Family day" cattolico, di nuovo una folla immensa al Pride, superiore a quella del "Family day" stesso.
- 2008 - Bologna
- 2009 - Genova
- 2010 - Napoli
2011-...
- 2011 - Europride Roma. Partecipazione oceanica nonostante le immancabili polemiche per un evento che vede la partecipazione di Lady Gaga e l'espresso appoggio del Segretario di Stato Usa Hillary Clinton. Un imbarazzato silenzio è la sola risposta dei politici italiani.
- 2012 - Bologna. Un Pride deliberatamente "sobrio", senza la presenza dei carri, per favorire la raccolta di fondi a favore delle popolazioni colpite dal terremoto in Emilia-Romagna pochi giorni prima. Per la prima volta, dal palco il sindaco di Bologna (Pd) chiede una legge per i matrimoni fra persone dello stesso sesso
- 2013 - Palermo Pride 2013
Altri pride non nazionali
- Biella Pride 2008.
- Bologna Pride.
- Catania Pride.
- Milano Pride.
- Palermo Pride.
- Roma Pride.
- Torino Pride.
- Treviglio Pride 2010.
- Salerno Campania Pride 2012.
- Varese Pride.
- Vicenza Pride 2013
Bibliografia
- Centro d'Iniziativa Gay di Milano, Dossier Pride. Documenti relativi agli anni dal 1993 al 2003.
Voci correlate
Link esterni
- Gruppo La Fenice, Storia dei Pride. Pensierini sparsi e documenti spigolati negli archivi sui Pride anteriori al 2005. Il file è in formato .doc.
Galleria
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