Patrizia Stefani

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Patrizia Stefani (provincia di Perugia, 19 dicembre 1961) è un'attivista LGBT italiana.

Per la sua pluridecennale militanza nel capoluogo umbro, Aurelio Mancuso l'ha soprannominata "Mamma Perugia"[1].

Biografia Nel 1982, poco più che ventenne, lasciò casa e famiglia per vivere liberamente la propria natura.

Si trasferì a Perugia nei primi anni Novanta e da lì cominciò il suo attivismo nell'unica associazione LGBT della regione, cioè Solidarietà Totale (poi diventata Omphalos LGBTI). Nel 1996 ne diventa responsabile (nonchè presidente f.f.) e insieme ai pochi volontari getta le basi per quella che oggi è una delle più grandi associazioni LGBT d'Italia. Nel 1999 viene ufficilizzata la sua presidenza, conclusasi nel settembre 2016.

Nel 2002 appoggiò la causa di Stefano Bucaioni, ragazzo perugino cacciato dagli scout perchè omosessuale, il quale successivamente diventerà un attivista del suo gruppo.

Nell'ottobre del 2015 è stata trovata nella cassetta postale di Omphalos una lettera anonima contenente intimidazioni e insulti, che sfociano fino alle minacce di morte, indirizzati a Patrizia Stefani[2].

Attualmente lavora come geometra nel comune di Perugia[1] ed è consigliere di Omphalos LGBTI e consigliere nazionale di Arcigay.

Note ↑ 1,0 1,1 Mamma Perugia: "Orgogliosi di essere gay", gay.tv, 6 agosto 2010. ↑ Solidarietà a co-presidente Omphalos dopo lettera anonima, tuttoggi.info, 9 ottobre 2015.