Modifica di Museo Archeologico di Napoli
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− | Il '''Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN)''' è il più importante museo archeologico per opere d'arte ed oggetti di epoca romana. Consta principalmente di due settori : la Collezione Farnese, iniziata da papa Paolo III a metà del Cinquecento, e composta da sculture in marmo, gemme e monete provenienti da Roma e zone limitrofe; e poi le Collezioni Pompeiane realizzate dai re Borbone a partire dalla seconda metà del Settecento con opere d'arte ed oggetti di uso quotidiano rinvenuti negli scavi di Pompei, Ercolano, Stabia e Boscoreale. Fra le opere esposte, numerosi sono gli oggetti ed i soggetti interessanti il mondo LGBT, come di seguito illustrati. Essi sono esposti qui di seguito secondo come si snoda il percorso museale tra gallerie e sale. | + | Il '''Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN)''' è il più importante museo archeologico per opere d'arte ed oggetti di epoca romana. Consta principalmente di due settori : la Collezione Farnese, iniziata da papa Paolo III a metà del Cinquecento, e composta da sculture in marmo, gemme e monete provenienti da Roma e zone limitrofe; e poi le Collezioni Pompeiane realizzate dai re Borbone a partire dalla seconda metà del Settecento con opere d'arte ed oggetti di uso quotidiano rinvenuti negli scavi di Pompei, Ercolano, Stabia e Boscoreale. Fra le opere esposte, numerosi sono gli oggetti ed i soggetti interessanti il mondo LGBT, come di seguito illustrati. Essi sono esposti qui di seguito secondo come si snoda il percorso museale tra gallerie e sale. |
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==GRANDE SCALONE DEL MUSEO== | ==GRANDE SCALONE DEL MUSEO== | ||
− | Nella nicchia centrale | + | Nella nicchia centrale dello scalone monumentale del Museo Archeologico Nazionale di Napoli è collocata la '''''Statua di Ferdinando I di Borbone re delle Due Sicilie vestito da Atena''''' di Antonio Canova. Posta nell'attuale nicchia il 12.12.1821, fu inaugurata il 7.2.1822. Dopo l'Unità d'Italia fu dapprima spostata in un magazzino (luglio 1862), per essere successivamente esposta in una sala dedicata al Canova (fine 1866). Trasferita nel 1871 nell'androne di ingresso della attigua Soprintendenza, ha subito alcuni danni (piccole scheggiature) a seguito dei combattimenti durante le Quattro Giornate di Napoli (settembre 1943). Solo in tempi recenti è stata riportata nella sua collocazione originaria, la nicchia sullo scalone del Museo. La lapide sottostante in latino recita: "''Statua in marmo dedicata con l'iscrizione nell'anno 1821 a Ferdinando I di Borbone, re pio felice e invitto del Regno delle Due Sicilie, conservatore invitto della religione e del pubblico bene; questo palazzo che un tempo sede delle scienze, già suo padre l'augusto re Carlo, allontanatane una guarnigione di soldati, restituì alle Muse, egli lo completò in forma più ampia e degna; ordinò che qui da ogni parte confluissero e si conservassero gran copia di quadri, ogni genere di statue, di libri e di manufatti artistici, insieme con l'avita biblioteca ed ogni tesoro di antichità della famiglia Farnese e quelli scavati a Pompei, a Ercolano e negli altri scavi, soprattutto preoccupandosi della gloria della patria e della comodità degli studiosi; a questo tanto insigne Museo diede il nome di Borbonico; e ad esso aggiunse la Società Borbonica degli scienziati, divisa in tre Accademie; ed ancora l'Accademia Ercolanese per le Antichità e le Belle Arti. Opera di Antonio Canova.''". |
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File:Napoli BW 2013-05-16 14-52-02 DxO.jpg|Ferdinando di Borbone travesito da Minerva. | File:Napoli BW 2013-05-16 14-52-02 DxO.jpg|Ferdinando di Borbone travesito da Minerva. | ||
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==COLLEZIONE FARNESE == | ==COLLEZIONE FARNESE == | ||
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La Collezione Farnese al MANN è esposta intorno al cortile orientale del Museo e precisamente le sculture in marmo (statue e rilievi) nella galleria e sale al piano terra (sale 1-29); le gemme nelle sale 9-10 (alle spalle dell'Ercole Farnese); ed infine le monete al piano ammezzato nella Collezione Numismatica (sale 51-56). | La Collezione Farnese al MANN è esposta intorno al cortile orientale del Museo e precisamente le sculture in marmo (statue e rilievi) nella galleria e sale al piano terra (sale 1-29); le gemme nelle sale 9-10 (alle spalle dell'Ercole Farnese); ed infine le monete al piano ammezzato nella Collezione Numismatica (sale 51-56). | ||
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− | File:Naples Archaeology Museum (5914221283).jpg| | + | File:Naples Archaeology Museum (5914221283).jpg|Alessandro Severo. |
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==COLLEZIONI POMPEIANE== | ==COLLEZIONI POMPEIANE== | ||
− | Le Collezioni Pompeiane sono le più cospicue al MANN. Esse cominciano al piano ammezzato (affacciato sul cortile occidentale) con la sezione dei Mosaici (sale 57-64) seguita dal Gabinetto Segreto (sale 62 e 65). Proseguono al primo piano nelle gallerie e sale disposte intorno al cortile orientale e precisamente gli Affreschi (sale 66-78), il Tempio di Iside (sale79-84), il Plastico di Pompei (sala 96), vetri bronzi | + | Le Collezioni Pompeiane sono le più cospicue al MANN. Esse cominciano al piano ammezzato (affacciato sul cortile occidentale) con la sezione dei Mosaici (sale 57-64) seguita dal Gabinetto Segreto (sale 62 e 65). Proseguono al primo piano nelle gallerie e sale disposte intorno al cortile orientale e precisamente gli Affreschi (sale 66-78), il Tempio di Iside (sale79-84), il Plastico di Pompei (sala 96), vetri bronzi ossi avori argenti (sale 85-89), ed infine sul lato occidentale la Villa dei Papiri (sale 114-117). E' in fase di allestimento la statuaria pompeiana al piano terra nelle gallerie e sale dislocate intorno al cortile occidentale. |
===Mosaici=== | ===Mosaici=== | ||
− | La '''''Preparazione di attori a un dramma satiresco''''' è un mosaico (cm 54 x 55) rinvenuto a Pompei nella Casa del Poeta Tragico (VI, 8, 3), esposto nella collezione dei mosaici al piano ammezzato del MANN (inv. 9986). Datato all'epoca di Vespasiano (69-79 d.C.), riproduce probabilmente una pittura votiva greca di fine IV - inizio III secolo a.C. Mostra un gruppo di attori che, in un ambiente oscuro caratterizzato da un soffitto a cassettoni (dietro le quinte di un teatro?), si preparano alla rappresentazione di un dramma satiresco. Seduto al centro | + | La '''''Preparazione di attori a un dramma satiresco''''' è un mosaico (cm 54 x 55) rinvenuto a Pompei nella Casa del Poeta Tragico (VI, 8, 3), esposto nella collezione dei mosaici al piano ammezzato del MANN (inv. 9986). Datato all'epoca di Vespasiano (69-79 d.C.), riproduce probabilmente una pittura votiva greca di fine IV - inizio III secolo a.C. Mostra un gruppo di attori che, in un ambiente oscuro caratterizzato da un soffitto a cassettoni (dietro le quinte di un teatro?), si preparano alla rappresentazione di un dramma satiresco. Seduto al centro è il maestro del coro che dà le ultime istruzioni a due attori vestiti con pelli di capra, di cui uno accenna a un passo di danza al suono del doppio flauto (''auloi'' o ''tibia'') eseguito da un personaggio in piedi riccamente vestito da donna ed inghirlandato (notoriamente in epoca greca e romana alle donne era vietato recitare nei teatri, per cui i ruoli femminili erano sempre impersonati da attori maschi). Sulla destra, intanto, un servo aiuta un altro attore a vestirsi. Maschere tragiche e sileniche sono poste su un tavolino e su uno sgabello, pronte per essere indossate. Interessante il gioco prospettico errato delle due colonne ioniche centrali che risultano al tempo stesso in primo piano a sostenere la trabeazione, e nel contempo in fondo all'ambiente, dietro al gruppo degli attori. |
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File:Choregos actors MAN Napoli Inv9986.jpg|Attori che si travestono. | File:Choregos actors MAN Napoli Inv9986.jpg|Attori che si travestono. | ||
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===Gabinetto Segreto=== | ===Gabinetto Segreto=== | ||
− | '''Gabinetto segreto''' (o ''Gabinetto Pornografico'' o ''Gabinetto degli oggetti riservati'') è il nome che i Borbone hanno dato alla sezione del Reale Museo Borbonico in cui vennero raccolte tutte le opere d'arte a carattere erotico o pornografico e gli altri oggetti a carattere sessuale che man mano venivano alla luce negli scavi di Pompei ed Ercolano. L'attuale sezione museale, liberata definitivamente dalla censura nell'anno 2000, è regolarmente accessibile ai visitatori del Museo senza ulteriori formalità (i minori possono accedervi solo se accompagnati da un adulto che si assume implicitamente ogni responsabilità). Con la sua riapertura, gli oggetti sono stati suddivisi ed esposti secondo le loro originarie ambientazioni pompeiane : la casa, il giardino, il lupanare (bordello), la strada. | + | '''Gabinetto segreto''' (o ''Gabinetto Pornografico'' o ''Gabinetto degli oggetti riservati'') è il nome che i Borbone hanno dato alla sezione del Reale Museo Borbonico in cui vennero raccolte tutte le opere d'arte a carattere erotico o pornografico e gli altri oggetti a carattere sessuale che man mano venivano alla luce negli scavi di Pompei ed Ercolano. L'attuale sezione museale, liberata definitivamente dalla censura nell'anno 2000, è regolarmente accessibile ai visitatori del Museo senza ulteriori formalità (i minori possono accedervi solo se accompagnati da un adulto che si assume implicitamente ogni responsabilità). Con la sua riapertura, gli oggetti sono stati suddivisi ed esposti secondo le loro originarie ambientazioni pompeiane : la casa, il giardino, il lupanare (bordello), il banchetto, la strada. All'ingresso della collezione sono invece esposte opere che non provengono dalle antiche città vesuviane. Fra essi : |
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− | All'ingresso della collezione sono esposte opere che non provengono dalle antiche città vesuviane. Fra | ||
====Sarcofago con scena di baccanale==== | ====Sarcofago con scena di baccanale==== | ||
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====Oggetti dalla Collezione Borgia==== | ====Oggetti dalla Collezione Borgia==== | ||
− | Il primo nucleo della '''''Collezione Borgia''''' risale alla fine del Seicento. Ma chi la incrementò enormemente fu il cardinale Stefano Borgia (Velletri 1731 - Lione 1804), uomo di grande cultura ed appassionato studioso di storia. Il suo interesse per l'arte e la storia delle civiltà lo spinsero a collezionare oggetti di ogni tipo e provenienza, in questo favorito anche dalle alte cariche che egli ricopriva, in particolare quella di segretario della Congregazione di Propaganda Fide, sollecitando | + | Il primo nucleo della '''''Collezione Borgia''''' risale alla fine del Seicento. Ma chi la incrementò enormemente fu il cardinale Stefano Borgia (Velletri 1731 - Lione 1804), uomo di grande cultura ed appassionato studioso di storia. Il suo interesse per l'arte e la storia delle civiltà lo spinsero a collezionare oggetti di ogni tipo e provenienza, in questo favorito anche dalle alte cariche che egli ricopriva, in particolare quella di segretario della Congregazione di Propaganda Fide, sollecitando i missionari ad inviargli oggetti dei popoli presso i quali essi si recavano per la loro opera evangelizzatrice. Così in brevissimo tempo egli realizzò una collezione molto eterogenea (tipo ''wunderkammer'') composta da oggetti d'arte, archeologici, etnografici, manoscritti, ecc. anche di grande valore artistico, storico, etnologico. Alla sua morte, il nipote Camillo Borgia decise di vendere la parte della collezione conservata nel palazzo di Velletri al Regno di Napoli, tentando dapprima con Murat, e riuscendo infine con Ferdinando IV di Borbone. Così mentre i preziosi libri e la maggior parte delle opere d'arte passarono al Vaticano, la raccolta di antichità giunse a Napoli. Essa è composta soprattutto da reperti egizi, monete, bronzetti antichi, non mancando fra essi numerosi oggetti falsi acquisiti o acquistati in vario modo, tutti degli ''unicum'' privi di confronti. Gli oggetti della Collezione Borgia sono tutti privi di dati di rinvenimento o di provenienza. |
=====Bronzetti di dubbia antichità<ref>Stefano De Caro (a cura di), ''Il Gabinetto segreto'', Electa, Napoli 2000, p. 83.</ref>===== | =====Bronzetti di dubbia antichità<ref>Stefano De Caro (a cura di), ''Il Gabinetto segreto'', Electa, Napoli 2000, p. 83.</ref>===== | ||
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− | ==== | + | ====Anfora etrusca con scena di sodomia==== |
[[File:Anfora etrusca con scena di sodomia 2020.JPG|thumb|right|250px|Anfora etrusca con scena di sodomia]] | [[File:Anfora etrusca con scena di sodomia 2020.JPG|thumb|right|250px|Anfora etrusca con scena di sodomia]] | ||
− | Vaso etrusco a figure nere e fondo rosso delle produzione sviluppatasi in Campania a Capua nel V secolo a.C. già facente parte della collezione costituita a Palazzo Reale da Carolina di Borbone | + | Vaso etrusco a figure nere e fondo rosso delle produzione sviluppatasi in Campania a Capua nel V secolo a.C. già facente parte della collezione costituita a Palazzo Reale da Carolina di Borbone. |
Rappresenta su di un lato, non visibile oggi al visitatore del Museo, due figure virili con una ascia corta. | Rappresenta su di un lato, non visibile oggi al visitatore del Museo, due figure virili con una ascia corta. | ||
− | Dall'altro due figure maschili impegnate in un rapporto intercrurale o anale da tergo uno delle quali, la ricevente, tiene una mano su di un cerchio | + | Dall'altro due figure maschili impegnate in un rapporto intercrurale o anale da tergo uno delle quali, la ricevente, tiene una mano su di un cerchio. |
Sul collo dell'anfora sono dipinti un bastone rituale, il sacro Tirso, tra due gru. Il tratto della decorazione e delle figure è rozzo e presenta delle incisioni. | Sul collo dell'anfora sono dipinti un bastone rituale, il sacro Tirso, tra due gru. Il tratto della decorazione e delle figure è rozzo e presenta delle incisioni. | ||
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Da un lato vediamo due atleti armati di una specie di corta ascia; dall'altro lato, il cerchio ha sostituito l'ascia, e questa volta lo sconfitto subisce la legge del vincitore. | Da un lato vediamo due atleti armati di una specie di corta ascia; dall'altro lato, il cerchio ha sostituito l'ascia, e questa volta lo sconfitto subisce la legge del vincitore. | ||
− | Mentre il primo si piega per raccogliere il disco | + | Mentre il primo si piega per raccogliere il disco lui goffamente lasciato cadere, il secondo si avvicina e si prepara a godere della sua persona; era la legge del gioco : si può ridere del vinto, o disprezzarlo, ma non si riuscirebbe a invidiare la gloria del vincitore". |
− | Ovviamente questo approccio interpretativo è mediato dalla cultura dell'epoca tanto che il Famin aggiunge | + | Ovviamente questo approccio interpretativo è mediato dalla cultura dell'epoca tanto che il Famin aggiunge quasi a scusarsi di aver analizzato l'anfora spiega che "Il numero di vasi greci, con figure oscene, è considerevole ed esistono in tutte le gallerie. tuttavia ne conosciamo solo una mezza dozzina circa nel Museo di Napoli, indipendentemente da quelli che abbiamo appena spiegato. I soggetti che rappresentano offrono una tale somiglianza quanto precede, che sarebbe stato inutile dare il |
essina o spiegazione". Dei vasi ai quali allude Famin non è stato possibile al momento reperire altre notizie. | essina o spiegazione". Dei vasi ai quali allude Famin non è stato possibile al momento reperire altre notizie. | ||
− | Stefano De Caro, in una guida del 2019 al Gabinetto segreto, suppone che "il mondo etrusco arcaico sembra aver desunto da quello greco le | + | Stefano De Caro, in una guida del 2019 al Gabinetto segreto, suppone che "il mondo etrusco arcaico sembra aver desunto da quello greco le suo non frequenti iconografie erotiche. Deriva da immagini greche di palestra un'anfora capuana a figure nere, con la scena di un uomo che si unisce a un efebo intento a giocare a cerchio<ref>Stefano De Caro (a cura di), ''Il Gabinetto segreto'', Electa, Milano 2019, p. 11.</ref>". |
− | Entrambi gli autori assumono quindi la scena nell'ambito di un momento di sport o di gioco. Il richiamo alla derivazione greca però non è sufficientemente supportato da fonti: non esiste nella rappresentazione artistica greca un'immagine ugualmente esplicita di rapporto sessuale da tergo tra uomini. Quanto dipinto sul vaso richiama e ricalca fedelmente la celebre scena di sodomia etrusca rappresentata nella [[Tomba dei tori]] di Tarquinia, al di là degli elementi di contorno tipo il cerchio nell'anfora | + | Entrambi gli autori assumono quindi la scena nell'ambito di un momento di sport o di gioco. Il richiamo alla derivazione greca però non è sufficientemente supportato da fonti: non esiste nella rappresentazione artistica greca un'immagine ugualmente esplicita di rapporto sessuale da tergo tra uomini. Quanto dipinto sul vaso richiama e ricalca fedelmente la celebre scena di sodomia etrusca rappresentata nella [[Tomba dei tori]] di Tarquinia, al di là degli elementi di contorno tipo il cerchio nell'anfora e la pianta nella tomba. Sul terreno della rappresentazione della sodomia è possibile che gli etruschi abbiano avuto un loro percorso indipendente da quello greco. |
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File:Anfora etrusca con scena di sodomia 2020-2.jpg|Anfora etrusca con scena di sodomia (particolare) | File:Anfora etrusca con scena di sodomia 2020-2.jpg|Anfora etrusca con scena di sodomia (particolare) | ||
+ | File:Anfora etrusca con scena di sodomia 1836.jpeg|Rappresentazione di Anfora etrusca con scena di sodomia da un testo del 1836<ref>Famin, César (1799-1853), ''Musée royal de Naples, peintures, bronzes et statues érotiques du cabinet secret, avec leur explication'', Abel Ledoux, Paris 1836. Il testo è disponibile sul web a [https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k63310996/f7.item.texteImage.zoom questo link]</ref> | ||
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====Ermafrodito==== | ====Ermafrodito==== | ||
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− | In questo affresco da Ercolano (cm 94 x 62, inv. 9224) '''''Ermafrodito è rappresentato in una posa statuaria mentre si sta svelando''''' con la sua mano destra, richiamando così l'iconografia di Venere Genitrice. Il mantello che gli sta cadendo | + | In questo affresco da Ercolano (cm 94 x 62, inv. 9224) '''''Ermafrodito è rappresentato in una posa statuaria mentre si sta svelando''''' con la sua mano destra, richiamando così l'iconografia di Venere Genitrice. Il mantello che gli sta cadendo lascia intravedere il sesso maschile che lo identifica inequivocabilmente. |
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File:Ermafrodito, affresco Romano di Ercolano (1–50 d.C., Museo Archeologico Nazionale di Napoli) - 01.jpg | File:Ermafrodito, affresco Romano di Ercolano (1–50 d.C., Museo Archeologico Nazionale di Napoli) - 01.jpg | ||
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− | Per | + | Per il divertente affresco rinvenuto a Pompei nella Casa dei Dioscuri, dell' '''''approccio sessuale di Pan ad Ermafrodito''''' (inv. 27700), vedere la descrizione più sotto. |
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File:Roman fresco of Pan and Hermaphroditus, Pompeii.jpg | File:Roman fresco of Pan and Hermaphroditus, Pompeii.jpg | ||
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− | Nell'affresco trovato a Pompei nella Casa di Epidio Sabino (IX, 1, 22) dell' '''''Ermafrodito che resiste agli approcci di un vecchio Satiro''''' (cm 50 x 50, inv. 27785) il giovane seduto tenta di resistere ad un vecchio Satiro che, avendolo visto molto eccitato, lo circuisce alle spalle afferrandolo per un braccio, mentre Ermafrodito gli strappa la barba. Accanto vi è una baccante - caratterizzata dai pampini sulla testa, un ''kalathos'' (coppa di vino) d'argento nella mano destra | + | Nell'affresco trovato a Pompei nella Casa di Epidio Sabino (IX, 1, 22) dell' '''''Ermafrodito che resiste agli approcci di un vecchio Satiro''''' (cm 50 x 50, inv. 27785) il giovane seduto tenta di resistere ad un vecchio Satiro che, avendolo visto molto eccitato, lo circuisce alle spalle afferrandolo per un braccio, mentre Ermafrodito gli strappa la barba. Accanto vi è una baccante - caratterizzata dai pampini sulla testa, un ''kalathos'' (coppa di vino) d'argento nella mano destra ed un tamburello e tirso (il bastone con pigna tipico dei baccanti) nella sua mano sinistra - intenta a guardarli un po' perplessa ma senza intervenire. |
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File:Vecchio satiro ed ermafrodito, da casa di epidio sabino a pompei, 50-79 dc ca., 27875.jpg | File:Vecchio satiro ed ermafrodito, da casa di epidio sabino a pompei, 50-79 dc ca., 27875.jpg | ||
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− | La '''''Zuffa erotica tra un Satiro ed Ermafrodito''''' è un affresco rinvenuto a Pompei (cm 51 x 56, inv. 110878) che mostra un satiro molto eccitato che vuole costringere Ermafrodito a soggiacere alle sue voglie, mentre quello non lo gradisce | + | La '''''Zuffa erotica tra un Satiro ed Ermafrodito''''' è un affresco rinvenuto a Pompei (cm 51 x 56, inv. 110878) che mostra un satiro molto eccitato che vuole costringere Ermafrodito a soggiacere alle sue voglie, mentre quello non lo gradisce per niente, riuscendo a resistergli efficacemente. Anche se su questo affresco non si riconosce il doppio sesso del personaggio femmineo essendo rappresentato di spalle, pur tuttavia riconosciamo in lui Ermafrodito e non una donna poiché [https://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Erotic_fighting_among_Hermaphroditus_and_Satyr questo soggetto è ben conosciuto] anche da alcuni gruppi statuari, non ultimo quello rinvenuto presso la piscina della [https://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Villa_Poppaea_(Torre_Annunziata) Villa di Poppea nella vicina Oplontis (Torre Annunziata)]. |
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File:Fragment of wall painting depicting Satyr and Hermaphrodite, from Pompeii, 1st half of 1st century AD, Naples National Archaeological Museum (17134881748).jpg | File:Fragment of wall painting depicting Satyr and Hermaphrodite, from Pompeii, 1st half of 1st century AD, Naples National Archaeological Museum (17134881748).jpg | ||
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− | + | Affresco di non ottimale conservazione di un '''''Satiro voglioso con riluttante Ermafrodito''''' rinvenuto ad Ercolano (cm 36 x 39, inv. 27701), mostra un Satiro nudo seduto che attira a sé Ermafrodito che gli sta vicino in piedi, in equilibrio instabile nel tentativo di sfuggire alla sua presa passionale. Interessante la rappresentazione standardizzata e molto diffusa dei due generi quando rappresentati ignudi, abbronzata e brunita quella dell'uomo e bianca candida quella della donna, candore qui assegnato all'Ermafrodito. | |
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File:Satiro ed Ermafrodita 001.JPG | File:Satiro ed Ermafrodita 001.JPG | ||
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====Il dio Pan==== | ====Il dio Pan==== | ||
− | Il '''''dio Pan''''' è il dio della fecondità animale che ha una doppia natura, sia umana che caprina. Caratterizzato da zampe corna e coda caprine, mentre il torso irsuto è umano, vive nei boschi dove atterrisce chi lo incontra non solo per il suo aspetto selvatico ma anche per le sue urla che creano appunto ''panico''. Essendo Pan il dio della fecondità, egli è caratterizzato da un grosso membro perennemente eretto, grazie al quale egli si accoppia e congiunge con chiunque incontra. In quanto dio della fecondità animale è il protettore degli armenti e dei pastori, ma anche dei cacciatori. Conosce l'arte della guarigione | + | Il '''''dio Pan''''' è il dio della fecondità animale che ha una doppia natura, sia umana che caprina. Caratterizzato da zampe corna e coda caprine, mentre il torso irsuto è umano, vive nei boschi dove atterrisce chi lo incontra non solo per il suo aspetto selvatico ma anche per le sue urla che creano appunto ''panico''. Essendo Pan il dio della fecondità, egli è caratterizzato da un grosso membro perennemente eretto, grazie al quale egli si accoppia e congiunge con chiunque incontra. In quanto dio della fecondità animale è il protettore degli armenti e dei pastori, ma anche dei cacciatori. Conosce l'arte della guarigione ed ha anche facoltà divinatorie. |
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− | + | L' '''''Accoppiamento del dio Pan con una capra''''' è un gruppo scultoreo in marmo (h. cm 44,2 x lungh. cm 47,5) rinvenuto ad Ercolano nella Villa dei Papiri (inv. 27709). La scultura rappresenta il dio Pan che si accoppia faccia a faccia con una capra che tiene ben ferma riversa sul dorso. Assai divertente il gioco di sguardi fra i due, molto voglioso quello del dio, remissivo ed in estasi quello della capra. Il gruppo datato al I a.C. - I d.C., era il pezzo più censurato e nascosto in epoca borbonica, non solo per la moralità corrente (sodomia e zoofilia !), ma anche in quanto divenuto simbolo e rivendicazione delle libertà civili. Nella nicchia in cui attualmente è collocato il pezzo, sono esposti anche due piccoli quadretti affrescati, a sfondo rosso, che mostrano il dio Pan che si scontra a cornate con dei caproni... naturalmente sono rivali in amore, ognuno vorrebbe la capretta per sé... Chissà chi vincerà? | |
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− | L' '''''Accoppiamento del dio Pan con una capra''''' è un gruppo scultoreo in marmo (h. cm 44,2 x lungh. cm 47,5) rinvenuto ad Ercolano nella Villa dei Papiri (inv. 27709). La scultura rappresenta il dio Pan che si accoppia faccia a faccia con una capra che tiene ben ferma riversa sul dorso. Assai divertente il gioco di sguardi fra i due, molto voglioso quello del dio, remissivo ed in estasi quello della capra. Il gruppo datato al I a.C. - I d.C., era il pezzo più censurato e nascosto in epoca borbonica, non solo per la moralità corrente (sodomia e zoofilia !), ma anche in quanto divenuto simbolo e rivendicazione delle libertà civili. | ||
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File:Pan goat MAN Napoli Inv27709 n02.jpg | File:Pan goat MAN Napoli Inv27709 n02.jpg | ||
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File:Pan copulating with goat 1.JPG | File:Pan copulating with goat 1.JPG | ||
File:Pan e Capra 100 4815.JPG | File:Pan e Capra 100 4815.JPG | ||
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====Il dio Priapo==== | ====Il dio Priapo==== | ||
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File:Erma itifallica e panneggiata (frammento inferiore non pertinente), I sec dc. s.n..JPG | File:Erma itifallica e panneggiata (frammento inferiore non pertinente), I sec dc. s.n..JPG | ||
File:Herma Farnese Nápoles 01.JPG | File:Herma Farnese Nápoles 01.JPG | ||
− | File: | + | File:Statuette di priapo che versa un liquido sul proprio membro (a dx replica forse moderna), da ercolano, 27731 -32.JPG |
+ | File:Priapo con tunica da giardiniere che scopre il fallo, I sec dc., 124168.JPG | ||
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====Il Lupanare==== | ====Il Lupanare==== | ||
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File:Quadretto erotico da lupanare con 'lente impelle', 27690, da pompei, 1-50 dc ca..JPG | File:Quadretto erotico da lupanare con 'lente impelle', 27690, da pompei, 1-50 dc ca..JPG | ||
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====Il banchetto==== | ====Il banchetto==== | ||
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− | File:Statuette in bronzo di nanerottoli danzanti, da ercolano, I sec. dc, 27734 e -35.JPG | + | File:Napoli, museo archeologico (8105424522).jpg |
− | File: | + | File:Stolido, caricatura del filosofo cinico, da pompei, I sec dc, 27729.JPG |
+ | File:Statuette in bronzo di nanerottoli danzanti, da ercolano, I sec. dc, 27734 e -35.JPG | ||
+ | File:Lucerna in bronzo a forma di nanerottolo danzante, da pompei, I sec dc, 27870.JPG | ||
+ | File:Lucerna in bronzo a forma di nanerottolo danzante, da pompei, I sec dc, 27871.JPG | ||
+ | File:Lucerna in bronzo a forma di nanerottolo danzante, da pompei, I sec dc, 27872.JPG | ||
+ | File:Vervin Figurines from Pompei.JPG | ||
+ | File:Vasetti a forma di maschera con fallo mobile, I sec. dc, 27859.JPG | ||
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====Il mondo magico==== | ====Il mondo magico==== | ||
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File:Brasero de Pompeya.jpg | File:Brasero de Pompeya.jpg | ||
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File:Tintinnabulum Pompeii MAN Napoli Inv27854.jpg | File:Tintinnabulum Pompeii MAN Napoli Inv27854.jpg | ||
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=====Tintinnabula===== | =====Tintinnabula===== | ||
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− | File:Tintinnabulum di mercurio che cavalca un ariete itifallico, da pompei, I sec dc, 27855.JPG | + | File:Tintinnabulum a forma di fallo-leone, da pompei, I sec dc, 27835.jpg |
+ | File:Tintinnabulum in bronzo a forma di fallo-chimera, da ercolano, I sec. dc., 27837.JPG | ||
+ | File:Tintinnabulum Pompeii MAN Napoli Inv27839.jpg | ||
+ | File:Tintinnabulum Pompeii MAN Napoli Inv27840.jpg | ||
+ | File:Tintinnabulum forma di fallo percorso da un topo e una tartaruga, da pompei, I sec dc., 27841.JPG | ||
+ | File:Bronze tintinnabulum figure on phallus-lion with bells.jpg | ||
+ | File:Tintinnabulum-Fund in Herculaneum.jpg | ||
+ | File:Tintinnabulum di mercurio che cavalca un ariete itifallico, da pompei, I sec dc, 27855.JPG | ||
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=====Amuleti===== | =====Amuleti===== | ||
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− | File:Doppio amuleto di bronzo con gesto delle fiche e fallo, da pompei, I sec dc, 27812.JPG | + | File:Doppio amuleto di bronzo con gesto delle fiche e fallo, da pompei, I sec dc, 27812.JPG |
+ | File:Amuleto in osso a forma di fallo, da curti, II sec ac., 196428.JPG | ||
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=====Insegne apotropaiche===== | =====Insegne apotropaiche===== | ||
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− | + | File:Pompeiian phallus, c.1-50 AD.JPG | |
− | File:Pompeiian phallus, c.1-50 AD.JPG | + | File:Rilievo con fallo e iscrizione 'hic habitat felicitas', da panificio dell'insula della casa di pansa, I sec dc, 27741.JPG |
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− | File:Rilievo con fallo e iscrizione 'hic habitat felicitas', da panificio dell'insula della casa di pansa, I sec dc, 27741.JPG | ||
File:Napoli, museo archeologico (8105423166).jpg | File:Napoli, museo archeologico (8105423166).jpg | ||
− | + | File:Mercurius-Priapus MAN Napoli SN.jpg|Mercurio-Priapo. | |
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====Varie==== | ====Varie==== | ||
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+ | File:Lucerne a forma di satiro con fallo smisurato (forse dildo), I sec, da pompei, 27868-27869-116661.JPG | ||
File:Asino che penetra un leone mentre la dea vitoria lo incorona, graffiti di gladiatori, da pompei VII, 6, 34-35, 27683, 01.JPG | File:Asino che penetra un leone mentre la dea vitoria lo incorona, graffiti di gladiatori, da pompei VII, 6, 34-35, 27683, 01.JPG | ||
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===Affreschi=== | ===Affreschi=== | ||
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− | + | File:Pompéi (Nîmes) 51 Narcisse.jpg|Narciso. | |
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File:Affresco romano - Pompei - Narciso ed Eco.JPG|Narciso ed Eco. (inv. 9380), da Pompei. | File:Affresco romano - Pompei - Narciso ed Eco.JPG|Narciso ed Eco. (inv. 9380), da Pompei. | ||
File:Napoli BW 2013-05-16 15-37-13 DxO.jpg|Narciso e Amore. (inv. 9388), da Pompei. | File:Napoli BW 2013-05-16 15-37-13 DxO.jpg|Narciso e Amore. (inv. 9388), da Pompei. | ||
+ | File:Achille a Sciro2.JPG|Achille a Sciro, travestito da donna. (inv. 9110) | ||
+ | File:Achille travestito da donna, da casa dei dioscuri, 9110.JPG|Achille a Sciro, travestito da donna. (inv. 9110) | ||
+ | File:Attori in maschera, forse mito di auge e telefo, da casa dei dioscuri, 9039.JPG|Attori travestiti da donne. | ||
+ | File:Pompeia. Orestes and Pylades.jpeg|Gli amici [[Oreste e Pilade]]. | ||
+ | File:Affresco romano -Ermafrodito e Sileno - Pompei.JPG|Ermafrodito e Sileno. | ||
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===Villa dei Papiri=== | ===Villa dei Papiri=== | ||
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====Pseudo Saffo==== | ====Pseudo Saffo==== | ||
− | Busto-ritratto in bronzo che ritrae una donna, databile tra il terzo e l’ultimo quarto del I sec. a.C., | + | Busto-ritratto in bronzo che ritrae una donna, databile tra il terzo e l’ultimo quarto del I sec. a.C., osso o avorio e pietre colorate. |
− | Scoperto | + | Scoperto il 23 febbraio del 1757 presso la Villa dei Papiri dell’antica Herculaneum (Ercolano), dapprima conservato nel Museo Ercolanese all’interno della Villa Reale di Portici, l’opera fu poi fatta trasportare da Ferdinando a Napoli nel Real Museo Borbonico agli inizi del XIX secolo. |
È ritenuto copia di un ritratto della poetessa Saffo. | È ritenuto copia di un ritratto della poetessa Saffo. | ||
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− | File: | + | File:Pseudo Saffo - Napoli.JPG|La pseudo Saffo del Museo Archeologico di Napoli |
− | + | File:Safo villa dei Papiri.JPG|Cosiddetta "Saffo". | |
− | File:Safo villa dei Papiri.JPG | + | File:Safo2.JPG|Cosiddetta "Saffo". |
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