==[[Luca Fontana]], "[[traduttore e saggista]]", 2016==
==[[Luca Fontana]], "[[traduttore e saggista]]", 2016==
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{{quote|''Io non credo che, l'identità di un essere umano sia fondata sul quell'esile aspetto che sono i gusti sessuali. io credo che esistano atti omosessuali, non esiste l'omosessualità. Non esiste una sessualità come un essere, ma come un fare. In questo momento io sto parlando con lei e con voi e non sto facendo nulla di omosessuale. ho davanti il mio computer, il monitor eccetera. Se per caso passasse un marinaio e fugissi di qua e vi piantassi e inseguissi marinaio. Bene in questo caso mi metto in ambito d'esperienza omosessuale, ma la mia identità non si fonda questa. Se qualcuno mi dice sei gay, io dico no, sono una persona serissima. Chi accetta la parola gay si situa in un ghetto da solo''.<ref>''Mario Ventriglia, ''[http://tv.ilfattoquotidiano.it/2016/09/04/unioni-gay-adinolfi-sbagliato-equiparare-le-famiglie-comunita-lgbt-lucrano-potere-e-carriere-politiche/557114/ Unioni gay, Adinolfi: “Sbagliato equiparare le famiglie. Comunità Lgbt lucrano potere e carriere politiche”]'', "tv.ilfattoquotidiano.it", 4 settembre 2016</ref>.}}
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{{quote|''Io non credo che, l'identità di un essere umano sia fondata sul quell'esile aspetto che sono i gusti sessuali. Io credo che esistano atti omosessuali, non esiste l'omosessualità. Non esiste una sessualità come un essere, ma come un fare. In questo momento io sto parlando con lei e con voi e non sto facendo nulla di omosessuale. Ho davanti il mio computer, il monitor eccetera. Se per caso passasse un marinaio e fugissi di qua e vi piantassi e inseguissi marinaio, bene in questo caso mi metto in ambito d'esperienza omosessuale, ma la mia identità non si fonda su questa. Se qualcuno mi dice "sei gay", io dico no, sono una persona serissima. Chi accetta la parola gay si situa in un ghetto da solo.''.<ref>''Mario Ventriglia, ''[http://tv.ilfattoquotidiano.it/2016/09/04/unioni-gay-adinolfi-sbagliato-equiparare-le-famiglie-comunita-lgbt-lucrano-potere-e-carriere-politiche/557114/ Unioni gay, Adinolfi: “Sbagliato equiparare le famiglie. Comunità Lgbt lucrano potere e carriere politiche”]'', "tv.ilfattoquotidiano.it", 4 settembre 2016</ref>.}}
Due sono le correnti di pensiero che vedono l'omosessualità come risultato d'un puro atto della volontà, deliberato, privo di qualsiasi base istintuale (psicologica, o biologica, o di altro tipo).
La prima si richiama al pensiero religioso, che afferma l'inesistenza degli orientamenti sessuali: Dio ha previsto un'unica funzione per la sessualità (la riproduzione) e quindi ha previsto un unico e solo orientamento sessuale: quello di un sesso per l'altro. Questa visione rifiuta a volte addirittura il concetto di eterosessualità, in quanto implicitamente la sua esistenza legittima, per simmetria, l'esistenza del concetto di bisessualità e di omosessualità. Non esiste dunque "eterosessualità", ma solo normalità, assenza di patologie. Esattamente come non esiste un nome diverso da "normale" per definire una persona che non ha mai compiuto un assassinio, o che non si droga, nello stesso modo non deve esistere un nome specifico per definire una persona che non compie atti omosessuali. Similmente, così come l'assassino il drogato sono persone che hanno un nome in base a quanto fanno, e non in base a quanto sono, anche l'omosessuale non è altro che una persona che compie certi atti, moralmente discutibili. Non esistono "persone omosessuali", al massimo "atti omosessuali". Nessuno "è" omosessuale per natura, esattamente come nessuno "è" drogato o assassino per natura, ma unicamente in base a scelte morali sbagliate. Certo, alcune persone si sentono omosessuali, esattamente come alcune sono tossicodipendenti e non riesco a fare a meno della sostanza stupefacente, ma in entrambi i casi si tratta di patologie, di malattie, che possono in certi casi avere magari radici in traumi psicologici infantili o adolescenziali. Come tali, però, possono e devono essere curate, per mezzo di adeguate terapie riparative.
La seconda si richiama invece alle varie branche del pensiero queer, anche se la formulazione preesiste di molto alla sua nascita. In base a questa visione la sessualità umana è straordinariamente fluida, ed è solo il condizionamento sociale a convincere alcune persone del fatto che in base ai loro atti esse "sono" qualcosa. In realtà nessuno "è" omosessuale o eterosessuale: entrambe le condizioni sono pure "costruzioni sociali", create dalla società a partire dal XIX secolo. Prima di allora nessuno "era" qualcosa, in base al suo comportamento: esistevano solo atti, non orientamenti. In una società libera dai condizionamenti eteronormativi ogni persona sarebbe in grado di scegliere, liberamente, con chi avere rapporti sessuali, anche variando di volta in volta, senza fissarsi su un presunto, e inesistente "orientamento".
Come renderà evidente la lettura della raccolta di pareri che segue, le due concezioni finiscono spesso per avere una straordinaria identità di vedute e conclusioni e affermazioni, pur partendo dai lati opposti dello spettro ideologico. Ciò si deve al fatto che entrambe hanno come bersaglio la medesima concezione, quella portata avanti dal movimento gay "tradizionale", secondo il quale gli orientamenti sessuali sono dati individuali e immutabili della persona, che vengono "scoperti" attraverso un percorso di autocoscienza ("presa di coscienza"), e non "scelti". Nel caso dei conservatori lo scopo è quello di contrastare le rivendicazioni del movimento omosessuale, negando l'esistenza stessa della minoranza che esso afferma di voler liberare, facendo sparire l'omosessualità. Nel caso del variegato mondo queer, invece, lo scopo è combattere la cosiddetta "eteronomatività" e il "binarismo di genere" facendo sparire sì l'omosessualità, ma anche la stessa eterosessualità, per approdare ad una identità queer in cui nessuno "è" qualcosa, ma tutti "fanno" quanto meglio desiderano.
Dichiarazioni relative all'inesistenza dell'omosessualità (in ordine cronologico).
«Non esistono persone omosessuali o eterosessuali ma solo atti omo o eterosessuali. la maggior parte delle persone è un coacervo d'impulsi, se non di pratiche, e ciò che ognuno fa con un partner consenziente non ha alcuna rilevanza cosmica o sociale[1]. »
Gayle Madwin, attivista queer, 2000
Nel sito "queer by choice" ("queer per scelta") la webmaster Gayle Madwin sostiene che è assolutamente possibile "scegliere" di iniziare a provare sentimenti e attrazioni "queer" per mero atto della volontà, specificando che:
«coloro che credono di avere solo scelto di agire <una preesistente> attrazione per lo stesso sesso di solito non si considerano "queer per scelta". Coloro fra noi che si considerano queer per scelta di solito intendono dire che abbiamo scelto di iniziare a provare attrazione per lo stesso sesso[2]. »
Nello spiegare l'approccio del "costruzionismo sociale", specificando di non condividerne necessariamente tutte le conclusioni, Madwin afferma che:
«I costruzionisti sociali credono che sebbene l'amore fra persone dello stesso sesso sia stato osservato in tutte le culture, il concetto secondo cui certe persone sono predisposte ad amare solo un sesso (essendo pertanto "omosessuali" o "eterosessuali") sia un concetto inaccurato inventato dalla società occidentale moderna, e non descriva accuratamente come la sessualità umana si evolva presso altre culture. Costoro credono che una persona che si descrive come omo o etero ed orienta il suo comportamento sessuale verso un solo genere, lo fa soltanto perché la sua cultura lo ha intriso di certe idee relative all'identità sessuale[3]. »
«Il gay pride dà una gomitata a una costruzione occidentale otto-novecentesca che è stata la costruzione ideologica dell’omosessualità e dall’altra parte dell’etero sessualità. Sono due identità fasulle: la psicoanalisi l’ha dimostrato bene.[4]. »
«Oso dire che essere omosessuale non definisce ciò che uno è, ma definisce sì ciò che gli altri presumono che sia. Ciò che rende tale situazione ancora più complicata è il fatto che l'omosessualità non esiste. L'intero concetto è basato su falsi presupposti che hanno comportato terribili conseguenze per molti individui[5]. »
R. V. Young, 2005
«Nessuna classe esistente di persone di una natura specifica e distinta corrisponde alla parola "omosessuale", nel medesimo senso in cui uomini e donne sono esseri umani distinti e complementari. La pretesa di "diritti omosessuali" specifici è pertanto futile, e la parola è soltanto una costruzione ideologica che mira a minare le norme sessuali inscritte nella natura umana[6]. »
Nunzio Crociato, 2006
«L'omosessualità non può essere una "variante" della sessualità umana per il semplice motivo che non esiste. A rigore, infatti, si tratta di una variante della genitalità: una genitalità che nega strutturalmente la funzione della sessualità, che in natura è e rimane la procreazione. L'omogenitalità è quindi una variante della genitalità umana, così come lo è la masturbazione e qualsiasi altra forma di rapporto sessuale che escluda a priori ogni finalità riproduttiva[7]. »
Anonimo ("Vincenzo") 2006
«Dunque, per la teoria ottocentesca dovremmo essere due felici culattoni, anzi, in politichese corretto gay. Lo siamo? Forse. Dico "forse" e non un "No" o un "Sì", perché l'omosessualità non esiste. Siamo invece tutti, chi più chi meno, bisessuali, cioè "il gay è un'invenzione" e chi si è convinto di esserlo è uno che si è lasciato fregare da questa invenzione. Tale invenzione risale alla fine dell'Ottocento. Prima di allora si parlava di atti omosessuali e non di omosessualità strictu sensu, anche perché "un uomo che va con un altro uomo sfoga sul momento, poi, ciascuno a casa sua". Di recente è stata fatta una mostra sugli "animali omosessuali" a Oslo in Norvegia, dove si è appurato che i polpi e le giraffe si inculano. Beh, io l'ho visto fare ai cani, ma gli animali non chiedono di sposarsi al municipio[8]. »
Alexandr, 2006
«Anche la sola tendenza omosessuale è sbagliata!
L'omosessualità è un traviamento. Non esistono persone omosessuali, così come non esistono persone eterosessuali. Esistono persone che SCELGONO con chi, quando e se avere relazioni... Non si è omosessuali, esistono persone che hanno il disturbo morale dell'omosessualità[9]. »
«L'unica maniera per promuovere i propri diritti è promuovere i diritti degli altri. Allora, se i gay continuano ad accettare di definirsi gay e di essere definiti gay, il ghetto si fa sempre più stretto. Parlare dei diritti delle persone omosessuali è già un obbrobrio linguistico, perché non esiste l’omosessualità, non esiste l’eterosessualità, ma esiste la sessualità umana e quella è insindacabile, è inoppugnabile da un punto di vista giuridico[10]. »
La tesi di Busi non tiene peraltro conto del fatto che le medesime correnti ideologiche che negano l'esistenza di omo- ed etero-sessualità affermano di farlo in quanto è la sessualità stessa a non esistere[11], se non come mero costrutto sociale.
«Il paradigma liberazionista parte dall'assunto che l'omosessualità in sé non esista: essa non è un modo di essere dell'identità sessuale (come invece sostengono i "liberali") ma è piuttosto un prodotto della speculazione culturale di chi detiene il potere. Non esistono persone omosessuali, ma solo rapporti fra individui dello stesso sesso, etichettati dalla società come "omosessuali". Così come non esiste una "natura umana" (...) nella visione liberazionista non può esistere una "natura omosessuale", per il cui riconoscimento, invece, si battono i liberali[12]. »
«Mi spiego meglio: l'omosessualità non esiste, né esiste l'omosessuale, secondo me. Esistono persone che a partire da una matrice che possiamo definire come un afflato sentimentale per una persona del proprio sesso, cercano di adeguare la propria vita a questo loro sentire. I modi possono essere tanti, uno lo fa vestendosi da donna, un altro mettendosi la cravatta, o facendo il prete o la drag queen o il papa[13]. »
«Io credo che l’omosessualità non esista, che sia soltanto una proiezione della mente reazionaria. (...) per me il sesso non ha una trascendenza sul piano morale. È un'attività tanto importante quanto il sonno e l’alimentazione. Rientra dunque nelle funzioni della vita vegetativa ma senza peso morale, senza significato. Allora non può un’attività moralmente banale definire l'identità. Ecco perché dico che l'omosessualità non esiste. Per me sì è trascendente la vita degli affetti, ma nessuno è identificato per la sua vita affettiva, molto di più per la sua attività sessuale[14]. »
Veniero Scarselli, 2008
«Contrariamente a quanto si dice, l'omosessualità non esiste nel regno animale; il motivo, assolutamente ovvio, è che l’evoluzione non può premiare una devianza se essa non dà luogo a discendenza. Dal tempo di Darwin ad oggi è infatti noto che l’evoluzione procede selezionando e premiando gli individui più adatti proprio concedendogli la possibilità di riprodursi e di trasmettere i propri geni; tutti gli altri vengono inesorabilmente estromessi dal gioco come perdenti e condannati all’estinzione. Questo sarebbe già un argomento sufficiente a far considerare l'omosessualità come una devianza, quindi una patologia, liberando il campo dalle sciocchezze messe in giro dagli ambienti gay; cos’è infatti una patologia, se non una deviazione che priva l'individuo di qualche funzione fisiologica? E un individuo privo di qualche funzione fisiologica non si dice forse malato?[15]. »
Domenico Donatone, 2009
«Certamente io mi sono sempre chiesto perché non sono omosessuale. Forse per la semplice ragione che tutto ciò che è "omo", uguale, dello stesso sesso e non è "etero", cioè diverso da me, non mi attrae? Per me l'omosessualità non esiste per il semplice fatto che è inconcepibile, naturalmente e logicamente, che non possano non piacere le donne. Alla sola idea di me uomo che bacio un altro uomo preferirei essere una donna; ed ecco di nuovo la necessità in me di essere diverso. Necessità, quindi scelta superiore al destino[16]. »
"Anfiosso" su Joseph Nicolosi, 2010
«Riassumendo: l'omosessualità non esiste come condizione, esistono solamente comportamenti omosessuali dovuti ad un'erotizzazione del modello maschile, con conseguente mancata interiorizzazione[17]. »
Injo, 2010
«Teorema: L'omosessualità non esiste. Dimostrazione: Innanzitutto si deve capire cosa si intende con omosessualità. Se si intende come l'amore di persone dello stesso genere, allora l'omosessualità esiste solo in modo apparente. Infatti l'amore viene dall'incontro di due anime che si riconoscono come affini e decidono che stanno troppo bene insieme per rimanere solo amici che si vedono una volta ogni tanto. Il sentimento forte dell'amore nasce quindi dalla conoscenza, è legato all'anima ed alla personalità. (...)Se si intende come voglia di sesso fra persone dello stesso genere, allora l'omosessualità è un'assurdità. L'istinto animale porta al sesso per la generazione di discendenti ma nell'oggi questo non è assolutamente più vero (...) C'è lo strofinio, non ci sono i figli. Non ci sono differenze di alcun tipo quindi l'omosessualità non esiste neanche nella componente sessuale.[18]. »
Francesco D'Agostino, 2011
«Ancora nel 1983 l' American Psychoanalytic Association Glossary considerava l'omosessualità una patologia. Meno di dieci anni dopo R. J. Stoller ha sostenuto provocatoriamente che in sé e per sé l'omosessualità non esiste (Eros and Polis, in "Journal of the American Psychiatric Association", 39, 4, 1991, 1065-1102)[19]. »
– innatistica: omosessuali si nasce. (...) – psicologica: omosessuali si diventa. (...) – volontaristica: non esistono persone omosessuali, ma solo atti omosessuali. L’omosessualità è un comportamento appreso e acquisito che sfocia in un comportamento omosessuale volontario[20]. »
Anna Oxa, cantante, 2011
«Anna Oxa il 14 luglio dal palco del suo Villaggio ha tenuto un discorso sui diritti dei gay: "siamo tutti uguali, per me non esistono gay o etero, tutti avete la stessa dignità", ha esordito sostenendo che i Gay Pride sono superflui, una baracconata: anzi, per l'esattezza, una "manifestazione circense". Che gli etero mica vanno in giro a dire "yeah sono etero"[21]. »
Pier Giorgio Liverani, giornalista, 2013
L'idea di omosessuale (ugual sesso) è nata quando ci si è dovuti riferire all'assurdo di una sessualità che vuole completarsi non nell’altro (éteros in greco), bensì nel medesimo sesso. [22]
«La tesi di Nicolosi – peraltro bocciata dalle principali associazioni di psicologi e psicanalisti Usa perché ritenuta priva di fondamento scientifico – è che l'omosessualità non esiste in natura; talvolta però in alcune persone può emergere un orientamento omosessuale causato dal fatto che, durante l'età evolutiva, la naturale sessualità – che è solo eterosessualità – è stata deviata o soffocata da dinamiche psicologiche di vario tipo, generate per lo più in ambito familiare. Dall'omosessualità, quindi, asseriscono Nicolosi e i suoi seguaci – riuniti nella Narth, National association for research & therapy of homosexuality – si guarisce[23]. »
«In breve, non dovremmo designare come "omosessuale" nessuna persona. Ciò fa un torto alla dignità della persona umana riducendo la condizione di persona [personhood] alle inclinazioni sessuali. (...) Invero, la Chiesa sta ancora cercando di trovare la giusta terminologia per parlare di questo fenomeno moderno. Così nel suo ultimo libro padre Harvey ha smesso di usare la parola "omosessuale" o "persona omosessuale". Il suo pensiero e il suo ministero lo hanno portato a rendersi conto del fatto che è meglio parlare di qualcuno che ha "attrazione per il suo stesso sesso". Per quanto carente di brevità e comodità nel parlare, questa frase ha la virtù della precisione. Essa riconosce sia la distinzione fra persona e attrazione, sia la complessità della condizione, che non è correttamente riassunta come "orientamento"[24]. »
Anna Mazzamauro, attrice, 2014
«Trovo ghettizzante il doversi definire in contraddizione a qualcos'altro, per me non esistono gay o etero, esiste la creatura con desinenza femminile casuale. Ma se non sei “normale” devi essere per forza ribelle, la diversità non viene quasi mai accettata, altrimenti non saremmo ancora qui a parlarne, no? Da piccola mi ribellavo e picchiavo, non avevo ancora l'arma della parola. Adesso recito e scrivo (l'ultimo spettacolo, Nuda e cruda, è diventato un libro), ma qualche volta picchio ancora[25].»
Testimonianza di Claudia Cardinale, 2014
«In Tunisia ha girato un film nel 2009, Il filo, in cui interpretava la madre di un omosessuale: «Nessun giornalista ha voluto venire sul set: secondo loro l'omosessualità non esiste, e il nostro era un film scandalo»[26]. »
Katia Lopetti, 2014
«L'omosessualità NON ESISTE! Io l'ho dimostrato tanti anni fa… ho avuto più donne di mio fratello e oggi la maggior parte di loro sono sposate! Ma di che cazzo parliamo???? L'amore è fatto di persone e non di corpi. L'attrazione nasce dalla mente![27]. »
«L'identità omosessuale non è la stessa cosa della pratica omosessuale. Gore Vidal, che non ha mai pensato che la verità fosse pura o semplice, lo ha detto nitidamente: "In realtà, non esiste una cosa come una persona omosessuale, non più di quanto esista una cosa come una persona eterosessuale. le parole sono aggettivi che descrivono atti sessuali, non persone".
Ma la "verità" della vita reale è che le persone omosessuali sono un'innovazione delle democrazie liberali. Gli atti omosessuali, ovviamente, sono semplicemente naturali e normali, ma le persone omosessuali e le leggi contro di loro sono uno dei molti, spiacevoli e pericolosi prodotti d'esportazione dell'Occidente[28]. »
Dale O’Leary (giornalista cattolica), 2014
«Non dite "omosessuale", "gay", o "lesbica" quando vi riferite a una persona. Quando ci si riferisce alle persone è meglio parlare di "attrazione per persone dello stesso sesso". Ciò rende chiaro il fatto che queste sono persone che hanno un problema, e non una classe a parte di esseri umani. Possiamo parlare di "atti omosessuali" e di attivisti "gay" e "lesbiche" o "GLBTQ" (Gay, Lesbiche, Bisessuali, Trans, Queer)[29]. »
Giorgia Brambilla, "professoressa di bioetica", 2014
«Le affermazioni “quest'uomo è omosessuale” o “questa donna è lesbica” danno l'idea che la persona in questione appartenga a una variante della specie umana, diversa dalla variante eterosessuale. Le conoscenze di cui disponiamo ci indicano che le persone con inclinazioni omosessuali sono nate con la stessa dotazione fisica e psichica di chiunque altro e che omosessuali non si nasce. E neanche lo si diventa. Nelle mie lezioni insisto molto su questo aspetto. Semmai si può parlare di persone, uomini o donne, che hanno – a seconda dell'intensità – sensazioni, tendenze e/o comportamenti omosessuali. Sul piano epistemologico, infatti, non è possibile parlare delle diversità sessuali, ma solo della diversità sessuale, perché la diversità sessuale è una sola ed è irriducibile: quella tra uomo e donna. Sebbene, in maniera ciclica, spuntino sui giornali notizie, come in questi giorni, su basi genetiche dell'omosessualità, andando a fondo si comprende facilmente la realtà dei fatti: l'uomo e la donna con tendenze omosessuali sono un uomo o una donna per determinazione genetica e hanno tendenze omosessuali per acquisizione[30]. »
«Io non credo che, l'identità di un essere umano sia fondata sul quell'esile aspetto che sono i gusti sessuali. Io credo che esistano atti omosessuali, non esiste l'omosessualità. Non esiste una sessualità come un essere, ma come un fare. In questo momento io sto parlando con lei e con voi e non sto facendo nulla di omosessuale. Ho davanti il mio computer, il monitor eccetera. Se per caso passasse un marinaio e fugissi di qua e vi piantassi e inseguissi marinaio, bene in questo caso mi metto in ambito d'esperienza omosessuale, ma la mia identità non si fonda su questa. Se qualcuno mi dice "sei gay", io dico no, sono una persona serissima. Chi accetta la parola gay si situa in un ghetto da solo..[32]. »
Note
↑Gore Vidal, Il canarino e la miniera. Saggi letterari (1956-2000), Fazi Editore, 2003, pp. 151-152.
↑People who believe they only chose to start acting upon same-sex attraction do not usually consider themselves queer by choice. Those of us who do consider ourselves queer by choice usually mean that we chose to start feeling same-sex attraction. Gayle Madwin, http://queerbychoice.com/feeloract.html
↑Francesco D'Agostino, Identità di genere e persona, Relazione conclusiva al "I Congreso internacional de ideología de género" (Pamplona, Universidad de Navarra, 9-11- febbraio 2011). (documento .doc)
↑Graziano Riccioni, Omosessualità, "Evangelici a Milano", 1 maggio 2012
↑Simone Sasha, Cara Imma trovi il coraggio che Le manca, "Esercizi di resistenza" (blog), 8 agosto 2011.
↑"Don't say homosexual, gay, or lesbian when referring to persons. Rather refer to persons with same-sex attraction (SSA). This makes it clear that this is a person with a problem, not a different class of human beings. We can speak of homosexual acts or “gay” and “lesbian” activists or GLBTQ (Gay, Lesbian, Bisexual, Trans, Queer)". -- Dale O'Leary, Don’t say gender when you mean sex, "Crisis magazine", December 2014.