Tony Patrioli

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Tony Patrioli è un fotografo italiano di nudo maschile, nato il 9 giugno 1941 a Manerbio (Brescia) e morto a Brescia il 29 luglio 2017.

A causa delle seconde nozze della madre ha assunto ancora ragazzo il nuovo cognome di Pietta, il cognome di nascita è stato perciò da lui utilizzato come suo nome d'arte, e poi sempre più come cognome usato nella vita di tutti i giorni. Dopo la scomparsa del patrigno e della madre ha ottenuto con sentenza di tribunale di poter assumere nuovamente come solo cognome legale quello di Patrioli.

Biografia[modifica]

Tony Patrioli ha cominciato a fotografare come dilettante nel 1965, scegliendo immediatamente il nudo maschile come soggetto delle sue immagini.

All'inizio le foto erano scattate per puro diletto personale e i modelli erano i suoi amanti, ma quando gli fu proposto, alla metà degli anni Settanta, di produrre immagini per la pubblicazione, Patrioli ha seguito la scuola di fotografia pubblicitaria di Milano, diplomandovisi nel 1977.

"Sono nato inizialmente come fotografo erotico", ha dichiarato di sé Patrioli, "e non ho nulla da rinnegare". A differenza di altri fotografi italiani di nudo maschile, Tony Patrioli s'è indirizzato da subito ed esplicitamente al mondo gay, dichiarandosi omosessuale già negli anni Settanta sul mensile "Homo".

Su questo stesso mensile pubblicò le sue prime foto softcore, producendo immagini erotiche (softcore prima e hardcore poi) dal 1976 al 1986 per questa e per altre riviste, italiane e straniere (specie nordeuropee).

« "La foto erotica era l'unica foto di nudo che avesse un mercato, a quell'epoca. Non esistevano quasi libri di nudo e non esisteva un mercato per quel tipo di prodotto", »

ha dichiarato in un'intervista Patrioli.

Ciononostante, accanto alle foto erotiche Patrioli coltivava il nudo d'arte, ispirandosi inizialmente in modo esplicito alla fotografia di Wilhelm von Gloeden:

« "Un po' perché Gloeden era l'unico fotografo di nudo maschile che non fosse proibito in Italia all'epoca, un po' perché la sua fantasia in parte coincideva con la mia. Le foto americane di culturisti mi parevano troppo lontane dal mondo e dai ragazzi che vedevo attorno a me". »

Patrioli ritrasse e documentò così l'ultima stagione di una cultura mediterranea (che è oggi scomparsa in Italia per l'avvento della "rivoluzione sessuale") di giovani spesso eterosessuali ma volentieri disponibili a giochi omoerotici non avendo accesso a rapporti eterosessuali.
Quelli delle sue foto sono giovani spesso del Sud Italia, visibilmente divertiti dal gioco narcisistico proposto dal fotografo e ansiosi di esibire una desiderabilità sessuale a cui per la mentalità dell'epoca non avevano alcun diritto.

A partire dal 2010, Patrioli ha iniziato a proporre in mostre pubbliche la produzione del passato, che col passare del tempo aveva infine acquisito la patina del "classico", specie agli occhi della generazioni più giovane che, per motivi anagrafici, non aveva mai conosciuto Patrioli ai tempi della sua attività precedente.

Pubblicazioni[modifica]

File:Patrioli 001.jpg
Foto da: Mediterraneo.

Col maturare del mercato gay si ebbe una svolta: nel 1984 Patrioli poté pubblicare infine il suo primo libro di nudo maschile, Mediterraneo, che ebbe due edizioni italiane e due negli Usa.

In questo libro Patrioli propose una tipologia molto precisa di ragazzo: sui diciott'anni o poco più, scuro di pelle, un po' selvaggio e un po' gattino, e soprattutto molto "mediterraneo".

Questa scelta piacque al mercato e fu quindi proposta in numerosi libri e numeri monografici di rivista fino al 1994.

Dopo quella data, però, la scomparsa del mondo da cui provenivano i modelli di Patrioli, la graduale sparizione del mercato interessato a foto "softcore", e soprattutto il trionfo nella foto di nudo gay dei modelli estetici statunitensi e l'imporsi dell'industria della foto erotica a scapito di una tradizione totalmente e cocciutamente "artigiana" come quella di Patrioli, hanno spinto il fotografo a ritirarsi dal mercato.

Galleria di ritratti[modifica]

Bibliografia[modifica]

Articoli[modifica]

  • Tani Ferioli (Pseud. Tony Patrioli), Succhiando a perdifiato, “Doppio Senso”, n. 29, 20 agosto 1977, p. 38.
  • Tani Ferioli (Pseud. Tony Patrioli), La macchina pornografica, "Doppiosenso", n. 198, 08.11.1980, pp. 38-39. Esperimento delirante di racconto in prima persona, che si finge scritto da un pornomodello, in cui "Tani Ferioli", ossia Tony Patrioli, racconta lo svolgimento di un servizio pornografico del tipo di quelli che produceva per la rivista "Doppiosenso".

Opere[modifica]

File:Copertina di Revista MUTA nº 9, 2016.jpg
Copertina di "Revista MUTA" dedicata a Patrioli (2016)
  • Nachte italiaener, s.e. s.d. [anni Settanta].
  • Mediterraneo, Babilonia, Milano 1984 (due edizioni americane sono state pubblicate da Alyson press, Boston 1985 e 1988).
  • Garçons de la Mediterranée. (Ragazzi), "Hors Série photo", Gai Pied Hébdo, Paris 1985.
  • Lo specchio di Narciso, Babilonia, Milano 1987.
  • Ragazzi (2). Garçons des deux Siciles, "Hors Série photo", Gai Pied Hébdo, Paris s.d. ma 1988.
  • Ephebi, "Babilonia", Milano 1989.
  • Sunbeams, Alyson, Boston 1989.
  • Cartoline, Babilonia, Milano 1991.
  • Giro d'Italia, Babilonia, Milano 1991.
  • I ragazzi di Tony Patrioli, "Babilonia speciale foto",1991; in cinque edizioni: italiana, inglese, francese ("Hors Série photo"), olandese ("Magayzine"), tedesca ("Euros").
  • Selezione in: Giovanni Dall'Orto (a cura di), Von Gloeden ieri ed oggi, Babilonia, Milano 1993, pp. 53-63.
  • Made in Italy, Babilonia, Milano 1994, con un'introduzione scritta da Giovanbattista Brambilla.
  • I ritratti di Tony Patrioli, Life Video foto, Brescia 2011 (edizione per collezionisti, in 15 esemplari).
  • Mediterranea passione, Life Video foto, Brescia 2011 (edizione per collezionisti, in 15 esemplari).
  • Ragazzi patrioleschi Life Video foto, Brescia 2011 (edizione per collezionisti, in 30 esemplari).
  • Ragazzi patrioleschi hard, Life Video foto, Brescia 2011 (edizione per collezionisti, in 30 esemplari).
  • Eros - 1.
  • Eros - 2.
  • Taormina, Life Video foto, Brescia 2015 (edizione per collezionisti, in 30 esemplari).

Mostre[modifica]

Voci correlate[modifica]

Collegamenti esterni[modifica]

Galleria d'immagini[modifica]